Sul Riformista, il giornale diretto da Piero Sansonetti – a proposito: auguri per essere diventato proprio ieri papà – l’ex magistrato Tiziana Maiolo con un ardito sillogismo mi ha attribuito il seguente giudizio: il dott. Nino Di Matteo sta con la mafia. Nientepopodimeno! Tale conclusione partiva da una mia accesa discussione (guarda il video) con Massimo Giletti nell’ultima puntata della trasmissione Non è l’arena de La7. Il ragionamento voleva dimostrare un vulnus di quello che viene definito giustizialismo, e cioè l’inevitabile escalation del più puro che ti epura, e dunque la successiva guerra per bande anche tra eccellenti servitori dello Stato come Di Matteo e il neo pensionato dott. Davigo, così come tra i giornalisti antimafia. In realtà, però, mai e poi mai ho detto o solo pensato che Di Matteo stia con la mafia. E al contrario della conclusione per cui non si va da nessuna parte con il giustizialismo – che io invece chiamerei solo rispetto della Legge – ho avvisato che si va dalla parte dei clan dividendo il fronte che combatte le cosche. Ringrazio pertanto la dottoressa Maiolo per avermi definito “giornalista antimafia”, ma credo che ogni giornalista professionalmente corretto, così come ogni onesto cittadino, sia “antimafia”, tanto che sempre nella stessa trasmissione ho detto che io, Giletti, Bonafede, Di Matteo o l’ex direttore del Dap Basentini non possiamo che essere tutti dalla stessa parte della barricata.
Coronavirus, allarme del 118: aumento esponenziale ovunque. Altre Regioni dispongono il coprifuoco
Rispetto alla prima ondata aumentato "vertiginosamente" il numero di pazienti con sintomi. Sempre più posti occupati in terapia intensiva e sub-intensiva. Molti governatori impongono ulteriori restrizioni. La curva dei contagi in continuo aumento sta mettendo in difficoltà i servizi sanitari di emergenza e gli ospedali e rispetto alla prima fase della pandemia "è cresciuto vertiginosamente il numero dei contagiati con sintomi". Il presidente nazionale del 118 Mario Balzanelli lancia l'ennesimo allarme sulla tenuta del sistema sanitario nell'emergenza Covid. "Rafforzare la prima linea di intervento". "In questi giorni - dice Balzanelli - stiamo registrando in tutte le regioni un aumento esponenziale della pressione sull'emergenza territoriale 118, così come sui reparti ospedalieri di area critica. È in crescita l'occupazione dei posti letto in terapia intensiva e sub-intensiva: le nostre ambulanze trovano difficoltà sempre maggiori nella presa in carico da parte dei presidi ospedalieri dei pazienti, sospetti o positivi al virus, o affetti da altre patologie. Sono enormemente rallentati anche i percorsi dell'emergenza-urgenza ordinaria".
Covid, oltre 31mila nuovi contagi (4.253 in più rispetto a ieri) e altre 199 vittime. Iss: “Italia verso Scenario 4, a rischio 11 regioni”. Quando e perché possono scattare restrizioni dure
L'incidenza degli infetti sul totale dei casi testati è del 23,97%. Record in Lombardia: +8.960 casi in 24 ore, di cui 3.979 solo a Milano e provincia. Il Veneto per la prima volta sopra i 3mila casi quotidiani, altri 3.186 in Campania e 2.765 in Toscana. Mai così tanti ricoveri da fine marzo. Per la prima volta dall’inizio della pandemia, sono oltre 30mila i nuovi contagi registrati nel nostro Paese: nelle ultime 24 ore sono stati accertati 31.084 casi, a fronte di 215mila tamponi. Un dato in forte aumento rispetto ai 26mila di ieri. Cresce anche l’incidenza degli infetti sul totale dei casi testati (129.688, mentre il resto dei test riguarda soggetti già positivi), passata dal 22,57% al 23,97%. 199 i morti. Oltre mille i ricoveri in ospedale (1.030), a cui si aggiungono altri 95 pazienti in terapia intensiva.
Salvini e Meloni hanno promesso a Berlusconi il voto per farlo diventare presidente della Repubblica
Il retroscena sulla coalizione di centrodestra svelato nel libro di Bruno Vespa. Il dettaglio non era ancora stato rivelato. Eppure, nell’ultimo libro di Bruno Vespa – intitolato Perché l’Italia amò Mussolini – si legge un patto che starebbe dietro al rafforzamento della coalizione di centrodestra con Forza Italia all’interno. Infatti, nella prima fase della gestione della pandemia – lo ricorderete – il partito aveva offerto un supporto esterno al governo guidato da Giuseppe Conte. Ora, invece, sembra essere riallineato alle posizioni più intransigenti di Matteo Salvini e di Giorgia Meloni. Cosa ha fatto cambiare idea a Forza Italia? La promessa – a quanto pare – di Silvio Berlusconi presidente della Repubblica. L’indiscrezione, dunque, arriva proprio da Bruno Vespa, che ha riportato il dettaglio:
Il dietrofront di Salvini sul lockdown: «Se c’è necessità, si chiuda»
Il leader della Lega, adesso, ammorbidisce la sua posizione. Prima no, poi sì. Dopo forse, poi ancora no fino ad arrivare a un sì clamoroso. Matteo Salvini sul lockdown ha cambiato nuovamente idea. E non parliamo dei mesi iniziali dell’emergenza sanitaria quando pubblicava sui social video contraddittori nel giro di pochi giorni, ma della situazione attuale in Italia, con la curva dei contagi che è tornata a crescere vertiginosamente subito dopo la fine dell’estate e con la ripresa di molte attività a tempo pieno. «Noi sono sei mesi che chiediamo collaborazione, collaborazione che si è sostanziata in tre telefonate di un minuto, noi oggi saremo in aula ad ascoltare Conte e faremo le nostre riflessioni, ma la cosa che non è accettabile è rivedere le cose di febbraio, occorre pianificazione, come ha fatto Macron – ha detto Matteo Salvini in collegamento con Radio Anch’io, su Rai Radio 1 -. Se c’è la necessità di chiudere si fa, la vita prima di tutto poi mi auguro che non ci sia un lockdown nazionale».
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Dieci giorni per decidere il lockdown
Onda Rossa o Muro Blu? Trump e Biden sull’ultima sfida per il futuro dell’America
Il presidente continua con i suoi rally non curante dei dati allarmanti del covid-19, la reazione di Biden dopo l'ennesimo morto a Filadelfia e le rivolte. Le certezze, invece, ci sono sui numeri: sia sul record di persone che hanno già votato di persona, per posta o hanno imbucato la scheda nelle cassette elettorali. Sono più di 73 milioni, più della metà di quanti votarono alle scorse elezioni. Onda Rossa o Muro Blu? L’onda Rossa è lo tsunami elettorale promesso da Trump, il Muro Blu è il baluardo democratico promesso da Biden. A sei giorni dalle elezioni i pronostici sono incerti. I dieci punti di vantaggio a livello nazionale che Joe Biden aveva la settimana scorsa su Donald Trump si stanno assottigliando. Secondo RealClear Politics il candidato democratico ha ora 7,3 punti percentuali sul rivale: 50,5% contro il 43,2% del presidente. La lotta all’ultimo voto si intensifica nella “Rust Belt”, Pennsylvania, Ohio, Michigan, Illinois oltre che in quelli della “Sun Belt” (Florida, Texas, Georgia, Arizona). Qui si sta combattendo la battaglia elettorale. Sono stati “incerti” con pochi punti percentuali in favore dell’uno o dell’altro candidato, difficili da interpretare per fare una proiezione senza grossi margini d’errore.
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Liberté, fraternité e caricature. Charlie Hebdo mette il Sultano in mutande
La prima pagina di Charlie dà fuoco ai rapporti diplomatici. La "fatwa" di Erdogan non intimorisce Parigi. Stravaccato, in mutande, con una birra in mano Recep Tayyip Erdogan è intento a scoprire il Profeta sotto il velo di una formosa cameriera che sorride con le chiappe in vista. “In privato è simpatico”, dice il titolo di Charlie Hebdo. Ecco, ci risiamo, in francese si dice “surenchère”, è il rilancio dei blasfemi di Parigi contro il presidente turco. La crisi diplomatica tra Ankara e Parigi si surriscalda, ieri a Dacca, capitale del Bangladesh si dava fuoco alle fotografie di Emmanuel Macron e al tricolore francese. Oggi la prima pagina di Charlie dà fuoco ai rapporti diplomatici. Erdogan si dice offeso non per “l’ignobile attacco alla sua persona, ma per l’insulto al Profeta”. Difficilmente ci sarà una risposta del governo francese. Il presidente Macron ha parlato l’altro giorno ai solenni funerale del professor Samuel Paty decapitato da un giovane ceceno proprio per aver mostrato in classe le vignette di Charlie: “Indietro non si torna”.
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“L’epidemia è già fuori controllo. Subito chiusure locali o servirà lockdown nazionale”: il report Gimbe.
Nell'ultimo monitoraggio settimanale, che fa riferimento al periodo dal 21 al 27 ottobre, emerge un aumento esponenziale dei contagi che, stimano gli esperti, se non sarà contrastato con misure decise e immediate porterà a oltre 30mila ricoveri e più di 3mila pazienti in terapia intensiva entro l'8 novembre. Un aumento del 108% dei decessi e dell’89% dei nuovi casi nella settimana dal 21 al 27 ottobre. Sono questi i numeri, tra gli altri, che hanno portato la Fondazione Gimbe a chiedere al governo “immediate chiusure locali” per evitare “un mese di lockdown nazionale”. Il monitoraggio dell’organizzazione indipendente mostra infatti che, rispetto alla settimana precedente, c’è stato un incremento esponenziale nel trend dei nuovi casi (130.329 contro i 68.982 dei sette giorni precedenti), in parte per l’aumento dei casi testati (722.570 contro 630.929), ma soprattutto il netto incremento del rapporto positivi/casi testati (18% contro 10,9%). Questo, sul fronte ospedaliero, si è tradotto in un aumento dei ricoveri, 5.501 in più solo nell’ultima settimana, e dei posti occupati in terapia intensiva (+541) “con un tempo di raddoppiamento di circa 10 giorni e una stima di oltre 30mila ricoveri e più di 3mila terapie intensive occupate all’8 novembre“. “L’epidemia è già fuori controllo in diverse aree del Paese da oltre 3 settimane – afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione – Senza immediate chiusure in tutte le zone più a rischio, serviranno a breve almeno quattro settimane di lockdown nazionale per abbattere la curva dei contagi”.
Matteo Salvini rimprovera il Premier Conte per il tempo che passa in Tv
Un intervento durissimo, in un clima infuocato. Siamo al Senato, dove a prendere la parola è Matteo Salvini. Mascherina sulla bocca, il leader della Lega si lancia in un attacco pesantissimo al premier, Giuseppe Conte, accusato di diseratre i lavori parlamentari in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo, con la seconda ondata del coronavirus che sta mettendo in ginocchio il Paese. Mentre Salvini parla, dai banchi delle opposizione, quelli dei grillini in particolare, si levano urla e contestazioni. "Vi domando, vi domando se ritenete normale, al di là delle urla di qualche M5s nervoso, che mentre il Senato e la Camera stanno lavorando - e qui Salvini sfila la mascherina - il presidente del Consiglio si faccia gli affari suoi in televisione. (NdR: Nell'immagine i veri tempi che Salvini passa in TV mentre il Presidente CONTE lavora !!) Non è accettabile. Non è normale. È un insulto a milioni di famiglie, a milioni di lavoratori", urla Salvini, mentre il clima si infiamma. A quel punto è costretto a intervenire il presidente di turno, Roberto Calderoli, che richiama il suo leader: "Senatore Salvini si metta la mascherina". Salvini esegue, ma rilancia: "Io mi metto la mascherina, voi dovreste mettervi la maschera per vergognarvi di coprire una situazione surreale - tuona rivolgendosi ai giallorossi -. C'è l'Italia col fiato sospeso. Ci sono tassisti, commercianti, lavoratori della cultura e dello spettacolo: noi siamo qua a votare, il presidente del Consiglio è in televisione", conclude Salvini in un atmosfera incendiaria.
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Francia, attacco in cattedrale a Nizza: TRE morti. Il sindaco: “È terrorismo. Gridava Allah Akbar”
Scena di panico nel quartiere di Notre-Dame, proprio nel centro di Nizza in Avenue Jean-Medecin dove, verso le 9 del mattino di giovedì 29 ottobre, si sono sentite delle urla e spari. Secondo le prime informazioni, si tratterebbe di un attacco col coltello nel quale sarebbe rimasto ucciso un uomo di 70 anni e anche un’altra persona. La polizia locale intervenuta sul luogo avrebbe poi neutralizzato l’aggressore con un colpo di pistola. La vittima, un 70enne, sarebbe stato decapitato all’interno della cattedrale francese. “Tutto lascia supporre un attentato terroristico in seno alla basilica di Notre-Dame”, dice il sindaco Christian Estros. “La rabbia in Francia sta montando, da giorni si avvertiva qui a Nizza un’esasperazione palpabile”: così un testimone a Nizza dell’attacco all’arma bianca avvenuto stamane all’interno della basilica di Notre Dame, sul viale principale nel centro della città. “Mi sono rintanato dentro l’ufficio perché vedevo la gente correre. Ho sentito sette colpi d’arma da fuoco e ho avuto molta paura”, ha detto all’Agi Fabrice Viriglio, proprietario di un’agenzia assicurazione accanto alla cattedrale di Nizza. Ci sarebbero anche diversi altri feriti nell’attacco avvenuto nelle prime ore di oggi. Al pubblico è stato chiesto di evitare la zona che è stata chiusa.
Perché dico che Giletti sbaglia
Covid Milano, Galli: «Il lockdown ci sarà, faremo come la Francia: bisogna solo capire quando»
«Da una parte la curva» che segna l'andamento di Covid-19 in Italia «sale secondo le previsioni. Dall'altra probabilmente, ma devo verificarlo, forse oltre le previsioni. E questo è estremamente allarmante». Lo ha spiegato l'infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, intervenendo ad Agorà su Rai 3. «Ed è lì da vedere anche la situazione degli ospedali», aggiunge lo specialista tracciando il quadro della situazione attuale sul fronte sanitario. «Abbiamo riconvertito tutto in reparto Covid». «Autorizzato dalla direzione sanitaria, dico semplicemente che a ieri sera» all'ospedale Sacco di Milano «avevamo 19 pazienti intubati, 47 persone in Cpap su 300 ricoverati, ed eravamo già arrivati ad aver riempito tutto quello che avevamo ulteriormente aperto. L'ospedale a oggi ha attivato oltre 300 letti per il ricovero Covid. Abbiamo già riconvertito di tutto e di più. L'ortopedia non è più un'ortopedia, ma è un reparto Covid per capirci». «Abbiamo già riconvertito tutto quello che si poteva riconvertire, a 30 letti al giorno, per arrivare all'attuale situazione e probabilmente non basterà», avverte il primario che si scaglia contro narrazioni giornalistiche a suo avviso non veritiere: «Qualcuno che si candida a premio Pulitzer trova vuoto il pronto soccorso di un ospedale e neanche domanda se per caso non era stato chiuso per eccesso di arrivi di malati. Ma succede questo nel Belpaese». «Mi riferisco - precisa Galli - al mio ospedale. La situazione è decisamente pesante. Anche per sostenere gli sforzi di tutti i collaboratori, dico che stiamo tenendo duro e anche parecchio. Ma più di tanto non puoi tirare la corda, perché rischia di spezzarsi». Eppure, ripete, «determinati giornalisti, pur di sottolineare in senso diminutivo le realtà per interessi che lascio chiaramente interpretare a chi vuole interpretarli, fanno anche della disinformazione rispetto alla realtà vera delle cose».
Attenti all’igiene, troppa chimica fa male
Disinfettanti, spray, farmaceutici. L’epidemia ha scatenato manie dannose. Causa di allergie e intossicazioni. Sembra impossibile, ma anche l’eccesso d’igiene o l’igiene fai-da-te possono fare male. Perché le sostanze disinfettanti o detergenti non sono acqua fresca: possono inquinare, intossicare o alterare il tasso di batteri “buoni”. Quanto riportato dal principale centro di sorveglianza sulla salute Usa, il Cdc di Atlanta, è allarmante: con Covid è aumentato del 20 % il numero di intossicazioni da disinfettanti. È arcinoto che si fa comunemente un uso strabordante e inutile di antibiotici, con la conseguenza che i germi si “abituano” e diventano insensibili e invulnerabili; e il coronavirus non risente per nulla dell’uso di antibiotici, che uccidono i batteri ma non i virus. Anche i disinfettanti a tappeto per ripulire da presunti germi le case di persone sane è inutile. È poi arrivata la moda di usare lampade a ultravioletti, ma l’esposizione a raggi Uv-C è pericolosa per gli esseri viventi, tant’è vero che gli occhiali da sole omologati non li devono lasciar passare e le lampade abbronzanti non li devono produrre.
Coronavirus, la testimonianza di Massimo Giannini, uscito dalla terapia intensiva: "Ho visto persone morire, anche i giovani stanno molto male, si deve sapere cosa accade lì dentro''
Salvini “virologo” insiste a proporre CURE per il Coronavirus che NON FUNZIONANO
Salvini lo ripete da giorni e non gli è bastata la risposta di Burioni per capire. Anche ieri a Fuori dal coro il leader della Lega è tornato a parlare di fantomatiche “cure democratiche e a basso costo che non convengono a qualcuno”. E ”Altra proposta concreta e costruttiva al governo: il rischio concreto è l’intasamento degli ospedali, per evitarlo l’Agenzia italiana del farmaco deve riattivare il protocollo di cura domiciliare con l’utilizzo di idrossiclorochina o antinfiammatori idonei sospeso il 26 maggio scorso. Si tratta di farmaci che possono agire efficacemente contro il Covid, evitando il ricovero nella stragrande maggioranza dei casi. Il governo non può perdere più tempo. Inoltre, che fine ha fatto la cura al plasma iperimmune? ........ Eppure, come ha spiegato Burioni, i fatti parlano chiaro: “Segnalo all’On. Salvini che le evidenze scientifiche sono concordi nel dimostrare la NON EFFICACIA della idrossiclorochina nella cura di COVID-19 e che non esistono prove solide (nonostante studi internazionali su decine di migliaia di pazienti) riguardo all’efficacia del plasma iperimmune”. In questo momento tragico far credere che vengano negate delle cure che non esistono è davvero incredibile.
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Roma cantiere aperto grazie ai 5S. Dopo decenni di immobilismo. Parla l’assessore alle Infrastrutture, Meleo: “Quando siamo arrivati la città era in abbandono”
“Abbiamo ricostruito da capo l’intera macchina” amministrativa riportando “le procedure ordinarie” al centro della pianificazione della Capitale. A confermare il cambio di passo di Roma è l’assessore capitolino alle Infrastrutture, Linda Meleo.
Con l’Amministrazione Raggi è evidente che la città sia stata profondamente trasformata. Secondo lei in cosa e come è cambiata la Capitale negli ultimi quattro anni a trazione grillina? “È stato un percorso che ha recuperato una città che sotto molti profili era all’abbandono. Quando siamo arrivati, nelle infrastrutture non c’erano nemmeno accordi quadro di manutenzione ordinaria delle strade, quelli che servono, molto banalmente, a tappare una buca o per il pronto intervento. Non c’erano gare dedicate alle manutenzioni straordinarie. Abbiamo rimesso in piedi un sistema basato su gare trasparenti e su percorsi che seguono le procedure normali e non quelle eccezionali che erano la regola delle precedenti amministrazioni. Solo per quanto riguarda le infrastrutture sono stati investiti più di 200 milioni di euro e sono stati previsti interventi di manutenzione straordinaria impiegando più del doppio delle risorse rispetto al 2013. C’è stata una forte ed evidente inversione di tendenza sulle modalità di organizzazione, sulle risorse e sulla programmazione. In realtà questi lavori non sono rimasti limitati alle infrastrutture ma sono stati portati avanti in tutti i settori, ad esempio fino a settembre 2019 ho lavorato sulla mobilità e anche lì è stato fatto un lavoro eccezionale che ci ha permesso di adottare il Pums (Piano urbano della mobilità, ndr) ossia l’elemento che ci ha consentito di ottenere i finanziamenti per le nuove infrastrutture come tram, per le funivie e per le metropolitane. Inoltre sul tema di Atac ci tengo a ricordare che entro fine mandato avremo cambiato più di 600 autobus, una cosa che non si faceva da moltissimo tempo, per abbassare l’età media dei bus e migliorare il servizio”.
Trasporti e Covid, il caos: inutilizzati 180 milioni. E i pullman privati restano nelle rimesse
Mezzi stipati ma gli enti locali «proteggono» il monopolio sul territorio. Il caso dell’imprenditore Saija: offre i servizi a 735 Comuni, nessuna risposta. L’Urss era quel posto dove lavoratori e mezzi erano tanti, ma restavano fermi. La domanda dei frutti del loro lavoro rimaneva insoddisfatta. E politici e burocrati discutevano per mesi, senza riuscire a far incontrare gli uni e l’altra. A Gabriele Saija, che ha 25 anni, le foto di bus e metrò affollati nelle città italiane durante le prime settimane del ritorno a scuola ricordano un po’ la storia sovietica che ha studiato a scuola. Saija nel 2018 aveva vinto un premio di Confindustria per la sua startup che fa nel trasporto privato in bus ciò che Uber fa con le auto. Era arrivato ad avere 16 dipendenti. E quando a marzo le prenotazioni si sono azzerate con la prima ondata virale, ha lanciato zeelo.co.it: offre bus privati con distanziamento, tracciamento, disinfezione e controllo di temperatura. Amazon e altre aziende lo stanno già usando. L’imprenditore ha anche scritto ai 735 comuni italiani sopra i 15 mila abitanti per offrire lo stesso servizio con oltre quattromila bus privati connessi. Poteva aiutare a ridurre l’affollamento, quando avrebbero riaperto le scuole. Risposte positive: zero su 735.
La storia delle corse soppresse in Lombardia perché c’è la didattica a distanza
Come fare per ridurre la pressione sul trasporto pubblico e limitare il pericolo di contagio? Una delle misure è sicuramente il ricorso alla didattica a distanza, fortemente raccomandata dall’ultimo Dpcm ma già introdotta per il triennio di tutte le scuole superiori lombarde dal governatore Attilio Fontana. Finalmente sui mezzi potrà essere rispettata la distanza di sicurezza? Sì, ma solo se non abitate nel Comasco e non siete fruitori del servizio dell’ASF Autolinee. L’azienda – una società che svolge servizio di trasporto pubblico passeggeri a Como e Provincia – visto il ricorso alla didattica a distanza e la diminuzione del numero di passeggeri ha pensato bene di optare per la riduzione delle corse. Spiegando sul proprio sito che la cancellazione di alcune corse è diretta conseguenza del ricorso alla Dad. Sembrerebbe una barzelletta, ma non lo è. L’obiettivo, secondo alcuni, potrebbe essere quello di fomentare la rabbia di alcune categorie. Ma chi avrebbe interesse?
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La Seconda ondata di Covid fa richiudere l’Europa. Non solo il ritorno al lockdown di Francia e Germania: ecco la mappa delle strette nel Vecchio continente
L'ultimo Dpcm approvato dal governo italiano sembrava solo pochi giorni fa una fuga in avanti rispetto alle misure prese dalle altre cancelliere europee. Ora invece sia Merkel che Macron hanno deciso per restrizioni severe che ricordano il periodo di marzo e aprile, mentre in tutto il Vecchio Continente, tra coprifuochi e chiusure regionali, aumenta la stretta nel tentativo di non essere travolti dai contagi. I due principali Paesi europei tornano in lockdown. La Francia da venerdì, la Germania dal 2 novembre. E con loro tutta l’Europa aumenta la stretta, tra coprifuochi e chiusure regionali, in un tentativo disperato di frenare la seconda ondata di coronavirus, che sta colpendo indiscriminatamente il Vecchio Continente dalla Svezia alla Spagna, dal Belgio alla Gran Bretagna. Se l’ultimo Dpcm approvato dal governo sembrava solo pochi giorni fa una fuga in avanti rispetto alle misure prese dalle altre cancelliere europee, in pochi giorni Parigi e Berlino hanno optato per restrizioni che ricordano da vicino il periodo di marzo e aprile. E ora altri Paesi annunciano di voler seguire l’esempio, mentre per il momento il premier Giuseppe Conte predica sangue freddo: “Diamo il tempo alle misure restrittive appena approvate di dispiegare appieno i loro effetti“, ha sottolineato, ribandendo che la strategia del governo non esclude però chiusure locali.
Renzi sembra Salvini, ora vuole riaprire tutto. Il leader Iv boccia le misure di contenimento ma Conte lo riprende. Molto facile parlare il giorno dopo
Irriducibili i renziani. Un vero e proprio muro di gomma. Gli appelli del premier “a non soffiare sul fuoco del malessere sociale per qualche percentuale di consenso nei sondaggi” e l’ira del segretario dem Nicola Zingaretti lasciano impassibile il leader di Italia viva. Matteo Renzi, se possibile, alza il livello dello scontro. “Chiudendo ristoranti alle 18 e chiudendo i luoghi della cultura non diminuiscono i contagiati: aumentano solo i disoccupati”, insiste il senatore fiorentino con toni e contenuti simili a quelli del verbo salviniano. “Chiedere di organizzarsi meglio non è lesa maestà ma buon senso. Siamo in maggioranza ma non siamo mai stati e mai saremo yes man”, dice. Il premier, al termine del Consiglio dei ministri che vara il decreto Ristori, convoca i capigruppo di Camera e Senato. Iv, alla vigilia del faccia a faccia, annuncia battaglia: “Ribadiamo la necessità di rivedere le chiusure di cultura, sport e ristoranti. La convocazione è un buon segnale ma non può essere né una passerella né una ratifica di decisioni immodificabili”. Iv – replica Conte – ha partecipato ai lavori per la stesura dell’ultimo Dpcm, “i distinguo del giorno dopo francamente mi sorprendono, è stato uno sforzo collettivo”. E ancora: “è facile fare da contrappunto. è più difficile offrire misure alternative che riportino la curva sotto controllo”. E proposte del genere la notte in cui sono state decise le ultime misure anti Covid “non sono state presentate”.
Fratelli d’Italia e di ‘ndrangheta. Venti anni all’ex uomo della Meloni. Così le ‘ndrine gestivano gli affari in Emilia Romagna. Inflitte 42 condanne per 217 anni di reclusione
Quarantadue condanne, le più alte a 20 anni per l’ex presidente del Consiglio comunale di Piacenza Giuseppe Caruso (nella foto) e per Salvatore Grande Aracri, figlio del boss Francesco e nipote di Nicolino. Non siamo in Calabria, bensì in Emilia Romagna, terra ormai da anni di conquista della ‘ndrangheta. A rivelarlo, ancora una volta, la sentenza pronunciata ieri nell’aula bunker del carcere della Dozza a Bologna, dal gup Sandro Pecorella, concludendo in primo grado il processo in abbreviato sull’inchiesta di ‘ndrangheta “Grimilde”, con al centro le infiltrazioni a Brescello (Reggio Emilia), unico Comune emiliano-romagnolo sciolto per mafia. Per Caruso, ex FdI ed ex funzionario delle dogane, ruolo col quale avrebbe aiutato la cosca, è stata disposta una provvisionale da un milione per il Comune di Piacenza. CONDANNE PESANTI. Ed è proprio Caruso ad essere al centro del sistema criminale, secondo l’accusa e ora la sentenza. Assieme a Grande Aracri rappresenta il paradigma perfetto dell’abbraccio nefasto tra gli uomini della ‘ndrangheta calabrese, decisi a non mollare il boccone prelibato delle attività economiche nel nord Italia, e le brame di ricchezza della politica locale.
Lockdown morbido dal 9 novembre?
L’Italia è in fase 3. Se passasse alla fase 4, rischierebbe il collasso del sistema sanitario nel breve periodo e una situazione di trasmissibilità non controllata del contagio da Covid 19. Con misure più restrittive a partire dal 9 novembre? Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha ricordato a Montecitorio, nel corso del question time, che “allo stato l’epidemia è in rapido peggioramento e risulta compatibile, a livello nazionale con lo scenario di tipo 3 descritto nello studio” dell’Istituto superiore di sanita’ “Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione autunno-invernale”, il documento che sintetizza le linee guida per il monitoraggio e il contrasto alla pandemia. Cosa significa? Lo scenario 3, quello in cui si trova ora l’Italia, è caratterizzato da “Situazione di trasmissibilita’ sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo”. I valori di Rt (erre con ti, indice di trasmissibilita’) regionali sono prevalentemente compresi tra 1,25 e 1,5. L’epidemia presenta una più rapida crescita dell’incidenza di casi rispetto allo scenario 2, la mancata capacità di tenere traccia delle catene di trasmissione e iniziali segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali in seguito all’aumento di casi ad elevata gravità clinica. La crescita del numero di casi potrebbe comportare un sovraccarico dei servizi assistenziali entro 2-3 mesi. Nell’ambito di questo scenario l’Italia si trova in una classificazione del rischio settimanale alta/molto alta, per meno di 3 settimane consecutive.
Puglia, Emiliano: “Chiuderemo tutte le scuole. Rialzo contagi coincide con le loro riaperture”
Il governatore della Puglia, Michele Emiliano, ha annunciato che da domani tutte le scuole all’interno della Regione resteranno chiuse per far fronte all’impennata di casi da Coronavirus. “Abbiamo dovuto prendere una decisione difficile – ha detto a SkyTg24 -, ovvero quella di sospendere la didattica in presenza in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Nelle scuole primarie abbiamo numeri pesantissimi, restano escluse dal provvedimento le scuole per l’infanzia, dove la frequenza non è obbligatoria”. “Abbiamo verificato – ha aggiunto il governatore – che l’aumento dei contagi è coinciso con la riapertura delle scuole. Domani la didattica in presenza sarà possibile per coloro che devono frequentare i laboratori, poi ci sono gli studenti più fragili che potranno andare in presenza, ma gli altri dovranno cominciare la didattica a distanza, anche nelle primarie dove abbiamo numeri pesantissimi. Rimangono escluse solo le scuole per l’infanzia, dove non c’è la frequenza obbligatoria. Stiamo comunicando la decisione al governo e poi provvederemo”.
«Ricoverati con sintomi»: perché rischiano di saturare gli ospedali. Il primario del Sacco: “Siamo al collasso, si rischia di morire a casa”
Maurizio Viecca, responsabile della Cardiologia: «Non c’è più posto per i pazienti. Tanti operatori sanitari si sono ammalati. Le istituzioni devono intervenire subito. Sanzioni per chi non usa correttamente le mascherine, devono intervenire le forze dell’ordine». La percentuale di positivi al tampone in Lombardia è salita al 17%. «Gli ospedali di Milano sono al collasso, non c’è più posto per i pazienti. Avanti così, si rischia di morire in ambulanza o in casa, come accadeva in primavera». «La crisi degli ospedali non dipende tanto dai posti liberi o meno, ma dalla mancanza di personale. Tanti operatori sanitari si sono ammalati, in percentuali che in primavera non si era riscontrate perché a Milano il virus circolava meno». Secondo Viecca, bisogna adottare subito delle soluzioni che permettano di evitare scenari ancora peggiori. «Occorre immediatamente ridurre i contatti, sui mezzi pubblici anzitutto - propone -. Si deve aprire l’Area C a Milano, si devono utilizzare pullman privati a uso turistico. E poi, secondo Viecca, ci vogliono i controlli delle forze dell’ordine. Se il 95% delle persone utilizzasse mascherine a norma, avremmo migliaia di morti in meno e il lockdown sarebbe risolutivo e breve, come dimostra uno studio dell’Università di Washington».
Coronavirus: Merkel rafforza le misure all’italiana: sempre chiusi ristoranti, palestre, teatri. Scuole aperte. Nuovo record in Germania: quasi 15mila contagi, Merkel pronta a “lockdown light”. In Francia lockdown totale?
Oggi la cancelliera Angela Merkel ha in programma un vertice decisivo con i ministri presidenti dei Laender, previsto nel primo pomeriggio, per decidere nuove misure restrittive per frenare la corsa del Covid. In Francia c'è attesa per il discorso alla nazione del presidente Macron, che potrebbe annunciare il primo lockdown totale di questa seconda ondata dell'epidemia di coronavirus. La seconda ondata dell’epidemia di coronavirus sta colpendo tutta Europa, dalla Svezia alla Gran Bretagna, con l’Oms che segnala un allarmante aumento del 40% delle vittime di Covid-19 rispetto alla settimana precedente. Nella giornata di martedì, in Germania si è registrato un nuovo record di contagi: per la prima volta dall’inizio dell’emergenza sanitaria il Paese ha registrato quasi 15mila nuovi casi con 27 morti, come attesta il bollettino dell’Istituto Robert Koch. Oggi la cancelliera Angela Merkel ha in programma un vertice decisivo con i ministri presidenti dei Laender, previsto nel primo pomeriggio, per decidere nuove misure restrittive per frenare la corsa del Covid. Si parla di un “lockdown light”, che vedrebbe le scuole e gli asili infantili aperti, sacrificando invece settori come gastronomia, sport e tempo libero. La bozza del provvedimento diffusa dall’agenzia Dpa, parla di bar e pub chiusi con solo l’asporto consentito; limiti agli incontri; cinema, teatri, piscine e palestre chiusi; pernottamenti negli alberghi consentiti solo per valide ragioni. Misure che dovrebbero scattare il 4 novembre e rimanere in vigore almeno fino a fine mese. E che la cancelliera Angela Merkel sottoporrà ai governatori dei 16 Land durante una riunione in videoconferenza. La bozza prevede anche la chiusura di centri estetici, centri massaggi e studi di tatuaggi. Non ci dovrebbero essere novità per la vendita al dettaglio, così come per parrucchieri. Anche scuole e asili nido dovrebbero rimanere aperti, ma con nuovi protocolli. Nella bozza si sottolinea la necessità di “un altro sforzo congiunto, come a primavera”, in modo da ‘salvare’ gli incontri tra parenti e amici durante il Natale.
Coronavirus, Villani (Cts): “I ritardi di scuola, trasporti e sistema sanitario non si recuperano in 6 mesi. Bisognava essere preparati prima”
l presidente della Società italiana di pediatria e componente del Comitato tecnico scientifico, non ha dubbi sulle condizioni nelle quali l'Italia è arrivata all'appuntamento inatteso con la pandemia: "Possiamo anche comprare 100 aerei ma se poi non abbiamo i piloti, serve a poco. I medici dicono da lustri che manca l'organico". Per affrontare una crisi come quella in corso, su settori come sanità, scuola e mezzi pubblici “bisogna essere preparati prima”. Certe cose “non si possono improvvisare”. Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria e componente del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza coronavirus, non ha dubbi sulle condizioni nelle quali l’Italia è arrivata all’appuntamento inatteso con la pandemia. “I segni di logoramento del sistema sanitario, del sistema scolastico e dei trasporti pubblici non possono essere recuperati in 5-6 mesi”, ha fatto notare il medico intervenuto ad Agorà su Rai 3. Per usare una metafora, ha spiegato il membro del Cts, “possiamo anche comprare 100 aerei ma se poi non abbiamo i piloti, serve a poco”. Questo per dire ad esempio che “il fatto che mancassero medici, soprattutto specialisti e soprattutto di alcune specialità, i medici lo stanno dicendo da lustri. E che la scuola fosse in certe condizioni si sapeva prima, non è che in 5 mesi si risolve”, ha ripetuto.
L’esponente del Cts invita a imparare la lezione che ci ha dato la pandemia e a farne tesoro: “Se il coronavirus finalmente avrà insegnato a tutti l’importanza di una tutela sociale per quanto riguarda aspetti fondamentali come la salute, l’istruzione e i trasporti, già questo sarà un successo da portare a casa. Bisogna essere preparati prima – ha ribadito – non si può improvvisare”.
Regioni in cattiva… Salute. Ecco dove si inceppa il sistema. Il Governo ha stanziato 1,4 miliardi per gli ospedali. Ma è già allarme saturazione per i reparti Covid
La maglia nera all'Abruzzo che ha esaurito i posti letto aggiuntivi attivati per l'emergenza. Ma l'incremento del numero di posti letto nelle terapie intensive e quello degli anestesisti non sono andati di pari passo. Un’altra giornata con oltre 20 mila nuovi contagi, 21.994 per l’esattezza. Ora i riflettori non possono che esser puntati, come mesi fa, sulle terapie intensive e sul loro potenziamento. Un tema al quale l’associazione Openpolis ha dedicato un ampio e dettagliato dossier. Stando alle ultime dichiarazioni del Commissario all’emergenza, Domenico Arcuri, se i conti sui posti letti attrezzati non tornano non è di certo colpa del governo: “Pre-crisi, avevamo 5.179 posti letto in terapia intensiva. Abbiamo distribuito 3.109 ventilatori e oggi dovremmo avere 8.288 posti attrezzati. Invece ne abbiamo 6.628: ne mancano 1.600. Giorni fa ho chiesto alle Regioni dove sono quei ventilatori e quando attrezzeranno quei posti letto.” In questi casi, si sa, lo scaricabarile è una soluzione a cui ricorrono in molti. Del resto il tema viene posto in termini di scomparsa dei ventilatori. Ma facciamo un passo indietro.
Approvato il Decreto Ristori: cosa prevede
Il governo stanzia indennizzi e aiuti alle categorie economiche più colpite dalle restrizioni imposte con l'ultimo Dpcm, come bar, ristoranti, palestre, piscine, cinema, teatri. Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi, martedì 27 ottobre, il cosiddetto “decreto ristori” che fornirà indennizzi e aiuti alle categorie economiche più colpite dalle restrizioni imposte con l’ultimo Dpcm anti-Covid, come bar, ristoranti, palestre, piscine, cinema, teatri. Il provvedimento è stato approvato oggi per essere inviato al più presto in Gazzetta ufficiale, come annunciato dal premier Giuseppe Conte in diretta tv domenica, e prevede contributi fino al 400 per cento per le categorie più colpite dalle misure restrittive previste dall’ultimo Dpcm. Il ministro dell’Economia Gualtieri ha assicurato che gli aiuti previsti dal decreto che il Cdm ha approvato saranno “a fondo perduto” e arriveranno “in tempi record entro il 15 novembre”. “Capisco la sofferenza di tutte le categorie. Ho firmato il Dpcm solo quando sono stato sicuro che ci sarebbero state le risorse per il vostro mondo e per le altre categorie coinvolte”, ha detto invece il presidente del consiglio Giuseppe Conte in videoconferenza secondo quanto hanno riferito i partecipanti all’incontro.
Gli strani incroci della Lega. E l’ombra dei fondi neri. Report svela decine di affari e incarichi professionali. Fiumi di soldi anche nel business della sanità
Non ci sono più solo i 49 milioni di euro frutto della maxi truffa ai tempi di Umberto Bossi e Francesco Belsito a far cadere ombre sul Carroccio. E neppure soltanto le ipotesi sul dirottamento di quel denaro nei paradisi fiscali o la strana trattativa, ancora tutta da chiarire, al Metropol di Mosca. Le indagini non si sono fermate neanche agli affari dell’ex sottosegretario Armando Siri e alla vendita considerata gonfiata dell’immobile della Lombardia Film Commission. Sulla Lega continuano a concentrarsi dubbi inquietanti, compresi quelli su indicibili affari in piena emergenza Covid. Vicende in parte nuovamente anticipate da inchieste giornalistiche, oggetto ieri di un approfondimento da parte di Report, e che ancora una volta hanno portato la magistratura ad acquisire il lavoro fatto dalla libera stampa, facendo così decollare delicate indagini. Il programma d’inchiesta condotta su Rai 3 da Sigfrido Ranucci (nella foto) si è concentrato sulle nomine, le consulenze e gli appalti della Regione Lombardia durante l’attuale legislatura di Attilio Fontana. E in particolare su chi si muove dietro quegli affari, compresi quelli in ambito sanitario, come la discussa fornitura di test sierologici in provincia di Pavia, su cui indaga la locale Procura che ha perquisito anche Andrea Gambini, presidente della fondazione Besta di Milano e dirigente della Lega Lombarda a Varese, per poi tornare a battere su Luca Sostegni, considerato il prestanome dei revisori contabili del partito di Matteo Salvini, Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba, finiti ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sulla compravendita dell’immobile di Cormano.
COVID DELL’ALTRO MONDO: perchè Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda hanno pochissimi contagi?
Cronache dell’altro mondo del Covid. Mentre l’Italia e l’intero Occidente fanno i conti con la seconda ondata della pandemia e stentano ad contenerne i numeri, c’èuna parte del pianeta dove il virus sta registrando numeri bassi, Paesi in cui le statistiche avanzano al ritmo di poche centinaia o qualche decina di casi giornalieri . È l’Estremo Oriente che, dopo aver adottato severe misure la primavera scorsa oggi sta vivendo al riparo da nuove emergenze. Giappone, Corea del Sud, Taiwan, Thailandia ma anche Australia e Nuova Zelanda sono alcuni di questi territori risparmiati per ora dal coronavirus. A lungo hanno fatto discutere i dati relativi alla Cina: due giorni fa le autorità di Pechino (secondo quanto riporta il sito dell’Oms) avevano comunicato una crescita di appena 22 casi in un giorno in tutto l’immenso Paese e un totale, da inizio pandemia, di 4.700 morti. Trasparenza, privacy, controllo sociale in Cina non sono intesi allo stesso modo che in Europa e di tanto in tanto vengono avanzati dubbi sui dati che arrivano da quell’area. Ma altri Stati, con modelli giuridici e sociali più simili ai nostri registrano comunque numeri opposti a quelli con cui facciamo quotidianamente i conti da questa parte del mondo.
I 2 abominevoli Matteo
Non fai in tempo a criticare Conte che subito ti ritrovi accanto i due abominevoli Matteo e ti tocca difendere il governo per scrollarteli di dosso. Noi non smetteremo mai di ringraziarli per averci liberati delle loro presenze al governo con i rispettivi suicidi del 2016 e del 2019. Ma anche loro, sotto sotto, sono felicissimi di non governare più. Altrimenti ora non potrebbero starsene in poltrona, sdraiati sui loro stipendi di 15mila euro netti al mese, a giochicchiare con lo smartphone in attesa delle decisioni del governo per poter dire l’opposto un minuto dopo, senza mai precisare cosa farebbero al posto di Conte. Noi speriamo ancora che il governo corregga le norme più inutili e irrazionali dell’ultimo Dpcm, riaprendo bar e ristoranti, ma anche cinema e teatri (anche fino alle 18) che grazie ai posti distanziati hanno il record negativo di contagi: come le messe, giustamente non vietate. Ma abbiamo anche indicato l’alternativa che vari esperti giudicano più efficace (in base ai parametri fissati dal governo stesso): zone rosse temporanee nelle metropoli e province più infette, a partire da Milano, Napoli e vaste aree di Lombardia, Campania, Piemonte.
Coronavirus: i nuovi contagi sono 21.994. Le vittime salgono a 221
Brusaferro: "I contagi sono risaliti dalla seconda metà di agosto. Bisogna proteggere gli anziani o i morti aumenteranno". I nuovi casi di coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore sono 21.994, rilevati sulla base di 174.398 tamponi, 221 i deceduti. Il totale dei decessi dall’inizio dell’emergenza e’ di 37.700. Sono invece 1.411 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 127 in più rispetto a ieri. Ieri i contagi nelle 24 ore erano stati 17.012, su 124.686 tamponi, mentre le vittime erano state 141. “Dalla seconda metà di agosto la curva dei contagi ha cominciato a crescere, prima lentamente, e poi più velocemente, nelle ultime 2-3 settimane”. Così il presidente dell’Istituto superiore di Sanità (ISS) Silvio Brusaferro, in conferenza al ministero della Salute sulla situazione epidemiologica del coronavirus in Italia. “All’inizio dell’epidemia l’infezione colpiva maggiormente l’età anziana, poi nel periodo di agosto i trentenni, ora l’età mediana è cresciuta e si attesta attorno ai 40 anni“, spiega Brusaferro. “Sono in aumento i casi tra gli anziani. Siccome sono tra quelli col maggiore rischio di complicanze ed esito fatale, è bene proteggerli o purtroppo ci sarà una crescita dei decessi“, riflette Brusaferro.
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