5 Stelle nel governo Frankenstein solo se garanzieCorreva l'anno 1978 e Lucio Battisti cantava "non lo so però ci sto". Anche i due Mattei sfascia-governi (per motivi che ai più ancora rimangono oscuri), solo all'apparire dell'aura stellata del guru dell'euro Mario Bros da Francoforte, si sono calati le braghe. Loro ci stanno, ci vogliono stare a qualunque costo nel Governo Draghi. L'hanno detto, accettano il pacchetto a scatola chiusa e non pongono veti. Non sanno chi lo comporra' ne' quale sarà il programma del nuovo Esecutivo, sanno solo che DEVONO essere della partita a tutti i costi. Se rimanessero fuori dalla stanza dei bottoni sanno che i 5 Stelle (e a rimorchio Pd e Leu), blinderebbero le loro leggi e il malloppo del Recovery Fund  rischierebbe di non finire nelle saccocce giuste. Quelle stesse saccocce nell'interesse delle quali, vista la malparata grillina, prima l'uno, poi l'altro, hanno pensato bene di far cadere due governi. Quel pazzo visionario di Grillo ci è sceso da Genova per convincerle ad entrare nel nuovo Esecutivo Draghi quelle anime tormentate dei 5 Stelle. È sceso a Roma che se le stavano dando di santa ragione mentre il giornalone unico, già scosso da orgasmi multipli, evocava la scissione come cosa fatta.

M5Stelle e draghiL'elevato ha arringato i grillini parlamentari, li ha riportati tutti con i piedi per terra ricordandogli perchè stanno li dove stanno e cioè per servire la collettività, i loro maldipancia se li facciano passare. Grillo ancora una volta ha tracciato la strada. Nel suo linguaggio criptico che noi che da anni lo seguiamo abbiamo imparato a decodificare, ha disegnato con lucidità il programma da mettere sul tavolo della trattativa. Programma che parla di sviluppo sostenibile, l'asse portante che dovrà guidare ogni azione del nuovo Esecutivo. "Le fragole sono mature", ha scritto Beppe. Che tradotto suona come: i tempi sono maturi per completare il nostro programma di governo. Perchè è di crescita sostenibile, di "green new deal", che parla il Piano di Ripresa e Resilienza, e di nuove tecnologie. I fondi del Recovery Fund, 209 miliardi (tanti!), che Giuseppe Conte, non altri, ha spuntato al tavolo europeo, è a questo che dovranno servire. Ecco perché i 5 Stelle devono starci nel governo Draghi. Ma non a tutti i costi. Non a scatola chiusa. Tutto dipenderà da ciò che dirà l'inviato da Bruxelles mister Draghi, domani, nel secondo giro di consultazioni. Secondo prime indiscrezioni sembrerebbe che l'azione di governo di Draghi guardi alle riforme della pubblica amministrazione, della giustizia civile (non penale, occhio!), e del fisco. E che ogni azione tesa allo sviluppo del Paese e alla ripresa economica dovrà coniugarsi con la tutela dell'ambiente. Così fosse, sarebbe un buon punto di partenza.

Domani il premier incaricato dovrà scoprire le carte davanti ai 5 Stelle se vorrà la loro adesione consapevole e, soprattutto, leale. Dovrà declinare quali punti di programma intende portare avanti e con chi. E dovrà dare assicurazione che leggi bandiera dei 5 Stelle (RDC e pacchetto giustizia Bonafede), resteranno blindate.
Perché non nascondiamocelo: quello che si sta profilando all'orizzonte è un governo Frankenstein. Un Esecutivo dove i pentastellati si troveranno a dover condividere decisioni con gli emissari del pregiudicato di Arcore e dove i piddini si troveranno faccia a faccia con i leghisti. Inciso: domani i padani completeranno il loro salto carpiato all'indietro di 360 gradi votando a favore del Recovery Fund al Parlamento europeo (dopo averlo bocciato in prima istanza).
Come fidarsi di genia come questa, oggi che li conosciamo bene? Così come fidarsi di Renzi e i suoi servi sciocchi dopo il doppiogiochismo e il cinismo di cui si sono dimostrati capaci? Stasera ho letto un agenzia che nel toto ministri, in quota Italia Viva, dava favorita la Bellanova. E mi si sono contorte le budella.
Non a caso ieri, intervenendo in Assemblea 5 Stelle via zoom, Giuseppe Conte ha trovato la sintesi. Parlando come farebbe un leader di partito (e se sarà sarò la prima ad applaudire), si è detto favorevole, nell'interesse del Paese, ad un Esecutivo Draghi con asse portante M5s/Pd, ma ha anche aggiunto: "non dimentichiamo chi collabora lealmente e chi lo fa in modo irresponsabile. Sappiamo chi ci ha voltato le spalle e ora entra per lucrare".

Ecco perché domani i 5 Stelle pretenderanno garanzie, i paletti, loro, li metteranno eccome! Non entreranno a scatola chiusa. Altrimenti il loro sacrificio non varrà la candela. Ecco perché attenderanno l'esito di questo secondo giro di consultazioni prima di lasciare l'ultima parola agli iscritti.

In mezzo ad un circo di figuranti, lobbisti e mafio/massoni, auspico che super Mario sappia fare un distinguo, sappia e voglia cogliere il valore aggiunto di gente seria, perbene e preparata come quella del MoVimento 5 Stelle. Altrimenti l'Italia, ancora una volta, avrà perso.

Articolo di https://www.facebook.com/206500426063305/posts/3920113361368641/    di Roberta Labonia da InAltoICuori.com

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