“Cosa lamenterei nel giornalismo italiano? Non c’è abbastanza il gusto della memoria. L’altro giorno, ad esempio, ho scoperto che nel 2008 anche la Lega all’unanimità ha partecipato alla ratifica del Trattato di Lisbona, il documento su cui oggi si regge l’Europa. Salvini era parlamentare italiano, allora. Era in Aula e ha votato a favore”. Sono le parole dell’ex presidente del Consiglio, Mario Monti, ospite di Otto e Mezzo, su La7. E aggiunge: “Il leghista Giorgetti è stato l’artefice, e io gliene rendo merito, della modifica costituzionale, che noi abbiamo introdotto nel 2012, per rafforzare il pareggio di bilancio. Ecco, a me piacerebbe che il giornalismo italiano in tutte le direzioni mettesse tutti noi più in difficoltà, ricordando con maggiore frequenza il passato”. Monti si sofferma poi su Silvio Berlusconi, prima menzionato dal giornalista Massimo Giannini: “Con lui ho avuto motivi di consenso e di dissenso in lunghi anni, però siamo su un altro livello di responsabilità nei confronti del Paese rispetto a quello che vediamo oggi. Io posso testimoniare che nei momenti più difficili di fine 2011, quando è avvenuta una transizione che poi successivamente alcuni hanno chiamato ‘complotto’, quest’uomo, pur con l’amarezza di essersi dimesso, ha cercato in tutti i modi di sostenere in Parlamento e con appoggio personale la mia opera non semplice di far lavorare insieme il suo gruppo e quello di Bersani.
Oggi” – continua – “siamo anni luce lontani da questa responsabilità. Devo dire che, quando è arrivato questo governo, mi sono un po’ preoccupato, ma, dall’altra parte, ho avuto speranza, perché mi sono detto che finalmente arrivano forze politiche non compromesse col passato.Nel capitalismo generale e in quello italiano c’è tanto da riformare. E quindi mi aspettavo che questo avvenisse. Invece, li vedo muti e assenti sui temi della concorrenza, del’Antitrust, dei conflitti di interesse”. E chiosa: “Spero che questo governo non si metta in collisione con l’Europa, perché la Ue di fatto ha sempre avuto una influenza che ha agevolato le forze della trasformazione e della modernizzazione dei Paesi”.
Articolo di IlfattoQuotidiano.it del 9 OTTOBRE 2018