Cattiva gestione, commistione e travaso di prodotti per la pulizia sono i fattori principali. Ecco come prevenirli e cosa (non) fare in caso di incidenti. Il coronavirus fa ancora paura e non c’è famiglia che non si sia dotata, magari facendone bella scorta, di prodotti disinfettanti per la persona e la casa. Attenzione, però, a non esagerare con il loro utilizzo: l’eccesso, l’uso improprio, la cattiva gestione possono dare luogo ad avvelenamenti accidentali, specialmente con i bambini a casa 24 ore su 24. Non sembra solo una coincidenza, infatti, che in concomitanza con l’esplosione dell’epidemia di Covid-19 in diversi Paesi si sia registrato un aumento anomalo di chiamate ai centri antiveleni e di accessi alle strutture sanitarie di emergenza per incidenti domestici di questo tipo.
Che c’entrino oppure no le gaffe del presidente Donald Trump, negli Stati Unti, per esempio, i Cdc (i centri per il controllo delle malattie) denunciano un aumento del 20% rispetto allo stesso periodo del 2019. L’Italia non fa eccezione. I primi a lanciare l’allarme a marzo sono stati i medici del Centro Antiveleni dell’ospedale Niguarda a Milano, il cui servizio di consulenza telefonica ha raccolto il 65% in più di richieste di consulenza per intossicazione da disinfettanti, fino al 135% in più nella fascia di età inferiore ai 5 anni. “Una nostra nuova analisi dei dati, sebbene ancora preliminare”, riferisce Marcello Ferruzzi, responsabile della struttura meneghina, “ha confermato questa tendenza anche nel mese di aprile”. Prevenire. Per l’esperto sono tre i fattori che espongono al rischio di intossicazioni e avvelenamenti accidentali di adulti e bambini. Tre dunque gli errori da evitare: la non corretta gestione dei prodotti, la loro commistione e il travaso in contenitori anonimi o peggio in contenitori con ancora evidente l’etichettatura originale. “Lasciare banalmente i detergenti e i disinfettanti incustoditi e alla portata dei ragazzinui costituisce un pericolo perché i piccoli possono spruzzarseli negli occhi, lesionarsi la cute o ingerirli”, precisa Ferruzzi. “Talvolta le conseguenze sono minime e non richiedono particolari interventi, ma a seconda del prodotto l’incidente può essere ben più serio”. Gestire bene prodotti disinfettanti e igienizzanti, inoltre, significa seguire le misure di sicurezza indicate in etichetta: se è previsto l’utilizzo dei guanti, per esempio, è bene usarli per evitare irritazioni o ustioni alla pelle. Aumentano gli incidenti. “Durante l’ultimo mese – aggiunge il medico - abbiamo notato un significativo aumento di incidenti e intossicazioni dovute a commistioni di prodotti per la disinfezione e la pulizia, per esempio candeggina e ammoniaca miscelate insieme detergenti o disincrostanti”. Prodotti acidi o caustici, che in generale devono essere maneggiati con attenzione, non devono essere miscelati tra loro o con altro, né utilizzati insieme ad acqua bollente. Il rischio dei fai-da-te estemporanei è che le sostanze chimiche reagiscano tra loro liberando gas irritanti o tossici, che inalati possono dare problemi respiratori anche seri soprattutto se l’esposizione avviene in ambienti chiusi e non ventilati.
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dall'articolo di MARA MAGISTRONI per Repubblica.it