Le scuole sono decimate dal virus dell’infuenza: sempre meno bambini rispondono all’appello e anche tra gli insegnanti ci sono degli ammalati. I genitori possono contribuire a rafforzare le difese immunitarie dei loro figli? “La formula magica non esiste– risponde alla Dire Elena Bozzola, segretario nazionale della Società italiana di pediatria (Sip)- siamo nel picco dell’epidemia del virus influenzale e parainfluenzale. Alle mamme consiglio di non avere fretta a rimandare il bambino a scuola. Se il piccolo ha avuto la febbre per uno, due giorni- sottolinea la pediatra- meglio tenerlo un paio di giorni in più a casa, in modo da rafforzare il suo recupero e farlo andare a scuola quando sta veramente bene”. Altrimenti “il rischio elevato sono le ricadute, e se ci si riammala poi bisogna rimanere di nuovo a casa”.
Con gli integratori “non si riesce a scampare alle malattie. L’unica arma di provata efficacia nei confronti della febbre e dell’influenza che sta circolando adesso è la vaccinazione. Chi non avesse pensato quest’anno a vaccinare il proprio figlio- afferma Bozzola- ne faccia tesoro per l’anno prossimo. Gli integratori sono prodotti ricchi di vitamine che già assumiamo con la dieta. Come Sip consigliamo, e lo abbiamo predisposto nella piramide alimentare, di seguire una dieta Mediterranea ricca in frutta e verdura, che ci fornisce già tante vitamine. Ci sono casi poi di bambini che hanno dei ridotti livelli di vitamine- fa sapere la pediatra- mi riferisco ad esempio alla vitamina D che può aiutare anche a combattere le forme di febbre, influenza e malattia. Tuttavia, e mi rivolgo soprattutto ai genitori, gli integratori vanno dati solo sotto indicazione del medico”.
Lo stesso principio è valido per la somministrazione degli antibiotici: “Prendere l’antibiotico non facilita il decorso della febbre di mio figlio. Non è che se gli do l’antibiotico la febbre anziché durare 5 o 7 giorni, dura solo due giorni. L’antibiotico agisce esclusivamente nelle forme batteriche, se un bambino ha l’influenza, ha una forma virale, l’antibiotico non serve, può curare le complicanze. Ma anche in questo caso- conclude- ricordatevi che è solo sotto la prescrizione del medico”.
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