I dem rivendicano la vittoria di Bonaccini, il risultato della lista in entrambe le regioni e sottolineano lo scivolone dei Cinque Stelle, alleato di governo incapace di superiore la soglia del 5%. Marcucci: "Confronto sulla durata dei processi e via decreti Sicurezza". Salvini: "Non li vedo bene". Conte: "Ha tentato di rendere il voto un referendum sul governo. Non lo era, non cambio idea". D'Inca: "Nessuna speculazione sui risultati". “Non ho cambiato idea: avevo detto che sono appuntamenti elettorali regionali anche se per carità possiamo anche dare loro dei significati politici. C’è stato chi ha inteso fare di questo appuntamento elettorale, impropriamente, un referendum contro o pro il governo nazionale. Mi riferisco a Salvini che esce il grande sconfitto di questa competizione. I cittadini lo hanno inteso come referendum su di lui”. Lo dice il premier Giuseppe Conte parlando fuori da Palazzo Chigi. “E’ evidente la parabola calante della Lega”.
I risultati elettorali in Emilia-Romagna e in Calabria aprono anche nuovi scenari per l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Rapporti di forza in evoluzione, con il Partito Democratico a rivendicare la vittoria di Stefano Bonaccini, il risultato della lista in entrambe le regioni e pronto a sottolineare lo scivolone del Movimento Cinque Stelle, alleato di governo incapace di superiore la soglia del 5%. Il premier Conte: “Il voto delle regionali è significativo. C’è chi ha tentato di renderlo un referendum sul governo. È rimasto deluso”. Il premier sottolinea: “Non era un voto sul governo, non cambio idea. Ritenevo questa impostazione impropria ieri e la ritengo impropria oggi”.
Di fronte a questi dati è il vice-segretario Andrea Orlando a metterla giù senza giri di parole: “È giusto che oggi si usi questo risultato per modificare l’asse politico del governo su molte questioni. Ad esempio il M5S, dopo questa severa sconfitta, dovrebbe rinunciare a un armamentario che non paga elettoralmente e che rende difficile l’attività di governo”. Ad esempio, spiega, “sulla questione della giustizia dovrebbe esserci una disponibilità al confronto superiore a quella che c’è stata finora”. La giustizia, insomma, sembra essere l’argomento cerchiato in rosso dai dem. Lo sottolinea anche il presidente dei senatori Pd, Andrea Marcucci: “Il voto in Emilia-Romagna ci insegna che il buon governo alla fine prevale e che il leader della Lega può anche perdere male. Per questo oggi, con più forza, dobbiamo ogni ora del giorno, fare bene all’Italia. Un governo serio e coraggioso, com’è stata seria e coraggiosa la legge di Bilancio. Basta bandierine, amici 5 stelle”.
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dall'articolo di F. Q. per IlFattoQuotidiano.it