Che casino questo Pd. Attacchi personali, riunioni di correnti, polemiche a non finire... La sinistra di Zingaretti è tornata alle origini, una vera... lotta continua. Lui è una persona concreta e capace ma, come capita spesso, il “cerchio magico” di turno finisce per condizionare il leader. La decisione sulla composizione della nuova Segreteria del partito, con l’esclusione dei “nemici” renziani, è un segnale inequivocabile. Povera sinistra, se questa si può chiamare ancora “sinistra”. È vero, da quelle parti le discussioni, i distinguo, i “sì, però...” fanno parte della tradizione italiana.
Da giovane militavo nel Movimento Studentesco ed ero quotidianamente impegnato a litigare con i “compagni che sbagliano” di almeno altri cinque gruppetti della cosiddetta sinistra extraparlamentare. Poco è cambiato da allora. Come dimenticare, ad esempio, il surreale dibattito sul nome da dare alla coalizione avversaria al centro-destra berlusconiano, se cioè doveva chiamarsi “centro-sinistra” col trattino o “centrosinistra” tutto unito?
Ora come allora a beneficiare del vuoto politico alternativo è chi sta al governo.
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dall'articolo di HuffingtonPost.it