Lunedì 17 è l'ultimo giorno utile per il pagamento. Il saldo, previsto a dicembre, potrebbe nascondere qualche brutta sorpresa: le aliquote sono rimaste stabili per quattro anni, ma nell'ultima legge di bilancio il governo ha rimosso il blocco lasciando ai comuni la facoltà di aumentare le tasse locali nei limiti consentiti dalla legge. Stringe il tempo per il pagamento di Imu e Tasi. Lunedì 17 giugno è infatti l’ultimo giorno utile per il versamento dell’acconto (50%) delle imposte dovute sulle proprietà immobiliari (prima casa esclusa) e sui servizi indivisibili come manutenzione stradale o l’illuminazione pubblica. In agenda non sono previsti aumenti per due tasse che assicurano allo Stato più di 20 miliardi di introiti.
Per l’acconto di giugno il contribuente potrà quindi basarsi su quanto versato l’anno precedente, calcolando le imposte sulla base delle vecchie aliquote, del periodo di proprietà dell’immobile e della rendita catastale. Tuttavia ilsaldo, previsto a dicembre, potrebbe nascondere qualche brutta sorpresa: le aliquote sono rimaste stabili per quattro anni, ma nell’ultima legge di bilancio il governo ha rimosso il blocco lasciando ai comuni la facoltà di aumentare le tasse locali nei limiti consentiti dalla legge. Nulla da temere per chi già vive in comuni che applicano le aliquote massime, ma per tutti gli altri l’aumento della tassazione è assai probabile. Del resto, tenuto conto che in Italia ci sono oltre 400 comuni in dissesto o predissesto, è facile immaginare che gli amministratori locali colgano l’occasione per incassare di più. La tendenza è del resto già evidente in tema diIrpef locale: secondo quanto riportato dal Sole24Ore dello scorso 16 maggio, lo sblocco delle addizionali deciso dall’ultima legge di bilancio ha già prodotto aumenti in 600 Comuni.
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dall'articolo di Fiorina Capozzi per IlFattoQuotidiano.it