Settimana decisiva per l'epidemia da coronavirus in Italia. Il virologo Pregliasco: "Possiamo prevedere che si andrà avanti per alcuni mesi". Dall'Iss al premier Conte, passando per i governatori di Lombardia e Veneto. Lo dicono tutti: questa è la settimana decisiva per l'epidemia da coronavirus in Italia. In questi giorni infatti si potrà capire se se i contagi cominceranno a rallentare o persino a decrescere. Intanto in tutto il Paese vengono adottate nuove strategie e dal comitato tecnico scientifico arrivano importanti raccomandazioni. "Nella prossima prossima settimana vedremo i risultati delle misure adottate in Lombardia e da lì si deciderà se mitigarle o, piuttosto, se insistere il più possibile per riuscire a frenare la diffusione", ha spiegato al Messaggero il virologo e direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco. "Arrivati a questo punto di diffusione - ha continuato - dobbiamo preoccuparci di non avere un affollamento negli ospedali. Quindi la diffusione va scaglionata nel tempo. È importante che le persone si ammalino in modo contenuto, senza un eccessivo affollamento".
Ieri Lombardia e Veneto hanno annunciato l'aumento dei posti in terapia intensiva da dedicare ai pazienti di coronavirus. Molte strutture sono già al collasso ed è fondamentale potenziare gli spazi. "Non dobbiamo rischiare di restare senza posti per la rianimazione, qualora dovesse servire a un elevato numero di pazienti. Il problema quindi è garantire una gestione corretta delle rianimazioni - ha spiegato Pregliasco -. La maggior parte di casi segue l'iter dell'influenza normale ma stiamo osservando che si presenta una quota del 6-8% di pazienti che ha la necessità di assistenza ventilatoria. Quindi ha bisogno della terapia intensiva e questo rappresenta un elemento critico preoccupante".
Intanto continua l'isolamento nelle zone rosse e l'Iss sta anche valutando di allargare l'area al Bergamasco. "Mi rendo conto che si tratta di misure difficili da sostenere perché colpiscono la vita delle persone ma sono necessarie - ha dichiarato il virologo -. Le zone rosse o gialle devono andare avanti su questa strada. Su questo però si interverrà con una nuova modulazione in base ai risultati che verranno riscontrati".
A Roma invece la situazione sembra migliore data la mancanza di focolai nella zona.
..................
dall'articolo di Giorgia Baroncini per IlGiornale.it