Riapertura scuole, Sima: “Vero nodo non i banchi ma la qualità dell’aria in aula”
“La discussione sui banchi e la responsabilita’ giuridica dei presidi sta facendo passare in secondo piano il vero nodo alla base di una riapertura in sicurezza delle scuole. Il vero punto da affrontare e’ come garantire una qualita’ dell’aria ottimale in aula sia dal punto di vista chimico-fisico che microbiologico (assenza di virus). E questo obiettivo puo’ essere raggiunto gia’ con completi ricambi d’aria ad ogni cambio d’ora ma anche investendo in tecnologie per la ventilazione meccanica controllata (VMC) con filtrazione aria in entrata e con la purificazione dell’aria indoor, grazie a dispositivi in grado di eliminare virus e particelle fino a 0,1 micron”. Cosi’ il prof. Alessandro Miani, presidente della Societa’ Italiana di Medicina Ambientale (SIMA).
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Cose che dopo il Covid non sono più tornate come prima
C’è tutto un mondo di cose che dopo il periodo più duro del Covid, non hanno più trovato il posto che occupavano prima, nella mia vita. Non so se è una questione anagrafica. I giovani hanno fame di futuro, i vecchi di presente, chi sta in mezzo oggi è in una specie di stallo messicano, non sa se riavrà la vita di prima, se c’è tempo per rimescolare le carte. Ci sono cose che sono cambiate a livello pratico. Ho meno voglia di comprare, di spendere in vestiti, di andare dove la gente va per vetrine. Non è che sia finita nel calderone retorico del “basta consumismo”, semplicemente ho perso interesse. È come se quei tre mesi in cui sono rimasta in casa avessero lasciato un’ impronta nelle abitudini. Non accendo un phon da un mese e mezzo, ho fatto due volte il colore da sola, replico spesso quelle ore tiepide all’aperto, sul balcone, per fare asciugare i capelli al primo accenno di primavera.
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«Sono stata una sera in discoteca e ho infettato mio padre che ora lotta per la vita»
Il Corriere della Sera pubblica oggi la lettera di una studentessa universitaria fuori sede che ha trascorso l’estate in Italia tra spiaggia, palestra e serate con gli amici, all’aperto: «Avevamo deciso di non andare in posti chiusi». C’è stata una sola eccezione, per il compleanno del suo più caro amico. Martina ha preso il virus e ha contagiato nonni, cugina e suo papà. Che ora è in terapia intensiva. E lei scrive: spero che la mia storia serva ai coetanei.
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I giornali alleati della casta
L’ultima senatrice beccata col bonus per le imprese danneggiate dal Covid, tale Marzia Casolati, della Lega, è una perfetta sconosciuta persino per chi segue attentamente tutte le cronache politiche. Una delle tante e dei tanti parlamentari che circolano nei Palazzi del potere senza contare nulla, impegnati soltanto a votare come decidono i loro leader e a mettersi in tasca lo stipendio. In tutto l’altro tempo che rimane, questi peones preparano discorsi che neppure in Aula ascolta nessuno, inciuciano e vanno a spasso per Roma, se non si dedicano ad altro, come rubare. Naturale, dunque, che un Paese dotato di buona stampa ed elettori informati non veda l’ora di mandare a casa questa pletora di deputati e senatori. Ma in Italia giornali e tv sono i primi responsabili del disorientamento dei cittadini, e non a caso da tali pulpiti è partita una massiccia opera di convincimento a favore di questi poveri cristi, improvvisamente scoperti indispensabili per garantire la rappresentanza di tutti noi nelle istituzioni, e di conseguenza nientepopodimeno che la democrazia.
Arriva il Sure. Dall’Ue 27,4 miliardi di euro per sostenere lavoro e occupazione. Gualtieri: “È un apprezzamento alle politiche messe in campo dal Governo”
L'Ue ha riconosciuto all'Italia l'importo maggiore fra quelli assegnati ai diversi Stati. Il Fondo potrà essere utilizzato per la Cassa integrazione, per i voucher baby sitter e altre misure di sostegno a famiglie e lavoratori. “Nell’ambito del programma Sure, la Commissione Europea ha riconosciuto al nostro Paese 27,4 miliardi di euro, l’importo maggiore fra quelli assegnati ai diversi Stati europei. La decisione di implementazione che è stata approvata oggi, e che sarà adottata a breve dal Consiglio, fa esplicito riferimento alle principali misure attuate dal Governo per sostenere il lavoro e l’occupazione”. E’ quanto afferma in una nota il ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri. “Dalla Cassa integrazione per tutti i lavoratori dipendenti alle indennità per i lavoratori autonomi di vario tipo – ha aggiunto l’esponente dell’Esecutivo -, i collaboratori sportivi, i lavoratori domestici e quelli intermittenti, dal fondo perduto per autonomi e imprese individuali al congedo parentale, dal voucher baby sitter alle misure per i disabili, dal credito di imposta sanificazione a quello ‘Adeguamento Covid’”.
Sardegna, mentre i contagi aumentano Solinas fa lo scaricabarile col governo (in stile Fontana)
Ricomincia lo scaricabarile e sarà un storia che durerà ancora per molto: mentre in Italia destano preoccupazione i casi di importazione di Covid che stanno facendo alzare il numero dei contagi giornalieri, ora le Regioni partono all’attacco del governo lamentando ritardi e incomprensioni. Sembra di essere tornati ai tempi dello scontro tra governo e Lombardia, quando il presidente Fontana chiudeva qualcosa in meno rispetto ai decreti governativi o apriva qualcosa in più tanto per farsi notare, giusto per chiarire che esistono anche loro. L’ultimo attacco arriva dalla Sardegna e diventa ancora più incomprensibile alla luce delle testimonianze che arrivano dall’isola, dove al di là delle discoteche ormai chiuse si nota una movida (come in quasi tutte le località vacanziere) assolutamente fuori controllo.
I dati del bollettino della Protezione civile sul Coronavirus oggi 20 agosto in Italia
Ci sono 845 nuovi contagiati e sei morti. I dimessi o guariti sono oggi 180 mentre sono 66 (due in meno di ieri) i ricoverati in terapia intensiva. Dopo il numero dei nuovi positivi registrato ieri in Italia (erano 642), l’andamento dei contagi oggi 20 agosto secondo i dati della Protezione Civile e il bollettino del ministero della Salute: ci sono 845 nuovi contagiati e sei morti.
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Storace senza decenza
Ieri l’ha fatto Francesco Storace. Ve lo ricordate? Ex portavoce di Fini, ex ministro della Sanità dimissionario, ex governatore del Lazio che ha lasciato un buco per cui gli ospedali regionali sono stati commissariati per anni. Dopo avermi ricoperto di insulti su Twitter per aver fatto notare la “curiosità” della sua assunzione al Tempo, quotidiano del colosso delle cliniche private Angelucci, a cui la Regione che guidava consegnò vagonate di milioni di euro pubblici, Storace ha minimizzato La Notizia perché, in sintesi, è un giornale che non legge nessuno. La stessa solfa l’hanno già detta in tv Belpietro, Calenda e da ultimo il professore Zecchi, cavandosela così piuttosto che rispondere nel merito a uno dei pochi giornalisti che non si beve le loro panzane. A tali signori, e ai bifolchi che rilanciano l’identica sciocchezza sui social network, con offese e minacce, intendo però spiegare che questo giornale e chi ci lavora sono orgogliosi di essere una voce libera, che non prende finanziamenti pubblici e non fa gli interessi di editori in conflitto d’interessi, e se spesso siamo la centro di litigi in tv non è per farci vedere ma per non essere complici di trasmissioni di evidente propaganda politica e disinformazione.
“Furbetta”. “Vergognoso”. Tra Zingaretti e Raggi è guerra d’insulti
Guerra di insulti tra Zingaretti e Raggi. Storie di ordinaria follia di due esponenti di partiti che dovrebbero governare l’Italia, ma che a Roma si prendono a schiaffi. Per ora solo metaforici. Una guerra sulla spazzatura romana. Da una parte il governatore nonché segretario Pd, dall’altra la sindaca grillina. «La Regione Lazio anche sui rifiuti ha fatto il suo dovere. Meno rifiuti prodotti, più differenziata, nuovi impianti e sviluppo economia circolare. Ora basta furbizie. Tutti si devono assumere le proprie responsabilità per una gestione green del ciclo. I rifiuti non sono un problema, ma una risorsa». Così Zingaretti sul Piano regionale dei rifiuti fino al 2025. Un piano che impone alla Raggi delle discariche nel Comune di Roma, La risposta della sindaca è durissima. «Zingaretti parla di furbizie sui rifiuti – scrive -. L’unica furbizia è quella del tuo piano regionale. Roma e i suoi tre milioni di abitanti non meritano altre discariche e tmb nella loro città. Non rispetti nemmeno la parola data».
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Marco Travaglio spiega in 7 punti perché votare SÌ al prossimo referendum sul taglio dei parlamentari
A Salvini chiedono della Bielorussia, lui risponde parlando di scadenze fiscali italiane e del suo processo
Cosa ne pensa Salvini della Bielorussia? Che sia meglio andare a fare una passeggiata con sua figlia. Non solo discoteche ma anche Bielorussia. Durante In Onda su La 7 a Salvini è stato domandato direttamente per chi parteggiasse nella questione Bielorussia: Lukashenko o la leader dell’opposizione? La reazione di Salvini, come si vede dal video, è immediatamente stizzita e – considerato come va avanti la conversazione – è evidente che il leader leghista appoggia l’atteggiamento di Putin più di quello del resto degli stati europei. La parte dell’intervista che riguarda la Bielorussia è al minuti 2.24 del video. Salvini: «Lo lasciamo decidere ai bielorussi o lo devo dire io cosa devono fare?». Una risposta che già lascia intendere il pensiero di Salvini, che forse pecca di mancata conoscenza di quanto è accaduto dalle elezioni nel paese governato da Lukashenko. Telese si dice stupito della risposta del leader leghista e incalza subito: «Beh, se ci sono delle elezioni negate…».
La rovina del giornalismo italiano
Secondo la stampa mainstream il Movimento ormai è un partito come gli altri perché si è rimangiato il secondo mandato. Gli è bastato omettere che la modifica si riferisce solo agli amministratori locali per confezionare l’ennesima fake-news da diffondere sotto gli ombrelloni. Le condizioni del giornalismo italiano sono davvero disperate. Ormai perfino i pesci si rifiutano di venire incartati con certi quotidiani. Pretendono anche loro un congedo dignitoso. La stampa mainstream è uno di quegli ambiti in cui sono più evidenti i mali che ancora affliggono il nostro paese. Quel vecchio regime politico ma anche culturale che non si vuole rassegnare al suo triste tramonto. Ingoiata l’ennesima fake sul secondo mandato, i lettori di quei giornali borbottano sotto il solleone contro il Movimento che ha tradito se stesso.
Coronavirus, contagi sempre più su: 642 nuovi casi e 7 morti
Aumenta la diffusione del Coronavirus in Italia. Oggi i dati diffusi dal ministero della Salute registrano 642 nuovi casi (ieri erano 403) e 7 morti. Complessivamente il totale dei casi dall’inizio della pandemia si attesta a 255.278 mentre i deceduti arrivano a 35.412. Gli attualmente positivi sono 15.360 con un incremento di 271 rispetto a ieri. I dimessi dalle strutture ospedaliere sono 364 in piu’. Le Regioni con più casi oggi sono Lombardia (91), Emilia Romagna (76), Lazio (75), Veneto (59). In crescita anche i tamponi: 71 mila, quasi 20 mila in più di ieri.
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Il centrodestra sigla il patto anti-inciucio, ma lo fece anche nel 2018
Approvata la richiesta che Giorgia Meloni porta avanti da quasi un anno. Ma quell'accordo venne firmato anche nel marzo 2018. Poi la Lega andò al governo con il M5S. Giorgia Meloni lo ha sempre chiesto e, stavolta, la firma è arrivata. Il Centrodestra ha il suo patto anti-inciucio, per evitare che – dopo il voto – i partiti si disperdano e trovino accordi con altre forze politiche per formare un governo. La notizia è stata annunciata con enfasi dalla leader di Fratelli d’Italia, che si è battuta per ottenere l’accordo con Lega e Forza Italia fin dalla fine del governo Conte-1. Anzi, quell’intesa venne siglata dai tre partiti di centrodestra anche prima delle elezioni del 4 marzo 2018, ma lo scorrere degli eventi ha visto la narrazione di una storia diversa, con l’accordo (inciucio?) tra Lega e Movimento 5 Stelle. I tempi erano diversi: l’Italia presentava una realtà politica differente, Pd e Movimento 5 Stelle si dilettavano in battaglie dialettiche dai toni molto accesi (per usare un eufemismo) e non era alle porte l’ipotesi di un governo giallorosso. Sta di fatto che oggi Giorgia Meloni può esultare per aver portato a segno un punto importante.
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L’evoluzione scomoda del MoVimento 5 Stelle
L'EVOLUZIONE SCOMODA DEL MOVIMENTO 5 STELLE. È ufficiale. I 5 Stelle non possono cambiare le loro regole interne né decidere diversi criteri per le loro alleanze (né su base nazionale né, tanto meno, territoriale). Dopo 10 anni di vita suonati i vertici del MoVimento, per il fior fiore dei politicanti di mestiere e le mejo penne del bigoncio, hanno tradito loro stessi. Lo ha deciso la casta, lo ha megafonato la stampa asservita, praticamente tutta, tranne un paio di testate che, affette da uno strano virus, si finanziano con la vendita dei loro giornali e a cui ogni tanto scappa di dire cose vere. Tipo che i vertici del Movimento hanno fatto bene a cambiare alcune delle sue regole interne. Non si fa così. Questi signori ci contavano sulla rigidità strutturale dei grillini e sulle loro regole della prima ora. Batterli sul campo, alla prossima tornata regionale, sapevano sarebbe stata una passeggiata di salute. Ora invece, presi alla sprovvista, si stanno rodendo il fegato pensando che ove saranno possibili alleanze locali col pd e liste civiche, potendo puntare su qualche nome specchiato, la loro vittoria sarà tutt'altro che scontata. Se la dovranno sudare. E non solo. Questi faccendieri mascherati da politici, davano per acquisito il fatto che due Sindache scomode come la Raggi e l'Appendino, che sia per dirittura morale che per le capacità dimostrate di risollevare le casse esangui di due comuni spolpati da lor signori, gli hanno dato i punti, al prossimo giro si sarebbero dovute chiamar fuori da Roma e Torino. Sarebbe stata una pacchia! Gli piacevano, ahh se gli piacevano 'ste regole grilline, ai volponi di lungo corso!
Marco Travaglio: Dovete morire
Dicevano: i 5Stelle sono totalitari perché comandano Grillo e Casaleggio. Poi Casaleggio morì e Grillo s’eclissò, allora dicevano: eh, non parla più perché l’han fatto fuori, anzi si è stufato, anzi i 5Stelle sono morti e lui fa un nuovo movimento. Poi è arrivato Casaleggio jr. e dicevano: non sono totalitari, sono ereditari. Ora Casaleggio sta sulle palle pure a Di Maio, allora dicono: ecco, fanno fuori pure Casaleggio. Dicevano: Rousseau è una roulette truccata, vince sempre il banco, cioè la Spectre casaleggiana: poi sull’abolizione del reato di clandestinità Grillo e Casaleggio dissero no, e vinse il sì; sull’alleanza col Pd Casaleggio sperava nel no, e stravinse il sì; l’altro giorno sulle alleanze coi partiti Casaleggio puntava sul no, ed è uscito il sì. Dicevano che i 5Stelle erano un monolite, una setta plagiata dai suoi guru, una massa di ebeti terrorizzati dalle espulsioni, anzi epurazioni, anzi purghe staliniane e rastrellamenti nazisti; ma dicevano pure, in lieve contraddizione, che il M5S è sempre sull’orlo della rivolta, della scissione, della fuga di massa, dell’esodo biblico. Dicevano che era ora di finirla con quest’allergia alle alleanze: quelli le hanno fatte, anche troppe e ora gli dicono che sono incoerenti ad allearsi.
L’assurda polemica sulla borsa della compagna di Conte: ecco quanto costa in realtà
Se ne è parlato per giorni e giorni, è diventato l’oggetto più discusso del web in questa calda estate in cui, evidentemente, si sentiva il bisogno di un argomento più leggero che distraesse dall’attualità: stiamo parlando della borsa sfoggiata da Olivia Paladino assieme al compagno, il premier Giuseppe Conte, durante un’uscita pubblica. L’accessorio che la dama del premier aveva scelto ha scatenato le attenzioni ossessive di esperti (e meno esperti) di moda. La (falsa) notizia era che la borsa in questione fosse una di quelle da collezione, il cui prezzo al pubblico fa impallidire e indignare gli osservatori più attenti: sbirciando sui siti, alcuni “webeti” avevano cominciato a far girare la voce che la borsa in questione costerebbe 81.604 euro. Certamente una cifra da capogiro considerando che si tratta soltanto di un accessorio e che il Paese è alle prese con una pandemia e una crisi economica di un certo rilievo. “È una Kelly Vintage di Hermes, vale 84mila euro!” ha spiegato qualcuno fino a far diventare la foto della borsa virale come non si vedeva dai tempi del maglioncino di Agnese Renzi. Il famoso periodico di inchiesta diretto da Alfonso Signorini, “Chi”, ha scoperto però la verità. Non è una Kelly Vintage, anzi non è proprio una Kelly la borsa di Olivia. E non solo non vale 84mila euro ma non appartiene proprio a quel range di prezzo. La borsa della Paladino è in realtà una ben più economica borsetta acquistata in un negozio di San Felice Circeo dal valore di circa 140 euro.
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Ecco perché ai partiti piace il Mes
Incurante del fatto che meno si sente più recupera consensi, il segretario del Pd Nicola Zingaretti è tornato a farsi vivo per chiedere al Governo, tra le altre cose, di prendere i soldi del Mes sanitario, cioè il fondo messo a disposizione dall’Europa apparentemente a condizioni di favore. Senza tornare per l’ennesima volta sulle evidenti insidie di questo pessimo strumento, da cui non a caso tutti i Paesi con problemi di sanità pubblica persino peggiori dei nostri si tengono alla larga, dobbiamo riconoscere che pochi possono parlare di sanità quanto Zingaretti, visto che guida una Regione, il Lazio, dove gli ospedali sono stati commissariati per anni a causa di un debito mostruoso, e che pertanto sono stati pesantemente ridimensionati, quando non del tutto chiusi. Un disastro esploso all’epoca di un governatore precedente, Francesco Storace, del Centrodestra, nell’epoca in cui proprio quella parte politica rivendicava di voler trattare alla pari la sanità pubblica e quella privata, con la conseguenza di svuotare le casse alle Asl e far lievitare gli utili dei colossi delle cliniche.
Salvini senza mascherina nella fabbrica di yogurt, ma la Lega cancella la foto
Vi ricordate la storia di Salvini che annusa il formaggio nel caseificio in Toscana? Come sempre il Capitano che dice di rispettare le norme sulle mascherine (salvo poi essere cazziato da chi ha il titolo per farlo) era stato beccato in flagrante in un luogo chiuso e addirittura in un laboratorio di alimenti a non rispettarle. Anzi le foto le aveva pubblicate proprio lui: “In visita al caseificio Busti, territorio pisano. Qui un gemellaggio fra Toscana e Sicilia: pecorino coi pistacchi di Bronte. Viva l’Italia!” aveva scritto. I proprietari della fabbrica sommersi dalle polemiche avevano poi fatto sapere che la forma di pecorino annusata era stata regalata a Salvini e quindi nessuno avrebbe rischiato di averne un pezzo in frigo. Ma di certo il Capitano non ha fatto una bella figura, nonostante abbia negato fino alla morte di aver sbagliato. Oggi il leader della Lega è in visita ad un paese in provincia di La Spezia, Varese Ligure. E dopo aver pubblicato la solita diretta in cui in piazza con il solito grandangolo dice le solite cose, si è recato in una fabbrica di yogurt biologico, la “Ars Food”. I solerti social media della Lega hanno seguito tutto e pubblicato in tempo reale la visita. Forse troppo in tempo reale. Infatti è sfuggito loro qualcosa che non andava postato su Facebook. Di cosa si tratta? Dell’ennesima figuraccia di Salvini senza mascherina in un luogo in cui vengono preparati alimenti:
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L’Italia a metà ottobre consegnerà all’Ue il suo Recovery Plan. Conte: “Dedicheremo molta attenzione alle infrastrutture materiali e immateriali. Puntiamo a investire su scuola, università e ricerca”
“Intendiamo consegnare il piano in Europa a metà ottobre”. E’ quanto ha detto al Fatto Quotidiano il premier, Giuseppe Conte, a proposito del Recovery Plan. “Gli ‘stati generali’ di consultazione nazionale a Villa Pamphilj – ha aggiunto il presidente del Consiglio – ci hanno avvantaggiato. Abbiamo elaborato un Piano di Rilancio offrendolo alla condivisione di 122 tra associazioni di categoria, parti sociali, organismi non profit, personalità varie”. “Ora – ha proseguito – stiamo lavorando per estrarre quei progetti che più direttamente rispondono alla logica dei finanziamenti europei, che contemplano investimenti e riforme strutturali per rendere più competitivo e resiliente il Paese. Dedicheremo molta attenzione alle infrastrutture materiali e immateriali e puntiamo a investire su scuola, università e ricerca. Ne approfitteremo anche per migliorare l’efficienza della Pubblica amministrazione e del sistema giustizia”.
Coronavirus, nel mondo oltre 22 milioni di casi. In Francia mascherine obbligatorie nei luoghi di lavoro
Il Brasile ha registrato ulteriori 1.352 decessi e 47.784 nuovi contagi nelle ultime 24 ore. Studio Usa: "Si trasmette fino a 5 metri di distanza". Anche Cuba nella corsa al vaccino: a fine mese test 'Soberana 01'. Dal primo settembre la Francia renderà obbligatorie le mascherine nella maggior parte dei luoghi di lavoro. È probabile che la nuova regola si applichi a tutti gli spazi condivisi negli uffici e nelle fabbriche in cui è presente più di un dipendente non nei singoli uffici. Le mascherine sono già obbligatorie nei luoghi pubblici. Il numero medio dei nuovi contagi registrati in sette giorni è ben superiore a 2mila, il doppio di quello che era all'inizio del mese.
Roma: al parco Zoomarine folla di adulti e bambini senza mascherine. Gli animalisti: "Nessuna precauzione"
Una foto scattata sugli spalti lunedì 17 agosto durante lo show dei delfini ha fatto insorgere l'associazione Earth per i diritti degli animali. Che ha subito chiesto severi controlli ai vigili di Pomezia. La direzione del parco acquatico: "I nostri protocolli approvati dalle autorità sanitarie". "Abbiamo ricevuto tante segnalazioni sulla situazione senza controllo che si è venuta a creare durante gli spettacoli di Zoomarine, con gli spettatori seduti vicinissimi l'uno all'altro e senza mascherina in barba ad ogni precauzione e ai DPCM emanati dal Governo. Ci siamo attivati segnalando tale situazione via pec alla polizia locale di Pomezia e chiedendo controlli". Così comincia un post dell'associazione per i diritti degli animali Earth che su Fb denuncia, postando anche la foto scattata da un gruppo di mamme, come lo scorso lunedì 17 agosto sugli spalti del parco acquatico vicino Pomezia, alle porte di Roma, non sia stata rispettata alcuna precauzione anti-Covid per assistere allo spettacolo dei delfini ammaestrati nella piscina.
Salvini ha la faccia tosta di dare la colpa ai commercialisti per il bonus preso dai leghisti
Salvini rilascia un’intervista a Panorama in cui spiega che aspetta l’esito delle Regionali per una spallata al governo. C’è tutto il repertorio del Capitano: dagli sbarchi che aumentano all’emergenza coronavirus che non esiste. Dice persino che la Lega i 49 milioni non li ha mai visti, ma allora che cosa sta restituendo in comode rate? Nell’intervista Salvini parla anche dello scandalo del bonus 600 euro per le partite iva richiesto e incassato dai parlamentari Andrea Dara e Elena Murelli, oltre che da un discreto numero di consiglieri regionali della Lega in Veneto ma anche in Piemonte o in Emilia Romagna, tanto per ricordarne qualcuno. Il leader del Carroccio non trova di meglio per giustificare l’operato degli eletti del suo partito che dare la colpa ai commercialisti: Ha colto l’irritazione per lo scandalo dei 600 euro? Ho parlato con i commercialisti e i parlamentari coinvolti. Mi è stato spiegato che i professionisti hanno fatto la richiesta in automatico, senza chiederlo agli interessati. E che è stato restituito tutto. I parlamentari verranno sospesi, i consiglieri regionali non saranno più ricandidati perché bisogna essere iperattenti. Ma la vicenda non riguarda soltanto loro.
Le discoteche devono rimanere chiuse. Il Tar del Lazio dà torto ai gestori. Respinta la richiesta di sospensione urgente dell’ordinanza del ministro Speranza
Il Tar del Lazio ha detto no alla sospensione cautelare urgente dell’ordinanza con la quale il 16 agosto il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha chiuso le discoteche e introdotto l’obbligo di mascherina nei luoghi pubblici dove c’è il rischio assembramenti. Il presidente della terza sezione quater del Tar del Lazio, con un decreto monocratico, ha respinto la richiesta di sospensione cautelare urgente proposta dal Silb-Fipe-Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo. L’udienza in camera di consiglio, per la valutazione collegiale del ricorso, è stata fissata per il prossimo 9 settembre.
Coronavirus, la chat dei ragazzi di Roma trovati positivi dopo la festa a Porto Rotondo: “È grave, stiamo per gli affari nostri”
“Regà io non me la sento di salire in Paese”, “alla fine effettivamente è grave”, “evitiamo, stiamocene per gli affari nostri con le mascherine”: sono solo alcuni dei messaggi, pubblicati oggi dal Corriere della Sera, che gli 8 ragazzi di Roma risultati positivi al Coronavirus dopo aver partecipato a una festa in una nota discoteca di Porto Rotondo, in Sardegna, si sono scambiati in chat. Messaggi da cui trapela la paura per il focolaio originatosi durante la serata di Porto Rotondo e importato nella Capitale, ma anche una certa consapevolezza di aver avuto un comportamento da sprovveduti. Nei messaggi che i ragazzi, quasi tutti di Roma Nord (dai Parioli a Prati, passando per il quartiere Fleming), si sono scambiati su un gruppo Whatsapp non c’è più spazio per la sfrontatezza dei giorni scorsi.
Cosa fare se un bambino ha i sintomi di COVID-19 in classe
L’alunno in questione verrà portato in un locale adibito all’isolamento nell’attesa che i genitori vadano a prenderlo. Qualora il tampone confermi la diagnosi, si procederà al tracciamento dei contatti. Un caso isolato non basta a decretare la chiusura di una scuola (decisione che spetterà alla Asl e non al preside), ma potrebbe a costringere a restare a casa per due settimane (il tempo della quarantena) i suoi compagni. «La raccomandazione è di mandare a scuola i bambini in condizione di benessere. Non devono avere sintomi di nessun genere, raffreddore, tosse, diarrea, febbre. Non è detto che tutti questi segnali siano dovuti al virus ma nell’incertezza sara meglio tenerli a casa per maggiore tranquillità. Nessuno meglio di mamma e papà sa capire»: dopo le fregnacce sui bambini con la febbre isolati oggi Alberto Villani, presidente della società italiana di pediatria e membro del Comitato tecnico scientifico, spiega al Corriere della Sera cosa fare se un bambino ha i sintomi di COVID-19 in classe. Il governo ha diffuso le linee guida per il rientro a scuola a settembre, che regoleranno il ritorno tra i banchi di oltre otto milioni di bambini e ragazzi. Il ministero dell’Istruzione e l’Istituto superiore di Sanità sono stati costretti a smentire una fantasiosa ricostruzione su possibili deportazioni di bimbi febbricitanti da scuola alla Asl, senza passare per casa. Si tratta di una fake news: l’alunno in questione verrà semplicemente portato in un locale adibito all’isolamento nell’attesa che i genitori vadano a prenderlo.
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Fondi pubblici e vendita gonfiata. Pista svizzera sui soldi della Lega. La Procura di Milano accelera sulla Lombardia Film Commission. Salvini prende le distanze ma non chiarisce
Passo avanti nell'inchiesta sui fondi manovrati dai commercialisti del Carroccio dopo l'acquisto a prezzo gonfiato di un immobile della Lombardia Film Commission. La prima tappa dei soldi trovata in Svizzera. E resta aperto il fronte dei 49 milioni. I soldi della Lega sono finiti in Svizzera. Creando strutture societarie complesse i commercialisti vicini al Carroccio, Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, ex revisori contabili del partito, hanno effettuato i trasferimenti di denaro frutto della vendita gonfiata a Cormano, nel milanese, di un capannone acquistato con i fondi pubblici della Lombardia Film Commission, presieduta dallo stesso Di Rubba. Questa l’ipotesi a cui sta lavorando la Procura della Repubblica di Milano, con un confronto costante con le Procure di Bergamo e Genova che seguono il caso dei fondi della stessa Lega. L’ennesimo capitolo di una storia giudiziaria fatta di truffe ai danni dello Stato, con 49 milioni di euro spariti e ancora tutti da recuperare, e pesantissimi sospetti di affari proibiti che l’ormai ex partito del Nord avrebbe cercato di fare nella sua corsa a imporsi come principale partito nazionale, partendo dal controverso affare russo su cui indagano sempre gli inquirenti milanesi.
Covid: la disinformazione corre sui social
Bufale e disinformazione fanno sì che la covid non venga percepita come una minaccia: per questo chi si informa solo sui social network tende a non rispettare le misure di protezione. Secondo uno studio canadese pubblicato su Misinformation Review chi si informa solamente sui social network sarebbe più incline a non rispettare le misure restrittive anti-covid, rispetto a chi fa riferimento principalmente ai tradizionali canali di informazione. Questo perché su Twitter, Facebook & Co. disinformazione e bufale corrono veloci, sono a portata di clic e vengono condivise compulsivamente e senza controllo, e grazie alla loro diffusione appaiono affidabili, così possono far cadere chi le legge nelle trappole complottiste secondo cui (per esempio) il virus non esiste, è stato creato in laboratorio oppure - peggio ancora - lo hanno perfidamente diffuso cinesi o americani per tenerci sotto controllo.
La madre morì per il Covid-19 ma Miguel Bosè è contro le mascherine
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Il medico che va a cazziare Salvini a Forte dei Marmi perché è senza mascherina
Giacomo Salvini sul Fatto di oggi racconta che un medico ha cazziato Matteo Salvini che non indossava la mascherina mentre era al mercato di Forte dei Marmi:
Poi ci sono i comizi politici e le passerelle: sarà il periodo di ferie ma le piazze con Susanna Ceccardi sono mezze vuote (ci sono quasi solo gli storici militanti del partito), spesso interrotte da contestazioni. Poi c’è anche chi è arrivato a bacchettarlo per il mancato rispetto delle regole anti-covid. Pochi giorni fa, mentre il leader del Carroccio era con alcuni simpatizzanti al mercato di Forte dei Marmi senza mascherina, gli si è avvicinata Lucia Tanganelli, che fa l’oncologa all’ospeda – le San Luca di Lucca e nei mesi scorsi ha conosciuto in corsia il dramma del covid.
La dottoressa lo ha rimproverato: “Ma la mascherina dov’è?”. Lui, un po’ imbarazzato, ha tentato di spiegare: “Siamo all’aria aperta”. Ma il distanziamento non era certo rispettato: “C’è un assembramento, il covid è una cosa seria” ha replicato lei. A quel punto Salvini se n’è andato spazientito dopo aver pronunciato una battuta infelice: “Va bene, lei però si vada ad auto-assembrare”.
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Coronavirus: Malta chiude bar e locali, stop a feste in barca. Polizia antisommossa per far rispettare obbligo mascherina a Marsiglia
Nel Vecchio Continente Spagna e Francia ieri si sono contese il primato della crescita più violenta dell’epidemia. L’ultimo record in ordine di tempo è stato raggiunto dalla Francia, con oltre 3.300 contagi in 24 ore e l’aumento dei pazienti in rianimazione. Il contagio da coronavirus continua a correre in Europa. E a Malta dopo i 135 casi emersi tra sabato e domenica, altri 69 positivi registrati nelle ultime 24 ore, il governo è corso ai ripari. Dopo una riunione d’emergenza ieri, stamane ha varato una lista di provvedimenti che sanno di lockdown: chiusura di bar e locali notturni, obbligo di mascherina in tutti i luoghi pubblici al chiuso, stop ai party in barca, ricevimenti di nozze ammessi solo se i partecipanti sono seduti e mantengono il distanziamento, limitato a 15 il numero di persone che possono fare gruppo. Nel Vecchio Continente Spagna e Francia ieri si sono contese il primato della crescita più violenta dell’epidemia.
Dopo i runner e i migranti, tocca alla discoteche: perché siamo sempre a caccia dell’untore?
Quanto è cretino cercare un colpevole di un virus? Molto, moltissimo, eppure qui da noi è lo sport nazionale, praticato soprattutto da certa destra che ha bisogno di rifiutare l’analisi e la complessità per permettersi di restare a galla. Così siamo nell’era delle discoteche. Discoteche chiuse il 16 agosto, roba da far tremare i polsi, in attesa che il 26 dicembre si vietino i cenoni natalizi e il 2 gennaio esca un decreto che vieti i veglioni. C’è stata l’epoca dei runners, ve li ricordate? Schiere di forze dell’ordine che correvano armati di droni (e telecamere al seguito) per punire corridori solitari sulla spiaggia. Molta gente era felice: ecco di chi è la colpa, a posto così. Poi, come una glaciazione, è stata l’epoca dei passeggiatori con cane: vicini appostati ci raccontavano sui social che la coinquilina usciva con il cane troppo spesso, ecco l’untrice. Grande soddisfazione.
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