Via libera a un nuovo esecutivo da pentastellati e dem. Il leader grillino: "Destra e sinistra schemi superati". Sul tavolo resta il nodo del ruolo che dovrà ricoprire Luigi Di Maio, ma lui: "Si parla di me, ma la Lega mi aveva offerto la presidenza del Consiglio e ho detto no". L'altra questione aperta è il voto su Rousseau, M5s: "Si farà e avrà ultima parola". Il leader della Lega: "Premier indicato dal G7, arriva il Monti bis. Bisogna votare". C’è l’accordo politico tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle per il Conte 2. Entrambe le delegazioni lo hanno comunicato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
A spiegarlo al Colle sono stati prima i dem, dicendo di aver “accettato la proposta” pentastellata di “indicare in quanto partito di maggioranza relativa il nome del presidente del Consiglio dei ministri”, come ha spiegato Nicola Zingaretti dopo la consultazione al Quirinale. Stessa indicazione è arrivata dai grillini, con Luigi Di Maio che ha ribadito dopo il colloquio con Mattarella la natura post-ideologica del Movimento: “Non esistono schemi di destra o sinistra, esistono soluzioni”, spiegando la natura della nuova alleanza. Quindi ha citato lo storico leader socialista Pietro Nenni: “Qualcuno nella storia ha detto che in politica ci sono sempre due categorie di persone, quelli che la fanno e quelli che ne approfittano”.
Zingaretti: “Governo di svolta” – Adesso, è stato invece il messaggio del segretario dem a Mattarella, c’è “l’esigenza di costruire un governo di svolta e discontinuità“. Quindi “nessuna staffetta”, ma anzi una “nuova sfida” che segni “una nuova stagione politica” e che abbia una chiara discontinuità anche “delle ricette economiche in chiave redistributiva e di equità sociale” e che promuova “unosviluppo economico verde“. Sui contenuti ha insistito anche Di Maio: “Se nelle prossime ore il presidente della Repubblica affidasse l’incarico a Conte chiederò che si parta dal programma e solo dopo si potrà decidere chi sarà chiamato a decidere le politiche concordate”. Insomma, prima i contenuti e poi i nomi.