Matteo Renzi sta spendendo tremila euro a settimana su FacebookNegli ultimi mesi l'ex segretario del Pd ha investito oltre 40mila euro in pubblicità sui social network. Una campagna partita ben prima della nascita del nuovo governo. Segno che la scissione era stata programmata indipendentemente dalle ultime polemiche sui sottosegretari.  Negli ultimi tre mesi nessun poltico italiano ha speso quanto Matteo Renzi su Facebook. Un investimento importante, circa 40mila euro, segno di una strategia meditata da tempo e che ha trovato la sua logica conclusione dell'annuncio della scissione del Pd e della nascita del suo nuovo movimento: Italia viva. Ad anticipare le mosse politiche dell'ex segretario dem è stata proprio la spesa fatta in pubblicità sul social network più utilizzato per aumentare la diffusione dei suoi messaggi. Una spesa piuttosto anomala sia per la quantità di denaro investito (quasi tremila euro a settimana), sia per il periodo scelto. Mentre infatti altri politici hanno impegnato cifre importanti in prossimità delle elezioni, Renzi ha adottato una strategia del tutto diversa.

Dopo mesi di scarso utilizzo dei social e di investimenti quasi nulli, Renzi ha infatti ricominciato a martellare proprio mentre gli altri erano più "tranquilli". L'elaborazione dell'Espresso dei dati forniti da Facebook sulla sua libreria inserzioni aiuta a fare un quadro più completo.

Negli ultimi novanta giorni Renzi ha speso per l'esattazza 40.461 euro in pubblicità su Facebook, di cui 13.736 euro solo negli ultimi trenta giorni. Per dare un'idea del rapporto di grandezza, negli ultimi tre mesi Giorgia Meloni ne ha spesi appena 1.700 circa e gli altri big ancora di meno se non addirittura zero.

Anche il numero di inserzioni pagate aiuta a capire le mosse di avvicinamento di Renzi al suo partito personale. Dopo mesi di investimenti zero, la pagina di Renzi ha iniziato a comprare visibilità a maggio con 8 inserzioni, che sono diventate 30 a giugno e sono schizzate fino alle 66 di luglio e alle 71 di agosto, mesi in cui proprio l'ex sindaco di Firenze ha ricoperto un ruolo centrale nella nascita del secondo esecutivo Conte.

Un protagonismo politico, anche all'interno del Pd, che gli investimenti pubblicitari dimostrano essere stato soltanto una tappa della scissione già decisa. Come in un primo momento sembrava confermare un'altra "traccia" digitale lasciata sul campo: come segnalato da David Allegranti sul Foglio , già il 9 agosto venivano registrati due domini web per il nome ItaliaViva. Una semplice coincidenza, ha spiegato però il registrante a Repubblica : lui ha addirittura fatto campagna per il no al referendum.

 

 

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