Scissione, caos, Intifada! Vanno avanti da otto anni. Da otto anni propalano la nostra fine, rovina, sparizione. E invece siamo sempre qua. Nel frattempo, altri provocavano scissioni nei loro partiti, per crearne di nuovi senza grande successo. Altri riverniciavano i nomi delle loro forze politiche. Noi, invece, discutevamo, certo. Votavamo, decidevamo insieme. Cambiavamo idea, anche questo è accaduto, non lo neghiamo. Ma crescevamo, nel frattempo. In otto anni, questi anni che secondo i profeti di sventura erano gli anni della scissione, del caos, dell’Intifada, il Movimento ha conquistato e amministrato (bene) grandi città, è entrato in Parlamento, poi c’è tornato come la prima forza eletta dai cittadini, è andato al governo dove ha consentito l’approvazione di leggi importantissime, ha voluto il taglio dei parlamentari passando attraverso un referendum stravinto.
E oggi, piaccia o non piaccia, è il gruppo più numeroso e più forte sia alla Camera che al Senato. È il baricentro della vita politica italiana. E allora, forse conviene augurarci una cosa: che continuino così. Continuino a definirci nel caos, a vederci “scissi” e in conflitto permanente. Mentre mettono nero su bianco quello che è solo un loro desiderio, portano bene al MoVimento.
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