FU FATTA ESPLODERE IN ALGERIA MA LA NUBE ARRIVÒ SULLE NOSTRE COSTE. Una nube radioattiva sarebbe arrivata in Sicilia sospinta dai venti e avrebbe contaminato alcune aree delle province di Agrigento, Caltanissetta, Trapani e Palermo. Questo secondo quanto riportato in un articolo pubblicato sul quotidiano “La Sicilia“, che fa riferimento a un documento desecretato dal ministero della difesa francese che si riferisce alla prima esplosione nucleare dei transalpini nel Sahara algerino, il cosiddetto Gerboise Bleue, un test atomico effettuato dalla Francia il 13 gennaio del 1960. La bomba fatta esplodere in Algeria era quattro volte più potente di quella che rase al suolo Hiroshima il 6 agosto del 1945 ponendo fine alla Seconda Guerra Mondiale, e fu fatta esplodere nel poligono di Reggane, in un’area desertica abitata da migliaia di persone e attraversata da carovane di nomadi. Dopo tredici giorni dall’esplosione – scrive sempre il quotidiano “La Sicilia” – la nube radioattiva sarebbe giunta fino in Sicilia, contaminando le aree in cui si sarebbe propagata. Guarda caso negli anni successivi, in quelle aree sarebbe stata registrata un’impennata di casi di tumore e malformazioni varie.
Dai documenti sarebbe emerso che i livelli di contaminazione avrebbero raggiunto livelli pericolosi di Iodio 131 e di Cesio 137, isotopi radioattivi, in Ciad, a circa duemila chilometri a sud est dal luogo dell’esplosione, elementi questi che sono tra le cause di tumori o di malattie cardio-vascolari.
Articolo de ilSicilia.it