“Vi spiego cosa intendevo quando ho detto che la Lombardia aggiusta i numeri sul Covid”
"Non torno indietro, la Regione fa gaming coi dati sul Covid. Ci querelino pure, ma almeno siano trasparenti come le altre regioni". Intervista a Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. Come va? Tutto a posto, tranquillissimo. Sono abituato… Anche dopo le 24 ore che ha vissuto giovedì? Mi sono un po’ stupito di questa reazione scomposta da parte di Regione Lombardia, anche perché querelare un ente indipendente che fa monitoraggio pubblico non mi sembra una bella idea… Perché non è una bella idea? La Fondazione Gimbe è un ente indipendente, non è che puoi querelarlo solo perché dice cose brutte, e che va bene quando ti dà la medaglia ma poi va male quando dice che stai facendo cose che non vanno. Noi da anni facciamo un monitoraggio indipendente della qualità del servizio sanitario in Italia. Come mai questa sua dichiarazione proprio ora? È stato un mix tra una comunicazione della Gimbe e le mie dichiarazioni ad aver sollevato il polverone. Una coincidenza. Tornerebbe indietro rispetto alle sue dichiarazioni? No. Non devo correggere nulla.
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Ma quale colpa del Governo, le Regioni hanno istituito 117 zone rosse. Anche la Lombardia poteva
E quindi, con un certo stupore, scopriamo che l’istituzione della zona rossa nella Bergamasca avrebbe dovuto essere “una decisione governativa”. Lo ha detto il procuratore capo Maria Cristina Rota ai microfoni del Tg3, e già viene da chiedersi perché il procuratore capo che sta indagando, anziché accertare i fatti senza condividere le prime considerazioni con la stampa, rilasci simili dichiarazioni proprio alla stampa. Aggiungendo poi: “Si tratta di indagini lunghe e complesse che richiederanno tempo”. Se si tratta di indagini lunghe e complesse come mai si è già giunti alla conclusione che era una decisione governativa? Fortuna che sono indagini lunghe e complesse. Fossero state brevi, saremmo già alla sentenza. Inoltre, è vero che l’istituzione delle zone rosse nella prima fase dell’emergenza spettava al Governo? No. Secondo il ricercatore di diritto amministrativo dell’Università di Milano Stefano D’Ancona “è in capo al Ministero della Salute, al presidente della giunta regionale e al sindaco, la competenza ad adottare ordinanze urgenti tramite ordinanze libere in materia di igiene e sanità pubblica. (art.32 c.3, L.833/78)”.
Quello che Meloni e Salvini non raccontano sulla storia del Milite Ignoto il 2 giugno
La richiesta, arrivata al ministero della Difesa su carta intestata di Fratelli d’Italia e firmata personalmente da Meloni, è stata respinta dal cerimoniale di Palazzo Chigi, dove l’iniziativa dell ’ex ministra è stata accolta con sconcerto e disapprovazione. Ma nel 2019 né lei che Salvini si erano presentati alle celebrazioni. Giorgia Meloni voleva omaggiare il Milite Ignoto il 2 giugno come fa di solito il presidente della Repubblica e non ha per niente preso bene che la presidenza del Consiglio dei ministri (o, più correttamente, il ministero della Difesa) le abbia detto no. La fondatrice di Fratelli d’Italia, racconta oggi Il Fatto, avrebbe voluto deporre una corona d’alloro al milite ignoto, in fondo alla scalinata dell’altare della Patria, il monumento iconico di Piazza Venezia nel cuore di Roma. E avrebbe voluto farlo il 2 giugno, il giorno della Festa della Repubblica. Quest’anno infatti non ci sarà la tradizionale parata delle forze militari, per il solito, ovvio motivo di nome Covid.
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La ricetta dei Cinque Stelle. Riforma fiscale per tornare a crescere. Currò: “Bisogna mettere ordine nella giungla di scadenze e burocrazia”
Le parole del governatore di Bankitalia Ignazio Visco, che ha auspicato che l’Italia affronti il problema del sommerso e dell’evasione che si traduce in un aumento delle tasse per chi invece le paga, ha trovato il plauso del pentastellato Giovanni Currò (nella foto), componente della Commissione Finanze della Camera: “Per tanti anni si è parlato di una ristrutturazione del fisco, quasi sempre lasciata in disparte e mai veramente affrontata. Adesso il devastante impatto che la crisi economica sta avendo sull’economia del Paese, è necessario raccogliere la sfida lanciata dal governatore della Banca d’Italia.
Ancora tensioni tra Regioni e Governo sulla riapertura dei confini. La Sardegna insiste sul passaporto di negatività. Per la Santelli in Calabria l’unico rischio è ingrassare
Il governatore della Toscana Rossi invita al buonsenso: "Protocolli e passaporti mi sembrano sciocchezze. Non sono per fare lo sceriffo o per la guerra tra regioni, ma serve cautela". “Nessuna lite e nessuna chiusura. Al di là della semplificazione verbale, il primo a voler essere rassicurato è proprio il turista”. E’ quanto ha detto al Corriere della Sera il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, a proposito delle polemiche legate alla riapertura e alla libera circolazione fra regioni. “I dipartimenti Salute e Turismo della mia regione – ha aggiunto il governatore – stanno lavorando a un protocollo. La parola d’ordine è riaprire in sicurezza. Anche se il mondo scientifico ci ripete che la sicurezza al cento per cento non esiste”.
«Il virus è un trucco»: la Marcia su Roma dei 200 a Piazza Venezia
La manifestazione è stata organizzata dal gruppo “Marcia su Roma” nato sul social network Facebook. “Il virus è un trucco per inventare la crisi”, urlano i manifestanti che cercano di arrivare a Montecitorio e finiscono per occupare piazza Venezia mentre uno di loro viene trattenuto dalla polizia. Manifestazione non preavvisata al centro di Roma. Circa 200 persone hanno raggiunto piazza Venezia con l’intenzione di andare a Montecitorio. Sul posto le forze dell’ordine. La manifestazione è stata organizzata dal gruppo “Marcia su Roma” nato sul social network Facebook. “Il virus è un trucco per inventare la crisi”, urlano i manifestanti contenuti dai cordoni della polizia che blindano l’accesso delle strade verso Montecitorio.
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Formigoni ci ricorda dov’è il virus
Il governatore della Lombardia Attilio Fontana messo alle strette dai pm di Bergamo ha fatto il salto della quaglia e scaricato su Roma la responsabilità della diffusione del Covid nella sua regione. La tesi è che il compito di istituire le famose zone rosse, isolando i focolai del virus, non gli competeva perché toccava al Governo nazionale. Una splendida difesa, non c’è che dire, se non fosse che dall’inizio della pandemia dev’esserci in giro un gemello di Fontana a cui non va bene niente di quanto disposto da Palazzo Chigi. E sentire le Regioni che si ricordano dello Stato dopo non aver mollato un centimetro delle loro prerogative sulla sanità fa quanto meno masticare amaro. Quando però si parla del bengodi degli ospedali e delle Asl, in cui la politica e i privati affondano profondamente le loro mani, al peggio non c’è fine. E allora ecco arrivare in soccorso di Fontana e del suo improbabile assessore Galera con due elle l’ex dominus del Pirellone, Roberto Formigoni (nella foto), che in galera – quella vera – non ci sta malgrado una sentenza definitiva a 5 anni e 10 mesi di reclusione per corruzione nel processo sul crac delle Fondazioni Maugeri e San Raffaele. Invece di espiare in silenzio la condanna, il Celeste – come lo chiamavano ai tempi in cui in Lombardia non si muoveva foglia senza il suo consenso – appare in tv per difendere quel modello di sanità che oggi conta il più alto numero di vittime per Coronavirus in Italia, smantellato incautamente nel tessuto di prossimità e territoriale. E lì capisci che in questo Paese il virus è il minore dei mali.
Contratti di convivenza, anche in amore prevenire è meglio che curare
Dal 2016, quindi dall’entrata in vigore della legge Cirinnà, la scelta di due persone di convivere senza matrimonio non è più così libera. Infatti, se in passato due persone potevano decidere di restare per sempre una coppia di fatto, di scegliersi ogni giorno senza obblighi e di potersi dire addio da un giorno all’altro senza vincoli, oggi non è più così facile e immediato. Anche la mera convivenza, infatti, implica diritti e doveri reciproci (per esempio il convivente può essere tenuto al versamento di una somma di denaro a favore dell’altro che si trova in stato di bisogno). In ogni caso, al di là di quelle norme che valgono per tutti i conviventi, ogni coppia può liberamente decidere di individuare le regole che varranno per la propria famiglia, per quella coppia. Questo è possibile sottoscrivendo un contratto che individui, perimetri e disciplini gli aspetti economici e patrimoniali della convivenza. Prima di tutto, affinché il contratto di convivenza sia valido, deve essere sottoscritto da due persone maggiorenni, non sposate o unite civilmente. Dovrà esserci tra loro un legame affettivo che non potrà essere il rapporto di parentela, affinità o adozione. Il contratto dovrà avere la forma scritta e dovrà essere autenticato da un avvocato (o da un notaio).
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Patuanelli lancia la rivoluzione industriale 4.0. Un decreto stanzia altri sette miliardi per le aziende che innovano
Non solo Decreto Rilancio. Per affrontare la sfida di superare la crisi generata dall’emergenza coronavirus e rispondere allo stesso tempo alle esigenze del nuovo mondo che sta prendendo forma a causa della pandemia, il Governo sta mettendo in campo altri strumenti a sostegno delle aziende italiane. All’insegna dell’innovazione. Il ministero allo sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha quindi firmato il decreto che estende e potenzia il piano industria 4.0. Il decreto ministeriale sul pacchetto Transizione 4.0. prevede ulteriori sette miliardi “per dare nuova linfa – come specificato dal numero uno del Mise – all’innovazione delle imprese”. L’obiettivo di Patuanelli è di innovare tanto i macchinari quanto i processi produttivi. Un investimento sul futuro. “Si passa dal sistema dell’ammortamento al credito di imposta, e questo significa aumentare di più del 40% la platea delle imprese che possono accedere a questo incentivo”, ha evidenziato il ministro. Un decreto denominato piano industria 4.0 con l’ambizione di indicare con il numero 4 la quarta rivoluzione industriale, caratterizzata dell’automazione, dall’intelligenza artificiale e dai big data.
L’amico di Giorgia e Matteo dichiara guerra all’italia. Dopo l’Olanda pure l’Ungheria di Orbán spara sul Recovery Fund
Che la Commissione europea a guida Ursula von der Leyen abbia presentato il piano per la ripresa economica dell’Eurozona più ambizioso della storia dell’Ue è fuori di dubbio. Il fatto voglia finanziare il fondo Next Generation Ue con 750 miliardi di euro da reperire anche sul mercato è un passo enorme verso l’ integrazione delle politiche economiche dei paesi membri e la realizzazione di una coesione che non sia solo sulla carta. E i soldi previsti per l’Italia, anche al netto del contributo che il nostro Paese versa al bilancio Ue, non sono pochi. In ogni caso sono la fetta della torta più consistente in termini assoluti rispetto a quanto dovrebbe essere erogato agli altri Stati. Non a caso lo spread italiano si è abbassato immediatamente, e non a caso, pur con tutte le cautele del caso – in attesa del vertice di ratifica del 19 giugno – nel governo italiano la soddisfazione è palpabile: “In Europa l’Italia aveva chiesto da tempo che si facesse uno sforzo straordinario e si mobilitassero delle risorse adeguate attraverso l’emissione di titoli comuni europei. Siamo fiduciosi che il risultato finale del negoziato, che ci vedrà impegnati con grande determinazione, sia all’altezza di quello di cui l’Europa ha bisogno.
Con quella frase sulla mancata zona rossa Gallera ha confessato di essere inadeguato. Povera Lombardia
Mancata zona rossa, così Gallera confessa di essere inadeguato. Quindi Gallera è inadeguato, non è all’altezza di essere assessore in Lombardia. Lo dice lui stesso ai magistrati. Ha “sbagliato” quando con supponenza davanti alle telecamere si difendeva sulla mancata istituzione della zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro, sulla bergamasca, scaricando le colpe sul governo e spergiurando che la Regione non potesse agire di sua iniziativa. Ha sbagliato per ignoranza e non ha preso una decisione che avrebbe dovuto prendere perché ignorava che fosse di sua competenza. Ignorante, sbagliato, eppure sempre avvolto in quella sua sicumera che per settimane ha sfoggiato con cadenza quotidiana in quelle conferenze stampa che assomigliavano a comizi regolari e ripetuti. Non è un caso che proprio in quei giorni, quando ancora la figura dell’assessore di Regione Lombardia non era deperita nell’autorevolezza e nella credibilità come in questo periodo, si parlasse di Gallera come possibile candidato sindaco a Milano. E lui, ovviamente, innamorato com’è di se stesso, si era anche reso disponibile. Tutto sulla pelle dei morti come direbbe Salvini, solo che Salvini lo urla solo quando interessa a lui.
Cosa si è ridotto a fare Salvini per evitare di parlare di Recovery Fund
E che non si dica che .
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Recovery Fund, la Meloni fa scena muta e il grillino Giarrusso la sbeffeggia: “In Europa i sovranisti non contano nulla perché sanno solo dire no”
“Farebbe un po’ tenerezza leggere oggi un’intervista a Giorgia Meloni in cui si prende meriti che non ha, invece fa rabbia perché come spesso accade, la ex-ministra del governo che firmò il Mes qui a Bruxelles nel 2011, mente agli italiani”. Parola dell’europarlamentare M5S, Dino Giarrusso, che ricorda la posizione tenuta da FdI nelle ultime settimane. “Fratelli d’Italia – ricorda l’eurodeputato pentastellato – si è astenuto al Parlamento europeo sul Recovery Fund, puntavano sul fallimento del progetto europeo e del governo italiano e invece oggi c’è sul tavolo un piano poderoso che potrebbe portare oltre 170 miliardi di euro all’Italia, molti dei quali a fondo perduto”. “Grazie al lavoro diplomatico del governo Conte e del Movimento 5 Stelle oggi siamo a un passo da una svolta storica, un risultato inimmaginabile fino a qualche settimana fa, loro invece masticano amaro e sono costretti ad arrampicarsi sugli specchi”.
Salviamoci dai matti delle regioni
Ci mancavano solo i governatori che chiudono i confini delle regioni, che per farci passare chiedono il passaporto e se va avanti così tra un po’ si dichiarano guerra tra loro. Non serviva il Coronavirus per mostrare chiaramente che il regionalismo in Italia è un immenso fallimento. Ma la situazione adesso ha raggiunto le soglie del grottesco. Gli enti che dovevano svolgere funzioni intermedie tra le comunità locali e lo Stato sono diventati chi più chi meno immensi stipendifici, fonti inesauribili di costi, burocrazia e corruzione. I lettori più giovani potrebbero non ricordare, ma fino al 1970 le Regioni non c’erano e il nostro Paese andava a gonfie vele. Poi, siccome stavamo dalla parte del Patto atlantico, e quindi per ragioni geopolitiche la sinistra non poteva andare al governo, si decentrarono alcuni poteri in modo da accontentare il Pci che in quell’epoca era oggettivamente maggioritario in vaste aree della nazione.
FLORIDA «Il Covid? Una bufala»: complottista si ammala e finisce in ospedale
Per Brian Lee Hitchens, americano di 46 anni, il coronavirus era stato inventato dal governo per controllare le persone e che le mascherine fossero inutili. Brian Lee Hitchens ne era certo: il coronavirus era solo una bufala, paragonabile a una banale influenza. Le mascherine, il distanziamento sociale? Inutili. Ecco perché il 46enne americano, autista di Uber, non ha seguito le regole imposte dal governo e quando lui e la moglie si sono ammalati non ha chiesto subito aiuto. Ma quando la situazione si è aggravata ha dovuto farlo. Scoprendo che avevano contratto entrambi il Covid-19. La storia l’ha raccontata lui stesso con un post su Facebook, in cui ha spiegato che la moglie è ancora ricoverata in terapia intensiva mentre lui è in via di guarigione. Ma soprattutto, ha riconosciuto il suo errore come ha dichiarato in un’intervista alla Bbc: «Pensavamo che il governo stesse usando il virus per distrarci. Ora abbiamo capito che il coronavirus non è un fake».
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Quante probabilità ho di essere entrato in contatto con il virus? Il test per calcolarlo si fa online
Il Centro Medico Santagostino di Milano ha messo a punto un modello statistico, elaborato dalla équipe medica e di analisi dati. Basta collegarsi al sito e rispondere alle domande, in forma del tutto anonima. Vorreste sapere quante probabilità avete di essere entrati in contatto con il virus Covid-19 negli ultimi tre mesi? Il Centro Medico Santagostino di Milano ha messo a punto un modello statistico, elaborato dalla équipe medica e di analisi dati, per far sì che le persone, in totale autonomia, possano calcolare il proprio «punteggio» di probabilità percentuale. Il modello si basa sui dati provenienti dalla letteratura: nella sezione «Basi scientifiche» si possono consultare tutte le pubblicazioni scientifiche utilizzate. Per partecipare basta andare alla sezione dedicata del sito del Centro Medico Santagostino e rispondere alle domande. Le informazioni relative a caratteristiche anagrafiche (sesso, età, regione dove si è domiciliati), a comportamenti personali, ad eventuali sintomi, a contatti con individui infetti o a test eseguiti verranno registrate - ovviamente in maniera del tutto anonima - allo scopo di ricerca scientifica in campo medico ed epidemiologico e per finalità di statistica.
Recovery fund– In Germania la maggioranza è a favore. Orban attacca: “Assurdo e perverso finanziare i ricchi con soldi dei poveri””. Giornale olandese: da noi niente aiuti al Sud Europa “in vacanza”
Oltre a quelle dei "frugali" ci sono anche le resistenze dell'Europa dell'est, che non sarà più la principale beneficiaria dei trasferimenti europei. Mentre l'Italia per la prima volta riceverebbe più soldi di quelli che versa al bilancio Ue. Intanto l'opinione pubblica tedesca si allinea alle posizioni della cancelliera Merkel, che ha accettato l'emissione di debito comune da parte della Commissione per finanziare il piano. Dopo l’annuncio trionfale, ora è il momento delle trattative. Il fondo per la ripresa da 750 miliardi – di cui 500 da distribuire come sovvenzioni a fondo perduto – proposto dalla Commissione europea dovrà ottenere il via libera dai capi di Stato e di governo. Ed è probabile che arrivino modifiche. La tensione tra schieramento dei “frugali” e asse del Sud è ancora altissima. In più vanno affrontate anche le resistenze dell’Europa dell’est, che non sarà più la principale beneficiaria dei trasferimenti europei. Al contrario, l’Italia che di solito è contributore netto al bilancio Ue – cioè paga più di quanto riceva sotto forma di fondi europei – diventerebbe beneficiario netto.
Salvini su Instagram saluta Bugliano, il Comune che non esiste
Per un politico che si vanta di avere un rapporto privilegiato con il territorio, sempre in giro tra comizi e incontri con gli elettori, è una vera e propria figuraccia. Il leader della Lega Matteo Salvini è stato gabbato durante una diretta su Instagram da un utente, per la felicità di Matteo Doreteo, il fantomatico consigliere comunale di minoranza leghista del Comune di Bugliano. Peccato infatti che il municipio in provincia di Pisa non esista: il Comune è infatti stato inventato di sana pianta, diventando col tempo una realtà affermata dei social network a suon di finte ordinanze e “annunci shock”, diventati virali sul web. Una viralità che in più occasioni ha confuso gli stessi media, caduti nel tranello satirico. Così durante una diretta Instagram dell’ex ministro dell’Interno tra i tanti messaggi appare quello di un utente ‘burlone’ che chiede a Salvini di salutare il Comune di Bugliano. Prontamente il leader della Lega esegue, scatenando l’ilarità del web. Lo stesso Comune fake, amministrato dall’altrettanto inesistente sindaco Fabio Buggiani, ha immediatamente condiviso il video dei saluti con un messaggio chiarissimo: “Nonostante le divergenze politiche la salutiamo e le auguriamo ogni bene”.
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Ospedale Fiera di Milano, il drammatico flop di una sconsiderata operazione propagandistica
La risposta milanese alla Cina che ha costruito in poco tempo un ospedale Covid è stato l’ospedale Fiera di Milano, presentato in pompa magna dal governatore Attilio Fontana. Peccato che, in questo caso, sembra che l’attenzione sia stata puntata solo sulla propaganda politica, lasciando da parte l’efficienza della struttura. Come dimostra l’inchiesta del programma Piazza Pulita, da quando ha aperto, l’ospedale ha ospitato solo 26 pazienti. Ora ce ne sono 5 che, semmai dovessero avere problemi, dovrebbero essere trasferiti in un’altra struttura, perché il personale è ridotto all’osso e mancano molte competenze specifiche per via della decisione, scellerata, di progettare una terapia intensiva completamente staccata dagli altri reparti. Una terapia intensiva isolata da un ospedale si è rivelato un progetto sbagliato sin dall’inizio e adesso l’unica soluzione sembra la chiusura. E tutti i milioni di euro spesi? Davvero Fontana e Gallera vogliono farci credere, come continuano a sostenere, che l’emergenza è stata gestita al meglio?
Coronavirus, il disastro perfetto della Liguria: la "piccola Lombardia" di cui nessuno parla
Nelle ultime settimane la Liguria ha creato le condizioni per il disastro politico e sanitario perfetto. Nel silenzio generale, ha scalato tutte le classifiche sul Covid, mentre il governatore Giovanni Toti, invece di invocare prudenza, è diventato un sostenitore di quel "liberi tutti" che rischia di trasformarsi in una nuova ecatombe. Coronavirus, la Liguria è un disastro perfetto ma nessuno ne parla. C’è una piccola regione italiana, schiacciata tra il mare e le grandi regioni del Nord ovest, in cui nelle ultime settimane si stanno creando le condizioni per il disastro politico e sanitario perfetto. Con tutti i media italiani troppo occupati (giustamente) a raccontare la catastrofe lombarda, è finita che abbiamo sottovalutato quello che stava accadendo pochi chilometri più giù, in quella ex Liguria rossa diventata in meno di cinque anni un feudo sovranista. E che oggi, nel silenzio generale, ha scalato tutte le classifiche sul Coronavirus, dove è costantemente sul podio, in alcuni casi sul gradino più alto. A raccontare la gestione fallimentare della Giunta Toti-Lega sono i numeri: impietosi. Ma anche un’antologia dell’orrore di dichiarazioni, gaffe, fake news da far concorrenza da vicino al duo Fontana-Gallera.
Marcia su Roma: la manifestazione del 30 maggio (ma dove?)
Non una, non due ma ben tre diconsi ben tre manifestazioni convocate per il 30 maggio a Roma: una a Santi Apostoli, una a Montecitorio e una a Barberini. Ma non saranno troppe? Si chiama “Marcia su Roma” ma questo, per carità, non vuol mica dire che c’entri qualcosa l’altra marcia. E sarà il 30 maggio che “Il Popolo Sovrano” organizza una manifestazione convocata a Piazza Barberini dalle 11,30 alle 13,30. Con regole molto stingenti, visto che “si terrà nel rispetto delle misure del distanziamento sociale e delle direttive impartite dalla questura”.
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Coronavirus. La Grecia riapre a 29 paesi, ma non all’Italia
L'elenco sarà aggiornato il primo luglio, vietati gli ingressi fino a quella data. La Grecia ha annunciato l’elenco di 29 paesi da cui accettera’ i turisti quando i voli internazionali riprenderanno ad Atene e Salonicco il 15 giugno. Tra questi non c’e’ l’Italia. I paesi sono Albania, Australia, Austria, Macedonia del Nord, Bulgaria, Germania, Danimarca, Svizzera, Estonia, Giappone, Israele, Cina, Croazia, Cipro, Lettonia, Libano, Lituania, Malta, Montenegro, Nuova Zelanda, Norvegia, Corea del Sud, Ungheria, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Repubblica Ceca e Finlandia. L’elenco, riportato dal sito del quotidiano Ekathimerini, e’ stato compilato dopo aver esaminato i dati epidemiologici di ciascun Paese e tenuto conto degli annunci dell’Agenzia dell’unione europea per la sicurezza aerea (Easa), nonche’ della raccomandazione del comitato per le malattie infettive.
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Caporalato, Uber commissariata dal Tribunale di Milano. Secondo i pm avrebbe sfruttato i rider per consegnare cibo a domicilio
La Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano ha disposto il commissariamento della società Uber Italy per caporalato. Secondo gli elementi raccolti durante le indagini, coordinate dal pm Paolo Storari, la società è sospettata di aver sfruttato i rider utilizzati per consegnare cibo a domicilio attraverso l’App Uber Eats collegata al gruppo di noleggio auto. A Uber Italy i pm di Milano contestano il reato l’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro per la gestione dei fattorini che fanno le consegne a domicilio. Fattorini che, stando a quanto ricostruito dalle indagini culminate oggi con una serie di perquisizioni condotte dalla Guardia di finanza, formalmente non lavorano per Uber ma per altre due società di intermediazione del settore della logistica, tra cui la Flash Road City che risulta indagata nel procedimento.
Si abbassa l’età dei contagiati da Covid-19: raddoppiati quelli tra 10 e 19 anni (ma i numeri restano bassi)
Anche tra ventenni e trentenni si registra un aumento dei casi di coronavirus, più alto in termini assoluti, ma più lieve in percentuale. La percentuale dei nuovi casi registrati tra i piemontesi di età compresa tra i 10 e i 39 anni è in continua ascesa. Adesso, ad ammalarsi di più, sono i giovani. Lo racconta il Corriere della Sera che ha analizzato i bollettini periodici sull’andamento dell’epidemia covid19 dell’Istituto superiore di Sanità.
Per capire davvero che cosa sta succedendo ai giovani occorre confrontare le percentuali di casi per fascia d’età nel tempo. Prendiamo quella 0-19: sia al 19 marzo, sia al 23 aprile, la quota di questi giovani piemontesi contagiata era pari allo 0.5 per cento. Al 20 maggio, è salita all’1,1, un numero basso ma più che doppio rispetto a uno o due mesi fa.
Zoom: attenzione a ciò che scaricate, in rete circolano versioni infettate da malware
Non è la prima volta che vi raccontiamo di malintenzionati e hacker che tentano di sfruttare la situazione difficile in cui la pandemia di Coronavirus ci ha portati e, ovviamente, non sarà nemmeno l’ultima. Questa volta ad esempio i cybercriminali stanno cercando di approfittare della necessità di molti di lavorare da casa e di avere quindi bisogno di mettersi in contatto con i colleghi tramite videochiamate di gruppo. Secondo Trend Micro, infatti, in rete avrebbero iniziato a circolare alcuni installer modificati di Zoom, la piattaforma esplosa in popolarità proprio con l’arrivo di COVID-19, che sarebbero però pieni zeppi di diversi tipi di malware in grado di mettere in pericolo la sicurezza degli utenti. Due versioni modificate del file di installazione di Zoom in particolare sembrano contenere malware decisamente pericolosi: una installa sul PC vittima dell’attacco una backdoor in grado di permettere agli aggressori di eseguire routine dannose da remoto, l’altra compromette i computer delle vittime rendendoli parte di una botnet, una rete di computer infettati a insaputa dei proprietari e utilizzati dagli hacker che li controllano per gli scopi più disparati.
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Virus indebolito? Cosa pensano gli scienziati del nuovo ceppo scoperto a Brescia
La scoperta di un ceppo meno potente del virus isolato a Brescia ha aperto un confronto tra esperti. Il Coronavirus si è veramente indebolito? Potrebbe tornare nella sua forma più virulenta? Non tutti i virologi, in realtà, leggono questa informazione allo stesso modo. Anticipando la scoperta effettuata dal laboratorio di Microbiologia dell’Asst Spedali Civili, il presidente della Società italiana di virologia Arnaldo Caruso ha dichiarato: “Mentre i ceppi virali che siamo stati abituati a vedere in questi mesi, che abbiamo isolato e sequenziato, sono bombe biologiche capaci di sterminare le cellule bersaglio in 2-3 giorni, questo per iniziare ad attaccarle ha bisogno minimo di 6 giorni“.
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Le bufale del Giornale sulle mascherine che possono fare danni
Valentina Dardari sul Giornale oggi firma un articolo intitolato “L’allarme dei dottori: la mascherine adesso possono fare danni“. Secondo il quotidiano «I rischi alla salute che possono derivare dal loro continuo utilizzo sono infatti diversi, come spiegato dal Dr. Russell Blaylock. Per esempio mal di testa, aumento dell’insufficienza respiratoria, ipercapnia, ovvero l’aumento dell’anidride carbonica nel sangue perché viene inspirata nuovamente, ipossia, insomma, malattie che possono portare ad altre patologie più gravi, come crollo delle difese immunitarie e situazione favorevole al tumore». Questo è l’unico “dottore” che viene citato nell’articolo. Il Giornale cita come fonte questo sito che è un portale di notizie dedicato per i professionisti della contabilità e della finanza. L’articolo pubblicato da Accounting Weekly è però copiato da Technocracy News, che è la fonte originale dell’articolo. Il dottor Russel Blaylock è invece un neurochirurgo americano in pensione che attualmente insegna in un’università cristiana del Missouri ed è attualmente dedito a promuovere teorie cospirazioniste come quella delle scie chimiche, che secondo lui verrebbero rilasciate per causare il cancro secondo un complotto di governo e aziende. Blaylock è stato in più occasioni definito No-Vax e per queste sue posizioni ha vinto il premio di ciarlatano del giorno assegnato da un blog di cacciatori di bufale americano. Oltre a sostenere che l’aspartame sia pericoloso per la salute, Blaylock promuove “cure alternative” per il cancro.
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Assembramenti e movida, lo studente: “Che imbarazzo, al bar dovrebbero trasmettere video choc di sale operatorie”
Lo sfogo di un 20enne di Bologna: "Ho visto scene imbarazzanti, la mia generazione non ha capito niente. Servirebbe campagna di messaggi forti, perchè è questa è un'emergenza". “Non posso che ritenermi quantomeno insoddisfatto per il comportamento dei miei coetanei, intendo dai 18 ai 25 anni”. L’avvio della fase 2, anzi, è “pessimo”. Parola di ventenne: ovvero Alessandro Stella, bolognese, autore di una dura reprimenda nei confronti dei ragazzi della sua città che dopo il lockdown hanno ricominciato a divertirsi in giro senza rispettare le precauzioni anti-coronavirus. La filippica di Stella ha tenuto banco, ieri sera, nel corso di un dibattito online organizzato dall’Agorà del Pd a cui hanno partecipato, tra gli altri, i parlamentari Graziano Delrio e Andra De Maria e gli assessori regionali Raffaele Donini e Irene Priolo. L’intervento di Stella, studente universitario e responsabile comunicazione del circolo dem San Donato centro, prende le mosse da una serata passata subito dopo la fine del lockdown in un bar di via Codivilla, “punto di ritrovo per noi giovani e che rimane aperto tutta la notte“.
Coronavirus, l’inchiesta regionale in Lombardia ai renziani coi voti di Lega e Fi. Pd e M5s al palo: “disertiamo la commissione”
La maggioranza ignora l'indicazione dell'opposizione, protesta di M5s e Pd che parlano di "commissione addomesticata". Patrizia Baffi, codognese e consigliere lombardo di Italia Viva, e’ stata eletta presidente della commissione d’inchiesta covid19 alla Regione Lombardia. L’elezione è arrivata dopo le fumate nere delle due sedute precedenti a causa del veto del centrodestra sul candidato di opposizione, il dem Jacopo Scandella. Quattro i candidati, 20 i commissari votanti con Baffi a cui sono andati 46 voti, Jacopo Scandella (Pd, candidato anche del M5s) a cui ne sono andati 28, seguito da Michele Usuelli (+Europa) con tre voti e 2 schede nulle. Dopo l’elezione della renziana Baffi, il Pd e il M5S hanno abbandonato la seduta della commissione d’inchiesta lombarda sul covid-19. “La commissione insabbiamento“, cosi’ l’ha definita il gruppo M5S, che fa sapere di non aver intenzione di partecipare ai lavori “visto l’atteggiamento della maggioranza, di cui evidentemente ora fa parte anche Baffi”. Inoltre, i pentastellati chiedono le dimissioni dell’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera.
Che paura gli assistenti civici
Non ci salvano neppure il volontariato. La destra più becera e cialtrona di sempre, fiancheggiata da giornali e tv costretti a sfidare il senso del ridicolo pur di contestare il governo anche se moltiplicasse i pani e i pesci, ieri non ha trovato di meglio che dichiarare guerra a un esercito di pensionati, di padri, di madri e di splendidi ragazzi che vogliono dare un po’ del loro tempo per far ripartire il Paese, aiutare i Comuni e le persone che stanno superando lentamente la paura del Covid. Chi li ha definiti le nuove SS, chi gli spioni di Conte, chi ha dato fondo alla fantasia inventandosi di sana pianta le multe salatissime che ci dovranno appioppare, abbiamo sentito in ogni dove che quei sadici di Conte e dei sindaci dell’Anci hanno escogitato gli assistenti civici per privarci di quell’ultimo rimasuglio delle nostre libertà personali inspiegabilmente sopravvissuto alla dittatura sanitaria.
Giornata per le vittime del Covid. Casellati rischia la guerra con Fico. La presidente prima si è intestata la legge al Senato. E adesso ha scippato il ddl camici bianchi alla Camera
Camici bianchi, facce nere. Nerissime. L’istituzione della giornata nazionale per “dire grazie ai camici bianchi, fedeli angeli custodi di tutti i malati” sta provocando mal di pancia a 360 gradi. E tutto grazie alla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, promotrice del disegno di legge 1795 adottato come testo-base dalla commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. In sede deliberante, oltretutto: cioè un iter col turbo. Facce nere in Forza Italia, tanto per cominciare. Nerissima è quella di Urania Papatheu, la senatrice siciliana che, raccogliendo l’appello del regista Ferzan Ozpetek, per prima ha depositato un ddl per ricordare, il 20 febbraio di ogni anno, l’impegno e il sacrificio degli operatori sanitari italiani. A firmare il suo testo ben 33 senatori del gruppo Fi-Udc, da Mariarosaria Rossi a Licia Ronzulli, da Paola Binetti al questore Antonio De Poli. Tutti scippati della gloria e della fama dall’intervento a gamba tesa della Casellati, che, forzista come la Papatheu ma impossibilitata a presentare personalmente un disegno di legge, ha pressato tutti i capigruppo del Senato per far loro firmare un testo da lei predisposto.
Di Maio rafforzato dal Covid. Può tornare leader dei Cinque Stelle. L’unico vero sfidante in corsa rimane Di Battista. Ma il ministro è favorito per riprendersi il Movimento
Luigi Di Maio si è dimesso dal ruolo di capo politico del M5S a gennaio 2020 e da allora si è seduto a guardare quello che succedeva da un buen retiro molto particolare e prestigioso e cioè la poltrona di ministro degli Esteri. Qualcuno più malizioso potrebbe arrivare a dire che si è seduto con una bella scorta di pop corn. Di fatto in questi mesi ha tenuto un profilo basso dal punto di vista mediatico, ma non è affatto scomparso, anzi è intervenuto sempre puntualmente, imprimendo calibrate accensioni dei razzi al Movimento non più guidato da lui ma dal reggente Vito Crimi. E qui veniamo al punto dei famosi Stati generali che avrebbero dovuto sancire ufficialmente il passaggio di consegne dal reggente al nuovo leader. Ma il virus piombato sul mondo ha plasmato con la sua forza anche il palcoscenico politico, anzi partitico, italiano facendo rimandare l’appuntamento a tempo indeterminato, con la benedizione di Beppe Grillo. È chiaro che questo fatto abbia rafforzato Di Maio che così non ha assistito ad alcuna transizione di potere e ha mantenuto quindi intatte le sue possibilità di riconquistare i Cinque Stelle.
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