DONALD TRUMP E QANONIl mondo è governato da una cricca segreta di pedofili, di cui fanno parte Obama, Papa Francesco, il Dalai Lama, Soros e Tom Hanks. Hillary Clinton beve un elisir ricavato dal sangue dei bambini insieme a Katy Perry, per restare eternamente giovane, mentre John Kennedy junior non è mai morto, e presto si manifesterà al fianco di Donald Trump per ripulire la società corrotta. Le teorie cospirative non sono mai mancate negli Usa, ma tra una settimana entreranno alla Camera. Infatti la candidata repubblicana al 14th District congressuale della Georgia, Marjorie Taylor Greene, ha sostenuto il gruppo QAnon che crede in questi complotti, e conquisterà il seggio perché non ha oppositori.  La sua vicenda è legata alle presidenziali, perché Trump l'ha appoggiata e non ha mai condannato quella che molti definiscono la nuova «religione» americana, denunciata invece dall'Fbi come una potenziale minaccia terroristica che riguarda anche noi. La Georgia è sorprendentemente uno degli Stati in bilico, in vista del voto di martedì. Secondo RealClearPolitics il capo della Casa Bianca è avanti dello 0,4%, e se perdesse qui si scorderebbe la conferma.

Biden pensa di poterlo rovesciare, incoraggiato dal record di 60 milioni di elettori già andati a votare, e sospinto dal picco dei contagi di Covid che ieri ha fatto crollare Wall Street.  Quindi ha mandato la moglie Jill in missione nello Stato dell'ex presidente Carter, e oggi verrà lui. I democratici si sono rafforzati nelle aree urbane come Atlanta, dove la nera Stacey Abrams aveva costruito la campagna per governatrice quasi vinta nel 2018. Perciò i repubblicani devono tenere le zone rurali come il quattordicesimo distretto, se vogliono conservare la Casa Bianca. Il problema è che Marjorie Greene è stata scaricata anche dal leader del Gop alla Camera, Kevin McCarthy, perché teme che associarsi ai gruppi cospirativi distrugga il futuro del partito.

L'inizio di questa storia si può far risalire al 4 dicembre 2016, quando Edgar Maddison Welch si presentò con un fucile AR-15 nella pizzeria Comet Ping Pong di Washington, convinto che il manager della campagna di Hillary, John Podesta, gestisse una tratta di bambini da questo ristorante. Per fortuna si era fermato prima di sparare sui clienti.  Circa un anno dopo, il 17 ottobre del 2017, sul message board 4chan era comparso un messaggio di qualcuno chiamato «Q Clearance Patriot». La lettera Q sta per il presunto alto livello di accesso alle informazioni di intelligence governative del personaggio, che però è rimasto anonimo. Da qui il nome QAnon. Il testo invitata a prepararsi per la «Storm», ossia la resa dei conti contro la cricca di pedofili che controlla il mondo. Il misterioso Q poi aveva continuato a diffondere le sue «drop», gocce di conoscenza, che come una caccia al tesoro avevano attirato seguaci, facendone un culto. Trump ne è l'eroe, che eliminerà la cricca, e molti adepti pensano sia Q. Marjorie, imprenditrice bianca di Alpharetta, ha detto che Q è «un patriota».

Quindi ha aggiunto vari commenti cospirativi, del tipo: «I suprematisti sionisti vogliono rimpiazzarci, per il più grande genocido nella Storia». Oppure «i neri sono schiavi del Partito democratico», «con le elezioni del 2018 è cominciata l'invasione musulmana del nostro Stato», «i maschi bianchi sono oggi il gruppo più maltrattato negli Usa», «Soros è un nazista che vendeva la sua gente ai tedeschi, e ora vuole completare il lavoro». Poi ha fatto una mezza marcia indietro, quando la leadership del Gop l'ha scaricata, ma Trump l'ha appoggiata, perché in Georgia ha bisogno di ogni voto contro Biden. Ha evitato di condannare QAnon, spesso presente ai suoi comizi, nonostante l'Fbi abbia classificato il gruppo come potenziale minaccia terroristica interna. Indagini sono in corso anche sui collegamenti internazionali, Italia compresa.

La cosa sorprendente è l'attrazione tra i repubblicani: secondo il Pew Center, il 41% di quelli che conoscono QAnon lo apprezzano. Come Evelyn, gentile pensionata di Rome, che incontro dopo un comizio di Greene: «Ho già votato per lei, e tutto il ticket repubblicano. Non mi interessa sapere chi c'è dietro Q. L'unica cosa importante è che condivide i miei valori, minacciati dagli estremisti di sinistra. Perciò qui siamo tutti con lui».

Articolo dell'inviato a Rome (Georgia)  Paolo Mastrolilli per ''la Stampa'' da Dagospia.com

 

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