Tutti delusi dai nuovi ministri decisi da Mario Draghi. Quello che meno di tutti va giù è però Roberto Speranza. Un boccone amarissimo, quello della conferma del ministro della Salute già del Conte bis, anche per Paolo Becchi. "C’erano tante speranze e invece ci ritroviamo Speranza, applicato Manuale Cencelli", ha cinguettato l'editorialista di Libero vista la lista. D'altronde il flop del ministro impegnato nella gestione dell'emergenza coronavirus è sotto gli occhi di tutti. Lo stesso Massimiliano Cencelli è intervenuto per dire la sua. Dato pienamente ragione a Becchi. "La lista dei ministri del governo Draghi in linea di massima rispecchia il mio manuale... Sono 3 del Movimento 5 stelle, 3 del Pd, tre di Forza Italia. Draghi ha applicato al 50% il manuale Cencelli e al 50% ha riesumato tutti i ministeri che erano stato chiusi''.
Il riferimento non può che essere al famoso metodo che disciplina l'assegnazione di incarichi politici ad esponenti di vari partiti o correnti in base al loro peso. Becchi ha lanciato poi un monito al Partito democratico. Quest'ultimo deve infatti guardarsi le spalle da Giuseppe Conte. "Occhio - è il suo ragionamento - che se Conte si fa un suo partito il primo a pagarne le conseguenze sarà il Pd. Il vero partito oggi allo sbando non è il M5S, come molti scrivono, ma il Pd, e questo non lo scrive nessuno".
Articolo da LiberoQuotidiano.it