La Lifeline provoca il ministro dell'Interno, naviga verso la Libia e minaccia: "Pronti a soccorrere i migranti". E danno alla barca il nome Matteo S. .Le Ong tedesche sfidano Matteo Salvini. A provocare il ministro dell’Interno questa volta è la Mission Lifeline. Da tre giorni è tornata a pattugliare il Mediterraneo con una barca a vela che porta il nome del ministro: Matteo S. Una vera provocazione contro l’uomo dei “porti chiusi”. #Yachtfleet è il nome della missione, o meglio, della sfida messa in piedi dall’organizzazione umanitaria che, come annuncia in un tweet, si sta avvicinando alla zona Sar libica. Magari per prendere un altro carico di migranti e portarli verso le acque italiane.
Ma le barche delle Ong che navigano insieme in mezzo al mare sono due: una porta il nome di Salvini e, l’altra, il nome dell’ex cancelliere austriaco Sebastian Kurz, tra i più severi oppositori delle Ong impegnate a recuperare gli immigrati a poche miglia dalle coste libiche.
La provocazione arriva a quasi un anno di distanza dalla vicenda che portò al sequestro, da parte delle autorità maltesi, della nave madre della Mission Lifeline e del fermo del suo capitano dopo che si era rifiutato di obbedire all’ordine della Guardia Costiera libica e aver realizzato un'operazione di soccorso di 300 migranti al largo delle coste orientali, provocando un caso internazionale e scatenando la reazione dell'esecutivo italiano.
I “pirati del mediterraneo”, così li definisce Salvini, annunciano: “Ci stiamo avvicinando alla zona Sar libica, la probabilità di trovare barche in difficoltà diventa più grande, siamo pronti per l’emergenza - ha scritto su Twitter la Lifeline - il salvataggio marittimo è un dovere, come affermato nella Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare. Ma l'UE sta criminalizzando i soccorritori e cercando di prevenire il salvataggio in mare con tutti i mezzi. Non lo accettiamo".
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dall'articolo di Costanza Tosi per IlGiornale.it