Fondi Lega, la Camera autorizza perquisizione dell’azienda del deputato Boniardi. I pm: “Ipotesi fatture per operazioni inesistenti”
I magistrati di Genova sono a caccia dei 49 milioni di fondi pubblici ottenuti illecitamente dal Carroccio. Nel mirino 450mila euro che sarebbero stati erogati dalla Lega Nord all'Associazione Maroni Presidente come contributo per l'acquisto di materiale a sostegno delle campagne del partito. Una parte è arrivata nelle casse della Boniardi Grafiche, ma la procura sospetta che i volantini non siano mai stati realizzati. Il deputato non è indagato. A cinque mesi dalla richiesta presentata alla Camera dai magistrati di Genova che indagano sui 49 milioni spariti della Lega, la società Boniardi Grafiche srl di cui è titolare il parlamentare del Carroccio Fabio Massimo Boniardi potrà essere perquisita. Lo hanno deciso i deputati con voto segreto, approvando la proposta della Giunta per le autorizzazioni a procedere che già si era espressa in questa direzione.
Bando per i nuovi banchi, arrivate 14 offerte. Quando Salvini parlava di ‘regalo ai cinesi’, Forza Italia di ‘flop’ e Iv chiedeva ‘chiarimenti’
L'appalto pubblico prevede una fornitura fino a 1,5 milioni di banchi monouso tradizionali (singoli) e fino a 1,5 milioni di banchi di tipo innovativo. I costruttori avevano parlato di condizioni "impossibili da rispettare" e di "mala gestione" da parte del ministero. Attacchi arrivati anche dalla politica e da parte della stampa: secondo la forzista Bernini la gara era "un fallimento annunciato", per il quotidiano La Verità un "flop". Le associazioni di categoria avevano denunciato il rischio che la gara andasse “deserta” a causa dei tempi contingentati. Molti produttori si erano spinti anche oltre, parlando di condizioni “impossibili da rispettare”. Un attacco a cui poi si è accodata anche la politica (dentro e fuori alla maggioranza): la senatrice di Forza Italia Anna Maria Bernini ha parlato di “fallimento annunciato”, Carlo Calenda di “bandi impossibili”, mentre Italia Viva ha fatto trapelare “preoccupazione” e il leader della Lega Matteo Salvini ha dichiarato che sarebbe stato un “regalo” alle “aziende cinesi”. Ma ora che il bando europeo per l’acquisto di tre milioni di banchi lanciato dal commissario Domenico Arcuri si è chiuso, i numeri raccontano una storia diversa. Stando a quanto apprende Il Fatto Quotidiano, alla gara hanno aderito 14 aziende, tra cui anche alcune straniere. Un risultato che Arcuri considera “soddisfacente” e su cui è già al lavoro la Commissione giudicatrice in vista dell’affidamento alla società vincitrice entro il 12 agosto.
Il professor Galli contro Salvini a Genova che bacia un bambino senza mascherina
Ieri a In Onda il professor Massimo Galli ha parlato dei baci e dei selfie di Matteo Salvini mentre la tv mostrava le immagini del Capitano che a Genova gioiosamente elargiva affettuosità senza mascherina: “È un abbinamento che avrei volentieri evitato”, esordisce, “non è facile dire che sia un buon esempio: ultimamente le nuove infezioni documentate hanno avuto un calo dell’età media: le persone anche più anziane del sottoscritto si guardano bene dal finire in situazioni come queste, mentre altre più giovani stanno più attente a non finire in situazioni pericolose. Se dovessi dire che questa è una cosa sicura per loro stessi… francamente mi viene difficile dirlo. Ma siccome tutto avviene sotto il simbolo di un partito politico sembra che io voglia attaccarlo, ma non è così”, conclude.
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Marco Travaglio: L’ascia o raddoppia
Mi unisco al grido di dolore che si leva dalle spiagge di tutta Italia, raccolto da Antonio Padellaro con giusta trepidazione. Dall’Alpi al Lilibeo è tutto un allarme, uno sgomento, un’insonnia per la nuova legge elettorale che sciaguratamente non c’è e per la tirannide contiana che invece purtroppamente c’è (il premier pretende financo di confermare i capi dei servizi segreti, anziché farli nominare da Amadeus e Milly Carlucci, per dire come siamo messi). Ma c’è di più e di peggio, come mi faceva notare ieri mattina la sora Augusta in ciabatte che dava da mangiare ai piccioni a Trastevere: “Adesso non vorranno mica tagliare il numero dei parlamentari, che sono appena un migliaio? Io ne vorrei almeno diecimila! E la democrazia rappresentativa, dove la mettiamo? E poi a me chi mi rappresenta? La prego, lei che può faccia qualcosa contro la deriva populista, antipolitica e antidemocratica.
Matteo Salvini “convoca” gli italiani per il giorno del suo processo a Catania
“Affronterò il 3 ottobre a testa alta, col sorriso, e penso che tanti italiani mi accompagneranno a Catania. Penso che il 3 ottobre sarà una festa di libertà democrazia di orgoglio italiano. Invito già da oggi tutti gli italiani liberi, onesti e orgogliosi a esserci”, ha detto Salvini. E la dichiarazione è imbarazzante. Vediamo perché. Tu chiamale se vuoi eversioni. O tentativi di intimidazione. Matteo Salvini annuncia che chiamerà a raccolta gli italiani il 3 ottobre, giorno in cui dovrebbe svolgersi l’udienza preliminare sulla richiesta di rinvio a giudizio per sequestro di persona dell’ex ministro dell’Interno per la gestione nello sbarco di 131 migranti bloccati a bordo di nave Gregoretti, della Guardia Costiera italiana, da 27 luglio al 31 luglio 2019, quando giunse l’autorizzazione all’approdo nel porto di Augusta, nel Siracusano.
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La gestione dell’epidemia nel mirino dei pm pure in Friuli. Aperto un fascicolo senza indagati per frode. Le indagini riguardano le forniture di mascherine
Sembra proprio che non ci sia regione esente da scandali e inchieste giudiziarie per la gestione dell’emergenza sanitaria. Un lungo elenco a cui ieri si è unito il Friuli Venezia Giulia, al cui vertice c’è Massimiliano Fedriga (nella foto), dove il procuratore di Udine, Antonio De Nicolo, ha aperto tre fascicoli, tutti al momento senza indagati, sulla fornitura delle mascherine durante la fase più acuta della pandemia. Una notizia che in realtà non stupisce più di tanto in quanto da mesi si susseguivano indiscrezioni, esposti di ditte private escluse dalle gare e denunce da parte dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle. Insomma i sospetti che qualcosa sia andato storto c’erano da tempo e così questa nuova maxi inchiesta, ancora alle fasi embrionali, rischia di diventare l’ennesimo caso giudiziario per il Paese. Una situazione in continua evoluzione che potrebbe riservare sorprese come si intuisce dalla direzione verso cui puntano gli accertamenti, visto che a occuparsi dell’approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale sono state la Protezione civile friulana, coordinata dalla Regione, le aziende ospedaliere e i Comuni.
Nel centrosinistra cresce la fronda trasversale per il No al referendum
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Salvini e Zaia, scontro sotterraneo tra due modelli di Lega: segretario in tilt sulle mascherine, governatore solo sull’autonomia
Il segretario gioca la sua immagine sull'approccio anti-sistema, Zaia sulla propria affidabilità istituzionale. Non a caso, Salvini cita Zaia (vedasi Facebook con un recentissimo video) quando quest'ultimo attacca i clandestini portatori di Covid-19, mai quando il governatore chiede l'autonomia. Il tutto in un'oscillazione del consenso pubblico che sembra premiare il secondo rispetto al primo. Mascherine & autonomia. E’ in queste due parole che si condensa lo scontro-non scontro tra Matteo Salvini e Luca Zaia, quell’oscillazione del consenso pubblico che sembra premiare il secondo rispetto al primo, quel guardarsi da lontano che accompagna da mesi le mosse del segretario leghista e del governatore veneto lanciato verso la riconferma (sarebbe la terza volta) nelle elezioni regionali di settembre.
Tommaso Merlo: Un ponte a 5 stelle
La corsa per accaparrarsi i meriti del Ponte è iniziata da mo’. Fosse stato per i vecchi partiti il Ponte di Genova lo avrebbero ricostruito i Benetton che all’inaugurazione si sarebbero seduti in prima fila col doppiopetto di sartoria e un ghigno in faccia. Pregustando i mega profitti e il pugno di mosche dei processi a loro carico. Andazzo italiano. Inconcludenti calvari giudiziari coi parenti delle vittime fuori dal tribunale con dei cartelli in mano e gli automobilisti a farsi spennare su una rete fatiscente. Come nulla fosse. In attesa del crollo successivo. Il solito andazzo. Delle stragi impunite. Della legge del più forte che coincide col più ricco. Ed invece questa volta è andata diversamente. Eccome se lo è.
Esclusivo: Italia malata, tra malformazioni nei bambini e pesticidi. Nel Nord ci sono tante piccole Ilva: ecco quali.
Dalla Toscana all'Emilia Romagna, passando per la Lombardia: nel nostro paese sono diversi i territori che superano il limite massimo del 2 per cento per le malformazioni congenite. E le ragioni vanno ricercate nei (troppi) disastri ambientali. TPI pubblica i dati inediti. Gli agenti inquinanti sono depositi di materiale radioattivo, centrali a biomasse o biogas, cartiere e pesticidi nelle acque sopra i limiti consentiti. Lo scotto da pagare per la loro presenza, invece, sono percentuali inquietanti di neonati con malformazioni congenite. È questo il quadro descritto dai dati inediti – di cui TPI può dar conto – messi a disposizione dalle Ats di Milano, Bergamo, Val Padana, Insubria, Pavia e dalle Fondazione Toscana Gabriele Monasterio e il Registro Toscano Difetti Congeniti. Dati che sono stati elaborati da Alberto Zolezzi, medico pneumologo, parlamentare del M5S e componente della commissione Ambiente, e dalla sua equipe scientifica.
«Io sono uno di quelli che ai migranti sparerebbe tranquillamente»
Il consigliere della Lega del Friuli Venezia Giulia Antonio Calligaris lo ha detto oggi a una quindicina di militanti di Casapound che sono entrati nell’aula del Consiglio regionale in cui era in corso una commissione sul Programma immigrazione 2020 del Friuli Venezia Giulia. “Io sono uno di quelli che gli sparerebbe a quelli lì, tranquillamente”: il consigliere della Lega del Friuli Venezia Giulia Antonio Calligaris Il consigliere leghista in Friuli che “gli sparerebbe” (ai migranti) lo ha detto oggi a una quindicina di militanti di Casapound che sono entrati nell’aula del Consiglio regionale in cui era in corso una commissione sul Programma immigrazione 2020 del Friuli Venezia Giulia. Frase pronunciata quando i militanti avevano concluso di leggere il loro messaggio sugli immigrati - in cui sostanzialmente denunciano l’immobilismo della politica – e che ha subito creato costernazione tra i consiglieri dell’opposizione.
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Camici dalla ditta di lady Fontana. La verità nelle chat di Dini. Al setaccio il telefono del cognato del governatore. Caccia agli sms sulla vendita dei capi mai consegnati
La chiave per arrivare alla verità sulla caso della fornitura di camici dalla Dama spa ad Aria è contenuta nel cellulare di Andrea Dini. Ne sono convinti i pubblici ministero di Milano, coordinati dal procuratore Francesco Greco, che hanno chiesto e ottenuto di effettuare la copia forense dello smartphone del titolare dell’azienda, nonché cognato del governatore Attilio Fontana, sequestrato durante le perquisizioni dei giorni scorsi quando, tra le altre cose, sono stati rinvenuti i 25mila camici rimasti nel magazzino di Dama a seguito della conversione del contratto da fornitura a donazione. All’interno del telefonino i magistrati sono certi di trovare, come si legge nel decreto di perquisizione, le “interlocuzioni con gli altri protagonisti della vicenda” e anche le eventuali prove del presunto tentativo di vendita, non andato in porto, dei dispositivi di protezione individuale promessi alla Regione ma mai consegnati. E proprio per risarcirlo delle perdite, sempre secondo la ricostruzione dei magistrati, il governatore ha tentato di bonificare al cognato 250 mila euro da un suo conto scudato in Svizzera ma l’operazione, finita nel mirino dell’antiriciclaggio della Banca d’Italia come sospetta, si è conclusa in un nulla di fatto e ha dato il via anche ad ulteriori approfondimenti che hanno messo nel mirino dei pm i conti esteri del governatore.
Ma come mai Salvini sta zitto sul disastro di Alessandria dopo aver speculato su Palermo?
Ieri un violento nubifragio ha colpito la cittadina e ha fatto danni paurosi. Ma sull’argomento il Capitano è silenzioso. E sapete perché? Perché lì governa la Lega. Qualche settimana fa Matteo Salvini, speculando sul disastro di Palermo, spiegò al suo popolo che “a furia di pensare solo agli immigrati, il sindaco Orlando dimentica i cittadini: basta un temporale e la città finisce sott’acqua”. La speculazione era ancora più orribile perché in quelle ore era circolata la notizia, per fortuna rivelatasi falsa, della morte di una persona in un incidente provocato dagli allagamenti. Ieri purtroppo un allagamento ha colpito la città di Alessandria: ai suoi cittadini e alle istituzioni va tutta la nostra solidarietà, ma sull’argomento Salvini è silenzioso. E sapete perché? Perché lì governa la Lega. La protezione civile ha pubblicato alcuni scatti e video che hanno raccontato il violento nubifragio che ha causato diversi allagamenti in città; tetti scoperchiati, piante cadute in strada, allagamenti.
Tolleranza zero per chi entra irregolarmente in Italia. Conte: “Dobbiamo essere duri e inflessibili. Non possiamo permettere che la comunità nazionale sia esposta a ulteriori pericoli”
Il premier ha ribadito che il Governo sta interloquendo con le autorità tunisine per contrastare il traffico di esseri umani e rafforzare la sorveglianza costiera. L'Esecutivo intende intensificare anche i rimpatri. “Non possiamo tollerare che si entri in Italia in modo irregolare, tanto più non possiamo tollerare che in questo momento in cui la comunità nazionale intera ha fatto tantissimi sacrifici questi risultati siano vanificati da migranti che tentano di sfuggire alla sorveglianza sanitaria”. E’ quanto ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso di un punto stampa a Cerignola. “Non ce lo possiamo permettere – ha aggiunto il premier – quindi dobbiamo essere duri, inflessibili. Stiamo collaborando con le autorità tunisine, è quella la strada. Io stesso l’altro giorno ho scritto al presidente tunisino Kais Saied una lettera e sono contento che abbia fatto visita ai porti per rafforzare la sorveglianza costiera.
Nasce il partito di Matteo, ma nella base del nord il 30% lascia la tessera
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In poco più di un anno hanno ricevuto 39 bonifici per un totale di circa mezzo milione di euro. Soldi trasferiti dalla Lega per Salvini, Lega Nord e Radio Padania
In poco più di un anno hanno ricevuto 39 bonifici per un totale di circa mezzo milione di euro. Soldi trasferiti dalla Lega per Salvini, Lega Nord e Radio Padania alla loro società Mdr stp srl. Per questo nei confronti di Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, i due commercialisti che amministrano i soldi del Caroccio e sono stati recentemente indagati per un'operazione immobiliare dalla procura di Milano, è arrivata una segnalazione dall'Unità antiriciclaggio di Bankitalia. E nuovi accertamenti sono stati disposti per verificare se queste movimentazioni siano in realtà servite a mettere al sicuro parte dei soldi che la Lega dovrebbe altrimenti restituire allo Stato almeno fino a che non saranno stati trovati i 49 milioni di fondi pubblici che risultano spariti. E per i quali i vertici del partito si sono impegnati con i magistrati di Genova a effettuare la restituzione. Manzoni è revisore del gruppo alla Camera, Di Rubba ha l'incarico di amministratore del gruppo al Senato.
Il post virale dell'infermiere: «Caro Salvini, io metto la mascherina perché a differenza sua ho rispetto per i 35.112 italiani morti e per le loro famiglie»
Ha fatto il giro dei social il post condiviso qualche giorno fa su Facebook da Paolo Baldini, infermiere 48enne con esperienza ventennale in pronto soccorso. «Caro senatore salvini Lei ha dichiarato che non mette la mascherina. Io a differenza sua la mascherina la metto. Perché un decreto della presidenza del consiglio dice che va messa. Perché chi ha le competenze e la conoscenza per dirmi cosa fare mi dice che la devo indossare. Perché io a differenza sua non ho un’immunita parlamentare e non sono al di sopra della legge e se non la indosso ne rispondo agli organi competenti. Perché io a differenza sua ho rispetto per i 35.112 italiani morti e per le loro famiglie. Perché io a differenza sua ho rispetto per chi si è ammalato e per chi ha perso il lavoro a causa di questa pandemia. Perché io a differenza sua ho rispetto per i milioni di italiani che sono stati a casa ed hanno rinunciato alla propria libertà per un senso civico ed un bene comune. Perché io a differenza sua, purtroppo, ho visto cosa può fare questo virus e non ho nessuna voglia di tornare in quell’incubo. Nessuna. Proprio nessuna. Io non sono Salvini. Io ci metto la faccia e spero di non essere l’unico», conclude il post.
Taglio dei parlamentari e legge elettorale, Di Maio: “Il 20 e il 21 settembre possiamo cambiare la storia. C’è un accordo tra le forze di maggioranza e va rispettato”
“Il taglio dei parlamentari è uno di quei momenti che difficilmente dimenticherò. Si tratta di una delle tante promesse mantenute dal MoVimento. Il 20 e il 21 settembre si voterà anche il referendum sul taglio dei parlamentari, una riforma che ho fortemente voluto e per cui sono stato attaccato in ogni modo. Raccontavano che sarebbe caduto il governo. Hanno fatto terrorismo psicologico in ogni sede. Ma non abbiamo mai mollato”. E0 quanto scrive su Facebook il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. “E il 20 e il 21 – aggiunge l’esponente pentastellato – voteremo per ridurre i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200, con grandi risparmi per le casse dello Stato e dei cittadini. Il 20 e il 21 settembre possiamo cambiare la storia e riportare l’Italia ad essere un Paese normale. Ovviamente il taglio dei parlamentari dovrà essere accompagnato da una nuova legge elettorale che sia rappresentativa al massimo”.
“Ero in cassa integrazione ma l’azienda mi ha chiesto di lavorare. Pagato dall’Inps”. I sindacati: “Così centinaia di datori di lavoro hanno frodato lo Stato”
LE STORIE: Luca, dipendente di una delle più importanti agenzie per il lavoro attive in Italia, era in Fis: "Ma non potevo rifiutarmi di lavorare, dopo la richiesta diretta di un superiore. Alla terza volta che lo fai, sai che l’azienda ne terrà conto quando si parlerà di contratti. Alla fine non stacchi mai". Simone, cuoco in un ristorante di Verona: “Il proprietario ci paga per le 20 ore a settimana che dichiara, ma io ne sto lavorando anche 60. Il resto arriva dall'Inps". Andrea Lovisetto, segretario locale della Filcams Cgil: "Centinaia di segnalazioni ma le persone non denunciano. Basta guardare il fatturato: come può essere uguale a prima se sulla carta la metà dei dipendenti erano in cassa?”. “Da marzo a maggio avrei dovuto fare sei settimane di cassa integrazione, ma in realtà ho lavorato tutti i giorni, anche se a stipendio ridotto”. Perché l’ha versato l’Inps. Luca, nome di fantasia, è dipendente di una delle più importanti agenzie per il lavoro che operano in Italia. E chiede il totale anonimato per denunciare una situazione molto diffusa in questi mesi, ma che fatica a emergere per il ricatto implicito dei datori di lavoro: “Non ho mai detto ‘No, oggi sono in cassa’ perché non ero nelle condizioni di poterlo fare. Potete immaginare cosa significhi rifiutarsi di partecipare a una chiamata di lavoro dopo la richiesta diretta di un superiore. Alla terza volta che lo fai, in modo corretto dato che saresti in cassa, diventa un elemento di cui l’azienda terrà conto quando si parlerà di contratti. E allora ci sei la prima, la seconda, la terza volta, e così alla fine non stacchi mai, lavori come sempre”. In questo modo però l’azienda sta usando soldi pubblici per pagare i lavoratori: “Una frode allo Stato”, commenta Andrea Lovisetto, segretario generale della Filcams Cgil Verona.
Tommaso Merlo: La ministra Azzolina e il metodo Toninelli
Hanno preso di mira la ministra Azzolina. Metodo Toninelli. La vogliono screditare per ferire la forza politica da cui proviene. Stando ai bistrattati fatti, la ministra Azzolina non se la sta cavando affatto male per adesso. Giusta la chiusura delle scuole, liscia la conclusione dell’anno scolastico nonostante tutte le repentine limitazioni dovute alla pandemia. Un sacco di fumo polemico e niente arrosto. Stando poi all’altrettanto bistrattato curriculum, l’Azzolina appartiene al mondo della scuola. Ha un pedigree di competenze da ridicolizzare certi ministri improvvisati che l’hanno preceduta. Eppure attaccano l’Azzolina un giorno sì e l’altro pure. Alzano polveroni, lanciano allarmi. Che facciano cagnara le opposizioni ci sta. Del resto stanno sciacallando su tutto e non si può pretendere che facciano eccezione con la scuola. Certo, che certe “bocciature” arrivino da certi somari fa specie, ma il circo politico nostrano ci ha abituato a questo ed altro.
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Come Salvini insegna a un bambino a togliersi la mascherina in pubblico
In questo video possiamo ammirare il leader leghista Matteo Salvini che fa salire sul palco di Milano Marittima (Cervia) un adolescente, gli stringe la mano, gli chiede di togliere la mascherina, poi lo intervista sulla proposta dei banchi con le rotelle e, dopo averlo invitato a ballare al Papeete, si congratula con il ragazzo dicendo: “Non abbiamo solo una gioventù che si ammazza di canne”. Salvini è arrivato in sella a una bici sotto il palco della Festa della Lega a Cervia, indossando una maglia con il disegno di una famiglia stilizzata, logo dell’associazione Pro Vita e famiglia, tra gli organizzatori dello scorso Congresso Mondiale delle famiglie a Verona.
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E Salvini si lamenta di non avere gli atti sul caso Gregoretti che Conte gli ha già dato !
Il Capitano ha fatto sapere via nota stampa per far sapere che il suo avvocato attende da due mesi gli atti sul caso. Ma la risposta gli è arrivata già il 3 luglio. E non ci sono atti del CDM su Gregoretti. Matteo Salvini oggi si è lamentato pubblicamente del fatto che Palazzo Chigi non risponda ai suoi legali su nave Gregoretti e il processo che inizierà a ottobre. Il leader della Lega ha inviato una nota stampa stamattina per lamentarsene: “Da più di due mesi il mio avvocato attende che Palazzo Chigi trasmetta gli atti in suo possesso sul caso Gregoretti: un ritardo così significativo, dal 25 maggio a oggi, potrebbe far pensare che voglia nascondere qualcosa. Magari perché nelle carte è confermato il ruolo attivo di tutto il governo. Ma forse il premier è solo impegnato ad approfondire il caso-Retelit dopo la sentenza del Tar che conferma di fatto il conflitto di interessi di Conte e che potrebbe far scattare un’indagine per abuso d’ufficio a suo carico. Guarda caso è il reato che il governo sta cercando di svuotare, mentre non si parla più di riforma del Csm”. Ci sono però un paio di problemi. Il primo è che, come ha scritto l’agenzia di stampa ANSA, il segretario generale di Palazzo Chigi Roberto Chieppa ha inviato lo scorso 3 luglio una lettera alla difesa di Matteo Salvini con gli atti richiesti sulla vicenda Gregoretti.
"La società alle Bahamas di Fontana per evadere il fisco"
Il tributarista Sebastiano Stufano spiega a Repubblica perché il governatore ha aperto un secondo conto ai Caraibi, oltre a quello della mamma. "Fontana non poteva essere all'oscuro". “Quello alle Bahamas non era un trust, ma una società commerciale fantasma. Creata col solo scopo di evitare di pagare, sul conto svizzero, l’ “euro-ritenuta”, l’imposta al 15 per cento sui capitali degli italiani detenuti nelle banche elvetiche”. Repubblica ha intervistato il tributarista Sebastiano Stufano, uno dei maggiori esperti del settore, il quale ha spiegato per filo e per segno perché il governatore abbia aperto un secondo conto ai Caraibi, oltre a quello della mamma. E soprattutto perché sarebbe stato impossibile non saperlo. Racconta a Fabio Tonacci di quello che i Fontana fecero nel 2005:
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‘Pedefontana’ – Dagli appalti agli enti: ecco come la Lega si è presa l’A36, l’inutile autostrada lombarda
Pianeta Lombardia - Un vorticoso e opaco giro finanziario porta il Carroccio a capo dei tre enti che d’ora in poi dovranno gestire appalti per miliardi di euro. Beppe Sala sarà assai scontento. Era appena novembre quando – all’esito di un contenzioso passato per una perizia del Tribunale – il Comune di Milano riconsegnò alle autostrade Serravalle il suo 18 e dispari per cento della società in cambio di 2,7 euro ad azione, 91 milioni in tutto.
All’Aquila volano gli stracci tra Fratelli d’Italia e Lega. Il sindaco Biondi (FdI) revoca le deleghe agli assessori del Carroccio
Tensione tra sovranisti a L’Aquila dove in consiglio comunale la Lega e Fratelli d’Italia se le sono date di santa ragione. A fare da paciere in territorio abruzzese è arrivata ieri la leader di FdI, Giorgia Meloni. La frattura è si è consumata sotto il sole cocente di metà luglio quando il capogruppo in consiglio comunale della Lega, Francesco De Santis, ha affermato di vergognarsi dell’operato dell’amministrazione. Un atteggiamento che ricorda vagamente, neanche troppo, quello di Matteo Salvini. Quando proprio un anno fa, direttamente dalle spiagge di Milano Marittima, aprì la crisi di governo con i Cinque Stelle nel Conte I. Ma in Abruzzo tira tutta un’altra aria. O almeno così sembra. Il sindaco Pierluigi Biondi (nella foto), di FdI, tempo due giorni, ed ha ritirato le deleghe ai tre giovani assessori del Carroccio.
Meloni nell’Abruzzo delle meraviglie. Per difendere i disastri sovranisti. La leader FdI esalta il buon governo di Marsilio. Ma sorvola sui tagli e i buchi milionari nella Sanità
Fiera del lavoro fatto in Abruzzo. Sottotitolo: Giorgia Meloni nel paese delle meraviglie. La leader di FdI esalta, all’Aquila, i ‘risultati del buon governo’ del governatore Marco Marsilio. “In più di un anno ha dimostrato che le cose possono cambiare – assicura la presidente di Fratelli d’Italia -. Sulle infrastrutture abbiamo fatto un lavoro assolutamente prezioso”. Sovranismo sognante per l’Abruzzo. Dove, se i sindaci scendono in piazza per bloccare i pedaggi, è solo merito di Fdi se poi non aumentano. Miopia sovranista anche per il corridoio Barcellona-Ploce, ancorato all’autorità di Ancona, per 800mila euro da investire su molo e banchine al porto di Ortona (Chieti). Briciole rispetto alle opportunità che si aprirebbero con il passaggio all’autorità portuale di Civitavecchia, spiegano dal Movimento 5 stelle.
Marco Travaglio: Il complotto della realtà
Ieri, oltre a lodare il Corriere della Sera col più lusinghiero degli elogi (“È peggio del Fatto Quotidiano”), il Cazzaro Verde ha proseguito nella deriva psicoalcolica che contraddistingue le sue estati al Papeete Beach. È tornato a gridare al complotto per il via libera del Senato al processo Open Arms, vaneggiando di “giustizia politica alla Palamara” (che mai s’è occupato di inchieste sulla sua persona). Se l’è presa con l’altro Matteo perché “cambia idea tre volte al giorno”: e il fatto che avesse creduto alla sua promessa di salvarlo la dice lunga sul suo acume, visto che la parola dell’Innominabile è un optional anche per i parenti stretti. Poi ha annunciato di avere già studiato (verbo insolito, per lui) il modo di trascinare alla sbarra accanto a sé il premier Conte, che “sul divieto di sbarco a Open Arms era in totale accordo con me, come tutto il Consiglio dei ministri”, dunque fu suo “complice”. Purtroppo il Consiglio dei ministri non si riunì mai per discuterne, visto che lui l’8 agosto aveva rovesciato il governo.
Il 9 agosto i legali di Open Arms chiesero al Tribunale dei minori di Palermo di far sbarcare i minorenni dalla nave carica di migranti. Il 12 il Tribunale chiese spiegazioni al governo. Il 13 Conte ordinò a Salvini di far sbarcare almeno i minori, invano. Il 14 il Tar Lazio sospese il divieto di sbarco. La nave fece rotta sull’Italia, ma senza ricevere l’indicazione del porto sicuro da Salvini. Che quello stesso giorno attaccò il premier perché era di parere opposto al suo: “Conte mi ha scritto per lo sbarco di alcune centinaia di migranti a bordo di una nave Ong. Gli risponderò garbatamente che non si capisce perché debbano sbarcare in Italia”. Il 15 Conte pubblicò una nuova, durissima lettera a Salvini (per i giudici, la prova che il ministro fece tutto da solo contro le indicazioni del premier): “Ti ho scritto ier l’altro una comunicazione formale, con la quale, dopo avere richiamato vari riferimenti normativi e la giurisprudenza in materia, ti ho invitato, ‘nel rispetto della normativa in vigore, ad adottare con urgenza i necessari provvedimenti per assicurare assistenza e tutela ai minori’… Con mia enorme sorpresa, ieri hai riassunto questa mia posizione attribuendomi, genericamente, la volontà di far sbarcare i migranti a bordo.
Coronavirus, ultime notizie dal mondo. Francia, boom di contagi: 1.300 casi in un giorno
Il Coronavirus ha colpito ad oggi oltre 17 milioni di persone nel mondo, provocando più di 674mila morti. Il maggior numero di contagi è stato registrato finora negli Stati Uniti e in Brasile. Qui le ultime notizie sul Covid-19 in Italia. Di seguito le ultime notizie dal mondo sul Coronavirus di oggi, sabato 1 agosto 2020, aggiornate in tempo reale. Ore 11.15 – Francia, boom di contagi: 1.300 casi in un giorno – Per il terzo giorno consecutivo la Francia ha registrato oltre 1.300 nuovi casi di Coronavirus. Un fenomeno che la stampa francese ha definito “effetto vacanze”. Nelle ultime 24 ore sono stati individuati anche 15 nuovi focolai per un totale di 157 sotto osservazione in tutto il Paese. Lo riporta il Guardian. Secondo le autorità sanitarie francesi il 21% di questi focolai sono stati causati dal ricongiungimento delle famiglie per le vacanze e da “assembramenti pubblici o privati” come i matrimoni.
La svolta di Salvini nell’uso delle foto con i figli per la propaganda
La strategia di Matteo Salvini che prevede l’uso dei figli nei momenti difficili fa un passo avanti. Dopo essere stato mandato a processo per Open Arms, con i sondaggi in calo e il fantasma della legge Severino che a breve dovrebbe cominciare a inseguirlo, oggi il Capitano pubblica una foto a cavalcioni con la figlia. Ma a differenza delle altre occasioni, stavolta il volto della bambina è ben riconoscibile (noi lo abbiamo censurato per rispetto, LUI NO) nella foto originale. In altre occasioni in cui ha pubblicato foto dei suoi figli, Salvini ha sempre fatto in modo che non fossero riconoscibili ritraendoli di spalle. Tranne che in poche occasioni: una è stata quella del giorno prima del voto per le elezioni europee del 2019. Come abbiamo già raccontato, da un certo momento in poi nella strategia di propaganda del Capitano i figli di Salvini hanno iniziato a comparire in misura sempre maggiore nei post su Faceboook, Twitter e Instagram. Proprio dal momento in cui la bambina è stata ritratta di fronte nel post il giorno prima delle elezioni europee, i figli di Salvini hanno cominciato ad entrare sempre di più nel mondo social del ministro. Un mondo fatto di insulti a ladri, immigrati, gogna nei confronti di ragazzine (magari coetanee del figlio più grande del Capitano). A queste ultime Salvini non riserva nemmeno la cortesia di una foto di spalle o censurata, anzi proprio come fa un suo parlamentare, le sbatte sulla sua pagina Facebook senza troppi complimenti. Eppure anche quelle ragazze sono italiane e quindi “figlie sue”. Salvini, tra l’altro, è giornalista iscritto all’Ordine di Milano. Chissà se stavolta, come per la Lucarelli, il consiglio deciderà di intervenire.
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La destra più vigliacca di sempre
Gli appassionati del nostro sempre più imbarazzante regionalismo si segnino che ieri a Reggio Calabria è crollato il tetto del Consiglio regionale mentre in Puglia si sono schiantati decenni di battaglie per la parità di genere, con il Governo Conte costretto a nominare un prefetto per dare alle donne una vera chance di successo alle prossime elezioni regionali, imponendo la doppia preferenza. Una norma che la politica locale non è riuscita a darsi per l’ostruzionismo in particolare di Fratelli d’Italia, l’unico partito niente affatto che per ironia della sorte guidato da una donna, Giorgia Meloni. Nell’attuale Centrodestra italiano infatti funziona così: se c’è da acchiappare voti ci si mette la faccia, se no si fa finta di niente o alle brutte si utilizza la faccia di qualcun altro. Prendiamo l’autorizzazione a procedere votata dal Senato per Salvini. L’ex vicepremier che esattamente un anno fa occupava ogni strapuntino su giornali e telegiornali ergendosi a unico difensore della patria dall’invasione dello straniero, ora piagnucola che la decisione di non dare un porto alla nave Open Arms piena di migranti era pure di Conte e dei ministri Toninelli e Trenta, notoriamente contrarissimi a ogni soluzione umanitaria, per quanto del tutto incompresi perché sulla stampa nazionale non c’era posto che per l’impavido Capitano della Lega.
F1: GP Gran Bretagna: Sergio Perez positivo al coronavirus
Il pilota della Racing Point Sergio Perez è risultato positivo al Covid 19 dopo due tamponi effettuati a Silverstone dove nel week end sarebbe dovuto scendere in pista per il GP di Gran Bretagna, quarta prova del Mondiale 2020 di Formula 1. Il messicano è ora in isolamento e sarà sostituito per la gara in terra inglese. Nico Hulkenberg ed Esteban Gutierrez i possibili sostituti. Il pilota della Racing Point Sergio Perez è risultato positivo al coronavirus e non parteciperà al Gran Premio di Gran Bretagna in programma questa settimana a Silverstone. Dopo un primo tampone che aveva dato esito "incerto" costringendo il pilota messicano a mettersi in isolamento e saltare la conferenza stampa del giovedì, è arrivato anche il risultato del secondo test effettuato al suo arrivo in Inghilterra che ha confermato la positività al Covid 19 del trentenne di Guadalajara.
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La condanna di Matteo c’è già stata
Se quella sui camici di Fontana è un’inchiesta a orologeria, ovviamente l’autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini è un processo politico. Dicono così dalle parti della destra più becera e meno legalitaria del mondo, trascinata da quasi tre decenni di berlusconismo nella più smaccata insofferenza verso tutto ciò che ha a che fare con la Giustizia. Ovviamente il voto di ieri in Senato non ha condannato nessuno, compito che spetta ai giudici e non ai politici, ma la propaganda sovranista non ha perso tempo nel cambiare felpa al leader della Lega, prima invincibile Capitano nell’arginare lo straniero e adesso povera vittima dei suoi avversari politici, del sistema Palamara, degli scafisti e mentre ci siamo pure delle Ong, che non hanno certo un tale potere ma sparargli contro eccita sempre gli agit-prop della casa, Maglie e Capezzone. Aspettando che ci chiedano di dichiararlo martire e santo, il segretario del Carroccio continuerà a girare la frittata per difendere il suo indifendibile governatore della Lombardia e sostenere che la decisione di non dare un porto alla nave Open Arms fu collegiale del Governo, quando è agli atti che il premier Conte gli chiese di fare attraccare l’imbarcazione e tutti sanno che proprio nei giorni di quei fatti la Lega staccava la spina all’Esecutivo, puntando ad andare alle urne dove quel caso avrebbe dato un dividendo elettorale.
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