Strade, ferrovie, dighe, porti e caserme: le infrastrutture strategiche che il Governo vuole accelerare. L’amministratore delegato di Anas Massimo Simonini, ma anche l’ex ad di Rfi Maurizio Gentile e quello attuale della società Vera Fiorani. E poi altri dirigenti delle due società e ancora esperti e figure apicali del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Sono in tutto trenta i commissari straordinari che il Governo ha scelto per realizzare o completare 59 opere pubbliche considerate strategiche: strade, ferrovie, dighe, porti e caserme. Dalla statale 106 Jonica alla metro C di Roma. Huffpost è in grado di pubblicare in esclusiva la lista che il presidente Giuseppe Conte ha inviato al Parlamento per raccogliere il parere delle commissioni competenti in materia. Una lista che non è solo un elenco di nomi, ma che ha anche un valore politico perché lo sblocco dei cantieri è stato uno punti di attrito più forti tra il premier e i renziani.
Il decreto Semplificazioni, approvato dal Consiglio dei ministri nella notte tra il 6 e il 7 luglio, doveva segnare un nuovo corso, ma all’individuazione delle opere e dei relativi commissari si è arrivati solo oggi. Dopo sei mesi di palleggi tra i ministeri e l’altolà della Ragioneria generale dello Stato su alcune opere introdotte inizialmente nella lista. Solo due giorni fa Matteo Renzi ha richiamato il premier perché la lista che è arrivata alle Camere il 3 dicembre conteneva solamente l’elenco delle opere, ma non i nomi dei commissari. Martedì, durante il discorso introduttivo a Montecitorio per ottenere la fiducia al Governo, Conte aveva detto che la lista era pronta. Oggi è arrivata in Parlamento. Eccola.