Mentre i retroscenisti dei giornaloni si affannano per cercare di capire le reali intenzioni del Colle, dal Quirinale in queste ore fanno trapelare di aver fissato una nuova data limite per chiedere la crisi di governo: quella del prossimo 20 agosto. È questa, infatti, a quanto si apprende, la nuova deadline da non superare se si vuole votare entro metà ottobre. Insomma, Matteo Salvini è avvertito. Il Capitano leghista sarà poi contento di sapere che la crisi potrebbe avvenire anche senza un formale passaggio parlamentare, diversamente da quanto sostenuto dal Premier Giuseppe Conte nelle scorse settimane: al Quirinale si rendono conto della complessità della situazione e non vogliono renderla ancora più difficile. Certo, ciò non toglie che prima di indire eventuali elezioni il Capo dello Stato non proceda alla verifica di nuove possibili maggioranze parlamentari.
Ed è proprio questo il vero terrore di Matteo Salvini: "Magari con la scusa di cambiare la legge elettorale per via della riduzione dei parlamentari cercheranno di fare un governo di tutti contro la Lega. Non è affatto detto che se Salvini chiede la crisi si vada dritti al voto. Potrebbe tranquillamente nascere un esecutivo per preparare una nuova legge elettorale e chissà cos'altro. D'altra parte con Gentiloni hanno fatto esattamente così... ": questo è quello che sostengono in queste ore i big di via Bellerio, pensiero totalmente condiviso dal leader leghista.
In ogni caso, Sergio Mattarella attende precisi segnali dai leader di governo prima di decidere il da farsi: "Al momento non sono previsti incontri…" fanno sapere gli uomini più vicini al Presidente. "Certo, se poi la situazione precipitasse...". Nel frattempo però, come si diceva, la data che ora è stata cerchiata in rosso è quella del 20 agosto, data che sarebbe l'ultima buona per consentire di svolgere le elezioni politiche ad ottobre (il 13 o il 20) e permettere così al prossimo governo di approvare entro il 31 dicembre la legge di bilancio.
Altra data cerchiata in rosso dagli uomini del Colle, ma per motivi differenti, è quella del 20 ottobre: entro quella data, infatti, Roma dovrà mandare a Bruxelles e alle Camere il testo della manovra economica sulla quale la Commissione Europea sarà poi chiamata ad esprimersi entro il 30 novembre.
Articolo di Marco Antonellis per Dagospia