"Ho pensato che forse la gravità del Covid la capisce solo chi l’ha provato. Non auguro a nessuno ciò che ho passato, ma se vivi un’esperienza così la mascherina la metti ovunque". “Sì, abbiamo esagerato. Quest’estate abbiamo creduto un po’ tutti che la mascherina non servisse più, che il peggio fosse passato. Sono andato a Riccione con gli amici e lì erano più i ragazzi che la mascherina la lasciavano in hotel. Sono stato pure in discoteca: mi piace. Però mai senza protezioni. Forse ho trascinato anche i miei amici a proteggersi: hanno davvero creduto di perdermi”. A raccontare la sua esperienza al Corriere della Sera è Mattia, 19 anni, di Cremona, il più giovane intubato per Covid. Oggi Mattia sta bene, ma ha un messaggio per i suoi coetanei. “La mascherina e il distanziamento sono le uniche armi che abbiamo per non rivedere quelle corsie d’ospedale. Dopo le dimissioni, quando non mi reggevo in piedi, ho pensato che forse la gravità del Covid la capisce solo chi l’ha provato. Non auguro a nessuno ciò che ho passato, ma se vivi un’esperienza così la mascherina la metti ovunque”.
Articolo da HuffingtonPost.it