“È una bella domanda ma è difficile dare una risposta, non è da escludere che saremo costretti ad aggiornarci. Vediamo”. Così risponde il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, parlando con i giornalisti in sala stampa, alla domanda se oggi si raggiungerà un accordo sulle nomine al vertice dell’Unione europea. La verità è che l’Italia è in una posizione invidiabile e può fare da ago della bilancia: trovare un’intesa non sarà cosa facile, spiegano fonti europee citate dall’Ansa, che allo stesso tempo evidenziano come il nome dell’olandeseFrans Timmermans rimanga il più gettonato. L’accordo siglato a margine del G20 di Osaka fra Francia, Germania, Spagna e Paesi Bassi, sponsorizzato anche da Angela Merkel, prevede Timmermans alla Commissione, il belga Charles Michel al Consiglio Europeo, il tedesco Manfred Weber presidente dell’Europarlamento e un francese alla guida della Bce. Uno “schema” che non può funzionare senza il sostegno del nostro Paese, che a questo punto potrà pretendere delle garanzie rispetto alla paventa procedura d’infrazione. “La verità è che non c’è un patto di Osaka: è un fraintendimento. Perché è stato deciso il giorno prima di Osaka” ha ribadito il Presidente del Consiglio.
Tra i leader nazionali che si sono espressi contro la “schema Osaka” del solito asse franco-tedesco ci sono il primo ministro bulgaro Boyko Borisov, il croato Andrej Plenković, il primo ministro ungherese Viktor Orbán e quello irlandese Leo Varadkar. Opposizione che, insieme alla Polonia, alla Romania e ad altri Paesi che avevano già espresso resistenza a Timmermans, ha messo i bastoni fra le ruote all’establishment europeo che vuole il socialista olandese Presidente della Commissione Ue e Weber presidente del Parlamento europeo.
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