scuola linee guida protocolloL’alunno in questione verrà portato in un locale adibito all’isolamento nell’attesa che i genitori vadano a prenderlo. Qualora il tampone confermi la diagnosi, si procederà al tracciamento dei contatti. Un caso isolato non basta a decretare la chiusura di una scuola (decisione che spetterà alla Asl e non al preside), ma potrebbe a costringere a restare a casa per due settimane (il tempo della quarantena) i suoi compagni.  «La raccomandazione è di mandare a scuola i bambini in condizione di benessere. Non devono avere sintomi di nessun genere, raffreddore, tosse, diarrea, febbre. Non è detto che tutti questi segnali siano dovuti al virus ma nell’incertezza sara meglio tenerli a casa per maggiore tranquillità. Nessuno meglio di mamma e papà sa capire»: dopo le fregnacce sui bambini con la febbre isolati oggi Alberto Villani, presidente della società italiana di pediatria e membro del Comitato tecnico scientifico, spiega al Corriere della Sera cosa fare se un bambino ha i sintomi di COVID-19 in classe.  Il governo ha diffuso le linee guida per il rientro a scuola a settembre, che regoleranno il ritorno tra i banchi di oltre otto milioni di bambini e ragazzi. Il ministero dell’Istruzione e l’Istituto superiore di Sanità sono stati costretti a smentire una fantasiosa ricostruzione su possibili deportazioni di bimbi febbricitanti da scuola alla Asl, senza passare per casa. Si tratta di una fake news: l’alunno in questione verrà semplicemente portato in un locale adibito all’isolamento nell’attesa che i genitori vadano a prenderlo.

Qualora il tampone confermi la diagnosi, si procederà al tracciamento dei contatti. Un caso isolato non basta a decretare la chiusura di una scuola (decisione che spetterà alla Asl e non al preside), ma potrebbe a costringere a restare a casa per due settimane (il tempo della quarantena) i suoi compagni. Il Corriere della Sera spiega oggi che le regole di sicurezza e la procedura per gestire un contagio a scuola erano già state anticipate dal Cts a luglio: lo studente o il docente o l’operatore i cui sintomi fanno sospettare che si tratti di coronavirus, va isolato, dotato di mascherina chirurgica e portato in un locale apposito, nel caso sia uno studente, nell’attesa che arrivino i genitori. Per quanto riguarda invece i contatti del contagiato dovrà essere attivato il tracciamento, fornendo i nomi alla Asl che interverrà.

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Intanto sono partiti in questi giorni i test sierologici gratuiti previsti per il personale scolastico (supplenti inclusi) in vista della riapertura. Non si tratta di un obbligo ma di un’opportunità data a docenti presidi e bidelli per accertarsi del proprio stato di salute e insieme evitare di portare il contagio dentro la scuola. Per gli studenti al momento sono previsti solo dei controlli a campione, anche se in queste ore il Pd sta spingendo molto per l’adozione di test molecolari rapidi tipo quelli degli aeroporti da far fare agli alunni nel caso che un loro compagno (o prof) sia stato contagiato. 

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dall'articolo di   per NextQuotidiano.it 

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