Con i 4458 casi la diffusione del Coronavirus in Italia ha raggiunto livelli che non vedevamo dai mesi più bui, quelli del lockdown. Sopra i 5mila contagi giornalieri non è più possibile tracciare tutti i contatti stretti dei positivi, spiegano scienziati e Oms. E si potrebbe perciò passare dalla fase di contenimento a quella di mitigazione, che prevede le zone rosse. Il nuovo DPCM che verrà varato il 15 ottobre potrebbe contenere misure più restrittive rispetto a quelle attuali: oltre alla paventata chiusura anticipata di bar e ristoranti, se la situazione dovesse continuare a peggiorare, potrebbero arrivare le mini zone rosse, come quella istituita ieri a Latina: un mini lockdown nella provincia per 14 giorni. Il presidente della Regione Lazio ha firmato l’ordinanza in vigore da mezzanotte che prevede il contingentamento a 20 persone per le feste e cerimonie religiose, il numero massimo di 4 ospiti a tavolo per ristoranti e locali e la chiusura alle ore 24 per pub bar e ristoranti. Scattati anche il divieto di assembramento davanti scuole, luoghi e uffici pubblici e lo stop delle visite ai pazienti ricoverati in strutture sanitarie o sociosanitarie. Previsto anche il contingentamento per chi frequenta palestre e scuole da ballo.
Infine si invita a favorire lo smart working:
Se l’impennata registrata negli ultimi giorni non accennerà a frenare, si opterà per soluzioni più radicali a livello nazionale, altrimenti verranno privilegiati interventi più soft e in prevalenza locali. Affidati cioè ai presidenti di Regione ma pure ai sindaci, che nei comuni sono anche autorità sanitarie, sempre di concerto con la cabina di regia ripristinata dal governo. Saranno loro a decidere se istituire delle mini-zone rosse, chiudendo quartieri o interi paesi, laddove si presentino focolai di una certa dimensione. Oppure se imporre limitazioni e divieti, come ha fatto ieri il governatore del Lazio a Latina.
Quando sarà il momento in cui partiranno i mini lockdown? Dipenderà, spiega, Repubblica, dalla situazione degli ospedali:
Ad essere monitorati con grande attenzione sono però i numeri dei ricoveri (3.925) e delle terapie intensive (358), questi ultimi ancora bassi e certamente gestibili a fronte dei circa 9.300 posti disponibili che possono arrivare fino a 11.000 con la trasformazione della metà dei reparti di subintensiva dotati di ventilatori e con le quattro strutture movimentabili per cui la struttura del commissario per l’emergenza Domenico Arcuri ha già da settimane pubblicato il bando. Ma di fronte a questa seconda ondata il ministero della Salute non intende farsi trovare impreparato. È a quota 1.000 che scatterà il campanello d’allarme. Quando i pazienti in terapia intensiva raggiungeranno quella cifra, nelle zone in cui si dovesse riscontrare una maggiore incidenza potranno scattare i primi minilockdown. Osservate speciali, naturalmente, le regioni del sud dove gli ospedali sono già in forte sofferenza. Campania su tutte, ma anche Sicilia e Puglia, cominciano a fare i conti con il virus come non lo avevano mai fatto durante la prima ondata
Ancora prima delle zone rosse andranno limitati gli assembramenti e gli eventi di massa, spiega La Stampa:
Innanzitutto, si dovrà intervenire sugli eventi di massa. Preoccupano due appuntamenti del weekend: la Marcia della Pace di domenica e ancora di più la manifestazione dei negazionisti a Roma dove è probabile che quasi nessuno avrà la mascherina. Si prevedono numeri bassi ma i questori hanno ricevuto indicazione di procedere con le multe (mille euro) per costringerli a usarle. Secondo gli esperti del Comitato tecnico scientifico, bisogna «rimodulare» tutte le iniziative che prevedono grandi aggregazioni, dagli spettacoli all’aperto agli eventi sportivi. Il tetto di mille potrebbe essere destinato a scendere. Sui numeri si sta cercando di delineare un metodo, anche per matrimoni, funerali e tutti gli eventi al chiuso, compresi cinema, teatri, palazzetti
Ma se non dovesse bastare, scrive il Messaggero, oltre a cerimonie e feste inizieranno le limitazioni alle attività commerciali partendo da palestre, bar e ristoranti:
si valuta di inserire nel nuovo Dpcm altri interventi a livello nazionale, se il sistema sanitario dovesse mostrare ulteriori criticità,che dovrebbero ricalcare l’ordinanza per Latina del governatore del Lazio, Nicola Zingaretti: contingentamento a 20 persone per le feste e cerimonie religiose, il numero massimo di 4 ospiti a tavolo per ristoranti e locali, la chiusura alle ore 24 per pub,bar e ristoranti (a livello nazionale potrebbe scendere alle 23 per fermare la movida nelle grandi città), divieto di assembramento davanti scuole, luoghi e ufficipubblici. Previsto anche ilcontingentamento perchi frequenta palestre e scuole da ballo e l’invito a favorire lo smart-working. Come sono previste, su richiesta del Cts, limitazioni agli eventi di massa. Se ciò non dovesse fermare la diffusione del virus, saranno poi necessari altri step procedendo a ritroso rispetto alle riaperture di maggio-giugno: i primi a chiudere sarebbero cinema, teatri, palestre, piscine; seguiti da parrucchieri e centri estetici. Poi bar e ristoranti e infine negozi.
Articolo di NextQuotidiano.it