Quasi 4 italiani su 10 non hanno scaricato l’App Immuni. In molti la ritengono inutile. E nonostante il via libera del Garante e le innumerevoli rassicurazioni c’è ancora chi teme per la privacy
Quasi 4 italiani su 10 (37%) dichiara di non aver ancora scaricato la App Immuni e di non avere alcuna intenzione di farlo, a fronte di un 24% di italiani che invece Immuni la usa già. La rimanente popolazione nazionale è ancora indecisa sul da farsi. Il dato, frutto di una indagine sull’impatto psicologico dell’emergenza Covid-19 in questa Fase 3, condotta dal Centro di ricerca EngageMinds HUB dell’Università Cattolica, campus di Cremona, arriva in concomitanza con la nuova campagna promossa dal Governo italiano a favore dell’utilizzo della App per il tracciamento dei contatti. Il dato è ancora più preoccupante in quanto appare in peggioramento rispetto a quanto emerso nella rilevazione effettuata durante la Fase 2 dallo stesso Centro di ricerca quando Immuni ancora non era stata sviluppata, ma già se ne parlava, in cui il 40% degli italiani aveva dichiarato che “molto probabilmente” avrebbe installato una App per il tracciamento dei contatti e solo il 16% lo escludeva categoricamente.
Mini lockdown: il ritorno delle zone rosse
Con i 4458 casi la diffusione del Coronavirus in Italia ha raggiunto livelli che non vedevamo dai mesi più bui, quelli del lockdown. Sopra i 5mila contagi giornalieri non è più possibile tracciare tutti i contatti stretti dei positivi, spiegano scienziati e Oms. E si potrebbe perciò passare dalla fase di contenimento a quella di mitigazione, che prevede le zone rosse. Il nuovo DPCM che verrà varato il 15 ottobre potrebbe contenere misure più restrittive rispetto a quelle attuali: oltre alla paventata chiusura anticipata di bar e ristoranti, se la situazione dovesse continuare a peggiorare, potrebbero arrivare le mini zone rosse, come quella istituita ieri a Latina: un mini lockdown nella provincia per 14 giorni. Il presidente della Regione Lazio ha firmato l’ordinanza in vigore da mezzanotte che prevede il contingentamento a 20 persone per le feste e cerimonie religiose, il numero massimo di 4 ospiti a tavolo per ristoranti e locali e la chiusura alle ore 24 per pub bar e ristoranti. Scattati anche il divieto di assembramento davanti scuole, luoghi e uffici pubblici e lo stop delle visite ai pazienti ricoverati in strutture sanitarie o sociosanitarie. Previsto anche il contingentamento per chi frequenta palestre e scuole da ballo.
In Gran Bretagna il Covid ha ucciso tre volte di più di influenza e polmonite
I dati, certificati dall'Ufficio per le statistiche nazionali, si riferiscono ai primi otto mesi di quest'anno. In Gran Bretagna il coronavirus ha provocato un numero di vittime superiore di tre volte rispetto a quelle per polmonite e influenza messe insieme, nei primi otto mesi di quest'anno. Lo certifica l'Ufficio per le statistiche nazionali (Ons) - riporta SkyNews - mostrando che ci sono stati 48.168 decessi dovuti al Covid, 13.619 a causa della polmonite e 394 decessi a causa dell'influenza in Inghilterra e Galles tra gennaio e agosto. "Dal 1959, che è quando sono iniziate le registrazioni mensili dei decessi, il numero di quelli dovuti a influenza e polmonite nei primi otto mesi di ogni anno sono stati inferiori al numero di decessi per Covid registrati finora nel 2020", ha detto Sarah Caul, responsabile dell'analisi della mortalità presso l'Ons. Nelle case di cura, che sono state particolarmente colpite dalla pandemia, la percentuale di decessi dovuti al coronavirus è stata quasi il doppio di quelli causati da influenza e polmonite. Il tasso di mortalità per Covid è anche "significativamente più alto" dei tassi di influenza e polmonite sia per quest'anno che per la media quinquennale.
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Obbligo di mascherine nel nuovo decreto: ecco tutte le regole per non farsi multare fino a 1.000 euro
La mascherina è sempre obbligatoria al chiuso, tranne a casa, e all’aperto se non si è isolati. L’uso della mascherina diventa obbligatorio in tutta Italia all’aperto e al chiuso, anche se con alcune eccezioni. Il decreto del governo — che ha seguito le indicazioni formulate dal Comitato tecnico scientifico, e che arriva nel giorno in cui, dopo mesi, il numero di nuovi contagi accertati in Italia torna a superare quota 3600 — prevede comunque che i cittadini «devono averla sempre con sé». Ecco tutte le regole per evitare di essere sanzionati. La multa prevista va da 400 a 1.000 euro. Quando esco di casa devo averla? Sì, va tenuta sempre a portata di mano rispettando le regole di igiene (che trovate qui, insieme a tutti gli errori che facciamo). Se passeggio in un centro abitato devo indossarla? Sì, ogni volta che si sia in prossimità di una persona non convivente. Il testo del decreto parla di «tutti i luoghi all’aperto, allorché si sia in prossimità di altre persone non conviventi». Se passeggio in una zona isolata devo indossarla? No, ma bisogna essere pronti a metterla se si incontrano altre persone. Se mi fermo per strada o in una piazza devo indossarla? Sì, il decreto prevede l’«obbligo di indossarla in tutti i luoghi all’aperto ad eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi».
Distanziamento 'missione impossibile', il set di Tome Cruise invade l'ospedale con i pazienti Covid
Il set del nuovo “Mission Impossible” sta creando non pochi problemi all’Umberto I, ospedale romano nel quale sarà girato l’ultimo episodio della saga interpretata da Tom Cruise. Il problema è che all’interno della struttura – come riporta Repubblica – ci sono 140 malati di Covid-19 “poco distanziati” - per così dire - dalla numerosa troupe hollywoodiana. Ieri mattina la situazione era davvero caotica – racconta il personale ospedaliero sentito da Repubblica – c’erano operatori del film sparsi per tutto l’ospedale anche fra le barelle con i malati e i pazienti Covid-19, che sono circa 140”. Non solo. Le riprese stanno andando avanti a circa una decina di metri dall’ascensore rigorosamente riservato ai pazienti affetti dal virus. Il set occupa tutto il salone al primo piano della Direzione generale. Un esercito di operatori che rende difficile perfino avvicinarsi per chiedere informazione al personale addetto”. “Stiamo vivendo una situazione di promiscuità inaccettabile”, continua lo staff ospedaliero. “Da 1200 posti letto siamo passati in questi giorni a 500, 300 per i malati “normali” e 200 per covid. La cosa grave è che in questo momento drammatico nel quale si sta innalzando la curva del contagio, essendo noi una dei policlinici di riferimento del Lazio per il coronavirus, si sia dato il permesso di ospitare una troupe cinematografica hollywoodiana”.
GLI OSPEDALI NON SONO PRONTI PER LA SECONDA ONDATA
Per ora il sistema regge ma sta aumentando la pressione sui ricoveri. Le nuove terapie intensive sono solo sulla carta, servono altri 3mila anestesisti. Viaggio in Lombardia, Lazio e Campania. In Lombardia per la regola del distanziamento in tanti reparti i posti sono ridotti del 15%, in Lazio si comincia ad avvertire una pressione sui ricoveri ordinari, in Campania, dopo quello di Napoli, sono pronti ad attivare i Covid hospital di Caserta e Salerno. In tutta Italia i posti da realizzare nelle terapie intensive sono ancora numeri sulla carta e mancano circa tremila anestesisti rianimatori. I numeri del contagio continuano a crescere - ieri la nuova impennata con 3678 casi - l’età media dei contagiati e l’allerta salgono, il Governo ribadisce la preoccupazione e stringe su regole e controlli e giorno dopo giorno l’interrogativo si fa più pressante: gli ospedali, la prima linea dei mesi più critici dell’epidemia, sono pronti per affrontare una possibile seconda fase dell’ondata in risalita? In tante strutture ospedaliere si lavora per farsi trovare il più possibile pronti, ma per ora la risposta è no. Non ancora, almeno.
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Regione Lombardia ha appaltato (con accordo di pagamento anticipato) 400mila dosi di vaccino antinfluenzale a un’azienda priva del bollino Anac
Esclusivo TPI: Regione Lombardia ha assegnato, tramite un bando di gara pubblico indetto dall'agenzia per gli acquisti regionale Aria, l'acquisizione di 400mila dosi di vaccino antinfluenzale a un'azienda che non ha i requisiti per partecipare (è sprovvista del bollino Anac). Gallera e Fontana sono talmente in affanno, ai fini del raggiungimento delle dosi necessarie per i 3,8 milioni di cittadini lombardi, che hanno acconsentito ugualmente a concedere l'appalto alla Falkem Swiss, pagando tutto in anticipo e rinunciando persino alla fidejussione che li avrebbe tutelati in caso di mancata consegna. Quello dei vaccini in Lombardia è un pasticcio sotto gli occhi di tutti. Dieci gare: la prima con una base d’asta da 4,5 euro a dose, e l’ultima aggiudicata, con una fornitura da 26 euro, ad una azienda ammessa in extremis con riserva senza tuttavia che avesse i requisiti necessari per partecipare alla gara e ottenere quell’appalto, così come risulta dai documenti – che TPI ha visionato e studiato – dell’Azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti (Aria).
Non si arresta l’aumento dei contagi da Coronavirus. 4.458 i casi registrati nelle ultime 24 ore, 22 i morti. In crescita anche i ricoverati con sintomi
Non si ferma l’aumento dei contagi da Coronavirus in Italia. I nuovi casi isolati nelle ultime 24 ore sono 4.458 (ieri erano 3.678) a fronte di 128.098 tamponi. Calano i decessi, 22 rispetto ai 31 di mercoledì. Gli attualmente positivi sono 65.992 (+3.376), in crescita anche i ricoverati con sintomi 3.925 (+143), di questi 358 (+21) si trovano in terapia intensiva. Sono 61.669, invece, i malati in isolamento domiciliare asintomatici o con sintomi lievi. Gli aumenti maggiori di casi in Campania (757), Lombardia (683), Veneto (491).
Pure la Tv processa Salvini. Matteo imperversa a tutte le ore ma gli ascolti non tirano più. Dallo Zio Giletti (doppiato da Fazio) alla D’Urso a Porro e Del Debbio. La sovraesposizione ammoscia lo share
Il tocco magico del Capitano, ormai è appurato, è un lontano ricordo. La sovraesposizione mediatica a cui sempre Matteo Salvini ci ha abituato è diventata ormai un’assuefazione e i risultati in termini di share non sono lontanamente paragonabili a quelli dei tempi d’oro. L’ultima volta che il leader della Lega ha fatto “il botto di ascolti”, come si dice in gergo televisivo, è stato nel confronto/duello con Matteo Renzi a Porta a Porta (record di stagione anche per il salotto di Vespa) che, in seconda serata, è stato visto da 3.808.000 spettatori con il 25.4% di share. Ma parliamo del 15 ottobre 2019. Cifre lontanissime dalle apparizioni in video attuali (che, anche senza calcolare i tg, rimangono al di sopra di quelle degli altri leader, fino a toccare punte di due al giorno). La necessità di riempire lo spazio mediatico è una “fissa del Capitano”, e nell’ultima settimana ghiotta occasione ne è stata la spettacolarizzazione dell’udienza preliminare sulla vicenda della nave Gregoretti.
Parla da capo dell’opposizione. Casellati non è super partes. La seconda carica dello Stato è chiamata a un ruolo di garanzia. Ma ormai è sempre meno imparziale
L’occasione è arrivata con una lunga intervista rilasciata ieri al Corriere della Sera. Un’opportunità servita su un piatto d’argento per la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati (Ndr: di Forza Italia) che, dismessi i panni della seconda carica dello Stato, ha vestito quelli dell’opposizione attaccando su tutti i fronti possibili il governo targato Giuseppe Conte. Condivide il metodo del governo sul Recovery Plan, cara presidente del Senato e per questo chiamata ad essere super partes? Risposta: “Non lo condivido perché non lo vedo. È certo che le opposizioni devono essere coinvolte. Pensi se settant’anni fa i progetti per l’utilizzo dei fondi del Piano Marshall fossero stati decisi solo dalla maggioranza!”. Un commento piccato e austero, proprio di chi non dovrebbe dare giudizi politici nel merito. E ancora: “Dalla fine del lockdown si parla di ripresa, ma oggi, dopo 5 mesi, tante parole e niente fatti. Non c’è una visione strategica del Paese, una visione lungimirante del futuro e dello sviluppo. Si mettono delle toppe, ma in realtà non ci si occupa dei veri problemi. È come nascondere la polvere sotto il tappeto. Faccio un esempio, i banchi con le rotelle non possono essere la risposta alle sfide strutturali della scuola”. No, a parlare ancora una volta non è Matteo Salvini o Giorgia Meloni, parlamentari chiamati legittimamente a rivolgere critiche nel merito all’operato del governo poiché leader delle opposizioni.
Ma mi faccia il piacere. Di tutto un pò
Lesson one. “Qual è la lezione di chi ha votato No al referendum” (Massimiliano Panarari, Espresso, 28.9). Che avete perso.
Teste. “Processo Gregoretti, Salvini: ‘Vado a testa alta’” (Corriere della sera, 2.10). Ah, l’ha poi trovata.
Culi. “Boom dei contagi: il virus salva Conte” (Giornale, 2.10). Pensa che culo.
Coronavirus, Parigi è zona di massima allerta: dai ristoranti ai bar tutte le limitazioni in città. ‘Frenare ora o gli ospedali saranno sopraffatti’
Stretta nella capitale che ha i 3 parametri (incidenza contagi, over 65 malati e posti letto occupati in rianimazione) fuori dai limiti: i locali resteranno chiusi per 15 giorni, mentre i ristoranti avranno un protocollo "rafforzato". Niente portoni sbarrati anche per teatri, musei e cinema. Palestre e piscine saranno chiuse, resteranno aperte soltanto per i minorenni. Il prefetto: "L'epidemia va troppo veloce". Bar chiusi e ristoranti con tavoli da massimo 8 persone. Parigi diventa zona di “massima allerta” e da martedì scattano le nuove limitazioni dopo il superamento di tutti i limiti fissati dalle autorità sanitarie per delineare la diffusione del coronavirus nelle aree della Francia. La capitale quindi viene allineata a Marsiglia e Aix-en-Provence, dopo le misure sono scattate nelle scorse settimane. I bar resteranno chiusi, mentre il progredire apparentemente inarrestabile dei contagi, unito all’aumento di ricoveri e all’occupazione di letti in rianimazione, ha spinto anche a fissare un nuovo protocollo per i ristoranti, che restano aperti ma potranno ospitare al massimo tavoli da 8 coperti, dovranno mantenere la distanza di 1,5 metri tra ogni cliente, avranno l’obbligo di misurare la temperatura all’ingresso e conservare la lista dei clienti per due settimane. Sarà vietato il consumo alcol nelle strade, i mercati resteranno aperti. Niente portoni sbarrati anche per teatri, musei e cinema. Palestre e piscine saranno chiuse, resteranno aperte soltanto per i minorenni.
Le autopsie svelano la vera natura della Covid: il virus uccide non solo attraverso i polmoni
Le autopsie rivelano come agisce questo killer invisibile: se è l'insufficienza cardio-respiratoria ad essere riportata come causa di morte, si evincono danni anche a fegato, reni, milza e midollo osseo. I polmoni ed il cuore non sono gli unici organi bersaglio del COVID-19, la malattia causata dal virus SARS-CoV-2. Lo dimostra uno studio appena pubblicato da The Journal of Infectious Diseases ed al quale hanno collaborato l'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive "Lazzaro Spallanzani" di Roma, in collaborazione con il Dipartimento di malattie infettive dello University College di Londra. Lo studio è stato ritenuto di grande importanza, tanto da ottenere l'immagine di copertina del numero del giornale. La ricerca ha analizzato gli esiti delle autopsie condotte su 22 pazienti deceduti a causa del COVID-19. La causa di morte è stata per tutti l'insufficienza cardio-respiratoria, causata principalmente da danno polmonare acuto, danno microvascolare o trombosi; tuttavia l'analisi dei campioni prelevati durante le autopsie ha evidenziato importanti alterazioni, oltre che di polmoni e cuore, anche a carico di fegato, reni, milza e midollo osseo.
Ballottaggio a Matera, trionfo M5s: “Abbiamo fatto la rivoluzione”
“Ha vinto la verità, hanno vinto i contenuti, hanno vinto le idee, ha vinto la cenerentola della politica. Ci davano il terzo posto, siamo riusciti ad arrivare al ballottaggio“. Così in una diretta Facebook dalla sua pagina ufficiale il neo eletto sindaco di Matera, Domenico Bennardi (Movimento 5 Stelle) a spoglio quasi terminato delle 62 sezioni. Bennardi ha totalizzato il 68% delle preferenza contro il 32% del candidato del centrodestra Rocco Sassone. “Dobbiamo però farci carico di una responsabilità – ha detto Bennardi – abbiamo un’aspettativa enorme e dobbiamo soddisfarla. Ci aspetta un lavoro entusiasmante ma pieno di impegno. Il governo cittadino sarà formato all’interno di questa coalizione, non ci saranno intromissioni”. Bennardi ha sottolineato come ci sarà un duro lavoro da svolgere in consiglio comunale, in cui si potrà avviare un dialogo, superando anche certe ritrosie. “Ma metteremo avanti il bene della città – ha specificato – una città che deve rinascere. Oggi abbiamo fatto la rivoluzione nel cambiare il modo di pensare la politica, avvicinando al voto persone che non andavano a votare da anni. Abbiamo portato entusiasmo tra i cittadini, la gente oggi non ha votato più chi ha più soldi. Avremo undici donne in consiglio comunale, una rivoluzione civile e garbata. Abbiamo fatto la storia”, conclude il neo sindaco.
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Le grandi produzioni cinematografiche internazionali continuano a scegliere Roma. Nella Capitale le imponenti riprese di Mission Impossible
Le grandi produzioni cinematografiche internazionali continuano a scegliere Roma. Dopo il lockdown si registra una intensa ripresa, nel periodo giugno-agosto le richieste all’Ufficio Cinema del Campidoglio sono 596, in aumento rispetto alle 583 del 2019. E la città come l’amministrazione guidata da Virginia Raggi li accoglie. E’ stata autorizzata in questi giorni dagli uffici capitolini la Società Lotus Production srl per la realizzazione di Mission Impossible 7. Si tratta di un impegno economico ed organizzativo molto consistente, adottando scrupolose misure di prevenzione della diffusione del virus, con test giornalieri per l’intera troupe e cast e disinfezioni degli ambienti e attrezzature. Secondo i dati forniti dalla produzione americana, dei circa 35 milioni di costi della produzione in Italia si prevede che oltre 18 milioni saranno spesi a Roma. Sempre sulla base dei dati forniti dalla produzione del film diretto da Christopher McQuarrie saranno destinati, per la produzione nella Capitale, 10 milioni per il personale che comprende 180 persone della troupe per 7 settimane e circa altri mille operatori tra stunt, lavoratori giornalieri, generici per le costruzioni; 7 milioni per servizi che include altro personale come autisti, nurse, antincendio, salute covid-control, sicurezza, pulizie, 1,75 milioni per alloggi e ristorazione, 1,1 milioni per le casse dell’amministrazione pubblica (tasse, ztl, polizia municipale, nettezza urbana, e circa 800mila per affitto di locali privati. Il film, che avrà come protagonista Tom Cruise, saranno girate in diverse strade del centro storico, tra cui Via della Tribuna Campitelli, Corrado Ricci, Fori imperiali. Nei primi giorni le riprese interesseranno prevalentemente il Rione Sant’Angelo e il rione Monti per poi investire diverse vie del Centro. Le troupe lavoreranno tra l’altro in via Panisperna, via della Tribuna Campitelli, via Cavalletti, piazza Lovatelli, via dei Funari, via dei Serpenti e via Sant’Angelo in Pescheria, Via dei Fori Imperiali. La regolazione del traffico e le eventuali deviazioni saranno gestite dalla Polizia Locale.
Dove ci sono state le elezioni regionali ci sono più contagi: è un caso?
Il 20 e 21 settembre in tutta Italia si è votato per il referendum costituzionale e in sette regioni anche per le regionali. I virologi avevano messo in guardia dicendo che si trattava di “una follia andare alle urne in emergenza sanitaria”. Oggi, due settimane dopo le elezioni e a tre dall’apertura delle scuole, i nuovi casi di Coronavirus stanno tornando a correre. Oltre 5mila nuovi casi in 48 ore. Quei numeri che non si vedevano da aprile, quando l’Italia era ancora in lockdown e lottava per far abbassare la curva pandemica della prima ondata, fanno paura. E con 2.578 nuovi contagi il rischio di una quarantena più stringente è decisamente reale. Ma come siamo passati dalla stabilità di 1.500 casi giornalieri a un improvviso balzo che sfiora quota 3.000? Una spiegazione potrebbe stare nel numero dei tamponi: negli ultimi due giorni infatti sono stati fatti più test che nei precedenti. Malgrado questo, i numeri non tornano: se infatti il 29 e 30 settembre la percentuale di tamponi positivi in rapporto alle persone testate era rispettivamente del 3,07 e del 2,97 per cento, negli ultimi due giorni si è saliti al 3,76 e al 3,48 per cento. Poi c’è la pista delle scuole, riaperte da tre settimane. Ma, nonostante 124 istituti siano stati chiusi per contagi e in oltre 900 si sia accertato almeno un caso, gli esperti del Cts continuano a parlare di “contagi intrafamigliari” e assicurano che “la colpa non è della scuola”. Allora è nei dati per regione che bisogna guardare per capire meglio il quadro: tra le prime 10 con più contagi, ben cinque hanno votato per le elezioni regionali e per il referendum due settimane fa. È un caso?
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All’ospedale Cotugno di Napoli esauriti i posti Covid, il direttore: “Più preoccupato ora che a marzo”
Il Cotugno di Napoli, l’ospedale campano di riferimento per quanto riguarda le malattie infettive e tra i più grandi del sud Italia, sta provvedendo ad aumentare il numero dei posti letto per pazienti Covid, avendo ormai raggiunto l’occupazione massima. Un segnale che la pandemia – come evidenziato anche dai bollettini quotidiani degli ultimi giorni – sta riprendendo vigore in Italia. In totale sono 130 i pazienti attualmente ricoverati, di cui 16 in subintensiva e 9 in terapia intensiva (4 dei quali intubati). Nella giornata di ieri, fa sapere a TPI Maurizio Di Mauro, direttore generale dell’Azienda dei Colli – che comprende anche il centro regionale di riferimento per le malattie infettive – è stato convertito un reparto dell’ospedale: “Si stanno liberando circa 20 posti, disponibili entro domani”. “Stiamo riconvertendo l’intera struttura, trasferendo i pazienti che hanno patologie alternative al Covid presso altre strutture di malattie infettive e stiamo trasformando il Cotugno in Covid hospital. Nella prima fase molti pazienti si sono trascurati anche per patologie principali e quindi stiamo cercando di mantenere inalterata l’attività del Monaldi e trasferire tutti i pazienti Covid al Cotugno. A questo punto possiamo implementare i posti letto e rispondere alla domanda che è abbastanza incalzante”, spiega Di Mauro.
Non ci sarà il coprifuoco. Palazzo Chigi smentisce la chiusura anticipata di bar e ristoranti. Conte: “Non vedo all’orizzonte un nuovo lockdown”
Il Governo smentisce l'introduzione di nuove misure restrittive. Il premier: "Siamo in una situazione diversa. E' chiaro che il contagio continua, ma posso dire che siamo fiduciosi di tenerlo sotto controllo". Non c’è nessuna intenzione da parte del governo di chiudere ristoranti, bar e locali, come hanno riferito alcuni media, né di anticiparne l’orario di chiusura introducendo di fatto un coprifuoco. In attesa del nuovo Dpcm, che dovrebbe arrivare mercoledì all’attenzione del Consiglio dei ministri, Palazzo Chigi smentisce che siano al vaglio dell’Esecutivo nuove misure restrittive per contenere la diffusione del Coronavirus.
Diario (M5S): ‘Per i quotidiani locali ieri il bilancio di Roma Capitale e di Ama erano spacciati per colpa della Raggi, oggi nessuna notizia oggettiva’
“Ieri ho letto il Messaggero, la Repubblica e il Corriere della Sera e mi sono preoccupato”. Così ha scritto Angelo Diario in un post pubblicato sul proprio profilo Facebook perché “i prestigiosi quotidiani locali hanno dipinto un quadro senza tinte: nero nero nero” scrivendo titoli come “M5S a pezzi sul bilancio”, “Conti Ama a rischio”, “Ama e bilancio salta il numero legale, scadenze decisive”. “Titoli così non lasciavano nessuna speranza. Ieri scadevano dei termini ‘decisivi’: il bilancio di Roma Capitale e di Ama erano spacciati, per colpa della Raggi” ha osservato il Presidente commissione “Sport, benessere e qualità della vita”. “Secondo voi come è andata a finire? Ve lo devo dire io, perché se avete letto i giornali vi sarete resi conto che oggi le notizie sui bilanci della Capitale e di Ama non ci sono più… sono sparite! Ebbene, la prima notizia vera è che ieri abbiamo approvato tutte le delibere ‘decisive’. La seconda notizia vera è che stiamo rispettando tutte le scadenze di bilancio da tre anni a questa parte. La terza notizia vera è che in passato avveniva esattamente il contrario” ha scritto ancora. “Ieri tanti titoli su previsioni rivelatesi sbagliate, oggi zero titoli su notizie oggettive. Vorrei sottolineare che quello che oggi è diventato normale, l’approvazione dei bilanci entro i termini di legge, non è mai accaduto, neanche una volta, né con Alemanno e tantomeno con Marino. Queste scadenze ‘decisive’ per la salvaguardia dei conti della Capitale non sono mai state rispettate né dall’uno né dall’altro. Davvero non lo sapevate? E davvero non sapete che, invece, noi le abbiamo rispettate sempre? Davvero leggendo i giornali questa notizia non è mai stata evidenziata?” si è domandato l’esponente pentastellato. “Questa è la più grande rivoluzione realizzata nella Capitale da Virginia Raggi e la nostra squadra di Governo: abbiamo finalmente riportato nella regola la gestione economico finanziaria di Roma Capitale. Una rivoluzione epocale, dopo una fase lunga più di 10 anni di totale dissesto, che ha portato ad avere strade colabrodo, autobus che vanno a fuoco, servizio giardini senza giardinieri e società piene di debiti (e di parenti assunti come dirigenti…). Una rivoluzione silenziosa, di cui nessun giornale parla. Ma la verità dei fatti emerge lo stesso, anche se nessun organo di informazione tradizionale ne parla. Avanti tutta!” ha concluso Diario.
Manganello penna e calamaio
Se ci fossero ancora dubbi sull’urgenza di vietare i conflitti d’interessi degli editori di tv e giornali, l’ultima richiesta di rinvio a giudizio per il re delle cliniche private Antonio Angelucci (nella foto) chiarisce tutto. La Procura di Roma (leggi l’articolo) accusa l’imprenditore e deputato di Forza Italia di aver tentato di corrompere l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, in cambio di un mucchio di soldi pubblici per una delle sue case di cura. Che i rapporti tra i due fossero pessimi lo avevamo capito tutti, perché da settimane i giornali di Angelucci – Il Tempo e Libero – bombardano D’Amato, riesumando persino inchieste di 15 anni fa e prescritte. Articoli in prima pagina che non ha ripreso nessun altro giornale, tanto era evidente che si trattasse di un regolamento di conti. Lo stesso Tempo, d’altra parte, ha aumentato gli attacchi a Zingaretti, oltre quelli di sempre alla Raggi, da quando Angelucci ha assunto come vice direttore l’ex presidente della Regione, Francesco Storace, che nel precedente ruolo autorizzò enormi flussi di denaro pubblico verso il Gruppo del suo attuale editore.
In Svizzera il salario minimo più alto del mondo, a Ginevra sarà portato a 3.800 euro al mese
La decisione del Cantone i cui cittadini in un referendum hanno votato per aumentare i compensi minimi a 21 euro l'ora. Il salario minimo più alto del mondo sarà in Svizzera, nello specifico a Ginevra, dove sarà portato a 4.086 franchi svizzeri al mese, pari a circa 3.800 euro. Lo hanno deciso i 500mila aventi diritto al voto del Cantone nel referendum di domenica scorsa, in cui il 58% delle preferenze è andato a favore della proposta voluta dai partiti della sinistra, dopo che la stessa riforma era stata respinta più volte in passato dagli elettori svizzeri. Il testo prevede una remunerazione di 23 franchi l'ora (poco più di 21 euro) per 41 ore settimanali di lavoro, il che lo rende il salario minimo più alto del mondo. La Svizzera non impone un salario minimo a livello nazionale e Ginevra diventa così il terzo cantone ad adottarne uno dopo quelli di Giura e Neuchatel dove è di 20 franchi l'ora.
La punizione della Lega per i furbetti del bonus: i comizi di Andrea Dara ed Elena Murelli
Elena Murelli e Andrea Dara dopo essere stati per un po’ sotto coperta ora tornano a presenziare agli eventi della Lega. Ma non solo. L'ex consigliere regionale Barbisan ora è diventato assistente di un europarlamentare del Carroccio. Vi ricordate di Andrea Dara ed Elena Murelli, i due parlamentari della Lega che avevano preso il bonus di 600 euro per le partite Iva? Nonostante Matteo Salvini fosse andato anche in tv a spiegare quanto fosse inflessibile la Lega nel punire “i furbetti del bonus” appena le acque si sono calmate i deputati del Carroccio sono tornati a fare attività politica come se niente fosse. Del resto anche l’ex consigliere regionale del Veneto Riccardo Barbisan ha ricevuto una dura punizione: è diventato assistente di un europarlamentare. Andrea Dara all’epoca aveva spiegato che il bonus lo aveva preso perché lo aveva chiesto la mamma.
Salvini e quei follower sospetti su Facebook: uno su 5 ha nome straniero e non risponde ai messaggi
Sul processo di Catania gli utenti social appoggiano in massa Matteo Salvini. Come mai? Chiedetelo a Cvetanka, anziana signora abitante di Ocrida, nella Macedonia del Nord. Oppure al timido Hellal, ragazzo indiano con solo 11 amici su Facebook ma un grande interesse per la difesa dei confini italiani. E perché non chiedere a Lankoande cosa ne pensi dell’immigrazione dall’Africa, proprio lui che viene dalla Costa d’Avorio? Durante i giorni che hanno preceduto il countdown terminato il 3 ottobre con la manifestazione di Catania – lanciata proprio dalla pagina di Matteo Salvini, il cui gruppo di comunicazione ad oggi viene ritenuto il dream team della politica 2.0 – è stato evidente l’aumento delle interazioni a sostegno del leader della Lega, tanto da registrare un sospettoso +9% sull’engagement medio della pagina (fonte CrowdTangle) nella settimana del 20-29 settembre rispetto alle tre settimane precedenti. Sospettoso sì, perché a guardar bene (e a pensar male) tra i numerosi fan di Matteo sono tanti coloro che riportano un nome e cognome straniero. Sia chiaro, è legittimo sostenere che un leader affermato come Salvini abbia dei follower anche fuori dal Bel Paese anche se l’ex vicepremier in questi anni ha fatto del “Prima gli italiani” un vero e proprio cavallo di battaglia.
A chi non piace la Raggi. La sindaca colpevole a prescindere
Non piace alla gente che piace. Nei salotti, ai piani alti, tra i notabili di Roma c’è un solo nome che mette d’accordo tutti: Virginia Raggi, la sindaca colpevole a prescindere, fosse anche dei peccati millenari della città. I trasporti, per dire, da quando c’è lei sono una piaga d’Egitto, e si fa una fatica inutile a spiegare che l’azienda dei bus ha chiuso il primo bilancio in utile dai tempi di Romolo e Remo, e perciò sta acquistando centinaia di nuovi mezzi, che andranno a sostituire quelli vecchi, pericolosi e spesso andati a fuoco. Incassato il colpo, per chiudere la discussione arriva sistematicamente chi sentenzia che la Capitale fa schifo! Eppure non è che prima splendesse, ed è fin troppo ovvio che continuando a dare ai privati centinaia di milioni per il trattamento dei rifiuti – come si è sempre fatto in passato – poi non resta un soldo per la pulizia e il decoro affidati al servizio pubblico. Solo aver resistito al monopolio privato e alle intimidazioni di chi ha dato a fuoco gli impianti comunali e centinaia di cassonetti varrebbe una medaglia e può darci una possibilità di avere in futuro una città migliore. A questo punto diventa divertente guardare le facce di chi sta sudando per cercare nella memoria qualche altro disastro della prima cittadina, fin quando dai ricordi più lontani tornano le buche. Avete presente?
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Il Movimento e il 4 marzo bis
Tutti quelli che se ne sono andati dal Movimento sono spariti nel nulla. Il progetto politico a 5 stelle è uno solo e tale resterà. Le scissioni fanno rumore ma alla lunga portano solo all’irrilevanza di chi le compie. In questi giorni i nemici del Movimento fanno festa. Hanno inventato fandonie per anni sul Movimento e oggi non gli sembra vero sia emerso qualche screzio in vista degli Stati Generali. Si augurano scissioni e soprattutto l’agognata fine del progetto a 5 stelle. L’Italia è un paese che rispetta di più i criminali di chi vuole cambiare le cose. Questo perché tra le varie mafie che ci affliggono vige anche quella culturale. Clan e boss che sguinzagliano i loro scagnozzi contro chiunque osi mettere in discussione l’andazzo dominante. Vecchi partiti, lobby e giornalismo da cortile. L’odio verso il Movimento nasce anche da una mafia culturale conservatrice che pretende fedeltà e promuove il conformismo combattendo contro chiunque osi alzare la testa e criticare gli equilibri consolidati.
Con la bava alla bocca per i fondi Ue
Sono diversi anni che non vado alle assemblee di Confindustria. Forse sarà per questo che neanche mi invitano più. Ma da giovane cronista non ne saltavo una perché così facevano tutti quelli bravi, anche se si trattava sempre della stessa minestra: la passerella dei soliti nomi e cognomi, inciuci en plein air e discorsi con più o meno litri di saliva, a seconda di quanto sganciavano alle imprese i governanti del momento. Ieri perciò valeva la pena di buttarci un occhio, visto che il presidente Bonomi non ha mai perso occasione per dire peste e corna del Governo e dei suoi provvedimenti, salvo poi volare raso terra al momento di avanzare qualche proposta, come resta agli atti degli Stati Generali dell’Economia. Presa coscienza che la maggioranza giallorossa per adesso regge, e che i miliardi del Recovery Fund non si possono lasciar finire in altre tasche, Bonomi si è improvvisamente dimenticato delle critiche ripetute per mesi e ha appiccicato sul portone di Viale dell’Astronomia lo stemma del Pd. Cambiare il Reddito di cittadinanza e prendere il Mes sono le proposte più robuste (!) di una Confindustria che non è neppure l’ombra di quella che è stata, non a caso guidata da un imprenditore senza impresa.
Il Coronavirus torna a far paura. Preoccupa l’aumento di nuovi contagi e vittime. Mai così tanti casi da aprile
Il Viminale sta predisponendo controlli mirati e pattugliamenti contro gli assembramenti anche con l'impiego dell'Esercito. Il nuovo Dpcm potrebbe contenere mini lockdown. Mattarella: "Non posso tacere la preoccupazione per l'aumento del ritmo del contagio". Torna a salire e a preoccupare la curva dei contagi da Coronavirus in Italia con numeri mai così alti da aprile. Una timore espresso, ieri, anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Non posso tacere la preoccupazione per l’aumento del ritmo del contagio della pandemia e per vittime che giorno per giorno continuiamo a registrare”. Il Viminale sta predisponendo controlli mirati, pattugliamenti contro gli assembramenti con l’impiego anche dei militari per verificare il rispetto delle norme, come l’obbligo delle mascherine. Non sono esclusi anche mini-lockdown per arginare l’aumento dei focolai.
L’Ingegner Golpe
Mentre gli elettori e gli eletti 5Stelle si domandano se il loro movimento abbia ancora un senso, ci ha pensato Carlo De Benedetti, padrone del nuovo giornale senza padroni, a dissipare i loro dubbi. L’ha fatto a Piazzapulita, davanti al conduttore che lo auscultava come l’oracolo di Delfi e a Bersani che lo riduceva in poltiglia. Lì ha intimato a Mattarella di sciogliere subito le Camere perché alle Regionali i partiti hanno avuto risultati diversi da quelli delle Politiche del 2018 e sarebbe assurdo che chi ha perso le Regionali elegga il nuovo presidente della Repubblica. L’idea che le Regionali decidano chi governa le Regioni, le Politiche chi governa il Paese (o meglio, chi ha la maggioranza in Parlamento per governare il Paese) e il Parlamento chi fa il capo dello Stato non sfiora il nostro costituzionalista della mutua. Strano, perché anni fa fondò Libertà e Giustizia per difendere la Costituzione: quell’agile libretto di 139 articoli che separa nettamente l’elezione indiretta del capo dello Stato (per 7 anni) e quelle dirette del Parlamento, dei Consigli regionali e dei Consigli comunali (per 5 anni). La durata sfasata e la maggioranza qualificata del Quirinale sottolineano vieppiù la volontà dei Costituenti di proteggere il capo dello Stato dalle logiche momentanee della politica e dai contingenti rapporti di forza fra governo e opposizione. Infatti neppure un analfabeta costituzionale come il Cazzaro Verde chiede al Quirinale di sciogliere le Camere. E l’unico a congratularsi con CdB è Pietro Senaldi su Libero: sono soddisfazioni.
Liguori: 'Devo chiedere scusa a Tridico, sono cascato nella trappola di un'inchiesta infamante su di lui e sul suo stipendio'
“Devo chiedere scusa a Pasquale Tridico, Presidente dell’INPS”. Così ha affermato il giornalista Mediaset Paolo Liguori, spiegando che “senza volere, sono cascato nella trappola di un’inchiesta infamante su di lui e sul suo stipendio”. Ma, ha chiarito il giornalista, “mi sono andato a documentare, guadagnava circa 60mila euro l’anno e con il decreto firmato nel 2019 dal governo giallo-verde, ministri Di Maio e Salvini – che oggi chiedono spiegazioni, ma lo sanno benissimo – è arrivato a guadagnare 150mila euro lordi l’anno”. “Il primo stipendio era ridicolo, quasi offensivo, per uno che fa il Presidente dell’INPS, il secondo, quello attuale, è adeguato ma almeno 20 funzionari dell’INPS guadagnano più di lui. Cosa dobbiamo dire? Che è uno speculatore di stipendio? Assolutamente no. E su questo ha pienamente ragione” ha proseguito.
L’ultima follia dei dem, rinviare a Natale il concorso per i precari della scuola. M5S: “Ulteriore rinvio sarebbe una presa in giro per gli oltre 60.000 candidati”
Il Partito democratico ha chiesto una riflessione sulla data in cui svolgere il concorso straordinario da 32mila posti destinato ai precari della scuola, al momento fissata al 22 ottobre. “Farlo ora – ha detto l’Ansa il responsabile Scuola del Pd Camilla Sgambato (nella foto) – significa stressare le scuole, che verranno private di molti docenti, i quali andranno a sostenere le prove del concorso. Avremmo preferito farlo a ridosso delle vacanze di Natale; fino alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ogni ripensamento e’ possibile, la decisione spetta al ministero dell’Istruzione”. “Respingiamo al mittente la proposta -scrivono i senatori M5S della Commissione Istruzione di Palazzo Madama – di rinviare il concorso straordinario per la scuola giunta oggi dalla responsabile scuola del Partito Democratico. Fosse stato per noi avremmo fatto tenere le prove ad agosto (o un concorso ordinario per tutti), ma con il superamento del test a crocette e l’introduzione della prova a risposta aperta abbiamo concordato il procrastinarsi della data all’autunno”. “Ora che siamo in dirittura d’arrivo per l’inizio delle prove – aggiungono dal M5S -, previsto per il 22 ottobre, un ulteriore rinvio sarebbe una presa in giro per gli oltre 60.000 candidati, senza contare il mezzo milione di candidati al concorso ordinario che verrebbe di conseguenza spostato in avanti. Non possiamo permetterlo”.
Meteo, scuole chiuse e vento fino a 80 all'ora da Livorno ad Avellino, pesante il bilancio dei danni
Maltempo, pesante il primo bilancio dell'ondata di maltempo che da ieri flagella in particolare la Toscana e la Campania. E' stata una domenica senza sosta per i vigili del fuoco, impegnati in soccorsi per la rimozione di alberi pericolanti, tetti divelti dal vento, prosciugamenti e per la messa in sicurezza di strutture danneggiate dal maltempo. In totale, spiega una nota, sono stati mille gli interventi nelle ultime 24 ore. A Livorno sono proseguite per tutta la giornata di ieri le operazioni di messa in sicurezza a strutture ed edifici danneggiati dalla tromba d'aria che venerdì si è abbattuta sulla zona di Cecina e Rosignano Marittimo. Maggiormente colpita da precipitazioni e vento ieri è stata la regioneCampania. Qui le squadre dei vigili del fuoco hanno svolto più di 500 interventi connessi all'emergenza maltempo. A Napoli svolti oltre 175 interventi tra le zone di Pozzuoli e i comuni del litorale, con un potenziamento del dispositivo di soccorso di 38 unità. A Caserta e Avellino espletati 210 interventi, la maggior parte per allagamenti e per il soccorso ad alcuni automobilisti bloccati nelle proprie vetture dal fango a Monteforte Irpino (AV). Particolarmente colpita la provincia di Salerno, dove si registrano frane nel comune di Castel San Giorgio dovute allo straripamento di un canale e allagamenti diffusi nel comune di Sarno.
I SONDAGGI ma lo sapete come vengono fatti? quanto valgono le percentuali?
Oggi tutti i quotidiani riportano, più o meno pomposamente, a secondo la loro tendenza (o schiavitù), l'ultimo sondaggio, quello presentato da Mentana ieri sera al TgLa7. Lo avete anche qui nella foto. La Lega di Salvini perde ben il 2,5% dei voti, il Movimento 5 Stelle guadagna lo 0,2%, Fratelli d'Italia guadagna l'1,4% e raggiunge quasi il M5Stelle. E così via. Sono percentuali importanti, determinanti per molti che seguono il sondaggio come oro colato dal cielo. Immaginano che decine di migliaia di persone cambino le loro intenzioni di voto, che, forse, 25.000 persone passino dalla Lega al PD, al M5Stelle, a Fratelli d'Italia... Sono stime, solo stime.... Ma se leggete in fondo, scritto piccolo, che quasi non si legge, vedrete che questo sondaggio (ma anche gli altri fatti da altre emittenti e quotidiani) è stato effettuato su appena 1.200 persone. Così poche, si chiederà qualcuno? Pensate che c'è chi lo fa anche con molte meno interviste (naturalmente telefoniche)... Quindi torniamo a noi. Continuiamo a prendere in considerazione questo sondaggio della SWG. Quante persone avrebbero abbandonato la Lega per passare ad altri partiti? non certo i 25 mila di cui parlavamo prima, MA APPENA 30. Si, appena trenta persone su 1.200 intervistate. Il PD si incrementa di ben 1,2 persone, cioè una persona + un braccio di un'altra persona? Il Movimento 5 Stelle aumenta di ben 2,4 persone, cioè 2 persone più mezza persona?
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