I dubbi dell'Oms: "In Italia i contagi sono un mistero. Legami incerti con la Cina"
"Quello che preoccupa della situazione italiana è che non tutti i casi registrati sembrano avere una chiara storia epidemiologica, cioè un legame con viaggi in Cina o contatti con altri casi già confermati". Hans Kluge, direttore dell'Organizzazione mondiale della sanità in Europa, sta seguendo minuto per minuto l'evoluzione della crisi da coronavirus in Lombardia e Veneto. Ieri ha parlato con il ministro Roberto Speranza e con il direttore generale della Sanità del Veneto Domenico Mantoan. Inoltre l'Oms ha organizzato una teleconferenza con gli esperti del ministero della Salute e della Regione Lombardia. "Gli sforzi delle autorità italiane sono ammirevoli", dice il numero uno dell'Oms nel continente. "Noi ci siamo offerti di lavorare insieme per dare il nostro supporto, per il bene dei cittadini italiani e della comunità internazionale". Come valuta l'esplosione di casi di Covid-19 nel Nord Italia? "Non è una sorpresa. Lo abbiamo già osservato in altri paesi diversi dalla Cina. Però ora è molto importante capire come si sono svolti gli eventi, identificare e tracciare i contagi: occorre che le autorità sanitarie italiane si focalizzino su questo aspetto".
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Manlio Di Stefano: “Perché il M5S perde consenso? Ce lo dice l’Agcom”
“Questo è un estratto della valutazione fatta dall’Autorità per le Garanzie per le Comunicazioni sulla coerenza tra il peso di ogni partito politico e la sua esposizione sulla RAI. Leggete bene perché si parla di ‘sistematica’ sotto esposizione del MoVimento 5 Stelle. E parliamo di RAI, figuriamoci Mediaset e La7”. Così su Facebook il sottosegretario agli Esteri e deputato M5S, Manlio Di Stefano, condividendo il testo della valutazione dell’Agcom, in cui si legge: “A proposito dei partiti, l’AgCom individua nei 5Stelle le principali vittime della disinformazione. Tra agosto del 2019 e gennaio del 2020, il Movimento grillino riceve sistematicamente uno spazio nell’informazione della Rai che è largamente inferiore a quello che gli spetterebbe, essendo ancora il primo partito in Parlamento. Anche i ministri, i viceministri e i sottosegretari grillini sono penalizzati, rispetto a quelli espressione delle altre forze di governo”. “Ora capite bene,” osserva Di Stefano “avremmo potuto fare come gli altri partiti susseguitisi al Governo, avremmo potuto lottizzare la RAI e mettere gente a noi utile, invece abbiamo scelto la via del merito e dell’indipendenza. Giusto e lodevole, ma che questo si trasformi addirittura in una punizione è davvero troppo”. “Questa situazione ci spiega, al di là delle nostre responsabilità su alcune scelte, il motivo del nostro calo costante. Come si può spiegare altrimenti un calo di gradimento per un movimento che nei suoi primi due anni di governo ha realizzato sostanzialmente tutti i punti di programma che si era fissato?” prosegue Di Stefano, che conclude: “Io vi faccio un invito, potete essere delusi e avere le vostre legittime lamentale da fare, ma qui c’è un sogno da proteggere da sciacalli senza scrupoli. Se non lo difendiamo noi per primi diffondendo la verità ci renderemo conto troppo tardi di averlo perso per sempre ridando il paese in mano agli approfittatori che lo governavano prima di noi.
Forza ragazzi, siate fieri del M5S e tornate a diffondere quanto di bello stiamo facendo!”.
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Virus, primo caso a Torino: ha avuto contatti con alcuni dei contagiati della Lombardia
Registrato all’ospedale Amedeo di Savoia. Monitorata la famiglia: moglie e due figli, di 8 e 10 anni. L’uomo è entrato in contatto con due contagiati nella ditta in cui lavora a Cesano Boscone. Negativi i test sugli altri 15 casi sospetti in Piemonte. Il coronavirus arriva in Piemonte. Un caso di contagio è stato registrato oggi, sabato 22, all’ospedale Amedeo di Savoia di Torino. Si tratta di un uomo di 40 anni che ha avuto contatti con alcune delle persone contagiate in Lombardia. Il 40enne al momento, ha un po’ di febbre, ma non sarebbe grave. La famiglia è monitorata. Il 40enne è di Torino e lavora in una ditta di Cesano Boscone, nel Milanese, dove è entrato in contatto con due persone contagiate, padre e figlio, ricoverati all’ospedale Sacco di Milano in buone condizioni. Ha iniziato a stare male giovedì sera. Il 40enne ha moglie e due figli, di 8 e 10 anni, che al momento sono monitorati assieme al personale dell’ambulanza e alla squadra di pallacanestro con cui l'uomo ha giocato a basket mercoledì sera. La conferma del contagio è arrivata dalla Regione Piemonte nel corso di una conferenza stampa organizzata nella sede della protezione civile di Torino, in corso Marche. Il 40enne ha contattato l’ospedale Amedeo di Savoia facendo i nomi di due delle persone ricoverate in Lombardia e da lì è iniziata la procedura di controllo. Fino all’esito del tampone: positivo.
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Pedullà: «Il metodo fisso di alcune trasmissioni tv è di invitare un 5 Stelle o chi non li attacca, mettendolo a confronto con tre o quattro ospiti ostili»
«Non ci voleva l’Agcom per scoprire l’acqua calda. Chiunque accenda anche di rado la tv, da anni vede un tiro al bersaglio a reti unificate contro i Cinque Stelle». Così il direttore de “La Notizia Giornale”, Gaetano Pedullà, nel suo editoriale di oggi. Secondo il giornalista si è distrutta così l’immagine del Movimento 5 Stelle, che è «colpevole di aver fatto affidamento solo sui social e sulla rete, sottovalutando che il tamburo quotidiano sul piccolo schermo sposta ancora il consenso di milioni di persone». Pedullà prosegue raccontando come funziona il meccanismo dei talk show, in alcuni dei quali è spesso ospite a fare da contraltare alle voci dominanti: «il metodo fisso di alcune trasmissioni è di invitare un 5 Stelle o chi non li attacca, mettendolo poi a confronto con almeno tre o quattro ospiti ostili, più il conduttore a dare spesso manforte, trasformando così certi spazi televisivi in un assedio al malcapitato di turno, che per quanto bravo e con validi argomenti è pur sempre in assoluta minoranza,» spiega. «Così è facile che faccia una gaffe o che comunque soccomba nel dibattito, accrescendo l’idea che i grillini e i pochi che ne hanno capito lo spirito siano quanto meno dei dilettanti allo sbaraglio,» osserva ancora Pedullà.
Storia e funzionalità del modello “sindaco d’Italia” di Renzi
Il leader di Italia viva propone l'elezione diretta del premier. Lo slogan era di Segni, poi la formula fu ripresa da D'Alema, Prodi e Veltroni. Darebbe più poteri al capo del governo. Ma in Israele l'idea non ha funzionato. E per diversi costituzionalisti anche da noi è inapplicabile. L'analisi. Un capo di governo eletto direttamente dal popolo e di cui si sappia il nome «un minuto dopo il risultato delle elezioni»: è la proposta che Matteo Renzi ha portato a Porta a porta. «Siccome non si può andare avanti così con le scene che abbiamo visto, fermi tutti: faccio un appello a tutte le forze politiche. Dico: portiamo il sistema del sindaco d’Italia a livello nazionale. Si vota una persona che sta lì cinque anni ed è responsabile. Per me la soluzione è l’elezione diretta del presidente del Consiglio», è stato il tono dell’appello. E per arrivarci il leader di Italia viva ha annunciato l’inizio di una raccolta di firme.
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Virus, divieto di ingresso e uscita dai paesi-focolaio. Stop a tutte le gite e a gare di Inter, Atalanta e Verona. 76 contagi, due morti. Il “paziente zero” è senza nome
La prima vittima è un 78enne veneto, la seconda è una una 77enne di Casalpusterlengo deceduta in casa. Continuano a salire le positività al virus nelle Regioni colpite. Primi casi anche a Milano e Torino. A tarda sera il Consiglio dei ministri vara il decreto che contiene le misure per far fronte all'emergenza. Non si giocano Inter-Sampdoria, Atalanta-Sassuolo e Verona-Cagliari. Quasi 80 contagi, due vittime, due focolai principali in Lombardia e in Veneto. Il secondo giorno dell’emergenza del coronavirus è quella dell’estensione della crisi a tutto il Centro-Nord che ha spinto il governo a un consiglio dei ministri straordinario e d’urgenza durante il quale è stato approvato un decreto legge con il quale verrà impedito alle persone che si trovano nelle aree di focolaio in Lombardia e Veneto di allontanarsi. “Lo scopo – ha spiegato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – è tutelare il bene della salute degli italiani”. Tra le varie iniziative che ha preso l’esecutivo la sospensione di tutte le manifestazioni sportive e pubbliche in generale (come anche quelle religiose) nelle due Regioni – tra queste le partite di serie A come Inter-Sampdoria, Atalanta-Sassuolo e Verona-Cagliari – e la sospensione delle gite scolastiche su tutto il territorio nazionale.
Taglio parlamentari, Pedullà: 'Nessuno parla del referendum del prossimo 29 marzo'
“Il grande scomparso nel dibattito nazionale è il referendum. Non ne parla nessuno”. Lo ha detto Gaetano Pedullà, direttore de ‘La Notizia Giornale’, nel corso del suo intervento ad Agorà. “Il 29 Marzo c’è un referendum per tagliare i parlamentari e non ne parla nessuno, è un fatto strano o no?” chiede Pedullà. Il giornalista parla poi di Matteo Renzi: “Ha in mente una sola parola: nomine, nomine, nomine, potere, gestione del potere. Essenzialmente, far cadere questa legislatura significherebbe per Renzi segare il ramo su cui è seduto, dati i numeri che raccoglie Italia Viva nei sondaggi. Lui vuole tenere in fibrillazione il governo tentando di far pesare oltre misura il suo 3-4% e di fatto immobilizzarlo perché non c’è dubbio che in questa gestione del potere l’ostacolo principale è Conte.
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“Vienimi dietro” e l’inguaribile problema delle pubblicità sessiste
Un cartellone quasi pornografico a Ragusa ha scatenato l'indignazione sui social. Voleva sponsorizzare una moto elettrica con un'allusione sessuale. Lubrificanti, compro oro, persino le campagne di sensibilizzazione sull'alcol: sulla mercificazione del corpo delle donne non impariamo mai. Ci risiamo. L’ennesima donna nuda di fianco a un’allusione sessuale decisamente poco fraintendibile campeggia su un cartellone pubblicitario a Ragusa. Una ragazza di spalle a bordo di uno scooter intenta a mettersi un casco. Segni particolari: indossa soltanto un perizoma. Il claim della pubblicità: «Vienimi dietro. Sono elettrica».
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Matteo Renzi a Conte per restare: reddito, giustizia, opere, regole. “Se Conte respinge le nostre idee, faremo un passo indietro”
“Se il premier riterrà che su queste cose si possa trovare un buon compromesso, noi ci saremo. Se il premier riterrà di respingere le nostre idee, faremo senza polemiche un passo indietro, magari a beneficio dei cosiddetti responsabili”. Così Matteo Renzi su Facebook elencando i quattro temi che porrà nell’incontro con Giuseppe Conte: sblocco con i commissari dei cantieri fermi; eliminare o modificare il reddito di; “Giustizia Giusta” e cambiare “le regole insieme per eleggere il Sindaco d’Italia”. “Nei giorni scorsi - ripercorre il leader di Italia viva - Conte si è rivolto con toni molto duri nei nostri confronti. E noi abbiamo risposto con decisione. E tuttavia ho fatto io il primo passo, vincendo l’orgoglio personale, perché la serietà viene prima delle ripicche personali. Ho chiesto di vederlo perché la partita si giochi in modo trasparente e diretto. E ho molto apprezzato il fatto che il Premier abbia comunicato di voler recarsi poi in Parlamento per proporre in quella sede l’Agenda 2023. Bene così: trasparenza”.
Di Battista torna a Roma e scalda i fedelissimi: "Farò politica"
L'ex parlamentare posta su Instagram una foto mentre è in viaggio dall'Iran all'Italia. Alessandro Di Battista sarà presto in Italia e tornerà a fare politica. L'ex parlamentare del M5S, che nel 2018 ha rinunciato a ricandidarsi per andare in giro per il mondo a fare reportage che, a dire il vero, non hanno riscosso il successo sperato, è già in viaggio. Lui stesso ha annunciato in un post su Instagram che è cominciata «la traversata verso casa». Di Battista ha trascorso un periodo in Iran per preparare una nuova serie di inchieste ma già pensa alla vita politica a Roma. Una follower gli ha domandato: «Cosa pensi di fare quando torni? Farai ancora politica o no?». E lui: «Assolutamente sì. Alle mie condizioni. Ovvero idee, programmi e atteggiamento. Mi interessa solo questo». C’è molta attesa rispetto al ruolo che l’ex parlamentare vorrà recitare agli Stati generali del Movimento che dovrebbero tenersi ad aprile. Non solo. Anche su quale sarà lo scenario politico che immagina, visto che non ha mai nascosto di non apprezzare l'intesa stabile tra M5S e Pd come, del resto, Luigi Di Maio.
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Virus: 6 i contagiati in Lombardia. Grave un italiano, 250 in isolamento. Tre paesi in allerta: «Restate a casa»
Primi italiani contagiati da coronavirus in Italia. Si tratta di sei persone, tutte in Lombardia. Uno, di 38 anni, è in prognosi riservata, con insufficienza respiratoria, all'ospedale di Codogno (Lodi). Le sue condizioni sono ritenute molto gravi. L'uomo - che nelle settimane scorse sarebbe andato a cena con un collega tornato dalla Cina - si è presentato ieri al Pronto soccorso. Altri due, sono la moglie incinta del 38enne, che è un'insegnante (al momento non lavora) e una terza persona che si è presentata spontaneamente in ospedale con i sintomi della polmonite e che si sarebbe vista nei giorni scorsi con l'uomo ora ricoverato a Codogno. Il collega che era rientrato dalla Cina - cioè il possibile 'paziente zero' - è stato accompagnato al Sacco di Milano dove si trova in isolamento. Degli altri due casi al momento non si hanno informazioni specifiche. L'assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, ha invitato i cittadini di Castiglione d'Adda e Codogno a «restare a casa» a scopo precauzionale.
Contagi da coronavirus in Lombardia, la Regione agli abitanti di Codogno e Castiglione d'Adda: "Se avete sintomi influenzali o problemi respiratori non andate in ospedale ma chiamate il 112. Restate in casa". Conte: "No al panico"
Attiva una task force regionale, l'assessore Gallera: "Se avete sintomi influenzali o problemi respiratori non andate in ospedale ma chiamate il 112". "Si invitano tutti i cittadini di Castiglione d'Adda e di Codogno, a scopo precauzionale, a rimanere in ambito domiciliare e ad evitare contatti sociali. Per coloro che riscontrino sintomi influenzali o problemi respiratori l'indicazione perentoria è di non recarsi in pronto soccorso ma di contattare direttamente il numero 112 che valuterà ogni singola situazione e attiverà percorsi specifici per il trasporto nelle strutture sanitarie preposte oppure ad eseguire eventualmente i test necessari a domicilio. E' attiva da ieri sera una task force regionale che sta operando in stretto contatto con il Ministero della Salute e con la Protezione Civile. La maggior parte dei contatti delle persone risultate positive al coronavirus è stata individuata e sottoposta agli accertamenti e alle misure necessarie": è questa la prima comunicazione dell'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, dopo la notizia dei primi tre contagi in Italia da coronavirus. Un 38enne di Castiglione d'Adda, in provincia di Lodi, sua moglie e uno stretto conoscente, oltre a un collega del 38enne con cui l'uomo aveva cenato a fine gennaio e che era appena rientrato dalla Cina. Il 38enne è in gravi condizioni all'ospedale di Codogno, tutti gli altri sono all'ospedale Sacco di Milano, attrezzato come lo Spallanzani di Roma per le bioemergenze.
Coronavirus, primi tre contagi in Italia: 38enne, sua moglie e un amico in terapia intensiva. La donna è un'insegnante
L'uomo non è stato in Cina ma a fine gennaio ha cenato con un amico tornato da lì che è stato ricoverato in isolamento in attesa dei risultati. La moglie è incinta all'ottavo mese. Quarantena per familiari, medici e infermieri. Controlli anche nel Piacentino. Primi tre contagi da coronavirus in Italia: un 38enne di Castiglione d'Adda, in provincia di Lodi, ricoverato da mercoledì sera a Codogno, è risultato positivo al test del coronavirus. Positivi ai test anche sua moglie - un'insegnante di liceo di Codogno, incinta all'ottavo mese - e uno stretto conoscente, entrambi ricoverati in isolamento al Sacco di Milano. Il 38enne è in prognosi riservata, con insufficienza respiratoria e le sue condizioni sono ritenute molto gravi, tanto da non essere al momento trasferibile. "Si invitano tutti i cittadini di Castiglione d'Adda e di Codogno, a scopo precauzionale, a rimanere in ambito domiciliare e ad evitare contatti sociali. Per coloro che riscontrino sintomi influenzali o problemi respiratori l'indicazione perentoria è di non recarsi in pronto soccorso ma di contattare direttamente il numero 112 che valuterà ogni singola situazione e attiverà percorsi specifici per il trasporto nelle strutture sanitarie preposte oppure ad eseguire eventualmente i test necessari a domicilio", questo in una nota dell'assessore regionale Giulio Gallera.
L’ex brigatista Etro: «Mi hanno tolto il reddito di cittadinanza. Meglio tornare in carcere»
Il sussidio bloccato a gennaio, prima della cacciata dagli studi di Non è l’Arena. Raimondo Etro non smette di far parlare di sé. Ora si lamenta che gli hanno tolto il Reddito di cittadinanza. L’ex brigatista rosso, condannato a 20 anni e sei mesi per concorso nel sequestro e nell’assassinio di Aldo Moro e delle sua scorta, oggi ha 63 anni. Uscito di prigione, Etro l’anno scorso aveva chiesto e ottenuto il Reddito di cittadinanza. Un caso che fece scalpore. Ora, pochi giorni dopo essere tornato alla ribalta facendosi cacciare da Massimo Giletti dagli studi televisivi di «Non è l’Arena» per alcune frasi incredibili («meglio avere le mani sporche di sangue che di acqua, ma almeno provarci»), Etro ha fatto sapere che l’Inps gli ha revocato il sussidio di povertà. Anche se, come spiega lo stesso ex brigatista, la decisione è precedente a questo ultimo episodio, dato che il Reddito gli è stato bloccato lo scorso gennaio. Decisione di cui Etro si lamenta. Secondo lui, infatti, sarebbe stata dettata da mere ragioni «burocratiche» (la mancata comunicazione di un cambio di residenza) mentre i 780 euro al mese che prendeva gli erano indispensabili per vivere («pago 800 euro solo di affitto e sono invalido al 67 %»).
CONTAGIATA DAL CORONAVIRUS ANCHE LA MOGLIE DELL'UOMO RICOVERATO IN LOMBARDIA, E UN'ALTRA PERSONA CON CUI ERA ENTRATO IN CONTATTO
(ANSA) - Altre due persone avrebbero contratto il coronavirus in Lombardia: si tratta della moglie del 38enne ricoverato all'ospedale di Codogno e di una terza persona che si è presentata spontaneamente in un ospedale con sintomi di polmonite e che avrebbe avuto dei contatti con il 38/enne. E' quanto apprende l'ANSA. - "Sono stati già effettuati tutti gli accertamenti diagnostici necessari sui medici, gli infermieri e i pazienti dell'ospedale di Codogno (Lodi) dove si è presentato un paziente poi riscontrato positivo al coronavirus. Abbiamo tutti i tamponi già pronti". Lo ha detto l'assessore alla Sanità di Regione Lombardia, Giulio Gallera, raggiunto telefonicamente da Rainews. Il pronto soccorso era già stato chiuso a scopo precauzionale. "I reparti interessati dagli accertamenti sono anche la terapia intensiva e la medicina interna - ha aggiunto Gallera - mentre gli altri funzionano normalmente". - "Abbiamo già ricostruito sia i contatti dei medici, degli infermieri, dei familiari più stretti a cui abbiamo già fatto i tamponi. Sono già stati messi tutti in isolamento o chiamati a stare in isolamento al loro domicilio. La moglie, i genitori": così ha spiegato l'assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera a RaiNews parlando dell'uomo positivo al Coronavirus ricoverato a Codogno, nel lodigiano. "La macchina quindi si è mossa con rapidità" ha aggiunto l'assessore. "Oggi - ha aggiunto Gallera - siamo sul suo posto di lavoro" per fare "i tamponi a tutti i suoi colleghi". "Siamo stati molto reattivi" ha concluso.
Prescrizione. Patuanelli: “Mozione sfiducia Renzi a Bonafede? Sarebbe fine governo”. E su reddito cittadinanza: “Impensabile tornare indietro”
“Non ho visto Renzi in tv perché ero a Bruxelles. La mozione di sfiducia proposta da Renzi al nostro capo delegazione e ministro della Giustizia significa mettere fine al governo“. Così Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo economico, commenta a “24 Mattino” (Radio24) l’annuncio di Italia Viva sulla sfiducia ad Alfondo Bonafede. E aggiunge: “Credo che le fibrillazioni, che peraltro sono uno standard di qualsiasi governo degli ultimi 30 anni, debbano essere monitorate e in qualche modo ricondotte a un normale dialogo tra forze politiche che governano insieme, pur avendo grandi differenze, ma senza perdere di vista l’obiettivo finale, cioè governare per il bene dei cittadini e per risolvere i loro problemi. Se il dibattito politico deve ridursi ogni giorno esclusivamente alle polemiche, non ha nessun senso che ci sia un governo. Per questo motivo, mi auguro che ci sia maggiore responsabilità da parte di tutti”. Il parlamentare M5s puntualizza: “Vorrei anche capire le motivazioni di questa mozione di sfiducia. Esiste già la legge sulla prescrizione ed esiste la disponibilità del ministro Bonafede di modificarla, trovando un punto di equilibrio tra le forze di maggioranza. Questo punto di equilibrio è stato trovato da tre forze politiche della maggioranza su quattro. La quarta forza, invece, si oppone.
Virus, contagiato 38enne italiano: “È grave”. Aveva cenato con collega tornato dalla Cina. Ricoverato a Codogno in prognosi riservata
L'uomo, residente in Lombardia, si trova attualmente in terapia intensiva con insufficienza respiratoria. Le autorità sanitarie stanno ricostruendo i suoi spostamenti: "Si sta indagando con familiari, colleghi e amici". Un 38enne italiano residente in Lombardia è stato contagiato dal coronavirus. L’uomo, riporta l’Ansa, aveva cenato con un amico che tornava dalla Cina. Si trova ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Codogno (Lodi) in prognosi riservata, con insufficienza respiratoria, e le sue condizioni sono ritenute molto gravi. Era arrivato in pronto soccorso la sera di mercoledì 19 febbraio. Al momento le autorità sanitarie stanno ricostruendo i suoi spostamenti. “Si sta indagando con familiari, colleghi e amici“, spiegano dalla Regione. Si attende in queste ore un bollettino dei medici della struttura sanitaria per un aggiornamento sulle sue condizioni. Intanto un’équipe dell’ospedale Sacco di Milano si trova all’ospedale di Codogno, nel Lodigiano.
Roma: il sondaggio su Raggi scatena le opposizioni: "La sindaca non arriverà al ballottaggio"
Botta e risposta tra Pd e M5S: "I dem imparino l'algebra". Salvini e la Lega attaccano: "Povera Virginia! Ora fai un favore a tutti, dimettiti". FdI: "La capitale si prepara a guardare avanti". I numeri del sondaggio pubblicato da Repubblica danno la scossa al Campidoglio e innescano lo scontro tra le opposizioni e il M5S. Se i grillini festeggiano per il 21,1% delle preferenze assegnate dagli statistici di Izi alla sindaca Virginia Raggi e sul possibile rinnovo della fiducia alla prima cittadina da parte del 46,8% di chi aveva scelto il Movimento nel 2016, dal Pd alla Lega la lettura dei dati è ben differente. Diametralmente opposta. Per i dem a farsi avanti è il capogruppo capitolino, Giulio Pelonzi, che punta a fare shopping di preferenze tra gli elettori pentastellati: "La sindaca Raggi può anche ricandidarsi ma non arriverebbe al ballottaggio. Speriamo che quel che resta dei 5 stelle possa scegliere noi al ballottaggio per il bene della città". Quindi la replica all'assessore al Personale della giunta 5S e fedelissimo di Raggi, Antonio De Santis, che spinge per una ricandidatura della prima cittadina. "Lei è l'unica anti-Salvini possibile? Il Pd sarà motore di una coalizione di centrosinistra ampia, anche oltre i partiti, per sfidare il centrodestra a trazione leghista". Insomma, almeno per ora nella capitale pare impossibile replicare il dialogo pentadem su cui si regge il governo nazionale. Si vedrà. Intanto a rispondere a Pelonzi è Giuliano Pacetti, alla guida del gruppo grillino in Comune: "Il Pd dovrebbe riconsiderare il suo rapporto con l'algebra. Il 46,8% di chi nel 2016 ha votato Raggi al ballottaggio, la riconfermerebbe. Ciò equivale 362mila voti, che hanno sempre assicurato l'accesso al secondo turno. Forse Pelonzi è in preda alla confusione, poiché non riesce a far quadrare le geometrie variabili del centrosinistra. Ma possiamo capirlo: mettere insieme i centri sociali e il neoliberismo di Calenda (nel frattempo l'ex ministro si è sfilato dalla corsa, ndr) è operazione che fatica a digerire il più ottimista dei militanti".
Pedofilia a Roma, allarme dei pm: «Si prostituiscono anche bimbe di 10 o 12 anni»
Baby squillo, nuovo allarme a Roma. «La prostituzione minorile nella capitale vede purtroppo sempre più protagonisti bambine e bambini al di sotto dei 14 anni, anche di 10 o 12 anni». Il dato inquietante è del pm della procura capitolina Maria Monteleone, alla guida del pool dei magistrati che si occupano dei reati contro la violenza di genere e contro i minori, sentita davanti alla commissione parlamentare di inchiesta per l'infanzia e l'adolescenza. Solo nella Capitale, nel 2019, ha spiegato, «abbiamo aperto 31 nuovi procedimenti penali. E negli anni passati c'era stata un'impennata in questa materia dopo la vicenda delle cosiddette baby squillo». Storia che ha ispirato anche la serie tv di Netflix con protagoniste Benedetta Porcaroli e Alice Pagani.
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Renzi: TANTO RUMORE PER NULLA
L'attesa si risolve in vecchi proclami e un goffo tentativo di agganciare la destra sul terreno delle riforme. E rivela la paura di votare con una soglia di sbarramento del 5% che potrebbe tagliare fuori Italia Viva. Alla fine, l’atteso “discorso alla nazione” dalla terza Camera, annunciato come una “bomba” sul governo, si rivela un semplice fuoco d’artificio. Il solito Renzi. Perché, al netto di minacce, penultimatum, politicismo esasperato all’interno di una narrazione dove è assente l’Italia reale, con i suoi drammi e le sue urgenze, manca l’atto o, se preferite, la “pistola di Sarajevo” che determini l’incidente. E l’intera vicenda – l’attesa caricata ad arte, le cene notturne, la tensione permanente – si rivela per quella che è: una sorta di operazione di marketing di un leader ossessionato dalla perdita di consenso, impegnato a cercarlo sul terreno del logoramento al governo.
Governo, Renzi ricatta: “Accordo su prescrizione o sfiduciamo Bonafede. Premier sia eletto dai cittadini. Conte? Deve abolire il reddito di cittadinanza”
Ospite di Bruno Vespa a Porta a porta, l'ex Rottamatore sfida il premier GIuseppe Conte e il suo governo e cerca di intestarsi la legislatura, lanciando la proposta di elezione diretta del presidente del Consiglio: “Con un patto come il Nazareno o un governo istituzionale”. Assalto al governo: “Deve verificare se va avanti”. “Quello del governo non è un problema che abbiamo posto noi, ma Conte con una dichiarazione molto dura sulla giustizia. Il mio problema la mattina non è togliere Conte. Ma questo governo deve verificare se va avanti o no”. La sfida di Matteo Renzi a Giuseppe Conte e al suo esecutivo è arrivata a metà dell’intervista rilasciata a Bruno Vespa nel salotto di Porta a Porta. Quel che dice Renzi è chiaro: il premier deve presentarsi in Parlamento e vedere se ha i numeri per poter governare ancora. Il secondo passo a stretto giro: l’elezione diretta del presidente del Consiglio, quello che Renzi chiama il “sindaco d’Italia“: “Ci sono due modi diversi per fare la riforma del premierato – ha spiegato – Il primo è il modello del patto del Nazareno, dove rimane Conte e fa un patto istituzionale con l’opposizione sulle riforme, non sul programma di governo, per cui Berlusconi non votava le mie leggi ma c’era un patto istituzionale per cambiare le regole. L’altra ipotesi – ha aggiunto – è l’esempio del governo Maccanico che non vide la luce nel 1996, è il governo stesso a essere istituzionale o costituzionale. Oggi non sono in grado di dire quale sarà il modello – ha spiegato – Ma la proposta del sindaco d’Italia è l’unico modo per uscire dalla melma ed eviteremo la indecorosa pagliacciata del litigio quotidiano”.
Governo: i ‘responsabili’ non si fidano di Renzi: “E’ un bluff, vuole solo alzare il prezzo”
"Non ci rassegniamo a vedere finire l'area dei moderati stritolata tra la destra-destra della Meloni e la destra populista di Salvini". C’e’ un problema nella strategia che in ipotesi dovrebbe portare prima a una verifica di governo, poi forse a un cambio di maggioranza e in ultima istanza a un nuovo esecutivo. E cioe’ che i cosiddetti Responsabili non si fidano di Matteo Renzi, il senatore che avrebbe ordito il piano. “E’ un bluff, un modo per alzare il prezzo. Renzi alla fine non rompera’, e noi non abbiamo nessuna voglia di fare un favore a lui…”, spiega una fonte interpellata dalla Dire al Senato. Che ci sia un certo movimento nel gruppo Forza Italia-Udc lo confessano loro per primi, e lo si intuisce dai conciliaboli fitti sulle poltroncine di Palazzo Madama. “Ma sbaglia chi dice che sono all’opera i Responsabili. Noi siamo piuttosto quelli del Buon senso. Nel senso – spiega il centrista – che non interloquiamo col governo, ma con il centrodestra. Con Forza Italia. E non ci rassegniamo a vedere finire l’area dei moderati stritolata tra la destra-destra della Meloni e la destra populista di Salvini.
Travaglio: “Tutti si stanno attrezzando per restaurare il magna-magna, senza rendersi conto che fanno il gioco dei 5 Stelle”
“Si stanno attrezzando tutti per tornare al vecchio magna-magna”. Lo ha detto il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, a Di Martedì su La7: “Da quando i 5 Stelle hanno perso quota, nel Palazzo c’è euforia: come se eliminati i 5 Stelle si potesse tornare ai privilegi di un tempo. Tutti si stanno attrezzando per restaurare il magna-magna, senza rendersi conto che fanno il gioco dei 5 Stelle”, ha spiegato Travaglio. Sulla prescrizione il giornalista ha detto che “la volevano abolire i renziani prima che la abolissero 5 Stelle e Lega. La prescrizione è una vergogna, come diceva Renzi stesso”. Quanto a Renzi, Travaglio ha affermato: “Lo vediamo impegnato in missioni all’estero a gettone. E’ incredibile, ma trova gente che lo paga addirittura in Pakistan, sulle vette del mondo, per dire le stesse fesserie che prima diceva gratis”.
Fake news del Giornale su Bonafede, il ministro: «Mi taccia addirittura di ‘colpire a morte’ piccole imprese»
«Da un paio di giorni “Il Giornale”, non sapendo in quale altro modo attaccarmi, mi taccia addirittura di “colpire a morte” piccole imprese. Per farlo mette in fila una serie di fake news che vanno smentite con forza». Lo ha denunciato in una nota il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, il quale ha ristabilito così la verità: «1) Il decreto legislativo di cui si parla, il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, è stato approvato nella scorsa legislatura. Dire che sia una mia “idea” è un’evidente sciocchezza, considerando oltretutto che i meccanismi criticati da “Il Giornale” derivano da una specifica delega del Parlamento italiano. Piuttosto da ministro ho lavorato sui decreti attuativi, ascoltando anche gli addetti ai lavori; 2) Quello che per “Il Giornale” sarebbe addirittura un sistema di delazione è invece un sistema che aiuta le imprese, che consente di affrontare le crisi in via anticipata evitando cosi, quando possibile, l’insolvenza; 3) Gli obblighi di nomina di un organo di controllo non riguardano le piccole imprese; 4) La disciplina della responsabilità degli amministratori delle Srl non viene toccata». «Sono provvedimenti che mirano ad aiutare le imprese perché cambiano il paradigma: lo stesso concetto di “fallito” esce dal Codice,» ha spiegato il guardasigilli.
Salvini e Napoli che «sembra un campo rom»
Ieri Matteo Salvini a Napoli è andato in ossequio al suo mini-tour di propaganda e gli striscioni che “festeggiavano” il suo arrivo sono stati rimossi dalla Digos. Già che c’era, il Capitano ha svolto il comizio propriamente detto al Teatro Augusteo di via Toledo. Fuori, un cordone di polizia lo separava dai contestatori. All’interno, racconta il Fatto, invece il “capitano” viene bloccato per diversi minuti da un black out. Resta sul palco, microfono in mano, senza poter dire niente. Anche la sua “Bestia”è silenziata: il comizio di Salvini stranamente non va in diretta sui social network. Ma ha fatto anche sapere a cosa assomiglia secondo lui la città:
La lenta agonia della Sardegna governata dalla Lega
Qualche giorno fa Matteo Salvini era molto arrabbiato perché il Governo Conte si stava prendendo «il merito della proroga della Continuità aerea che però è stata ottenuta dal presidente Solinas trattando direttamente con Bruxelles». Improvvisamente la Sardegna è riapparsa sui radar della Lega nazionale, ad un anno esatto dalla promessa di Salvini di far arrivare il prezzo del latte di pecora ad un euro al litro “entro 48 ore”. Di ore ne sono passate davvero tante, ma dopo la vittoria di Solinas Salvini si era un po’ dimenticato dell’isola nella quale aveva ottenuto la sua vittoria più importante. Come la Sardegna è scomparsa dai radar della Lega. Come abbiamo scritto ieri la Sardegna ha rappresentato uno snodo cruciale della strategia della Lega: è stata la prima regione “del Sud” ad essere governata della Lega. Una vittoria ottenuta grazie ad una campagna elettorale che poi sarebbe diventata un classico con Salvini che ha battuto palmo a palmo il territorio (il tutto mentre era ministro dell’Interno) mentre il candidato Presidente rimaneva più in disparte. Una cosa che, giusto per fare i paragoni, difficilmente Salvini potrà fare in Veneto da qui a fine maggio, dove Luca Zaia di sicuro non si limiterà a fare la comparsa per la campagna elettorale del capo. Lo stesso schema è stato riproposto con in Umbria (con successo) e in Emilia-Romagna (senza molta fortuna). Curiosamente i tre candidati erano tutti già eletti al Senato con la Lega.
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M5S: ‘La verità sul salario minimo orario’
“Nelle ultime ore stiamo leggendo attacchi di tutti i tipi alla nostra proposta per l’istituzione di un Salario Minimo di almeno 9 euro lordi l’ora. Ci accusano che sia ‘troppo alto’, addirittura il più alto fra i paesi industrializzati che l’hanno già adottato”. Lo ha scritto il Movimento 5 Stelle in un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, ma “la verità è che, nonostante anni di governi di ‘sinistra’, l’Italia è rimasta uno dei pochi paesi d’Europa a non avere una legge sul Salario minimo”. “La verità – hanno proseguito i pentastellati – è che in Italia ci sono ancora milioni di lavoratori poveri che a volte percepiscono anche 3 o 4 euro l’ora” e che “con la nostra legge portiamo l’Italia al livello degli altri paesi europei, come Francia e Germania, in cui la soglia minima è addirittura superiore a 9 euro l’ora”. La senatrice pentastellata Nunzia Catalfo, in un post pubblicato sul Blog delle Stelle, sempre sul salario minimo ha chiarito che “chi continua a sostenere che approvando la nostra proposta ci sarà una fuga dai contratti collettivi nazionali (CCNL) o non l’ha letta, o non l’ha capita o – peggio ancora – mente sapendo di mentire”. “Il disegno di legge a mia firma dice chiaro e tondo che nessun lavoratore può guadagnare meno di quanto previsto dai CCNL più rappresentativi e, comunque, il salario stabilito dal contratto collettivo non potrà mai scendere sotto i 9 euro lordi all’ora” in questo modo “viene rafforzata la contrattazione collettiva ‘sana’ e si contrastano i ‘contratti pirata’ (quelli sottoscritti da organizzazioni sindacali scarsamente rappresentative) e il dumping salariale, quindi la concorrenza sleale” ha spiegato.
Salario minimo: il Pd si mette di traverso. TROPPI i 9 euro proposti dal M5s
Il governo va verso l'accordo sul salario minimo. Troppi i 9 euro proposti dal M5s, si va verso un'intesa a quota 7,80 euro. Il M5s si dichiara né di destra né di sinistra, ma quando porta avanti battaglie di sinistra, come quella sul salario minimo, viene frenato proprio dalla sinistra. È quanto potrebbe accadere con la possibile mediazione sul salario minimo, proposta fortemente voluta dalla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, e dai 5Stelle in generale. La proposta Catalfo rinviava ai contratti collettivi di lavoro il riferimento alla paga oraria minima, stabilendo però una soglia base per tutte quelle prestazioni prive di copertura del contratto nazionale. Secondo l’Inps il 22% dei lavoratori si trovano in questa situazione. La soglia minima- si legge su Il Fatto Quotidiano - era indicata in 9 euro lordi l’ora, circa 1.000-1.100 euro netti al mese. In una grande città non basterebbero nemmeno per l’affitto di casa. Eppure quella cifra sembra enorme per un ampio fronte che vede compatte le imprese, quasi tutto lo schieramento parlamentare compreso il Pd, ma anche i principali sindacati che non vogliono una legge che vada a intaccare la loro esclusiva prerogativa sui salari dei lavoratori. La pressione è quella di far scendere la soglia a un livello non superiore ai 7,5 euro con argomentazioni ben ricostruite ieri dal Sole 24 Ore, quotidiano della Confindustria.
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Air Force Renzi, i pm indagano per truffa aggravata. Nelle carte la “fretta” di Palazzo Chigi di avere l’aereo: “Imminenti impegni del presidente del Consiglio”
Stralcio del fascicolo. Chigi scrisse due volte alla Difesa: “Acquisto prioritario”. Su quello che è passato alla storia con il nome di Air force Renzi c’è un’indagine per truffa aggravata. Il fascicolo è stato aperto dalla Procura di Civitavecchia, che alcuni giorni fa ha chiuso l’inchiesta per la bancarotta di Alitalia Sai. Il procuratore Andrea Vardaro, i sostituti Allegra Migliorrini e Mirko Piloni, con l’aggiunto Gustavo De Marinis della procura di Roma, hanno inviato l’avviso di conclusione delle indagini a 21 persone che si sono alternate ai vertici di compagnia aerea tra il 2014 e il 2017. Parallelamente hanno depositato gli atti a disposizione delle parti. Tra questi c’è anche il provvedimento di stralcio del 22 novembre 2019, con cui i pm dispongono di inserire gli atti investigativi sull’Airbus 340 in un fascicolo separato, ex articolo 640 comma 2 del codice penale. Significa che sul costoso velivolo acquistato in leasing da Etihad i pm ipotizzano la truffa aggravata dall’aver ingenerato “nella persona offesa il timore di un pericolo immaginario o l’erroneo convincimento di dovere eseguire un ordine dell’Autorità”.
Negli Usa 500 parlamentari per 306 milioni di abitanti... in Italia 945 parlamentari...
Attualmenteil Parlamento italiano conta 630 deputati, 315 senatori, più 7 senatori a vita. Ecco quanti sono in altri Paesi occidentali, in rapporto alla popolazione. Stati Uniti . Il Congresso è composto da 435 deputati e 100 senatori. Gli abitanti sono 306 milioni. Germania. Nel Bundestag (Parlamento federale) siedono 612 deputati, mentre il Bundesrat (Consiglio federale) conta 69 membri. La popolazione è di 82 milioni di persone. Francia. I deputati dell'Assemblea nazionale sono 577, i senatori sono 343. La popolazione francese supera i 63 milioni di abitanti. Gran Bretagna. Il numero dei membri della Camera dei Comuni è 646. I Lord sono 738 a maggio 2009, ma non essendo eletti, il loro numero varia continuamente. L'ufficio centrale di statistica britannico stima il numero di abitanti in oltre 61 milioni per la fine dell'anno. Spagna. Nel Parlamento di Madrid siedono 350 deputati e 264 senatori. La popolazione spagnola è di 46,1 milioni.
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Il Morandi già pronto a Genova. Ma il ponte siciliano resta fermo. L'Italia a due velocità.
L'Italia a due velocità: il ponte Morandi a Genova è quasi pronto, il viadotto Himera a Scillato è ancora lì che attende da cinque anni una ricostruzione. Un'Italia a doppia velocità: laboriosa al Nord e inerme al Sud. Stavolta però, non c'entra la questione meridionale, anzi stavolta fa ancora più rabbia vedere come ci sia una discrepanza netta tra ciò che smuove interessi economici e ciò che invece, probabilmente li smuove in maniera minore e quindi può attendere mesi, anni, forse decenni. Il ponte Morandi è crollato 18 mesi fa in un ferragosto di pioggia. Una tragedia umana, la sua caduta ha spaccato in due Genova e la Liguria. Il viadotto Himera sulla A19 Palermo-Catania ha spezzato in due l'economia di un'intera isola e fortunatamente non ha fatto vittime. Eppure quei 180 metri di viadotto sono caduti nell'aprile del 2015, ovvero cinque anni fa. Troppo tempo per attendere una ricostruzione che fino ad adesso è solo nelle parole dei ministri che in questi ultimi anni si sono succeduti al Mit.
Sicilia: dopo il crollo del viadotto inaugurata la strada finanziata da deputati M5S
Sicilia 31 LUGLIO 2015. Era una regia trazzera, un sentiero tracciato dagli agricoltori due secoli fa ed elevato a dignità statale tra i Borbone e i Savoia: adesso dovrebbe accorciare i tempi di percorrenza tra Palermo e Catania. È stata inaugurata la bretella che passa da Caltavuturo, piccolo Paese in provincia di Palermo, che serve a bypassare l’interruzione dell’Autostrada 19, la via principale che collegava le due principali città dell’isola, divisa in due dopo il crollo del viadotto Himera. La strada è stata finanziata con poco più di 300mila euro, denaro proveniente dagli stipendi versati dai 14 deputati regionali del Movimento 5 Stelle, che hanno presenziato al taglio del nastro della nuova strada, guidati dal vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. “A un mese dall’avvio dei lavori, l’opera, finanziata con i soldi che mensilmente restituiscono i deputati, è quindi una realtà e farà tirare un grandissimo sospiro di sollievo alle decine di migliaia di automobilisti che con enorme fatica sono costretti ad inerpicarsi sulle montagne di Polizzi per passare dalla Sicilia orientale a quelle occidentale e viceversa”, dicono i pentastellati. “Il tratto – spiegano i pentastellati – è lungo circa un chilometro e largo cinque metri e mette in comunicazione la strada statale 643 con la strada provinciale 24, che a loro volta immettono agli svincoli di Scillato e Tremonzelli: è stata realizzato in calcestruzzo, con canali di gronda e guardrail ed un impianto semaforico posto a ridosso della trazzera, dove la circolazione avverrà a senso unico alternato”.
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