Meno incidenti significa meno costi per le imprese: "Un risparmio medio variabile tra 36 e 41 euro per polizza". Lo scorso anno i prezzi "sono diminuiti del 2,7 per cento, portando la flessione complessiva negli ultimi sei anni a circa il 22 per cento", ma la media resta superiore a quella europea: il divario è passato da oltre 200 a 90 euro. E rimangono "aree del Paese in cui l’offerta continua a registrare prezzi elevati, soprattutto per i contraenti più giovani". L’authority di vigilanza sulle assicurazioni chiede alle compagnie di risarcire almeno in parte gli automobilisti per i mesi di polizza Rc auto pagati durante il lockdown. Perché, come ha spiegato il presidente dell’Ivass Daniele Franco nelle sue considerazioni annuali, “la riduzione forzata della circolazione ha avuto un impatto in termini di riduzione della frequenza dei sinistri, stimato in circa il 50 per cento”. Ma meno incidenti significa meno costi per le imprese: “Un risparmio medio variabile tra 36 e 41 euro per polizza“.
Quindi “ci attendiamo che le misure di ristoro agli assicurati si estendano”. Non solo: l’autorità chiede un urgente riordino della normativa di settore, perché ci sono “aree del Paese in cui l’offerta continua a registrare prezzi elevati, soprattutto per i contraenti più giovani“.
Se è vero che lo scorso anno “è proseguita la tendenza alla discesa dei prezzi”, che “sono diminuiti del 2,7 per cento, portando la flessione complessiva negli ultimi sei anni a circa il 22 per cento”, la media resta superiore a quella europea. “I prezzi – spiega Franco – si stanno gradualmente avvicinando ai livelli dei paesi europei simili all’Italia per caratteristiche del mercato; tra il 2012 e il 2018, ultimo dato disponibile nel confronto internazionale, il divario è passato da oltre 200 a 90 euro”. Per le auto, il premio medio delle polizze ammonta a 404 euro e i sinistri sono il 6,4% delle polizze, con un costo medio pari a 4.186 euro. Per i ciclomotori e motocicli, il premio medio ammonta a 271 euro (+2% rispetto al 2018). I sinistri sono il 3,5% delle polizze, con un costo medio pari a 6.302 euro.
E rimangono “aree del Paese in cui l’offerta continua a registrare prezzi elevati, soprattutto per i contraenti più giovani“. Per questo “riteniamo non più procrastinabile un riordino della normativa del settore, non solo perché negli ultimi anni è stata oggetto di interventi frequenti e parcellizzati, che ne hanno ridotto l’organicità, ma anche per tenere in considerazione i rilevanti mutamenti intervenuti nella tecnologia e nella stessa mobilità”. L’autorità “è pronta a fornire il proprio contributo tecnico al fine di accrescere l’efficienza del mercato e promuovere una riduzione dei prezzi meglio distribuita, una migliore qualità dell’offerta e una maggiore tempestività dei risarcimenti. La tutela dei consumatori si arricchirà di nuovi strumenti in grado di migliorarne l’efficacia”.