multi movidaDa Padova a Palermo, prefetti e sindaci mettono un argine alla voglia di libertà nel primo fine-settimana senza autocertificazione. Blitz, multe, steward e chiusura strade per evitare assembramenti.  Meno controlli, più movida e sindaci sempre più preoccupati. È la fotografia dell’Italia alla vigilia del primo fine settimana dopo la riapertura, col tempo bello che incoraggia a uscire di casa, alimentando i timori di nuovi assembramenti e risalita dei contagi da Covid-19. E proprio per far fronte a questo rischio, domani in molte città si riuniranno i comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica per definire la strategia di intensificazione dei controlli anti assembramento. Sindaci, prefetti e forze dell’ordine uniti per spegnere sul nascere scintille che potrebbero riaccendere nuovi focolai del virus. Perché, come dice ad HuffPost il sindaco di Padova, Sergio Giordani, “le forze degli enti locali non bastano a fronteggiare elementi complessi e di massa” e “per gestire questi fenomeni abbiamo bisogno della collaborazione dello Stato e delle forze dell’ordine”.

Un piano per il week end e per i giorni a seguire ispirato a quello del Viminale che prevede sopralluoghi mirati nei centri storici delle città, nei luoghi in cui ci si riunisce per aperitivi e pranzi all’aperto e pattugliamenti nelle strade più frequentate per impedire alle persone di stare vicine e senza mascherina.

Per chi non rispetterà le regole scatterà la multa, da 400 a 3.000 euro, prevista anche per i gestori che rischiano anche la sospensione temporanea della licenza. Da lunedì scorso, però, mentre si moltiplicavano immagini e video di scene di movida, i controlli sulle persone sono via via diminuiti.

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Dall'articolo di Luciana Matarese  per HuffingtonPost.it

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