Sul tema c'è molta confusione, colpa anche di noi giornalisti. Ma come ricorda Matteo Bassetti all'Adnkronos, l'obiettivo dell'immunizzazione è ridurre malattie e ricoveri, non impedire che il virus circoli. Nel Rsa sta già succedendo. Si può risultare positivi al coronavirus anche dopo aver ricevuto il vaccino? La risposta è affermativa, ma la cosa non dovrebbe allarmarci. Quando parliamo di vaccini, spiega all'Adnkronos Matteo Bassetti, infettivologo del San Martino di Genova, "non dobbiamo andare a guardare chi è vaccinato e poi si infetta di nuovo, ma quanti di quelli immunizzati finiscono in rianimazione e muoiono perché è questo l'obiettivo dell'immunizzazione e non il fatto che il virus non circoli". Sul tema in effetti c'è molta confusione. Colpa anche di noi giornalisti che evidentemente non abbiamo esposto la materia in modo chiaro.
Se un vaccino ha un'efficacia stimata del 70% vuol dire che nel corso dei trial clinici si è osservata una riduzione dei casi di malattia del gruppo vaccinato del 70% rispetto al gruppo placebo. L'obiettivo delle sperimentazioni è dunque dimostrare che i vaccini proteggono dalla malattia e non dal contagio asintomatico da Sars-Cov-2. I risultati di uno studio preliminare condotto in Israele in realtà sembrano suggerire che il farmaco Pfizer-BioNTech abbia un'efficacia del 90% anche nel prevenire l'infezione, ma sul tema il dibattito è aperto e i dati sono ancora pochi. Inoltre va ricordato che neppure i vaccini che si sono dimostrati più efficaci come Pfizer e Moderna offrono una protezione del 100% contro la malattia: il che significa che una piccola percentuale di vaccinati possono comunque sviluppare i sintomi del Covid-19.
Nelle Rsa dove gli anziani sono positivi, ma non hanno sintomi (grazie al vaccino)
Nella stragrande maggior parte dei casi però chi riceve il vaccino non si ammala anche se viene contagiato. È ciò che è successo nella Rsa di Pratovecchio Stia, in provincia di Arezzo, dove 10 ospiti sono risultati positivi al coronavirus. Tre di loro sono stati trasferiti in una Rsa Covid mentre gli altri sono stati isolati all'interno della struttura e verranno tra poco anch'essi trasferiti.
La Asl Toscana Sud Est ha fatto sapere che gli anziani sono tutti asintomatici e avevano ricevuto la seconda dorse di vaccino 35 giorni fa. I tamponi sono stati inviati al laboratorio per verificare se tra i positivi ci sono casi di varianti. ''Il primo elemento da mettere in rilievo - ha commentato Danilo Tacconi, direttore di Malattie infettive dell'ospedale San Donato di Arezzo - è che questi positivi sono asintomatici. Questo conferma che in determinati casi chi ha concluso il ciclo vaccinale può prendere l'infezione ma è protetto dalla malattia. La possibilità dell'infezione è più forte in caso di variante rispetto a quella del primo ceppo che abbiamo registrato''.
''È evidente che la vaccinazione - ha aggiuntoTacconi - non deve assolutamente indurre ad abbandonare le misure di precauzioni. Nel caso del vaccino Pfizer, quello somministrato agli ospiti Rsa, la protezione scatta 15 giorni dalla seconda dose ed è dalla malattia, soprattutto dagli effetti più gravi di essa: non a caso gli ospiti della Rsa di Pratovecchio Stia sono asintomatici. Altro elemento che deve indurre tutti a continuare ad applicare le norme di prevenzione è che il vaccinato che contrae l'infezione, può ovviamente trasmetterla ad altri''. Il vaccino non è quindi un ''passaporto'' per lasciarsi alle spalle cautele e prevenzioni, ha spiegato l'infettivologo, ma uno strumento indispensabile per evitare di ammalarsi.
Un caso analogo a quello di Pratovecchio è stato segnalato in una casa di riposo di Cesena dove sei anziani che avevano completato il programma di vaccinazione sono risultati positivi, ma asintomatici. Il contagio sarebbe partito dalla positività di un’operatrice che invece aveva rifiutato di vaccinarsi.
Perché si può risultare positivi anche dopo aver fatto il vaccino
Sul tema c'è tanta disinformazione. "Il fatto di non avere una seria campagna di comunicazione sui vaccini - dice Bassetti all'Adnkronos - ha avuto come effetto proprio questo: non sapere bene i rischi e i benefici dei vaccini o come si gestiscono. Quindi le notizie sulla positività di chi è già stato vaccinato fanno il gioco di chi è contrario o ha dubbi". Sui farmaci anti-Covid è necessario fare chiarezza. "Noi abbiamo detto che tutti i vaccini approvati e in uso (Moderna, Pfizer, AstraZeneca) hanno evidentemente un'efficacia che arriva al 94%. Questa - spiega l'infettivologo - si stabilisce sulla malattia sintomatica ed evidentemente sul fatto che uno possa essere positivo al tampone, quindi c'è un piccola percentuale di soggetti che possono risultare positivi al test. Ma non dobbiamo allarmarci".
Insomma, il vero dato che dobbiamo tenere d'occhio è quante persone finiscono in ospedale, proprio perché la necessità è quella di "ridurre accessi in ospedale e ricoveri". Inoltre, precisa Bassetti, "non tutti siamo uguali c'è chi risponde meglio e peggio al vaccino. Servirebbe sapere il tempo passato tra prima e seconda dose. Spero che la farmacovigilanza messa in piedi per il vaccino Covid ci aggiorni sui questi eventi, ci dica quanti sono così da capire il fenomeno".
Articolo di ToDay.it