(03/02/13) E così, La7 finì per essere appuntata nella lista nera di Beppe Grillo. “Tra tutti i canali televisivi è il più fazioso” ha sentenziato il leader del Movimento Cinque Stelle, attaccando senza mezze misure l’emittente terzopolista e parlando di “canale fuori controllo, con figuranti strapagati nonostante abbia perso circa 70 milioni nel 2012“. Un j’accuse esplicito, arrivato ieri dalle pagine del suo blog.
Ad innescare la tale ira del comico genovese è stata l’intervista al sindaco di Parma Federico Pizzarotti trasmessa da Servizio Pubblico nella puntata di giovedì scorso, 31 gennaio.
Secondo Grillo, la testimonianza video proposta dal programma di Michele Santoro sarebbe stata “montata tagliando le risposte in modo da renderle ridicole o incomprensibili“. Per questo, il leader a cinque stelle ha pubblicato ieri sul suo blog l’intervista integrale, “in modo che ognuno possa valutare l’obiettività dell’informazione“.
Di seguito, a completare la sua severa invettiva, Grillo ha attaccato La7 sul fronte aziendale ed economico. L’emittente, infatti, non vive un periodo particolarmente florido, e si appresta ad un possibile passaggio di proprietà.
“Chi paga le perdite? TImedia, di Telecom Italia, ne detiene la proprietà, quindi la finanziamo tutti noi con le bollette, peggio del canone. Franco Bernabè, l’AD di Telecom, sta cercando di venderla, per ora senza successo, a Urbano Cairo e Clessidra (…) Se non ci riuscirà gli rimarrà solo l’asta pubblica”
Su questo ultimo aspetto, Grillo ha poi lanciato la sua provocazione. “Partecipare potrebbe essere un’opportunità, non per rilanciarla, ma per chiuderla” ha scritto.
A pochi giorni dall’annuncio di una sua possibile apparizione in tv – prima delle votazioni – Grillo è tornato a bacchettare il piccolo schermo e le sue presunte mancanze informative. Solo un mese fa, il comico se l’era presa con la “disinformazione di Rai”, ed aveva sentenziato, lapidario: “deve chiudere“.
Articolo di Marco Leardi per davidemaggio.it del 3 febbraio 2013