Dalle Sardine a CasaPound. Diabolica alleanza contro i Cinque Stelle. Si allarga il fronte del No al taglio dei parlamentari. Ma così finalmente si vede chi sta con la casta
Tra i sostenitori del No anche volti noti della vecchia Repubblica, come Paolo Cirino Pomicino e Ciriaco De Mita, ma ci sono anche Clemente Mastella, Sandro Gozi e Gianfranco Rotondi. Gli ultimi a subentrare nella lunga schiera di chi è convinto che tagliare il numero dei parlamentari sarebbe la fine della democrazia sono proprio loro: i fascisti del nuovo millennio. Il che fa un po’ ridere, ma tant’è. Casapound è uscita allo scoperto proprio ieri:
Salvini senza mascherina nelle aziende alimentari, i Cobas: “Rovina l’immagine della filiera e induce ad abbassare la guardia”
I casi del pecorino e dei fichi. La protesta: "Sprezzo del pericolo mentre è sempre più difficile garantire le norme anti-Covid nei luoghi di trasformazione e vendita alimentare". Nessun commento, invece, da parte di Coldiretti né di Confagricoltura, che preferiscono non entrare nel merito della vicenda. Prima gli scatti pubblicati nella settimana di Ferragosto che hanno immortalato Matteo Salvini senza guanti e con la mascherina abbassata mentre tiene in mano una forma di pecorinoavvicinandola al viso in un caseificio della provincia di Pisa. Poi un’altra foto scattata in Campania, a volto scoperto accanto a un vassoio di fichi per dare appuntamento ai suoi sostenitori in piazza, a Caserta. Abbastanza per far insorgere i Cobas, preoccupati per la salute dei lavoratori ma anche per l’immagine della filiera agroalimentare italiana, che peraltro il leader della Lega non manca mai di esaltare. Nessun commento, invece, da parte della Coldiretti – vicina al Carroccio – né di Confagricoltura, che preferiscono non entrare nel merito della vicenda.
L’insopportabile pentimento degli orfani della movida che ora accusano i locali di averli esposti al contagio
Covid: le lacrime di coccodrillo dei “pentiti del Billionaire” orfani della movida. Adesso, direbbe Walter Siti, è il momento del contagio. E la cosa più insopportabile sono “i pentiti del Billionaire” che sembrano la parodia dei pentiti di mafia e di terrorismo, perché quelli si separano con l’abiura dal dramma, mentre questi si separano con l’abiura dalla farsa. Fanno ridere, dunque, le lacrime coccodrillesche degli orfani della movida che – adesso – accusano i locali della Costa Smeralda di averli esposti al rischio, dopo aver fatto bisboccia spensierati. Se sei stato a ballare, o se hai delibato bevendo con altri dieci dalla stessa bottiglia (come ha raccontato un dipendente della discoteca ad Alessio Schiesari, di In Onda) la colpa è tua e solo tua. Al massimo può esserci un corresponsabile: ma se eri nei locali della “movida armata” e hai sballato eri maggiorenne, vaccinato, e sapevi a cosa andavo incontro. E così ci sono tremila clienti del Billionaire in giro per l’Italia da rintracciare, il primo focolaio ad alto reddito di questa epidemia. Quasi tutti sono giovani, quasi tutti (come abbiamo raccontato) a mobilità elevata, moltissimi sono vip che adesso ci bombardano con i loro selfies addolorati e dolenti. Avrebbero dovuto essere tutti (teoricamente) tracciati al loro ingresso nel locale più noto della Costa Smeralda (come degli altri) sono tutti già tornati nei loro comuni di residenza, e ora sono un rischio per chi li incontra, senza sapere cosa hanno fatto.
Salvini vuole sfiduciare la Azzolina. M5S: “Dal segretario della Lega solo fake news, vuota propaganda e insulti”
Matteo Salvini tira fuori l’ennesima mossa propagandistica e annuncia di voler sfiduciare la ministra Azzolina. La ministra dell’Istruzione, commenta il Movimento Cinque Stelle, “che ha portato 7 miliardi alla scuola italiana in sette mesi, dimenticando che il suo partito e le altre forze di centrodestra quando erano al governo di miliardi ne hanno tagliati 8,5 in un colpo solo”. “Una sfiducia – aggiungono i 5S – basata su fake news, vuota propaganda e insulti: l’unico contributo che in questi mesi difficili il segretario della Lega è riuscito a dare alla scuola e all’Italia”. “La riapertura delle scuole – scrive ancora il Movimento in un post su Facebook – è una grande operazione che sta mettendo a dura prova tutti i Paesi, nessuno escluso. In Italia riguarda direttamente 10 milioni di persone, più tutte le famiglie coinvolte. C’è l’aspetto scolastico, quello sanitario, quello dei trasporti. E l’Italia ha fatto più di tanti altri: nessuno in Europa ha previsto un così vasto piano di assunzioni di organico per l’emergenza, fatto lavori di edilizia scolastica, individuato spazi alternativi, investito nei banchi monoposto”.
Essere negativi senza essere guariti. ESISTE UNA SINDROME POST-COVID? Sempre più pazienti guariti continuano a lamentare sintomi debilitanti mesi dopo la negativizzazione. Sui social nascono gruppi di autosostegno...
Essere negativi senza essere “guariti”. Sono tante le persone, per la maggior parte perfettamente sane prima della malattia e anche giovani, che dopo aver superato il Covid-19 continuano a presentare sintomi debilitanti. Stanchezza cronica, affanno, mialgie, difficoltà a concentrarsi, problemi di memoria, sintomi gastrointestinali, alterazione dell’olfatto e del gusto, rash cutanei, perdita di capelli: la lista dei disturbi è lunga, proprio come quella dei pazienti che li lamentano. In Italia qualcuno inizia a parlare di “sindrome post-Covid”, mentre nel mondo anglosassone si sta diffondendo la definizione “long-haulers” (“malati a lungo termine”, ndr). Le ricerche scientifiche inerenti questi pazienti sono ancora poche e condotte su ristretti campioni di soggetti. Tra i pochi studi finora dedicati al tema spicca una research letter italiana, da poco pubblicata sulla rivista medica Jama da un gruppo di geriatri della Fondazione Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” Irccs e dell’Università Cattolica, campus di Roma.
Francia: 21 dipartimenti sono “zona rossa”. A Parigi 135 euro di multa a chi all’aperto è senza mascherina
Nuove regole per evitare di creare ulteriori lockdown causa Covid. Il primo ministro francese Jean Castex interviene all’indomani degli oltre 5mila contagi registrati in 24 ore e annuncia il passaggio di altri 19 dipartimenti – oltre a quelli di Parigi e Marsiglia – in “zona rossa” (in totale in Francia sono 101) e che in tutta Parigi sarà introdotto l’obbligo delle mascherine all’aperto, finora limitato ai quartieri più affollati, pena una multa da 135 euro per chi non osserva l’obbligo. Nei dipartimenti che diventano “zona rossa”, ha detto il premier, “è stata superata la soglia dei 50 positivi su 100mila abitanti”, un livello “importante” – ha sottolineato Castex – ma ancora “molto lontano dalla grave situazione di inizio anno, quando si stima che il tasso di incidenza fosse di mille positivi su 100mila”. In vista della riapertura delle scuole, prevista come in Italia per il 14 settembre, il governo francese – che non fornirà gratuitamente le mascherine a studenti e prof – ha già deciso di estendere l’obbligo di indossarla a tutti gli adulti che si trovano nei plessi oltre che ai bambini con più di 11 anni
Rapporto parlamentari-abitanti, ecco chi dice bugie. Come sono (davvero) i numeri sulla rappresentanza nei Paesi europei: dopo il taglio l’Italia sarà in linea
Con una popolazione di circa 60 milioni di persone, nel nostro Paese il rapporto tra eletti e cittadini ora è a quota 1,57 ogni 100mila. Se vincesse il Sì, scenderebbe a 1, cioè in linea con quello dei principali Paesi del continente. Negli Stati Uniti è ancora più basso (0,16): i membri del Congresso sono solo 535 (435+100) a fronte di 330 milioni di americani. Se vincerà il Sì al referendum sul taglio di deputati e senatori, in Italia il rapporto tra parlamentari e popolazione scenderà a circa 1 ogni 100mila abitanti. Ma sarà comunque più alto di quello attualmente presente in Germania, Francia e Regno Unito, cioè i maggiori Paesi europei. E quasi 10 volte maggiore rispetto agli Stati Uniti, dove i membri del Congresso sono solo 535 a fronte di una popolazione di circa 330 milioni. Per fare questo calcolo, Ilfattoquotidiano.it prende in considerazione i rappresentanti eletti direttamente dai cittadini ed esclude chi appartiene ai rami non elettivi dei Parlamenti nazionali, come la Camera dei lord inglese o il Bundesrat tedesco. Se vincerà il No, invece, il rapporto rimarrà a 1,57 e l’Italia sarà ancora lo Stato europeo con il maggior numero di parlamentari in valori assoluti
Anche dopo il caso Briatore, al Twiga di Daniela Santanchè si balla ancora assembrati e senza mascherine. C’è pure Nek che canta per la folla
Nonostante il caso del focolaio al Billionaire di Briatore, le norme anti-contagio continuano ad essere aggirate attraverso l’escamotage della cena con musica. Che poi di fatto, come dimostrano questi video pubblicati da TPI e realizzati all’interno del Twiga a Forte dei Marmi di Daniela Santanchè, diventano delle vere e proprie serate danzanti in barba a qualsiasi norma anti-Coronavirus. Nella serata di mercoledì 26 agosto, il cantante Nek si è esibito al Twiga Beach Club, lo stabilimento balneare situato a Marina di Pietrasanta, di cui è socia anche Daniela Santanché: la performance del cantante, però, ha visto, così come dimostrano diversi video che circolano tra le stories di Instagram, numerose persone assembrate e senza mascherine, le quali aggirano, di fatto, il divieto imposto dal governo che sospende dal 16 agosto scorso le “attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e locali assimilati destinati all’intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico”. L’ordinanza non obbliga le discoteche a chiudere, ma sostanzialmente vieta solo il ballo.
Travaglio e il precedente della prostatite di Briatore “per nascondere” il Coronavirus
Il direttore del Fatto oggi torna sul misterioso motivo che ha portato Flavio Briatore al ricovero al San Raffaele. Prostatite o COVID? E ricorda l’altra diagnosi di Zangrillo passata alla storia: l’uveite di Berlusconi. Marco Travaglio oggi torna sul misterioso motivo che ha portato Flavio Briatore al ricovero al San Raffaele. Prostatite o COVID? Dopo la diagnosi della Santanché, l’intervista in cui l’imprenditore non sa se il suo tampone sia positivo o meno e la conferma del San Raffaele il direttore del Fatto ricorda che ben prima della prostatite ci sono state altre patologie famose per la loro particolarità:
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Caccia ai 49 milioni della Lega. Perquisita l’azienda di Boniardi. I magistrati di Genova vogliono i documenti. La ditta dell’onorevole leghista al centro dell’inchiesta
La svolta nell’inchiesta sul presunto riciclaggio di parte dei 49 milioni di euro oggetto di una truffa ai danni dello Stato con i rimborsi elettorali compiuta dalla Lega è arrivata. Dopo il via libera della Camera, la Guardia di finanza di Genova ha perquisito la sede della Boniardi Grafiche srl, di cui è socio il deputato leghista di Bollate, Fabio Massimo Boniardi (a dx nella foto con Matteo Salvini), che a dicembre dichiarò domicilio nell’azienda sbarrando così in prima battuta il passo alle Fiamme gialle. I finanzieri hanno acquisito documenti cartacei e informatici su disposizione del procuratore aggiunto Francesco Pinto e del sostituto Paola Calleri. LE INDAGINI. Gli inquirenti hanno indagato, con l’accusa di riciclaggio di parte dei 49 milioni, l’assessore all’autonomia e alla cultura della Regione Lombardia, Stefano Bruno Galli, nella sua qualità di presidente dell’Associazione Maroni Presidente. Eseguite a dicembre una serie di perquisizioni, i finanzieri si sono dovuti però fermare sull’uscio dell’azienda di Boniardi, che al momento non risulta indagato. Stop agli accertamenti sul denaro costato il 24 aprile 2017 una condanna per Umberto Bossi e l’allora tesoriere della Lega Nord, Francesco Belsito. Un processo dichiarato prescritto in Cassazione, confermando però la confisca dei 49 milioni. Secondo gli inquirenti parte di quel denaro sarebbe stato fatto sparire in Lussemburgo. E parte sarebbe tornata nelle mani della Lega, con un vorticoso giro di bonifici e fatture false, grazie all’associazione “Maroni Presidente”.
Sindaco di Roma, Calenda: “Io non mi candido. Pd preferirebbe Raggi a me”
“Io non mi candido. L’ho gia’ detto: il mio impegno e’ dare vita a un partito per i popolari, liberali e riformisti”. Lo afferma il leader di Azione, Carlo Calenda, in un’intervista a Il Tempo, sottolineando che “non ci sono le condizioni: piuttosto che appoggiarmi il Pd si butterebbe nel Tevere preferendo appoggiare la Raggi. E, in secondo luogo, io non credo che con questo Pd si possa governare Roma“. Sui nomi dei possibili candidati, Calenda aggiunge: “Il Pd non so chi intende candidare, se Sassoli o Gualtieri. Ma mi pare che entrambi non siano interessati e i Dem sono nel pallone come su tante altre cose”. Ma col Pd sarebbe disponibile a trovare un candidato comune? “Certo che lo sono. Sono a prescindere disponibile a lavorare per trovare un candidato adatto, a ripartire ideando insieme un piano articolato per la citta’. Sono pronto a farlo con il Pd e con le forze piu’ di centro”.
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Giornalismo trash? Toglietevi quella puzza sotto il naso: il caso Briatore-Covid ci riguarda tutti
La notizia della positività di Flavio Briatore, negazionista sfacciato del Covid e titolare della discoteca che è diventata il maggiore centro di contagio dell’estate, è stata ieri riportata in apertura da tutti i maggiori quotidiani italiani. Giustamente, anche se per alcuni si tratterebbe di un’informazione degna di un rotocalco rosa, con il focolaio del Billionaire scambiato per un falò di confronto di Temptation Island. Inquadrare questa notizia tra gli esempi della terrificante omologazione giornalistica di cui molto spesso soffre la nostra stampa o peggio spacciarla per una nota folkloristica è da dilettanti. Non è gossip, questa è la storia di un imprenditore che nell’estate della pandemia ha preteso di continuare a guadagnare quanto e più di sempre sulla pelle dei suoi dipendenti e dei clienti della sua discoteca, negando a gran voce l’esistenza del virus. È l’emblema della stagione del “liberi tutti”, durante la quale tanti degli sforzi compiuti durante il lockdown sono stati vanificati andando a nutrire il paradosso della prevenzione, secondo il quale il calo dei contagi non sarebbe frutto di tre mesi di chiusura e del rispetto delle basilari regole di sicurezza ma la prova che il Covid non esiste. Per magia? È la storia di un imprenditore che, a differenza dei comuni mortali, riesce a lasciare la Sardegna nonostante i sintomi di un contagio; a raggiungere Montecarlo e poi Milano, dove verrà ricoverato in gran segreto presso un ospedale privato, in un reparto a pagamento non attrezzato per ospitare pazienti risultati positivi al Covid, come nel suo caso.
Una destra allergica alla realtà. Il modello Santanchè ha affondato il Paese
La senatrice Daniela Santanchè che smentisce in tv la notizia di Briatore con il Covid, dopo che lo stesso ospedale in cui è ricoverato l’aveva di fatto confermato con una nota ufficiale, è l’ultima epigone di una destra ormai spudoratamente sfrontata e allergica alla realtà. Il caso più increscioso di questa deriva esplosa con il berlusconismo e adesso totalmente fuori controllo con il salvinismo, resta quello di Ruby nipote di Mubarak, cioè la fesseria detta nel 2010 dal Cavaliere, a quel tempo Presidente del Consiglio, per tirare fuori dai guai la giovanissima Karima El Mahroug, in arte Ruby Rubacuori. La ragazza, di origine marocchina, ovviamente non aveva alcun legame familiare col presidente egiziano, ma questo non impedì al Pdl (Forza Italia, la Lega e anche la Meloni) di far passare per buona la stessa frottola pure in Parlamento, con un voto che tuttora resta una delle macchie più incresciose sulle nostre istituzioni.
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La fiction della casta è servita
Grande successo per la brillante fiction tv di quest’estate, trasmessa a reti unificate e rilanciata a tutto spiano dai giornali, dove neppure i più fantasiosi sceneggiatori – compresi quelli inarrivabili e per questo elevati a retroscenisti politici – avevano mai ideato storie migliori. La trama è esilarante: milioni di italiani sono spariti, forse rapiti dagli alieni, mentre un esercito di perenni miracolati dai partiti, fiancheggiati dai loro giuristi di fiducia (specie quando c’è da farsi dare incarichi milionari), opinionisti à la carte e voltagabbana si è accorto che se passa il referendum per il taglio dei parlamentari la democrazia sarà in pericolo, e pertanto spopolano in ogni spazio disponibile, dai telegiornali ai talk show, sino ai trafiletti nelle cronache locali, per metterci in guardia da una tale minaccia.
Dalla Merkel a Macron e Johnson. Tutti vogliono diminuire i seggi. L’Italia non è sola nel taglio dei parlamentari. Con la riforma saremo i primi in Europa a cambiare.
In Francia il presidente ha fatto campagna elettorale sulla sforbiciata alle poltrone. Anche Londra vuole riformare la camera dei Lord e il numero dei suoi componenti. A Berlino proposta la riduzione di 40 unità ogni quattro anni. Al taglio del numero di parlamentari non guarda solo l’Italia. Il dossier del servizio studi della Camera e del Senato sul tema evidenzia infatti che a tale obiettivo stanno lavorando anche Francia, Regno Unito e Germania. Con la riforma il numero di deputati e senatori passa da 630 a 400 e il numero ogni centomila abitanti da 1 a 0,7. Il rapporto più basso attualmente in Europa. Ma il record potrebbe appunto essere mantenuto da Roma per poco tempo.
Al Billionaire balla il Covid. Adesso Briatore cambierà idea. La vendetta del virus che non risparmia chi ne nega i pericoli
Premessa doverosa e fondamentale: tutti noi ovviamente ci auguriamo che Flavio Briatore guarisca prima di subito e torni a popolare le trasmissioni lanciando le sue invettive più o meno condivisibili. Resta però un fatto: c’è una sorta di giustizia umana in alcuni dei contagi da Covid-19: tutti ricordiamo il caso di Boris Johnson in Gran Bretagna o di Jair Bolsonaro in Brasile. Entrambi avevano aspramente criticato le misure di sicurezza per contrastare il coronavirus. Ed entrambi – per fortuna senza complicazioni – hanno contratto il Covid. Ecco: anche l’Italia ha il suo Boris Johnson. Al posto del ciuffo biondo che lo rende riconoscibile, gli occhialetti tondi e blu che sono diventati un po’ il suo marchio di fabbrica. Già, perché proprio Briatore nell’ultimo periodo si era reso protagonista di attacchi inverosimili contro le restrizioni imposte ora dal governo ora dalle amministrazioni locali. E alla fine a cadere contagiato è stato proprio lui che ha sfidato il virus. Non solo: il suo Billionaire è diventato “patria dei contagi”.
Taglio parlamentari, il costituzionalista Ceccanti a TPI: “Chi votò Sì alla riforma Renzi dovrebbe rifarlo oggi. Ma preferisce attaccare il M5s”
Il costituzionalista e deputato del Pd spiega a TPI le ragioni del Sì al referendum del 20 e 21 settembre: "Non capisco la posizione di Renzi. Gli argomenti per il No mi appaiono inconsistenti. Il risparmio non c'entra, questa riforma va approvata per motivi ben più importanti". “Chi era favorevole nel 2016 dovrebbe essere favorevole anche ora. Gli argomenti enunciati dagli esponenti del No mi appaiono sovrastrutturali e inconsistenti. È il tentativo di attaccare il M5s”. Stefano Ceccanti, costituzionalista e deputato del Partito Democratico, si batte da anni per una riforma che, oltre al taglio dei parlamentari, preveda anche il superamento del bicameralismo paritario. Era il prima linea per il Sì al referendum di quattro anni fa e oggi, a differenza di diversi suoi colleghi, è ancora sulle medesime posizioni. A TPI ha spiegato perché, a suo parere, il taglio dei parlamentari sarebbe un passo avanti per il nostro Paese.
«Flavio Briatore ha la prostatite»: ma allora perchè parlava di febbre e raffreddore?
Secondo Daniela Santanché Briatore soffre di problemi alla prostata e non è ricoverato per COVID. Tutto quello che non torna in questa diagnosi alternativa. Ieri Daniela Santanché a In onda ha fornito una diagnosi alternativa del ricovero di Flavio Briatore al San Raffaele: “Sento dare notizie sulla salute di Flavio Briatore… Ho parlato con lui più volte oggi e anche ieri. Sono stata autorizzata da Flavio, uno dei miei migliori amici: Flavio è stato ricoverato per una recidiva di prostatite. Si trovava a Montecarlo, ha chiamato il professor Zangrillo. Positivo al coronavirus? Chi lo dice? In questo preciso momento posso affermare che è stato ricoverato per infezione alla prostata recidiva, l’ha avuta 3 mesi e 6 mesi fa. Io ad oggi non nessuna evidenza sull’esito del tampone e sono una delle sue migliori amiche”. La storia raccontata dalla Santanché ha fatto parlare un po’ tutti ma ci sono alcune domande che meriterebbero una risposta.
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Sui social c’è un orrore da fermare
Azzolina e Briatore: quante persone conoscete più diverse per storia e stile di vita? Eppure la ministra e l’imprenditore hanno una cosa in comune. La prima è bombardata da insulti sessisti e violenti. Il secondo, in ospedale con il Covid, si è beccato pure gli auguri di non farcela, ripagato così per gli sproloqui in internet e tv contro lo stop delle discoteche, dove probabilmente anche lui stesso s’è infettato. Azzolina e Briatore, così lontani e imparagonabili, sono due facce della stessa violenza alimentata sui social, e cambia poco se la responsabile della scuola si è sempre tenuta al largo dal provocare mentre Mr. Billionaire è un cliente abituale di battute grevi e “sparate” fuori luogo, a partire da quelle in cui minimizzava i rischi della pandemia, in compagnia con altri negazionisti del virus, tra cui lo stesso dottor Zangrillo presso cui adesso è ricoverato.
Briatore aveva la febbre in Sardegna: “Ma Zangrillo mi ha detto che è un raffreddore”
In un'intervista di 6 giorni fa a Nicola Porro l'imprenditore racconta i sintomi. Poi il rientro a Montecarlo e il ricovero a Milano. Briatore sosteneva di aver già avuto il Covid a dicembre: "Me l'ha detto Zangrillo". Questa volta, invece, il prof del San Raffaele gli aveva "diagnosticato" un raffreddore. Il 19 agosto, due giorni dopo la chiusura delle discoteche, Flavio Briatore era già a Montecarlo, in diretta Facebook con Nicola Porro. E quello che dice al minuto 9 è abbastanza inquietante. Nicola Porro ricorda infatti a Briatore che entrambi si sono già presi la malattia. Ma come, Briatore aveva già avuto il Covid? Ebbene sì, Briatore lo rivelò a L’aria che tira il 24 marzo: “A dicembre avevo avuto la febbre altissima, fatica a respirare per 10 giorni, stavo malissimo, ho chiamato il mio medico di fiducia Zangrillo e gli ho detto che stavo male, non capivamo cosa stava succedendo. Sono andato a Milano a La Madonnina e abbiamo fatto la lastra e la tac, si è vista un’ombra. Col senno di poi dopo che è esploso il virus Zangrillo mi ha chiamato e mi ha detto: ‘Visti i dati e le tac tu hai fatto il Coronavirus’. Ero stato in giro per il mondo, sono stato il pioniere. Si sta molto male, la tachipirina non funziona, sono stato fortunato”. Ma come? Zangrillo si è esposto in questo modo, con una diagnosi retroattiva, pur non essendoci alcuna prova certa del fatto che a fine dicembre il virus fosse in Italia? Anzi, da Galli ai virologi e infellivologi più noti, per tutti l’arrivo del Coronavirus in Italia è fissato intorno a metà gennaio.
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La scuola ostaggio dei sindacati
In tempi di menzogna universale, dire la verità è un atto rivoluzionario. Lo scriveva George Orwell, un nome che a tanti ragazzi delle nostre scuole non dice nulla, perché la scuola italiana arriva dove può, e tra plessi cadenti, professori che mancano e scioperi degli studenti è grasso che cola quando si arriva a Manzoni e Garibaldi. Perciò ha avuto un bel coraggio la ministra Azzolina nello sbattere in faccia ai sindacati le loro responsabilità nel frenare la riapertura delle aule a settembre. Una verità scomoda da tirare a galla, esattamente come le altre responsabilità dei confederali nel degrado del sistema scolastico. Basti pensare al prezzo preteso negli anni della Prima Repubblica, quando Cgil, Cisl e Uil si garantivano un enorme potere obbligando la politica a gonfiare di personale scuola e pubblico impiego in cambio della pace sociale. Oggi i tempi sono molto diversi, ma l’esigenza di garantire la massima sicurezza nel mezzo di una pandemia offre una possibilità inattesa a chi vuol tornare a lucrare qualche vantaggio, sapendo di poter contare su una stampa che non sa più a cosa appigliarsi per sparare ogni giorno sull’Esecutivo.
Briatore ricoverato al San Raffaele con il Covid: non nel padiglione dedicato, ma nel reparto a pagamento. Si allarga il focolaio del Billionaire: sono 63 i positivi
Circa 50 dipendenti si erano messi in autoisolamento dopo i primi casi di contagio. L'imprenditore diceva: "Il divertimento estivo non ha provocato tutti questi danni". Il 9 agosto è stato ospite della discoteca anche l'allenatore Mihajlovic (poi risultato positivo). Confermata una positività al Covid al Sottovento, mentre sono attesi i risultati dei tamponi ai 150 dipendenti di un camping. Continuano a salire i casi di positività al Covid-19 registrati al Billionaire, il locale di Porto Cervo di proprietà di Flavio Briatore. Questa mattina il quotidiano L’Unione Sarda aveva parlato di 52 nuovi casi tra il personale, ma ora il responsabile dell’Unità di crisi del nord Sardegna, Marcello Acciaro, riferisce che sono saliti a 63 (su 90 tamponi fatti). I dati, aggiunge, non sono definitivi e potrebbero subire qualche modifica.
In Costa Smeralda chiude anche il Sottovento: "Gestore ricoverato per Covid con sintomi gravi"
Dopo la chiusura delle discoteche, lo storico locale era rimasto aperto in quanto svolge anche il servizio di ristorante e pianobar. Il gestore del Sottovento di Porto Cervo - una delle discoteche più frequentate della Costa Smeralda - è ricoverato da ieri nel reparto Malattie infettive dell’Aou di Sassari dopo essere risultato positivo al Covid-19. L’uomo accusa gravi sintomi della malattia, è sotto osservazione dei vari specialisti ed è sottoposto ad alti flussi di ossigeno. Ieri lo staff dello storico locale di Porto Cervo ha annunciato la chiusura in via precauzionale, proprio a causa del covid. Il locale era rimasto aperto - dopo l’ordinanza di chiusura delle discoteche - in quanto svolge anche il servizio di ristorante e pianobar e negli ultimi giorni sono passati al Sottovento star del calcio e dello spettacolo come Zlatan Ibrahimovic, l’allenatore del Bologna Sinisa Mihajlovic (anche lui positivo al coronavirus), Diletta Leotta e Paolo Bonolis. Intanto salgono a 63 i casi postivi al Covid-19 accertati tra lo staff del Billionaire di Porto Cervo, su un totale 90 tamponi effettuati.
Giornata del cane, per un italiano su 4 è come un figlio
L'amico a quattro zampe celebrato nel mondo. In Italia sono 7 milioni accolti in famiglia e gli esperti confermano: effetti benefici della convivenza dai più piccoli agli over 65. Il 26 agosto è la Giornata Internazionale del cane e tutto il mondo celebra l'amico a quattro zampe più amato dai pet lover. Secondo l'ultimo Rapporto Assalco Zoomark 2020, i cani presenti nelle famiglie italiane sono 7 milioni e un folto stuolo di sociologi e esperti del mondo animale sono pronti a sottoscriverne gli effetti positivi dai più piccoli agli over 65. Quali sono gli ambiti dove porta benessere? In primis nella famiglia. Come emerge dallo studio condotto da Swg per Ca' Zampa - il primo Gruppo in Italia di Centri per il benessere degli animali domestici presenti alle porte di Milano, Cremona, Udine e Mestre - da cui emerge che il cane è un affetto molto importante tanto che per il 37% è considerato come un figlio; un dato che sale sensibilmente se si prende in considerazione la generazione Z (raggiunge il 51%) e gli abitanti del Nord Est Italia (41%).
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Flavio Briatore ricoverato “in condizioni serie” al San Raffaele per coronavirus
L'imprenditore, rivela il settimanale L'Espresso e confermano fonti ospedaliere a Ilfattoquotidiano.it, è nell'ospedale milanese da lunedì in un reparto non di terapia intensiva. Negli scorsi giorni era stato protagonista di una polemica con il governo e il sindaco di Arzachena riguardo la chiusura delle discoteche, compreso il suo Billionarie dove oltre 50 dipendenti sono risultati positivi. Flavio Briatore ha contratto il coronavirus e si trova in condizioni “serie” all’ospedale San Raffaele di Milano. Il ricovero, rivelato dal settimanale L’Espresso e confermato a Ilfattoquotidiano.it da fonti della struttura ospedaliera, è avvenuto nella giornata di lunedì in un reparto non di terapia intensiva. Negli scorsi giorni l’imprenditore, 70 anni, ha portato avanti una dura polemica contro il governo e il sindaco di Arzachena Roberto Ragnedda riguardo alle ordinanze di chiusura delle discoteche, compreso il suo Billionaire di Porto Cervo. Proprio tra i dipendenti del locale di Briatore sono risultati positivi oltre 50 dipendenti.
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Coronavirus, Briatore positivo: è ricoverato in “serie condizioni” a Milano
Flavio Briatore è positivo al Coronavirus e si trova attualmente ricoverato “in gravi condizioni” all’ospedale San Raffaele di Milano: a lanciare la notizia in esclusiva è stato L’Espresso, che spiega che il celebre imprenditore è entrato nella clinica ieri, lunedì 24 agosto 2020. Al momento, secondo quanto rivela il settimanale, Briatore non è in terapia intensiva, ma versa comunque in condizioni definite “serie”. Secondo quanto riportato da L’Espresso, il 15 agosto scorso Briatore ha preso parte a una partita di calcetto con altri vip all’hotel Cala di Volpe a Porto Cervo: tra questi c’era anche l’allenatore del Bologna, Sinisa Mihajlovic, risultato positivo al tampone qualche giorno fa. L’obiettivo, adesso, sarà quello di tracciare tutti gli ultimi contatti dell’imprenditore. Negli ultimi giorni, l’ex team manager di Formula 1 è stato protagonista di una polemica con il Governo per le misure di contrasto al Coronavirus.
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Quella volta che Salvini ha azzerato la legge Fornero (no, non è vero!)
Ieri sera Matteo Salvini a In Onda ha annunciato di aver azzerato la legge Fornero di riforma delle pensioni: “L’azzeramento della legge Fornero? Promessa mantenuta”, ha detto ai due conduttori Luca Telese e David Parenzo riferendosi al periodo in cui ha governato con il MoVimento 5 Stelle. Naturalmente non è vero! Non è vero che Salvini ha azzerato la legge Fornero. Il governo Lega-M5S ha varato invece una norma transitoria e di sperimentazione per permettere di andare in pensione anticipata. Si chiama Quota 100 è operativa dal 2019 al 2021 (non è stata finanziata per gli anni successivi, quindi non è una misura strutturale), consente l’uscita anticipata dal mondo del lavoro per tutti coloro che vantano almeno 38 anni di contributi con un’età anagrafica minima di 62 anni.
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Il fronte del No al referendum sul taglio dei parlamentari montato ad arte da giornali e tv. L’ultima balla: Il Parlamento sarà paralizzato
Mentre il Pd non riesce a prendere una posizione e il Centrodestra finge di pensare ad altro, sui grandi mezzi d’informazione dilagano mammut della politica e collezionisti di poltrone. Tutti schierati per il No al referendum. Così si fa credere che i Sì stiano perdendo. Passano i giorni, si avvicina la data del referendum e aumentano i parlamentari contrari alla sforbiciata. C’è da chiedersi se sia il caso di sorprendersi, del resto sono gli stessi che rischiano di perdere la poltrona, se non fosse che tra chi si è recentemente unito al fronte del No non mancano deputati e senatori che in passato hanno votato a favore del taglio. In questo scenario paradossale chi mantiene la barra dritta e non arretra di un millimetro è M5S che da sempre ha fatto dell’ottimizzazione dei costi della politica una delle proprie ragioni di esistenza.
Focolaio al Billionaire: altri 52 positivi nel locale di Briatore (che attaccava le restrizioni)
Circa 50 dipendenti si erano messi in autoisolamento dopo i primi casi di contagio. Quando l'imprenditore diceva: "Il divertimento estivo non ha provocato tutti questi danni". Il 9 agosto è stato ospite della discoteca anche l'allenatore del Bologna Mihajlovic (poi risultato positivo). Continuano a salire i casi di positività al Covid-19 registrati al Billionaire, il locale di Porto Cervo di proprietà di Flavio Briatore. Come riporta il quotidiano L’Unione Sarda, nella tarda serata di ieri è arrivato l’esito dei tamponi effettuati dall’Ats nei giorni scorsi: gli infetti, individuati soprattutto tra il personale, sono saliti a 52. Le autorità sanitarie confermano quindi la presenza di un focolaio nella struttura, chiuso dal 17 agosto dopo la stretta sulla movida decisa dal governo. Prima sei positivi, poi il numero era salito a 11 e in 50 si erano messi in autoisolamento. Sempre a Porto Cervo da ieri ha chiuso anche un altro storico locale, il Sottovento, decisione presa dai gestori a seguito di un caso di positività nello staff.
È passata mezzanotte: che fine ha fatto l’ordinanza di Musumeci?
Nel continente si sono fatte le 7,30 e per ora non c’è traccia dell’ordine del dittatore dello Stato Libero di Palazzo d’Orléans. Pare quindi che nonostante sia passata la mezzanotte di lunedì (ma chissà che ora è in Sicilia!) i migranti che secondo l’ordinanza dovevano sparire entro 48 ore non abbiano deciso di autoinfilarsi in un buco spazio-temporale per teletrasportarsi dove vogliono ma lontano dall’isola. Strano, eppure Musumeci lo aveva promesso! Noi non sappiamo che ora sia nel Regno di Sicilia, dove il pascià Nello Musumeci comanda a colpi di ordinanze-spettacolo. Tuttavia nel continente si sono fatte le 7,30 e per ora non c’è traccia di alcun tipo di rispetto dell’ordine del dittatore dello Stato Libero di Palazzo d’Orléans. Pare quindi che nonostante sia passata la mezzanotte di lunedì (ma la notizia, lo ripetiamo, è da confermare) i migranti che secondo l’ordinanza dovevano sparire entro 48 ore (e sennò? Sennò vado ar Colosseo e me butto de sotto!) non abbiano deciso di autoinfilarsi in un buco spazio-temporale per teletrasportarsi dove vogliono ma lontano dall’isola. Strano, eppure Musumeci lo aveva promesso! Ora, noi non staremo certo qui a segnalare l’evidenza che i siciliani siano stati riccamente presi per i fondelli dal governatore che ha emanato un’ordinanza che non era nei suoi poteri attuare. Non staremo nemmeno qui a ricordare, come è stato fatto su Twitter, che Musumeci stesso diceva che non aveva la competenza per chiudere i porti ma poi nell’ordinanza chiude i porti, giusto per dimostrarvi che in Italia (ma chissà se anche nel Regno di Sicilia) la situazione è disperata, ma non seria.
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Quando il taglio dei parlamentari piaceva a tutti. Da Bozzi a Renzi: i tentativi falliti di riforma
Sono state diverse le proposte di riforma costituzionale che includevano il taglio del numero dei parlamentari. E provenivano anche da forze politiche opposte. Manca ormai meno di un mese al referendum del 20 e 21 settembre, con cui i cittadini decideranno se confermare il taglio dei parlamentari: un tema su cui si scontrano le forze politiche e i comitati che fanno campagna per il “Sì” o per il “No”. La riforma prevede di ridurre i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200: si passerebbe così dai circa 96mila abitanti per deputato a circa 151mila. Ma non è la prima volta in cui viene avanzata una riforma che punta a ridurre il numero di deputati e senatori. I precedenti ci sono e provengono anche da forze politiche di schieramento opposto, che però spesso proponevano – oltre al taglio dei parlamentari – un pacchetto di riforme più ampio, che modificava il ruolo e la composizione delle due Camere. A ripercorrere la storia di questi tentativi di riforma (sempre falliti), citando alcuni costituzionalisti è un articolo del Fatto quotidiano firmato da Wanda Marra. Ecco i “precedenti” dell’attuale riforma costituzionale.
Olimpiadi, il mito e la città: i sessant’anni di Roma 1960
E' il 25 agosto di sessant’anni fa quando la fiaccola olimpica, dopo aver riposato per una notte sul Campidoglio, fa il suo ingresso alle 17.30 nello stadio Olimpico. Il volo delle colombe mentre Livio Berruti va a vincere l’oro nei 200 metri. La corsa a piedi nudi di Abebe Bikila nella notte che avvolge l’Arco di Costantino. Le gare di lotta sotto le volte della Basilica di Massenzio. I pugni di Nino Benvenuti sul ring del Palazzo dello Sport. Istantanee indelebili come l’anno dei Giochi Olimpici di Roma che consegnano alla storia il 1960, proprio come l’elezione di Kennedy negli Stati Uniti, l’uscita nelle sale di ‘La dolce vita’ di Fellini, l’emissione dei primi raggi laser in California. E al centro del mondo, in quei 12 mesi, c’è anche la Città eterna. Roma con la meraviglia dei suoi sampietrini, dei pini maestosi di Villa Borghese, delle pietre levigate dell’Appia Antica. Roma con la grandezza delle nuove architetture, il Palazzetto dello Sport, il Velodromo, lo stadio Flaminio. E’ il 25 agosto di sessant’anni fa quando la fiaccola olimpica, dopo aver riposato per una notte sul Campidoglio, fa il suo ingresso alle 17.30 nello stadio Olimpico, per poi terminare sulle gambe di Giancarlo Peris, ultimo tedoforo, il viaggio verso il braciere.
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