De Luca annuncia il coprifuoco: “Bloccare la movida, Halloween è una idiozia: dalle 22 tutti a casa”
Niente mezze misure. Dopo i limiti imposti alla movida, le scuole chiuse fino a fine ottobre, lo stop ai matrimoni e alle feste private, il governatore della Campania Vincenzo De Luca annuncia una nuova ordinanza in seguito all’ennesimo picco di contagi in Campania (oggi abbiamo 1.261 positivi su 14.422 tamponi). “Le attività che non hanno posti a sedere e lavorano per asporto, in quanto questo determina assembramenti, saranno vietate. È una misura inevitabile, dobbiamo evitare assembramenti davanti ai locali e in orari notturni” sottolinea De Luca che poi chiosa: “Deve essere bloccata la movida, è inutile fare appelli al senso di responsabilità perché abbiamo una percentuale di irresponsabili che non capiscono le cose più elementari, come quello di indossare la mascherina all’aperto”. COPRIFUOCO – In vista del weekend di Halloween di fine ottobre, il Governatore annuncia che “chiuderemo tutto alle 22.
L’assessore Pietro Calabrese risponde alle falsità scritte su “Il Tempo” da Franco Bechis
Altro articolo del Tempo, stavolta a firma addirittura del suo direttore, totalmente FALSO. In un passaggio ammette che “L’ultimo esercizio ha chiuso in attivo di 7,6 milioni di euro, e per anni in EFFETTI quel bilancio ha chiuso in ROSSO”. Sta parlando del bilancio di esercizio di un singolo anno, non del bilancio che si porta dietro il miliardo e 300 milioni di debiti delle annate precedenti, per cui nel 2017 è stato necessario procedere con un Concordato preventivo in modo da evitare il fallimento e la liquidazione, quindi la vendita di tutti gli asset dell’azienda, per ripagare i creditori. Qualcuno dovrebbe spiegargli che quel debito mostruoso è la somma di tante annualità con bilanci di esercizio in negativo, come a esempio gli anni della consiliatura Alemanno in cui quel negativo superò i 550 milioni di euro. Per cui un direttore di un quotidiano che scrive in EFFETTI senza specificare cosa c’è dentro quel ROSSO sta semplicemente utilizzando un artificio dialettico per prendere per i fondelli chi legge nel far passare i nostri bilanci in attivo (sono già 2, non solo 1 come scrive Bechis) come un qualcosa di insignificante. Ma non gli crede più nessuno. Del resto, come credere a chi oggi omette di raccontare uno dei rilievi più incredibili che abbiamo portato alla luce proprio sui conti di Atac: 100 milioni di fatture forfettarie, il totale rispetto a un giochino ripetuto ogni anno fino al 2011, fatture che il Comune pagava a fine anno. Dentro, belle specifiche, non abbiamo trovato nulla, il vuoto cosmico, altri soldi regalati per chissà quale manfrina. Li abbiamo scoperti a dicembre 2017 quando abbiamo approvato il primo bilancio consolidato dell’amministrazione nei confronti delle sue partecipate. Atac da anni li vantava come crediti nei confronti di Roma Capitale, ma non li abbiamo riconosciuti. Lo sanno tutti, alcuni consiglieri ne parlarono per mesi.
Servizio Le Iene multe cancellate a Roma, Raggi: «Accaduto prima del mio arrivo da sindaca in Campidoglio, ma ho comunque avviato indagini interne»
«Ieri ho visto il servizio de Le Iene sul caso delle multe cancellate. Tra le righe si vuole far intendere che io abbia coperto un sistema di corruzione che avrebbe comportato negli anni passati la cancellazione di multe e contravvenzioni a carico di “vip e amici degli amici”. Mi preme chiarire due punti. Primo: stiamo parlando di un sistema avvenuto prima del mio arrivo da sindaca in Campidoglio». Lo ha scritto in un post su Facebook la sindaca di Roma, Virginia Raggi. «Ho comunque immediatamente avviato delle indagini interne per verificare le responsabilità. Secondo: invito ufficialmente in Campidoglio Emma Coli, la dipendente comunale che ha denunciato tutto, alla quale rinnovo nuovamente il mio sostegno. Voglio incontrarla un’altra volta per ringraziarla nuovamente per l’atto di denuncia e per dimostrare che le istituzioni sono vicine a chi denuncia», ha aggiunto Raggi. «Voglio precisare tra l’altro che non c’è stata alcuna promozione del dirigente denunciato dalla dipendente Emma Coli. Bene chi denuncia le mele marce. Noi siamo al loro fianco e sempre dalla parte della legalità. #ATestaAlta» ha concluso la prima cittadini della Capitale.
Per Salvini chi dice “lockdown a Natale” commette un crimine contro gli italiani. E lui che a Roma era senza mascherina?
Matteo Salvini oggi rispondendo ai giornalisti alla Bi.Mu, la fiera delle macchine utensili a Fieramilano ha attaccato: “Chi dice forse facciamo un lockdown a Natale commette un crimine nei confronti del popolo italiano”. Il leader della Lega Matteo Salvini poi ha aggiunto: “Gli italiani dal Governo si aspettano chiarezza e certezze, non supposizioni e idee. Non è ammesso il forse o il vedremo”. Con chi ce l’ha Salvini? L’unico che ha parlato di lockdown a Natale nell’ordine delle cose è stato Andrea Crisanti che a Rainews aveva spiegato: “Io penso che sia nell’ordine delle cose: un lockdown in quel periodo potrebbe resettare in qualche modo il sistema, abbassare la trasmissione e aumentare il contact tracing, perché con i numeri di ora il sistema è saturato”. Che la situazione sia in peggioramento non lo dice solo Crisanti: anche Matteo Bassetti, medico noto per le sue posizioni morbide sul virus,che ad agosto diceva al Corriere della Sera “Il virus sta “mordendo meno”? Sembrerebbe di sì”, per poi spiegare che il motivo non era chiaro ma “Potrebbe essere dovuto a una ridotta carica virale, a una migliore assistenza dei malati, a qualche mutazione del virus stesso” oggi è preoccupato e AdnKronos spiega che “va fatto qualcosa, la situazione epidemiologica è rapidamente peggiorata e non ci aspettavamo di vedere numeri così importanti così presto. E’ stata anticipata la previsione dei casi di 3-4 settimane con una brusca accelerazione”. Il direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, e componente della task force Covid-19 della Regione Liguria è perfino favorevole al coprifuoco dopo le 22: “potrebbe essere una soluzione alternativa al lockdown, ma solo in alcune situazioni e non su base nazionale. Penso a Milano, all’area di Genova, a Roma e anche nel Lazio. Sicuramente potrebbe essere uno strumento per limitare la circolazione notturna, quando è più difficile il controllo del territorio e c’è anche più leggerezza nei comportamenti da rispettare”. Ma Bassetti ce l’ha anche e soprattutto con chi non mette la mascherina: “Vedo troppi atteggiamenti lassisti in giro rispetto alle misure da tenere. Gente che non indossa la mascherina o la tiene giù. Tutti devono remare dalla stessa parte, non è possibile che si pensi che questo virus sia il problema sempre di quello vicino a noi”. Indovinate chi pochi giorni fa su un palco a Roma, dove c’è un’ordinanza ancora più restrittiva rispetto a quella nazionale, non aveva la mascherina mentre parlava a pochissima distanza dalle persone che gli stavano attorno? Il “Capitano” si trovava a piazza del Popolo a Roma alla manifestazione nazionale dei sindacati SAP e LES Polizia di Stato, SAPPE Polizia Penitenziaria, SIM Sindacato Italiano Militari Carabinieri e Guardia di Finanza. Insomma era circondato da chi doveva ricordargli che non usare la mascherina, anche solo per parlare al microfono, significava violare l’ordinanza regionale e il DPCM che la prevede anche all’aperto se non c’è la distanza necessaria. Dunque se Salvini ci tiene a non vedere di nuovo l’Italia in lockdown invece di parlare di presunti “crimini” perchè non dà il buon esempio e rispetta le regole?
Lombardia, appello di Fontana a Conte: “Didattica online e smart working”
Attilio Fontana annuncia nuove possibili restrizioni dopo l’incontro con sindaci e prefetti della Regione. Il primo argomento affrontato è “cercare di ridurre persone sul trasporto pubblico locale. Tutti ritengono in maniera condivisa di chiedere che si proceda alla didattica a distanza, non assoluta ma parziale, con la possibilità di alternare lezioni a scuola-didattica a casa”. Il presidente della Regione Lombardia parla al termine di un incontro con il prefetto di Milano Renato Saccone, i sindaci delle città capoluogo e i capogruppo del Consiglio regionale. Fontana ha detto anche che si è discusso di una “una distribuzione dell’inizio dell’attività scolastica. Questi due fatti assieme dovrebbero portare a una riduzione delle presenze sul trasporto pubblico”.
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Nuovo record di contagi. 10.010 in 24 ore e con meno tamponi. Le vittime sono 55, in calo rispetto a ieri. In Lombardia il 25 per cento dei casi
Nuovo record di contagi da Coronavirus nelle ultime 24 ore. Secondo il bollettino giornaliero del ministero della Salute i nuovi casi sono 10.010 (+1.206 rispetto a ieri) con 150mila tamponi (-12mila). Rispetto a ieri si registra, tuttavia, un calo dei decessi: 55 (-28 rispetto a giovedì). La Regione con il maggior numero di casi è la Lombardia (+2.419), seguita dalla Campania (+1.261) e dal Piemonte (+821). Il numero degli attualmente positivi sale a 107.312 di cui 6.178 ricoverati con sintomi (+382) e 638 in terapia intensiva (+52). I pazienti al momento in isolamento domiciliare, asintomatici o con sintomi lievi, sono 100.496. Quelli guariti o dimessi sono 1.908 in più rispetto a ieri.
Quanti folli che giocano col Coronavirus
Com’era prevedibile, siamo arrivati a quasi seimila nuovi contagi al giorno (oggi 7.332), 41 morti e i reparti Covid degli ospedali che tornano a riempirsi, ma c’è ancora un manipolo di irresponsabili che per imbecillità o miope polemica col Governo minimizza la pandemia, accusa a casaccio Conte e il ministro Speranza di azioni liberticide, paragonandoli addirittura alla polizia politica sovietica per il solo fatto di aver chiesto ai cittadini di evitare per un po’ le feste, anche in famiglia, visto che il virus non conosce parentele e nell’intimità di casa passa velocemente dai figli ai genitori e ai nonni. I più imperdonabili di questi incoscienti sono i giornalisti che blaterano di bassi indici di mortalità e insinuano che ci stanno terrorizzando (chi?) per imporre un nuovo ordine mondiale e altre cazzate tipo la favoletta della dittatura sanitaria. Seguono i virologi che improvvisamente sottovalutano la portata del problema, nonostante la loro disciplina sia sempre stata severa sulle misure di prevenzione. Poi ci stanno i soliti governatori di Regione, in astinenza se un giorno sì e l’altro pure non vanno in tv per mettersi contro il Governo, qualunque cosa faccia.
Il vero numero degli italiani tamponati per il Covid-19
Quando leggiamo i numeri forniti dal bollettino medico, emanato dalla Protezione Civile, che ci mette al corrente del numero dei tamponi effettuati nel giorno in esame sull’intera popolazione italiana, dobbiamo considerare che quel numero include anche i tamponi rifatti sulle persone per vari motivi. Come ci mostra il grafico elaborato dalla GIMBE, dobbiamo considerare due valori, di cui il più alto è bello da leggere, ma non si riferisce alle persone tamponate. Cioè le persone tamponate in una settimana non sono la somma delle persone tamponate nei sette giorni considerati, perchè molti si fanno il tampone più volte per vari motivi. Ed il bollettino conta i numeri dei tamponi effettuati, non il numero delle persone (la differenza è alta, anche di 40.000 unità).
Scrive la GIMBE: In Italia, dall’inizio della pandemia all’11 ottobre sono stati effettuati 12.564.713 tamponi. Tuttavia solo dal 19 aprile è possibile scorporare dal totale il numero dei casi testati, ovvero i soggetti sottoposti al test per confermare/escludere l’infezione da SARS-CoV-2, escludendo i tamponi ripetuti sulla stessa persona per confermare la guarigione virologica (almeno 2 finora) o per altre motivazioni.
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Appendino lascia, Raggi conferma il bis. La sindaca uscente di Torino ha annunciato che non si ricandiderà. Mentre a Roma Virginia va avanti
“Ho preso una decisione, non nego, molto dolorosa, ma necessaria: dopo aver a lungo riflettuto, ho deciso di fare un passo di lato. Non correrò, dunque, nuovamente per la carica di sindaca”. Per una Chiara Appendino che rinuncia al secondo mandato a Torino, c’è una Virginia Raggi che, invece, conferma l’intenzione di correre per il bis a Roma. Due destini che solo apparentemente appaiono lontani e distanti, ma che in realtà sono più vicini di quello che sembra. Il futuro di Torino e Roma, infatti, potrebbero cambiare le sorti di eventuali alleanze tra M5S e Pd. Un’altra partita che si apre è quella per le amministrative, infatti: i 5 stelle dovranno scegliere per Torino la candidata o il candidato adatti a sostituirla e non è escluso che in questi ragionamenti si apra un dibattito anche col Pd. “Adesso è tempo che si parli di temi, il resto è prematuro”, ha replicato la Appendino. A Roma, invece, la situazione sembra di stallo: il Pd non potrà mai appoggiare apertamente la Raggi dopo tutte le polemiche di questa consiliatura; al tempo stesso i 5S non possono né vogliono scaricare la “loro” sindaca. Impasse totale? Non è detto. Se al primo turno ovviamente le due forze andranno divise, nulla di più facile che in vista di un ipotetico ballottaggio con il centrodestra Pd e 5S depongano le armi e, con un accordo più o meno tacito, una forza appoggi l’altra a seconda di chi arriverà a giocarsi il Campidoglio al secondo turno. Rinsaldando l’alleanza anche sul piano nazionale.
Casi in Europa, nuove chiusure: Catalogna, Francia, Germania, Austria, Irlanda del Nord, Nuova Zelanda
Continuano a crescere i casi in Europa così come le nuove misure e restrizioni mirate alle quali i governi stanno ricorrendo per contenere la seconda ondata del Covid-19. La scorsa settimana in Europa, stando a quanto comunicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), sono stati registrati oltre 700mila nuovi casi di coronavirus, il 34% in più rispetto alla settimana precedente. Il Consiglio Ue ha raccomandato "un approccio coordinato" alla limitazione della libertà di circolazione in risposta alla pandemia. Le misure nei principali Paesi. Ecco le misure nei vari Paesi.
Controlli informali tra vicini di casa, la proposta della Lega nel 2019. Oggi, invece, Matteo Salvini cita Orwell
Alex Bazzaro era il deputato della Lega che, insieme ad altri 80 colleghi, aveva chiesto di istituire dei controlli informali tra vicini di casa per aumentare la sicurezza. In passato, la Lega era stata anche a favore delle ronde civiche dei cittadini che, unitisi in associazioni, pattugliavano le strade solitamente di piccoli paesini per evitare il dilagare della microcriminalità. Oggi, però, Matteo Salvini – nonostante continuino ad arrivare smentite anche dallo stesso presidente del Consiglio Giuseppe Conte – continua a citare Orwell a proposito del presunto intervento delle forze dell’ordine, previa segnalazione o delazione, da parte di cittadini che dovessero notare feste private con più di sei persone nelle case dei vicini. Controlli informali tra vicini, quando era la Lega a volerli. Prima le ronde, insomma, poi i controlli informali tra i vicini che, tuttavia, non pretendevano affatto di essere paragonati alle ronde stesse. Il tutto, secondo la proposta di legge (che non è stata fatta anni fa, si badi bene, ma soltanto nel 2019, quando la Lega era ancora un partito di governo insieme al Movimento 5 Stelle), si sarebbe dovuto verificare in pieno spirito di collaborazione con le forze dell’ordine. Eppure, all’epoca, non c’era alcuna emergenza sanitaria che potesse giustificare un provvedimento del genere. Nelle intenzioni originarie della Lega, però, ci sarebbe dovuta essere lo stesso «un controllo informale della zona di residenza e la cooperazione tra cittadini e istituzioni» per aumentare la situazione di sicurezza dei singoli individui.
Coronavirus, Ricciardi: “Prima di novembre rischio 16 mila casi al giorno”
Per il consulente del governo le nuove misure fondamentali per scongiurare l'impennata della curva. “Qualche giorno fa ho stimato che se non si fossero prese misure come quelle che stiamo prendendo adesso si sarebbe potuto arrivare a novembre a 16 mila casi (al giorno ndr). In realta’ il ritmo di crescita e’ talmente forte che potremmo arrivarci anche prima. Per cui e’ necessario rispettare le vecchie regole e introdurre queste nuove”. Lo ha detto il consulente scientifico del ministero della Salute, Walter Ricciardi, ospite del programma TgTg su Tv2000 commentando l’andamento dei contagi in Italia da Covid-19 di questi ultimi giorni.
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Dopo 36mila morti Ferrero dice che “di Coronavirus non si muore”
Ma cosa c’è da enfatizzare dopo 36mila morti? Bisognerebbe chiederlo a Massimo Ferrero, il presidente della Sampdoria che oggi durante la trasmissione “The Breakfast Club” su Radio Capital ha detto: “Di Coronavirus non si muore, rispettiamo la malattia ma non enfatizziamo. Gli scienziati vanno in televisione e ognuno dice qualcosa di diverso. Il tampone? Gli scienziati possono metterselo da qualche altra parte”. Stile pienamente negazionista mentre ieri in un solo giorno ci sono stati 62 ricoverati in più in terapia intensiva e 41 morti.
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Emergenza Covid ma all’Umberto I di Roma pazienti stipati in sala d’attesa. Motivo? Il set di Mission Impossible con Tom Cruise
Pazienti Covid stipati in sala d’attesa perché metà dell’ospedale è stato affittato per le riprese della saga Mission Impossible con Tom Cruise. Succede al Policlinico Umberto I di Roma dove da giorni i malati di Coronavirus sono costretti a “dormire in letti di fortuna e ad andare nel bagno pubblico”, come racconta a TPI C., una ragazza ricoverata. Come si vede nella foto, le persone sono tutte ravvicinate in una sala comune e qualcuno dorme su poltrone con le rotelle. “Uno dei pazienti è stato 3 giorni in questa sala – ci spiega C. – prima di passare finalmente al reparto con l’ossigeno. Da domenica non l’ha guardato nessuno e aveva la febbre a 39 e mezzo e difficoltà respiratorie”. La situazione è davvero surreale all’interno dell’ospedale, perché mentre a pochi metri di distanza è stato ricreato l’intero set del film, nella sala d’attesa i letti non bastano: “La persona che adesso hanno intubato è stata costretta ad andare al bagno pubblico tenendo la porta con una mano e con l’altra la poltrona, perché non ci sono per tutti”, dice C..
Crisanti non esclude un lockdown a Natale. “Tra due settimane non vorrei trovarmi a discutere di 10-12mila casi al giorno. Potrebbe resettare il sistema”
Un lockdown a Natale è “nell’ordine delle cose”. E’ quanto ha detto il virologo dell’università di Padova e consulente della Regione Veneto, Andrea Crisanti, intervenuto a Rainews. “Forse un lockdown sotto Natale potrebbe resettare il sistema – ha spiegato l’esperto -, abbassare la trasmissione e, alla ripresa, aumentare la capacità di contact tracing e dei tamponi sul territorio”. Una ripresa necessaria, secondo il virologo, considerando che “ora il sistema è saturato con questi numeri”. Tra 15 giorni, ha aggiunto Crisanti, “temo 10-12mila casi al giorno”. “L’impatto che queste misure avranno lo sapremo tra due settimane. Sono misure di buon senso – ha aggiunto il virologo -, che hanno un impatto importante sulla qualità della vita”.
Covid-19, bollettino 14 ottobre: 7332 contagi e 43 morti
Covid-19, ecco il nuovo bollettino medico. Numeri ancora allarmanti in Italia, si registra un vertiginoso aumento rispetto agli ultimi due giorni. La Lombardia è la regione con più nuovi positivi nelle ultime 24 ore. Di seguito il quadro totale. In Italia la curva epidemica da coronavirus continua a salire nonostante le restrizioni attuate in tutto il Bel Paese. Giuseppe Conte, in seguito all’aumento a dismisura di casi dal 4 ottobre ad oggi, sta pensando di attuare un certo numero di limitazioni. I casi sono aumentati a dismisura: oltre 7mila positivi nell’arco di 24 ore. I positivi aumentano in modo sostenuto. L’ultimo bollettino medico, emanato dalla Protezione Civile, infatti mette al corrente l’intera popolazione italiana di un drastico aumento di positivi nell’arco di 24 ore. Il bollettino odierno della Protezione Civile, per quanto riguarda le ultime 24 ore, ci informa che sono 7332 i contagi (su 152.196 tamponi), 43 persone morte e 2037 guariti. Inoltre ci sono 25 persone in più in terapia intensiva e 394 ricoveri. Preoccupano comunque ancora i numerosi focolai che si stanno sviluppando in tutto il Paese.
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A Roma fanno santi Buzzi, Carminati e la Banda della Magliana?
A furia di raccontare a teleschermi unificati che i 5 Stelle sono incapaci e impreparati, molte persone si sono convinte che questo sia vero, e adesso anche se li vedessero camminassero sulle acque salverebbero Barabba e pure Lucifero piuttosto che Di Maio & C. Colpa anche del Movimento, che con tanti eletti e attivisti non è stato schierato in massa contro un tale muro di bugie, cementato dalle tv al servizio dei poteri e del sistema. Un gioco al massacro riuscito così bene che lo stesso circo mediatico ora può alzare il tiro, dimostrando che il bianco è nero o se preferite che il dominus dell’inchiesta Mafia Capitale, Buzzi, è un pover’uomo, e l’ex terrorista Carminati, diventato anello di congiunzione tra il mondo di sopra (i colletti bianchi) e quello di sotto (la criminalità organizzata), un promotore d’affari. Ora, prima che ce li spaccino per filantropi, va ricordato che le accuse di mafia mosse a questi due signori non hanno retto all’ultimo grado del processo, ma l’associazione a delinquere e la corruzione che ha bruciato moltissimi soldi pubblici sono state riconosciute. Eppure con l’avvicinarsi delle elezioni comunali a Roma è partito un processo di rimozione, favorito dal successo con cui ci hanno riempito di sciocchezze, e pertanto lo stesso giochetto promette di funzionare. Una follia contro la quale ieri ha preso posizione Virginia Raggi, che però da sola e giusto con Facebook non può ribattere a un tale miserabile revisionismo. E se non le diamo tutti una mano tra un po’ ci troviamo tra i beati pure quei bravi ragazzi della Banda della Magliana.
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FACT-CHECKING Cercano di dimostrare in diretta Tv come la mascherina alzi i livelli di anidride carbonica nel sangue? Ma per favore! E' una fakenews!
Cercano di dimostrare che le mascherine sono pericolose, ma lo fanno imbrogliando! Ci segnalano un video pubblicato il 6 luglio 2020 dal titolo «Dimostrato in diretta TV come la mascherina alzi i livelli di Anidride carbonica nel sangue», diffuso anche da siti web italiani, dove si vorrebbe dimostrare la presunta pericolosità delle mascherine utili al contenimento della diffusione del nuovo Coronavirus. Si tratta di The Highwire, uno dei tanti canali video online, condotto da Del Bigtree. La narrativa è la stessa di altri episodi trattati a Open in passato, dalle fantomatiche teorie di Stefano Montanari a quelle del NoVax Mida Riva. Come quest’ultimo, il conduttore del programma pseudoscientifico utilizza un sensore di anidride carbonica usando come testimonial suo figlio, ma sbaglia tutto. Il titolo presenta già un elemento di falsità: si sostiene che vi sia la dimostrazione che attraverso la mascherina si alzi il livello di anidride carbonica nel sangue, ma per dimostrarlo bisognerebbe farlo con un esame del sangue. Il sensore utilizzato infatti, non è adatto all’esperimento. Veniamo al resto.
Come Salvini preferisce andarsene piuttosto che rispondere a Myrta Merlino sui vaccini in Lombardia
I vaccini anti-influenzali in Lombardia sono arrivati tardi secondo molti esperti. Questo il fulcro della questione che Myrta Merlino pone sul tavolo parlando con Matteo Salvini in collegamento, questione che urta non poco il leader della Lega. Nel corso dell’intervista la conduttrice chiede conto delle parole di Salvini sul clima Orwlliano in Italia dopo che il leghista si è lamentano dei «Dpcm approvati nel cuore della notte». La conduttrice poi sposta il focus sui vaccini anti-influenzali in Lombardia e sui ritardi e Salvini se ne va. Dopo aver ribadito che la richiesta dell’opposizione è di lavorare tutti insieme e non «partorire decreti a mezzanotte senza che nessuno ne sappia niente», la questione si sposta sui numeri dei contagi. La Merlino a Salvini: «Non è preoccupato dall’aumento dei contagi?» e il leader leghista risponde he ovviamente lo è: «Quando c’è di mezzo la salute bisogna essere operativi. Ieri ero in regione Lombardia, c’è una quantità di vaccini anti-influenzali in arrivo che non c’è mai stata nella storia». Salvini prova quindi a elogiare la Lombardia guidata da Fontana ma la Merlino rispondere prontamente: «Un po’ in ritardo però in Lombardia, Salvini, diciamo la verità».
Buzzi da Giletti, il commento di Virginia Raggi
Ieri sera ho visto in tv la trasmissione “Non è l’Arena” di Massimo Giletti. Tra gli ospiti c’era Salvatore Buzzi, l’ex ras delle cooperative coinvolto nell’inchiesta di Mafia Capitale. In studio erano presenti anche il magistrato Alfonso Sabella, il giornalista Carlo Bonini e l’avvocato Alessandro Diddi. Ne è nato un dibattito sul fenomeno della corruzione nella pubblica amministrazione, in particolare sulle gare d’appalto nel settore del verde pubblico. L’inchiesta di Mafia Capitale ha fatto emergere un sistema inquinato, moralmente degradato. Ad esempio il verde pubblico a Roma spesso era gestito senza alcuna trasparenza: stiamo parlando di gare e appalti di milioni e milioni di euro. In venti anni il Servizio Giardini di Roma è stato gradualmente smantellato nel silenzio generale. Questo ha comportato l’abbandono totale della cura del verde pubblico a Roma. Appena sono arrivata in Campidoglio non ho trovato gare aggiudicate ed il servizio giardini era ridotto ai minimi termini. Ho lavorato quindi per riavviare le gare di manutenzione del verde e per assumere nuovo personale per il Servizio Giardini. Avrei potuto fare spacchettamenti e affidamenti diretti in massima urgenza (ovvero saltare gli appalti pubblici) per dare una apparenza di ordine; in realtà fare affidamenti diretti alle solite ditte e non scegliere le gare significa nascondere la polvere sotto al tappeto, accumulare debiti e fornire servizi spesso scadenti. Ho scelto la via più difficile ma più giusta: fare gare europee.
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E Salvini non trova niente di meglio da fare che lamentarsi per le feste private
Dategli un hashtag e vi solleverà il mondo: dopo le polemiche innescate dall’uscita infelice del ministro Speranza che a Che tempo che fa aveva parlato di “segnalazioni” per far rispettare il divieto di feste private Salvini ha aspettato la sera per scrivere la sua lagnanza in merito su Twitter. Dopo aver detto “Noi ci siamo, aspettiamo solo di essere coinvolti non solo tramite televisione. Che il Governo non pensi di fare come ha fatto nei mesi di chiusura, facendo tutto da solo, non ascoltando nessuno, perché se non ascolti nessuno non vai lontano” il Capitano si lamenta di una raccomandazione presente nel DPCM: non c’è un divieto ma viene “sconsigliato” di invitare più di 6 persone non conviventi. Se non c’è il divieto non ci può essere neanche il controllo della “Psico-polizia” nei condomini e il ritorno a 1984. Insomma la critica non regge per niente. E il leader della Lega ne ha prese a destra e a manca. Negazionisti e sovranisti lo accusano di fare solo blabla.
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Quanto “costa” un voto per farsi eleggere alla Casa Bianca: il confronto delle spese elettorali tra i candidati
Da Bush a Trump, ecco quanto ha speso (in dollari) ogni candidato eletto alla presidenza degli Stati Uniti d'America per un voto. Negli Stati Uniti il candidato che raccoglie più soldi per la campagna elettorale delle presidenziali quasi sempre si aggiudica la vittoria. Ma quanto costa diventare presidente degli Stati Uniti d’America? A provare a rispondere a questa domanda è un articolo pubblicato su Quartz che riporta le spese sostenute dai vari candidati alla Casa Bianca delle ultime elezioni, dividendo queste cifre per il numero di voti ottenuti. Dai risultati emerge che Donald Trump nel 2016 ha speso 5,8 dollari per ogni elettore, mentre Barack Obama nel 2012 ha investito il doppio, 12,8 dollari (era arrivato a 13 dollari nel 2008). Quanto a George W. Bush, nel 2004 ogni voto era costato 8 dollari, contro i 5,5 dollari delle elezioni precedenti. Infine, Bill Clinton ha speso appena 4,3 dollari nel 1996 e 4,4 nel 1992.
Guida collegiale M5S con Di Battista. Tramontato il rischio di scissione.
Si avvicinano gli Stati Generali dei Cinque Stelle e si allontana la possibilità di una scissione del gruppo legato ad Alessandro Di Battista. Che in un video postato da attivisti romani con cui si è incontrato ha detto: “Io non ho nessun problema a cambiare la figura del capo politico in un organo collegiale, anche se so che una parte del Movimento lo fa, non per convinzione, ma per timore che possa fare il capo politico io”. Dunque, prove pratiche di disgelo dopo mesi di tensione interna con la prospettiva di una scissione proprio agli Stati Generali. Da tempo si è creato un asse tra Di Battista e un attuale altro scontento del Movimento e cioè Davide Casaleggio – contrario alla guida collegiale- che era arrivato ad esternare una polemica interna sul Blog delle Stelle che gestisce per il Movimento dichiarando: “Toglieremo il supporto di Rousseau se il capo politico del Movimento decidesse di trasformare i 5S in partito”. Il post era stato poi cancellato dal Collegio dei Garanti. Un asse sovranista e populista che rappresenta alcuni valori originari dei Cinque Stelle e che è più legato alla passata esperienza di governo giallo-verde che a quella attuale giallo-rossa.
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Il direttore de La Notizia a Mattino 5. “Falso che l’aumento delle retribuzioni dei dirigenti di Palazzo Chigi dipenda da Conte”
Il direttore de La Notizia, Gaetano Pedullà, è intervenuto questa mattina a Mattino 5 sul tema degli aumenti degli stipendi dei dirigenti di Palazzo Chigi: “L’aumento del livello delle retribuzioni dei dirigenti di Palazzo Chigi, non dipendono dal Presidente del Consiglio Conte, ma sono normati da un sistema che passa da un’agenzia pubblica, che si chiama ARAN”.
SONO STATI DONATI 815 MILIONI PER L’EMERGENZA COVID MA COME SONO STATI SPESI?
Da quei terribili giorni di inizio marzo, quando gli ospedali delle Regioni più colpite del Nord hanno cominciato a riempirsi di malati Covid, e scattava in tutto il Paese il lockdown, è immediatamente partita una campagna istituzionale rivolta a tutti i cittadini: «Aiutate il Servizio Sanitario Nazionale». Contemporaneamente lo hanno fatto le Regioni: la prima a partire è stata l' Emilia Romagna, poi la Lombardia, il Veneto e a seguire tutte le altre. Per decreto, tutte le pubbliche amministrazioni beneficiarie dovevano aprire un conto corrente dedicato, garantendo la completa tracciabilità, e pubblicare sul proprio sito le destinazioni delle liberalità entro la fine dell'emergenza. Prima fissata al 20 luglio, poi spostata al 15 ottobre, e pochi giorni fa prolungata a fine dicembre. I cittadini hanno risposto in massa e con generosità. Dunque quanto è stato raccolto, e come è stato fin qui speso? La cifra raccolta in tutta Italia, che Dataroom ha ricostruito, è di almeno 814,7 milioni di euro, oltre alle donazioni in beni. Le solidarietà in denaro si sono concentrate nei territori più colpiti: 162 milioni in Lombardia, 84,3 in Emilia Romagna, 52 in Veneto. Basti pensare che il Comune di Milano ha raccolto da solo circa 14 milioni, quasi come l' intera Sicilia.
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Inps, scoppia il caso archivio-Delta Uno: l’ex presidente Mastrapasqua telefona in diretta a “Non è l’Arena”
Il programma tv di Massimo Giletti racconta la vicenda dell'azienda che da trent'anni gestisce l'archivio nazionale dell'Inps: l'ultimo contratto di affidamento del servizio risale al 2008, ma l'Anac lo ha dichiarato illegittimo. E ora è guerra di carte bollate. L'ex presidente Antonio Mastrapasqua chiama in diretta tv Luca Telese, ospite in studio: "Andate a vedere chi firmò la proroga 12 anni fa". Dopo i ritardi nei pagamenti della cassa integrazione, lo scandalo dei parlamentari “furbetti” che hanno chiesto il bonus Covid per le partite Iva e la vicenda dell’aumento di stipendio per il presidente Pasquale Tridico, un altro caso scuote gli uffici dell’Inps. Il programma tv “Non è l’Arena”, condotto da Massimo Giletti su La7, ha raccontato nella puntata di ieri, domenica 11 ottobre, il caso della Delta Uno spa, l’azienda che da trent’anni gestisce l’archivio nazionale dell’Istituto. Nel capannone dell’azienda – 150mila metri quadrati in provincia di Roma – sono conservate tutte le pratiche cartacee dell’Inps da Bolzano a Lampedusa. L’ultimo contratto fra Delta Uno e l’Istituto di previdenza sociale fu stipulato senza gara nel 2008: secondo un parere dell’Autorità anti-corruzione (Anac), però, è illegittimo. La Sovrintendenza archivistica del Ministero dei Beni culturali ha dato tempo all’Inps fino al 2017 per adeguare l’archivio.
Decreto agosto, Sì alla fiducia dell’Aula della Camera con 294 voti favorevoli. In serata il voto finale. Il provvedimento vale 25 miliardi
Il decreto legge Agosto completa il pacchetto da quasi 100 miliardi di misure a sostegno dei settori economici e sociali colpiti in seguito all'epidemia di Coronavirus. L’Aula della Camera ha confermato la fiducia al governo sul decreto legge Agosto con 294 voti a favore, 217 contrari e due astenuti. In base a quanto deciso dai capigruppo di Montecitorio, a partire dalle 15 verranno illustrati e votati i 194 ordini del giorno sul testo. Le dichiarazioni di voto finali si terranno dalle 19, e intorno alle 21 si arriverà al voto finale sul provvedimento. Il decreto attuale vale 25 miliardi in termini di indebitamento e contiene diverse misure a sostegno dei settori economici e sociali colpiti dalla crisi in seguito all’epidemia. Il decreto legge Agosto arriva a completamento del pacchetto da quasi 100 miliardi di misure prese nel corso del 2020 e ha fatto registrare una serie di correzioni in prima lettura. Nel provvedimento sono confluiti anche altri tre decreti legge, già all’esame del Senato, legati all’emergenza Coronavirus, sulla scuola e sul voto elettorale e referendario.
Controlli a sorpresa dei Nas in 1.161 tra Rsa e case di riposo. Irregolari due strutture su dieci. 18 quelle completamente abusive
Nel corso della campagna “Estate Tranquilla”, promossa dal ministero della Salute e dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, i Nas hanno compiuto 1.161 ispezioni nelle Rsa e Case di riposo. I controlli, fa sapere lo stesso ministero, sono stati svolti “senza preavviso, specie nei giorni festivi e in orari serali/notturni, al fine di prevenire e/o individuare carenze assistenziali e possibili episodi di assenteismo e abbandono di persona”. In seguito alle verifiche compiute dagli esperti dell’Arma “sono stati deferiti all’autorità giudiziaria complessivamente 131 gestori e dipendenti di cliniche private e convenzionate, case di riposo, comunità alloggio e case famiglia, ritenuti responsabili, a vario titolo, di mancata assistenza e abbandono di incapace, esercizio abusivo della professione sanitaria, detenzione di farmaci scaduti, irregolarità in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro”. “Ulteriori 206 irregolarità di natura amministrativa – fanno sapere ancora i Carabinieri – sono state rilevate per carenze strutturali e disorganizzazione degli spazi comuni e delle camere, a volte utilizzate oltre il limite della capienza per aumentarne indebitamente il numero di posti letto. Nei controlli sono state individuate 208 attività non conformi alle normative, pari al 18%, dei quali 18 risultate gravemente irregolari o addirittura totalmente abusive”.
Mattia, 19 anni, il più giovane intubato per Covid: "Ragazzi, mascherina e distanziamento sono le uniche armi che abbiamo"
"Ho pensato che forse la gravità del Covid la capisce solo chi l’ha provato. Non auguro a nessuno ciò che ho passato, ma se vivi un’esperienza così la mascherina la metti ovunque". “Sì, abbiamo esagerato. Quest’estate abbiamo creduto un po’ tutti che la mascherina non servisse più, che il peggio fosse passato. Sono andato a Riccione con gli amici e lì erano più i ragazzi che la mascherina la lasciavano in hotel. Sono stato pure in discoteca: mi piace. Però mai senza protezioni. Forse ho trascinato anche i miei amici a proteggersi: hanno davvero creduto di perdermi”. A raccontare la sua esperienza al Corriere della Sera è Mattia, 19 anni, di Cremona, il più giovane intubato per Covid. Oggi Mattia sta bene, ma ha un messaggio per i suoi coetanei. “La mascherina e il distanziamento sono le uniche armi che abbiamo per non rivedere quelle corsie d’ospedale. Dopo le dimissioni, quando non mi reggevo in piedi, ho pensato che forse la gravità del Covid la capisce solo chi l’ha provato. Non auguro a nessuno ciò che ho passato, ma se vivi un’esperienza così la mascherina la metti ovunque”.
MENO TAMPONI, MENO CONTAGI
5.456 CASI - Netto calo dei tamponi eseguiti, 104.658, quasi 30 mila in meno rispetto a ieri. Sale il tasso di positivi al 5,2%. Trenta ricoveri in più in terapia intensiva. Piccolo calo per quanto riguarda l’epidemia di Covid in Italia. Oggi si registrano 5.456 nuovi casi contro i 5.724 di ieri per un totale di 354.950. Netto calo dei tamponi eseguiti, 104.658, quasi 30 mila in meno rispetto a ieri. In lieve calo anche i decessi, 26 oggi contro i 29 di ieri, e sono 36.166 dall’inizio dell’epidemia. Per quanto riguarda i ricoveri: sono 183 in più in regime ordinario (4.519 totali) e 30 in più in terapia intensiva (420 in tutto). È quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute.
Il “re delle preferenze” di Marsala è indagato: è stato appena rieletto con Forza Italia alle comunali
Per la terza volta consecutiva è stato il re delle preferenze alle ultime elezioni comunali a Marsala: ha preso 1.043 voti. Appena rieletto, però, si ritrova subito indagato. Enzo Sturiano, 45 anni, politico di Forza Italia, presidente uscente del Consiglio comunale nella città in provincia di Trapani, ha ricevuto un avviso di conclusioni delle indagini preliminari, che vale anche da informazione di garanzia. Al politico la procura di Marsala contesta l’abuso d’ufficio e il furto di energia elettrica per fatti relativi al 2017. È indagato insieme a Vincenzo Stella, presidente del comitato organizzatore della festa della chiesa di San Giuseppe, in contrada Ventrischi, al responsabile dell’illuminazione pubblica del comune di Marsala, il geometra Gaspare Zichittella, e ai dipendenti comunali Leonardo Badalucco e Filippo Giacalone. A Sturiano viene contestato l’abuso d’ufficio per aver chiamato il geometra Zichittella e sollecitato, il 19 marzo 2017, l’installazione di due fari sulla piazza della Chiesa Nuova di Ventrischi, in occasione della celebrazione del tradizionale “invito” di San Giuseppe che si svolgeva nello spiazzo davanti alla chiesa, una zona priva di illuminazione pubblica.
Dal Viminale arriva l’obbligo di mascherina all’aperto per chi fa “attività motoria”
La disposizione del ministero è arrivata in una circolare firmata ieri sera: chi fa attività motoria all’aperto dovrà indossare la mascherina. Si tratta di una comunicazione che chiarisce ai prefetti le disposizioni approvate col decreto del 7 ottobre scorso. Frattasi, capo di Gabinetto, ha scritto che, per quanto riguarda l’utilizzo della mascherina, «esenta dall’obbligo di utilizzo solo coloro che abbiano in corso l’attività sportiva e non quella motoria, non esonerata, invece, dall’obbligo in questione». Nella bozza del decreto che è circolata negli scorsi giorni si leggeva che tra le categorie esentate dall’utilizzo della mascherina all’aperto c’erano «i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva o motoria» ma, alla fine, nel testo pubblicato in Gazzetta ufficiale la dicitura è rimasta valida solo per chi pratica attività sportiva. Cosa vuol dire? Come viene definita dal ministero della Salute, l’attività motoria è «qualunque movimento determinato dal sistema muscolo-scheletrico che si traduce in un dispendio energetico superiore a quello delle condizioni di riposo»; per attività sportiva si intende invece «situazioni competitive strutturate e sottoposte a regole ben precise». Stando a quanto si legge, quindi, correre o camminare al parco e per le strade cittadine implicherà l’utilizzo della mascherina.
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