Sono stata “massacrata” per cinque anni e ho subito ogni tipo di accusa solo perché mi opponevo al modello di gestione dei rifiuti della Regione Lazio, ma alla fine avevo ragione. Oggi la Procura ha disposto due arresti in merito all'apertura della discarica di Monte Carnevale all'interno del territorio di Roma. Ora Zingaretti ritiri il proprio Piano Regionale dei Rifiuti che impone l’apertura di discariche a Roma, una scelta che noi romani abbiamo dovuto subire. Vi racconto quello che è accaduto in queste ore. La magistratura ha fatto luce sulla gestione dei rifiuti nella Regione Lazio: evidenzierebbe un inquietante quadro di corruzione. Gli accusati avrebbero “manipolato la procedura amministrativa volta alla individuazione della prossima discarica di rifiuti solidi urbani della Capitale, ricorrendo ad indebite scorciatoie”. Non esprimo alcun giudizio sugli indagati, innocenti fino a prova contraria, ma è evidente che ci siano delle gravi responsabilità politiche della Regione Lazio. Che quel piano fosse sbagliato l’ho detto in tutti i modi, ma in tanti hanno fatto orecchie da mercante. Io, dal mio canto, avvierò la revoca per la realizzazione della discarica di Monte Carnevale. La nuova maggioranza in Regione Lazio ha la possibilità ed il dovere di intervenire, rivedendo la assurda decisione di obbligare Roma ad avere una discarica sul proprio territorio.
Ecco come si è arrivati alla discarica di Monte Carnevale: il 31 dicembre del 2019 Roma Capitale è stata, di fatto, costretta ad indicarla come sito idoneo. Una imposizione del nuovo Piano Regionale dei Rifiuti del Lazio.
Sono stata attaccata per anni ma la verità sta finalmente venendo fuori. Io volevo soltanto difendere la mia città dalla mala gestione che per decenni ha privato Roma e i miei cittadini di un normale sistema di gestione del ciclo dei rifiuti. Hanno dato alle fiamme uno dei due impianti di proprietà di Roma Capitale per il trattamento dei rifiuti urbani, hanno tentato di mandare in fiamme anche il secondo, hanno distrutto migliaia di cassonetti. Eppure non si è alzata alcuna voce a difesa di Roma e della sua amministrazione. Intanto, noi abbiamo rimesso in regola anche i conti dell’Ama, la società che raccoglie i rifiuti in città: abbiamo trovato un buco per 250 milioni di euro. Anche in questo caso silenzio.
Lo dico ai romani: è il momento di alzare la voce. Basta! Siamo stanchi di subire.
A breve si vota. Chi si candida a Roma abbia il coraggio di disconoscere l’operato di Zingaretti e dica chiaramente che non vuole una discarica a Roma. Io non ho problemi a dirlo.
Articolo da Facebookdal M5S da InAltoICuori.com