Mi sono occupato - fin troppo - dei mini Bot. Con questo intervento spero di chiudere il discorso. Voglio scriverne, ancora una volta, per far emergere una semplice verità. Voglio che sia chiaro perché vengono demonizzati e paragonati al "patacòn" di argentina memoria. La paura di Bruxelles non è tanto che il fallimento dell' Italia ma la sua uscita dalla moneta unica. Un' ipotesi, temo, infondata ma che, invece, andrebbe presa in considerazione. Al di là di questa valutazione personale voglio spiegare i motivi veri, per cui Bruxelles tenta, sistematicamente, di aizzare i mercati contro l' Italia: l' arma, in questo caso specifico, è la procedura di infrazione che i nostri "fratelli" europei sembrano intenzionati ad attivare.
Al di là delle panzane che circolano a Bruxelles - che dovrebbe occuparsi di più del disordine dei conti di Parigi e meno di Roma -, noi non siamo l' Argentina. Lo Stato italiano, da 25 anni, spende meno di quello che incassa. Non si indebita per pagare pensioni o stipendi, ma per onorare gli interessi sul debito. E' costantemente in 'avanzo primario', cioè tassa più di quanto spenda.
Allora perché si parla tanto di default? La paura di Bruxelles, in realtà, è un' altra. Il mini Bot rischierebbe, vista la natura statale e la solidità dell' emittente, di togliere a Francia e Germania l' arma con la quale hanno messo in ginocchio la Grecia. Come spiegava , come sempre in maniera lucida Guido Salerno Aletta su Start Magazine: «Il programma della Troika fu imposto alla Grecia attraverso una studiata procedura di anossia monetaria: furono bloccate le transazioni bancarie; resi impossibili gli acquisti con le carte di credito; plafonati a cifre irrisorie i prelievi ai bancomat, che non venivano neppure riforniti. La Bce sospese i programmi di assistenza di liquidità per via di emergenza. In appena due settimane, lo strangolamento fu completato». Se l' Italia adottasse i mini Bot la Troika sarebbe totalmente spiazzata.
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dall'articolo di Ernesto Preatoni per LiberoQuotidiano.it