La vicenda del riordino delle proprietà regionali risale a Cuffaro e venne bocciata dalla Corte dei conti. Ora la scoperta: a causa di un contenzioso la banca dati è inaccessibile. “Non disponiamo delle credeziali”. Quel censimento, compiuto oltre dieci anni fa, costò alla Sicilia oltre 80 milioni di euro. Ma i risultati di quel lavoro sono custoditi in una banca dati che la Regione, che allora sborsò i soldi, non può consultare. Il motivo? Non dispone della password. Il caso salta fuori durante una seduta d’Aula dell’Assemblea regionale siciliana. Il governo, infatti, ha deciso di inserire in una legge attualmente in discussione nel parlamento dell’Isola, una norma che attribuisce agli uffici della pubblica amministrazione il compito di censire il patrimonio immobiliare siciliano.
Il censimento delle proprietà immobiliari doveva costare "solo" 13 milioni. Una cifra poi lievitata. A condurlo una società mista guidata dall'imprenditore Ezio Bigotti, poi coinvolto dalle inchieste sulla Consip e sul Sistema Siracusa. Della vicenda si è occupata la Corte dei conti. Ora la scoperta, durante una seduta dell'Assemblea regionale. "Non abbiamo la certezza su quando potremo risolvere il problema", dice l'assessore all'Economia Gaetano Armao. Quel censimento, compiuto oltre dieci anni fa, costò alla Sicilia oltre 80 milioni di euro. Ma i risultati di quel lavoro sono custoditi in una banca dati che la Regione, che allora sborsò i soldi, non può consultare. Il motivo? Non dispone della password. Il caso salta fuori durante una seduta d’Aula dell’Assemblea regionale siciliana. Il governo, infatti, ha deciso di inserire in una legge attualmente in discussione nel parlamento dell’Isola, una norma che attribuisce agli uffici della pubblica amministrazione il compito di censire il patrimonio immobiliare siciliano. E così, dai banchi di Sala d’Ercole, sono emersi i dubbi: quel lavoro non era stato compiuto anni fa ed era pure costato parecchio? La risposta è affermativa, ma l’assessore all’Economia Gaetano Armao ha dovuto allargare le braccia: “Non disponiamo della password”.
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dall'articolo di Accursio Sabella per IlFattoQuotidiano.it