Imagoeconomica salvini si crede DraghiAll’emergenza Covid, al posto di Domenico Arcuri, da ieri c’è un nuovo commissario straordinario, il generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo, che ovviamente si dovrà occupare anche del piano vaccinale in ogni suo aspetto, dalle strategie di approvvigionamento dall’organizzazione, ma il leader della Lega Matteo Salvini ha già una sua agenda in merito. Ma ieri ha parlato anche di usura, codice di appalti, immigrazione, musei e teatri, lavoratori dell’EniInsomma, lo scibile umano. In un solo giorno. Andiamo con ordine: in mattinata Salvini da Cagliari parlando con i cronisti in tribunale dove è atteso per un processo nel quale è parte lesa, interviene sul tema vaccini: “Sul fronte vaccini l’Italia si muova per conto suo, altrimenti non ne usciamo. Visto che i vaccini non arrivano dall’Europa, allora è giusto andare a cercarli laddove ci sono – ha chiarito – anche oggi ho sentito tre Regioni che stanno andando lente sul piano di vaccinazione perché mancano le fiale”. Quindi, ha ribadito, “o arrivano quelli previsti o è giusto guardare altrove”.  E dalle parole è passato anche ai fatti, tanto è vero che ci fa sapere di aver “parlato direttamente con il ministro della Salute di San Marino, Roberto Ciavatta” ed è “pronto a incontrare lui e altri esponenti del suo governo”.

E ancora: “Ho già scritto ai ministri Di Maio e Speranza per sollecitare una risposta all’offerta di aiuto, che mi auguro positiva”. Poi dice la sua sul neo commissario, quasi intestandosi la rimozione di Arcuri “missione compiuta” twitta entusiasta.

Ancora da Cagliari, Salvini parla di usura, “Ho incontrato alcuni rappresentanti degli imprenditori, degli artigiani e dei commercianti: c’è un tema usura che si affaccia per coloro che non hanno i soldi promessi dalle banche e su questo ci muoviamo anche col governo Draghi a livello nazionale” e dei lavoratori dell’Eni: “Mi sono fatto carico di portare le loro richieste direttamente all’amministratore delegato De Scalzi, stiamo parlando di 100 posti di lavoro e di altrettante famiglie”.

Nel frattempo commenta un’intervista a Dario Nardella sul Corriere e rilancia sul Codice degli appalti: “Anche il Pd, con il sindaco di Firenze, chiede di cancellare il Codice degli appalti per aprire i cantieri. Bene, avanti col modello Genova”. La precisazione arriva a stretto giro dal ministro del Lavoro Andrea Orlando:“Vorrei dire, evitando ogni polemica, al senatore Salvini che il Pd non chiede di cancellare il Codice degli appalti, cosa peraltro impossibile essendo in larga parte il recepimento di direttive europee”.

Il Pd, spiega, “lavora per semplificare le procedure, per ridurre il numero delle stazioni appaltanti, per superare la burocrazia difensiva” è “contro la logica del massimo ribasso e del subappalto indiscriminato, ed è per procedure di selezione delle imprese contraenti efficienti e rapide, ma di massima garanzia e trasparenza, a tutela di una effettiva libera concorrenza”. Sui migranti, suo cavallo di battaglia, annuncia di voler chiedere un incontro al premier e alla ministra Lamorgese, sebbene proprio ieri abbia giurato in qualità di sottosegretario un suo fedelissimo, Nicola Molteni, che ha già ricoperto lo stesso ruolo nel governo gialloverde proprio con Salvini titolare del dicastero.

“Ringrazio la procura di Ragusa, è giusto che si vada fino in fondo, su questo tema chiederò un incontro urgente al Presidente del Consiglio e al ministro dell’Interno. Nei primi due mesi di quest’anno ci sono stati 4.536 sbarchi, contro i 2.359 del 2020 e i 262 del 2019 con la Lega al governo”, dice a proposito dell’indagine sulla ‘Mare Jonio’, accusata di aver incassato soldi per far sbarcare immigrati in Italia. Non pago, affronta pure il tema delle riaperture: “Se frequentati con attenzione, musei e teatri sono i luoghi pubblici a minor rischio di contagio. Lo conferma uno studio dell’unità di Berlino, lo dicono molti esperti. Con buonsenso, soprattutto nelle zone dove il virus è sotto controllo, è doveroso prevedere aperture in sicurezza”.

È proprio il caso di chiedersi, come fece Biagi, riferendosi sarcasticamente a Berlusconi: “Se lei avesse avuto un puntino di tette farebbe anche l’annunciatrice. Ma non le viene mai il mal di testa dato che fa, praticamente, un po’ di tutto?”.


Articolo di  Lucrezia Conti per LaNotiziaGiornale.it

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