I giallorossi riaprono i porti alle Ong: la maggior parte dei migranti divisi tra Italia, Francia e Germania. Sassoli: "Il meccanismo sia strutturale". L'ira di Salvini: "È la resa". Dopo quattordici mesi di porti chiusi, una ong entra a Lampedusa con il benestare del governo. I giallorossi hanno assegnato il place of safety alla Ocean Viking, la nave di Sos Mediterranea e Medici senza frontiere. Una decisione che fa insorge l'ex titolare del Viminale, Matteo Salvini, che denuncia la "resa" del nuovo esecutivo e paventa il ritorno dell'Italia usata come "campo profughi" d'Europa. Degli 82 immigrati clandestini, che si trovavano a bordo, 58 verranno distribuiti in diversi Stati dell'Unione europea, mentre di 24 dovrà farsi carico il nostro Paese, anche se Giuseppe Conte & Co. attendono ancora una possibile adesione dell'Irlanda al piano di redistribuzione.
A Roma l'aria è cambiata. Il pugno duro di Salvini è già acqua passata. Lo ammette anche Gabriele Eminente, direttore generale di Medici Senza Frontiere: "L'assegnazione di un porto sicuro da parte del governo italiano entro sei giorni dal primo soccorso in mare rappresenta un passo positivo verso una risposta più umana al dramma che continua a consumarsi nel Mediterraneo centrale". Per il Partito democratico, che nelle scorse ore ha fatto ripetute pressioni su Palazzo Chigi per sbloccare la situazione della nave di Sos Mediterranea e Medici senza frontiere, è il segnale della svolta nell'approccio al problema migratorio. Al Nazareno lo dicono chiaramente. Matteo Orfini ha parlato di "piccoli segnali di discontinuità". "È la fine della propaganda di Salvini sulla pelle di disperati in mare", ha fatto eco su Twitter Dario Franceschini, ministro della Cultura e capo delegazione del Pd nel governo giallorosso. Le sue parole sono state condivise anche dal segretario dem Nicola Zingaretti, ma hanno creato diffidenza tra i Cinque Stelle. Il capo politico dei pentastellati, Luigi Di Maio, è infatti corso a mettere in chiaro che non si è trattato di un cambio di linea, bensì di una decisione successiva all'impegno di alcuni Paesi europei sulla redistribuzione dei migranti che si trovavano a bordo.
Le trattative sulla redistribuzione restano una conditio sine qua non ma tutto il resto cambia. A partire dal ritorno alla concessione di un porto sicuro per lo sbarco degli immigrati. "Noi l'abbiamo assegnato solo perché l'Europa ha aderito alla nostra richiesta di prendere gran parte dei migranti", ha sottolineato il nuovo responsabile della Farnesina mettendoin luce "i meccanismi nuovi" che si sono venuti a creare grazie all'attività diplomatica del premier Giuseppe Conte. Tanto che il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, ha già chiesto che questo modo di operare diventi "strutturale". Al nostro Paese è stato, infatti, chiesto di farsi carico di ventiquattro clandestini che si trovavano a bordo della Ocean Viking. Altri 48 andranno in Germania e in Francia (ventiquattro a testa), mentre otto saranno portati in Portogallo e due in Lussemburgo. "Eccoli, porti aperti senza limiti…", ha commentato Salvini secondo il quale quella di oggi è una "resa" che riporta l'Italia a essere trattata come "il campo profughi d'Europa" e che incorona Conte da "avvocato del popolo" ad "avvocato dei clandestini".