Scenari apocalittici, allarmismo e metodi fai da te per sconfiggere il morbo. I social contagiati da un’epidemia di notizie false. "Mio cuggino mi ha detto che una volta da bambino ha curato il Coronavirus". Se Elio e le storie tese dovessero tornare insieme per rinfrescare senza troppa fatica il capolavoro assoluto dell’album ‘Eat the phikis’ che prende di mira le leggende urbane più becere, potrebbero tranquillamente attingere all’universo parallelo di pseudoscienza sul Covid-19 che ha contagiato soprattutto i social. Da qualche giorno, per esempio, gira su WhatsApp un messaggino, immediatamente intercettato da Bufale.net, che avrebbe fatto alzare entrambe le sopracciglia anche ai più ferventi devoti delle scie chimiche.
"Lo zio e il nipote di un mio compagno di classe, si è laureato con un master e – questo lo sgangherato testo, perfino a livello grammaticale, che circola di cellulare in cellulare – lavora all’ospedale di Shenzhen. Viene trasferito per studiare il virus della polmonite di Wuhan. Mi ha appena chiamato e mi ha detto di dire ai miei amici: se hai il naso che cola e l’espettorato quando hai il raffreddore, non puoi essere un nuovo tipo di polmonite da Coronavirus, perché la polmonite da Coronavirus è una tosse secca senza naso che cola". Ovviamente non c’è nulla di vero – nemmeno le millantate parentele – in questa fantasiosa diagnosi fai da te. Ma il ‘mio cuggino’ che domina sulla Rete, oltre a poter riconoscere un contagiato a dieci chilometri di distanza, ha già trovato anche la cura. "Il virus Wuhan – per non deludere i feticisti dei testi integrali – non è resistente al calore e verrà ucciso a una temperatura di 26-27 gradi. Pertanto, bere più acqua calda. Puoi dire ai tuoi amici e parenti di bere più acqua calda per prevenirla. Vai sotto il sole, ricorda di non bere ghiaccio". E i ricercatori che stanno disperatamente cercando un vaccino muti.
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dall'articolo di LUCA BOLOGNINI per Quotidiano.net