Dall’ultimo report di Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute emergono infatti i primi scricchiolii in otto regioni. Abruzzo, Friuli, Puglia e Umbria hanno segnalato un’allerta nella capacità di reazione dei servizi sanitari territoriali a qualche emergenza. Ci sono oltre 600 focolai di SARS-COV-2 oggi in Italia mentre i contagi tornano sopra quota 300 (non accadeva da giugno) nell’ultimo report della Protezione Civile su COVID-19 in Italia. Non solo: spiega oggi La Stampa che tra movide selvagge, happy hour e assembramenti, i contagi hanno cominciato a trasmettersi alla fascia più giovane della popolazione. E i numeri dell’Iss lo confermano: a inizio epidemia l’età media era di 61 anni, ora è scesa a 43. Numero che cela sempre più giovani asintomatici, ragazzi che prima o poi trasmettono il virus a genitori e nonni..
Dall’ultimo report di Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute emergono infatti i primi scricchiolii in otto regioni. Abruzzo, Friuli, Puglia e Umbria hanno segnalato un’allerta nella capacità di reazione dei servizi sanitari territoriali a qualche emergenza. Gli stessi Friuli e Puglia, più Lombardia, Liguria, Trento e Toscana non ce l’hanno fatta a rintracciare tutti i contatti stretti dei nuovi contagiati, con percentuali di persone a rischio non poste in isolamento che varia da circa il 12 all’8%. Del resto il lavoro di contact tracing è massacrante e, nonostante le nuove assunzioni, a dare la caccia al virus nelle Asl al momento sono solo in novemila. Con tre regioni, Friuli, Abruzzo e Puglia, sotto la dotazione minima di personale di un addetto ogni 10mila abitanti. E grandi differenze, perché si passa dallo 0,6 del Friuli, all’1,2 della Lombardia per arrivare ai 2,8 del Veneto. E per il tracciamento degli infetti non sembra potersi contare sulla App Immuni, scaricata dal 12% dei possessori di smartphone tra i 14 e i 75 anni (4,3 milioni di persone), secondo il ministro dell’Innovazione Paola Pisano. Secondo uno studio dell’Università di Oxford, dei mesi scorsi, la soglia per una piena efficienza dell’app era fissata al 60%. E poi ci sono i focolai: tra i primi si segnalano quello in una residenza per anziani a Bologna con 15 casi e quello di Rovereto, in Trentino, con altri 24 positivi dopo i 16 del giorno prima, una situazione che non riguarda più solo il corriere espresso Brt. Tra i casi di rientro invece si registrano due badanti tornate in pullman a Roma dalla Romania – tra i Paesi più colpiti nelle ultime settimane -, che portano a 12 sui 26 odierni nel Lazio gli infetti di ‘importazione’. Nuovo cluster anche in Molise: contagiati 7 venezuelani, 5 dei quali arrivati dalla Serbia. Oltre agli 82 casi in Lombardia i nuovi positivi odierni sono 55 in Emilia Romagna, 30 nella Provincia autonoma di Trento, 26 nel Lazio, 22 in Veneto, 16 in Campania, 15 in Liguria e 10 in Abruzzo. Tutte le altre regioni hanno un incremento a una sola cifra, tranne la Val d’Aosta a zero. Non molti giorni fa erano ben più di 10 le regioni senza nuovi contagiati nelle 24 ore. Così come quelle senza pazienti in terapia intensiva, che ora sono 9. Le persone in rianimazione passano comunque da 48 a 49, i ricoverati con sintomi sono 713 (-11), quelli in isolamento domiciliare 11.642 (+92).
Articolo di NextQuotidiano.it