Ospedale coronavirus 690x362 sintomiIl portale sindromepostcovid-19.it ha pubblicato i primi risultati delle interviste fatte a 1025 volontari, ex positivi oggi negativizzati. Ma non è la sola indagine. Altri due progetti di ricerca sono già attivi in Italia: il primo realizzato da un gruppo di geriatri del policlinico Gemelli di Roma il secondo incentrato sul follow-up dei pazienti ricoverati tra maggio e ottobre nei padiglioni della Fiera di Bergamo.  Sono passati dieci mesi da quando Irma, 55 anni, si è ammalata di Covid. Ma i vuoti di memoria, la perdita di concentrazione, i fischi alle orecchie e un’esagerata stanchezza continuano a far parte della sua vita. Irma è una delle oltre 1600 persone con sintomi post Covid che hanno partecipato al sondaggio promosso dal portale sindomeposcovid-19.it, un’idea del giornalista trentenne Enrico Ferdinandi – aiutato dagli amici Rubina Beneduce e Daniele Zerosi – colpito anche lui dal virus. Le testimonianze raccolte in questo database vengono messe a disposizione della comunità scientifica per favorire la ricerca sugli effetti collaterali provocati dall’infezione di Sars-Cov2. Da gennaio sono online i risultati dei primi 1025 intervistati, che integrano lo studio sui primi cento utenti pubblicato a fine novembre.

“Ci hanno scritto da tutte le regioni, soprattutto Lombardia, Lazio e Piemonte, e perfino otto cittadini italiani che risiedono all’estero” racconta Enrico. La maggior parte degli ex pazienti Covid intercettati (il 95 per cento), si legge sul report, ha dichiarato di avere ancora dei sintomi, e quasi la metà di questi (il 45 per cento), è il dato più impressionante, ne soffre da più di sette mesi. Tra i disturbi più frequenti del long Covid, l’espressione inglese comunemente usata per indicare i postumi dell’infezione, si riscontrano stanchezza (85 per cento), affaticamento (80 per cento), fiato corto (61 per cento), mancanza di concentrazione (60 per cento), dolori alle articolazioni (59 per cento), disturbi del sonno (57 per cento) e tachicardia (49 per cento). Per quattro intervistati su dieci persiste la perdita (o alterazione) di olfatto mentre per oltre tre su dieci la mancanza (o alterazione) di gusto. Una percentuale uguale ha dichiarato di accusare regolarmente vuoti di memoria. Ma la preoccupazione più grande per queste persone, conclude il report, è data dalle anomalie cardiache, come aritmie e tachicardie, i forti mal di testa e i frequenti dolori a livello del torace. Chi vuole partecipare con la propria esperienza può farlo compilando due form che trova sul sito web. “Nei prossimi mesi usciranno report di volta in volta aggiornati e somministreremo altri questionari per monitorare l’evoluzione dei sintomi post Covid su chi ha già lasciato il suo contributo”, specifica Ferdinandi.

 

You have no rights to post comments