zingaretti coronavirus positivo È ufficiale, il coronavirus è entrato di forza nei palazzi della politica e, dopo tanti amministratori contagiati o in autoisolamento, aggredisce anche il governatore del Lazio e segretario del Pd, Nicola Zingaretti. Non sono bastati i suoi stessi appelli, ripetuti all'infinito, ad osservare le regole di precauzione necessarie in tempo di coronavirus: nel suo doppio ruolo di presidente di Regione e di leader di partito di maggioranza, in questo periodo di emergenza ha incontrato tante e troppe persone per ruolo a contatto stretto con il virus.  Ora l'allarme è altissimo. E non solo per i suoi più stretti collaboratori, sottoposti come da protocollo, ai controlli del caso. In queste ore di frenetici contatti tra forze politiche, governo, governatori e parti sociali per mettere a punto le misure per affrontare le emergenze i contatti del segretario dem sono stati moltissimi e per questa via arrivati anche a palazzo Chigi.

In ambienti di governo escludono al momento che siano stati avviati controlli anche sui componenti dell'esecutivo ma di certo l'indagine epidemiologica che scatta in caso di contagio dovrà risalire e ricercare tutti i contatti ravvicinati e prolungati con il segretario dem che, nel caso dovessero mostrare sintomi verranno sottoposti al test.

«Sanificati» inoltre tutti i luoghi in cui la presenza di Zingaretti è stata più assidua a partire dal suo ufficio nella sede regionale a Roma, in via Cristoforo Colombo, fino alla sede del Pd al Nazareno.

La precauzione ha già consigliato molti a procedere con l'autoisolamento. L'ha fatto il «vice» del segretario, Andrea Orlando: «pur non presentando al momento alcuna sintomatologia, ho deciso di seguire il consiglio dei sanitari di stare in isolamento fiduciario domiciliare» annuncia spiegando tuttavia che «le attività continuano, il lavoro continua, gli impegni vengono portati avanti». Ma anche Il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, si è messo in isolamento visto che in una riunione a palazzo Chigi i due presidenti di regione erano seduti accanto. E anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella, fa altrettanto: «Non ho sintomi e sto bene, ma visto che ho incontrato di recente Nicola Zingaretti per precauzione resto anche io a casa due settimane. Lavoro da qui».

Monitorare palazzo Chigi è il consiglio che arriva anche dal deputato di FdI Federico Mollicone, che suggerisce di «non sottovalutare» la notizia e consiglia allo stesso premier Conte di fare il tampone: «I contatti con il governo sono stati sicuramente frequenti e in luoghi chiusi. Zingaretti è stato anche impegnato col ministro Gualtieri per la campagna elettorale» nota.

Non si dice, invece, preoccupato Bruno Vespa che ha intervistato il segretario dem lo scorso giovedì a Porta a Porta. «Essendo l'unico ad aver contattato Nicola Zingaretti scrivendogli 'in bocca al lupo' invece di terrorizzarsi, posso dire che il suo portavoce mi ha chiamato per dirmi che vanno monitorate solo le persone che nelle ultime 48 ore sono state a 30 centimetri da lui per almeno mezz'ora..» spiega su Dagospia. Poco più di una settimana fa, inoltre, il segretario Pd era stato a Milano per partecipare a un aperitivo sui Navigli con i giovani del suo partito.

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dall'articolo di IlMessaggero.it 

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