corona contagi numeri veriAll'Huffpost Roberto Burioni, Fabrizio Pregliasco e Walter Ricciardi, per cui è "credibile" e "verosimile" che si riesca a individuare solo un malato su dieci. Ma concordano che la strada intrapresa è quella giusta per il contenimento.  Gli scienziati italiani concordano con Angelo Borrelli. Il capo della Protezione Civile ha affermato in un’intervista alla Repubblica che i contagiati dal Covid-19 in Italia sono molti di più di quelli registrati ufficialmenteÈ d’accordo Roberto Burioni, sono d’accordo Massimo Galli e Fabrizio Pregliasco, è d’accordo il professore Walter Ricciardi, membro dell’Oms e consulente del Governo. Insomma, la sottostima c’è, ma al momento non se ne conosce l’entità. Impossibile stabilirla con certezza.   Per Borrelli“è credibile” il rapporto di uno a dieci - un malato certificato ogni dieci non censiti (ciò porterebbe la cifra ufficiale degli oltre 63 mila casi totali a più di 600 mila). 

E se il direttore del dipartimento Malattie infettive dellospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, intervenendo ad Agorà, ha definito “l’ipotesi di Borrelli molto vicino alla realtà, anche se non abbiamo dati sicuri per poterlo dire”, il virologo dell’Università San Raffaele di Milano, Roberto Burioni, utilizza lo stesso aggettivo scelto del capo della Protezione civile: Borrelli ha dato un numero credibile, non mi stupirei se risultasse vero anche alla luce di valutazioni epidemiologiche più accurate - dice ad HuffPost - Da scienziato ho qualche difficoltà a mettere una cifra accanto a questaffermazione, ma è fuor di dubbio che i malati sono molti di più di quelli censiti ufficialmente. Linfezione è molto estesa, lo si capisce anche dai numeri, assai rilevanti, relativi a ricoveri e morti”.

Ma, allora, ha senso continuare a dare i dati sul numero dei positivi ogni giorno nella conferenza stampa della Protezione civile?  Non so come si potrebbe fare per avere dati più precisi e aderenti alla realtà - prosegue - Potremmo puntare sullinformatica, magari si potrebbe pensare a un sito oppure a una applicazione attraverso i quali le persone potrebbero segnalare di essere contagiate”, ragiona Burioni, che prima dell’esplosione di quella che l’Oms ha classificato come “pandemia” aveva più volte invitato a non sottovalutare il rischio coronavirus. Ecco, a tal proposito, le misure assunte dal Governo bastano o servono altri provvedimenti? “Non vedo cosa si possa fare più di quello che è stato già fatto - risponde Burioni - Adesso la responsabilità è individuale. Spero che ognuno di noi abbia compreso limportanza di stare in casa per scongiurare il rischio di contagio, per sé e per gli altri”Quanto all’inversione di tendenza “è presto per parlarne, lo si potrà fare tra qualche giorno e speriamo di avere buone notizie”.

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dall'articolo di Luciana Matarese  per HuffingtonPost.it

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