I contagiati sono molti di più. Gli scienziati concordano con Borrelli: "Sottostimati i positivi"
All'Huffpost Roberto Burioni, Fabrizio Pregliasco e Walter Ricciardi, per cui è "credibile" e "verosimile" che si riesca a individuare solo un malato su dieci. Ma concordano che la strada intrapresa è quella giusta per il contenimento. Gli scienziati italiani concordano con Angelo Borrelli. Il capo della Protezione Civile ha affermato in un’intervista alla Repubblica che i contagiati dal Covid-19 in Italia sono molti di più di quelli registrati ufficialmente. È d’accordo Roberto Burioni, sono d’accordo Massimo Galli e Fabrizio Pregliasco, è d’accordo il professore Walter Ricciardi, membro dell’Oms e consulente del Governo. Insomma, la sottostima c’è, ma al momento non se ne conosce l’entità. Impossibile stabilirla con certezza. Per Borrelli, “è credibile” il rapporto di uno a dieci - un malato certificato ogni dieci non censiti (ciò porterebbe la cifra ufficiale degli oltre 63 mila casi totali a più di 600 mila).
Dalla Tav al Terzo valico: il coronavirus blocca i maxi cantieri. Lavori fermi anche in Francia per la Torino-Lione. Imprenditori preoccupati
Il decreto “stoppa Italia” blocca tutti i cantieri. Non solo quelli privati, ma pure quelli pubblici e strategici per il Paese. Una scelta dettata dal rispetto delle norme di sicurezza e di contenimento per limitare i contagi tra i lavoratori. Così si sono fermati gli operai che lavorano alla realizzazione della Torino-Lione, soprattutto sul fronte francese, quello più attivo. In linea generale è operativo “solo chi garantisce la sicurezza e la manutenzione dei cantieri, una scelta che deriva dalle singole imprese”. Prosegue invece, grazie allo smart working, l'attività di progettazione della direzione lavori e di affidamento dei lavori tramite gare. Fermi anche i lavori di realizzazione del Terzo Valico tra il Piemonte e la Liguria. La scorsa settimana si erano già fermate le attività per la realizzazione del tunnel ferroviario di corso Grosseto, mentre erano proseguiti i lavori sui due tronconi della linea 1 della metropolitana, verso piazza Bengasi a Sud e verso Collegno-Cascine Vica a Ovest. Ora anche Infra.To, dopo l'uscita del nuovo decreto, ha dato ordine di sospendere. E anche nell'eterno cantiere del grattacielo della Regione gli addetti sono fermi. In Piemonte l’85 per cento dei cantieri si fermerà entro domani dopo aver messo in sicurezza gli spazi. Solo il 15 per cento del totale continuerà a svolgere lavori di emergenza per manutenzioni urgenti a ospedali e strutture strategiche.
Coronavirus / Mondo: A New York una Times Square quasi deserta. Spagna, quasi 3 mila morti. Negli Stati Uniti oltre 52mila positivi, New York è l'epicentro. In Cina ancora zero contagi interni, lo Hubei torna alla normalità
Si aggrava il bilancio in Spagna. Sono 2.937 i morti con coronavirus, secondo i dati riportati stamani dall'edizione online del giornale El Pais. Nel Paese, riferisce El Mundo sul suo sito web, i casi di contagio sono 41.969. La zona più colpita resta quella di Madrid. Usa, piano da 2mila miliardi. Un piano da 2mila miliardi di dollari. Lo metteranno in campo gli Stati Uniti per contrastare l'epidemia di coronavirus che sta mettendo in difficoltà il Paese. Il piano è frutto di un accordo tra il Senato e la Casa Bianca. E' il piano di stimoli economici più grande mai varato nella storia americana. Si aggrava l'epidemia di coronavirus negli Stati Uniti. Sono 52.976 i casi di contagio registrati finora, 680 i decessi. Un dato, quest'ultimo, che ha subito un'accelerazione nelle ultime 24 ore, in cui sono morte 163 persone, una quantità mai vista finora negli States. Numeri che però non preoccupano Donald Trump: "Stiamo già cominciando a vedere la luce in fondo al tunnel", ha dichiarato il presidente degli Usa. Tra i contagiati ci sono anche due trader di Wall Street, venuti a contatto con il Covid-19 nonostante le misure di restrizione prese per evitare il diffondersi del virus. I professionisti che hanno lavorato negli ultimi 14 giorni al New York Stock Exchange trading floor sono stati invitati a osservare un periodo di autoisolamento.
La trincea di oltre 50mila volontari delle ambulanze: ‘Usiamo al risparmio i pochi dispositivi di protezione’. I servizi alla persona? Chiamate aumentate del 1.400%
Tre le associazioni principali che si sono subito attivate allestendo sale operative speciali coordinandosi con la Protezione civile, Anpas, Croce Rossa Italiana e Misericordie. Tanti i soccorritori e le soccorritrici in isolamento dopo essere entrati in contatto con un paziente Covid: "La paura? C'è, ma la forza sta nello spirito associativo". Impatto emotivo? Attivati gli psicologi in emergenza. Dall’inizio dell’emergenza coronavirus a oggi sono scese in campo oltre 50mila persone. Vengono da esperienze di vita diverse, c’è chi lavora in fabbrica, chi in ufficio, chi ancora studia, ma anche chi un lavoro non ce l’ha. È l’enorme famiglia del volontariato in ambulanza. Soccorritori e soccorritrici che rappresentano “la vera trincea” del Covid-19 e che, fin dalle prime battute dell’epidemia, hanno prestato aiuto.
Governo e sindacati verso intesa sulle aziende ‘essenziali’. Ma i metalmeccanici sono già in sciopero in Lombardia e Lazio
Riprende alle 12 il tavolo tra il governo e i rappresentati dei lavoratori: “Abbiamo identificato e convenuto importanti modifiche all’elenco delle attività produttive indispensabili, cambiando l’allegato del decreto del Governo varato domenica 22 marzo”, dicono Cgil Cisl e Uil. Intanto a Malpensa è atteso il terzo team di medici specializzati in arrivo dalla Cina. Si avvicina l‘intesa tra il governo e i sindacati per decidere quali aziende essenziali potranno beneficiare della deroga allo stop dell’attività produttiva previsto dalle misure per combattere il contagio del coronavirus. Le parti sociali chiedono di ridurre il numero dei comparti e dei lavoratori impegnati a garantire la produzione solo dei beni effettivamente essenziali durante questa fase di emergenza coronavirus. “Abbiamo identificato e convenuto con il governo importanti modifiche all’elenco delle attività produttive indispensabili, in questa fase, per il Paese, cambiando l’allegato del decreto del governo varato domenica 22 marzo”, fanno sapere Cgil, Cisl e Uil in una nota unitaria annunciando che il tavolo con l’esecutivo riprenderà alle 12.
Dagli orari dei supermercati agli acquisti online fino ai lavoratori pubblici, cosa cambia con il nuovo decreto
Rimane valido l’obbligo dell’autocertificazione per chi vuole uscire. Passeggiata del cane e spesa vicino a casa. Posso andare a fare la spesa? Sì, rispettando il distanziamento di un metro sia in fila che tra gli scaffali. Non ci sono problemi di approvvigionamento. La merce non sarà razionata. Ma i supermercati sono aperti anche la notte e la domenica? Dipende dalle Regioni e dalle singole catene. Quasi tutti i supermercati hanno optato per l’orario ridotto nei giorni feriali, fino alle 19 o 20. La domenica si procede in ordine sparso. Il governo ha scelto di non imporre chiusure. Sono un lavoratore dipendente. Cosa succede da oggi? Se pubblico, non cambia niente. La maggior parte del personale è in smartworking. Poste, Agenzia delle entrate, Inps garantiscono il servizio minimo essenziale agli sportelli. Così le anagrafi.
Conte firma nuovo decreto: 80 le attività “essenziali”. Per i cittadini divieto di spostamento tra i Comuni. Basilicata e Calabria si isolano: non si entra né si esce
Misure in vigore da oggi (ma chi deve fermarsi ha tempo fino al 25 per organizzarsi) fino al 3 aprile. Nella lista delle attività indispensabili agroalimentare, prodotti farmaceutici, fornitura di energia elettrica e gas, tutti i trasporti, le attività legali e professionali, quelle finanziarie e assicurative, la pulizia e disinfestazione, ovviamente l'assistenza sociale e sanitaria. Continuano a operare, inoltre, edicole e tabaccai, oltre ai servizi d’informazione. Autorizzazione del Prefetto per gli impianti a ciclo continuo che rischiano danni se si fermano. Sindacati: "Mobilitazione in caso di ampliamento eccessivo". Il premier Giuseppe Conte ha firmato domenica sera poco dopo le 19 il testo definitivo del nuovo Decreto del presidente del Consiglio con i dettagli sulla serrata delle attività produttive non essenziali, preannunciato in diretta su facebook nella tarda serata di sabato. Le imprese le cui attività sono sospese dovranno completare le attività necessarie per fermarsi entro mercoledì 25 marzo, “compresa la spedizione della merce in giacenza”.
Coronavirus: adesso in Italia non si può più viaggiare
In attesa del nuovo decreto annunciato da Conte, i ministri Lamorgese e Speranza vietano gli spostamenti dal Comune dove ci si trova. Comunicati bruschi e ultimativi. L’emergenza ha fatto saltare ogni cautela. E così ecco l’ultima nota del ministero dell’Interno, che non necessita di molte altre parole. «E’ fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in comune diverso da quello in cui si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute». Lo stabilisce l'ordinanza adottata congiuntamente dal ministro della Salute e dal ministro dell'Interno che rimarrà efficace fino all'entrata in vigore, prevista nella giornata di lunedì, di un nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri, di cui all'articolo 3 del decreto legge n. 6/2020.
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Perché non si può fare distinzione tra morti ‘per’ e morti ‘con’ Covid-19
Per raccontare l’inizio, occorre partire dalla fine: «Le malattie respiratorie sono acceleratori di morte». È questo l’assunto inequivocabile che accompagna l’analisi statistica condivisa sul proprio profilo Twitter da Matteo Villa (Ispi). Il tutto si inserisce nel dibattito – coadiuvato anche da alcune dichiarazioni del capo della Protezione Civile nel corso delle sue conferenze stampa, in attesa dei rilievi epidemiologici dell’ISS – sul numero di morti per Coronavirus e quelli ‘con’ Coronavirus. La distinzione tra questi due aspetti, oltre a esser superata dai dati quotidiani, risulta anche essere fuorviante. Siamo voluti partire dalla fine del ragionamento (basato su dati reali) di Matteo Villa in modo da contestualizzare la cornice entro la quale occorre muoversi quando ancora sentiamo fare la distinzione tra morti per Coronavirus (o Covid-19, la malattia) e chi invece perde la vita perché affetto dal virus in concomitanza con altre patologie. I dati parlano chiaro, ma rappresentano anche una smentita di questa discussione.
Morti per Coronavirus, l’inutile distinzione sulle patologie pregresse. Già questi primi due schemi confermano la tesi dell’inutile differenziazione tra i morti per Coronavirus e con Coronavirus. Oltre il 50% della popolazione mondiale sopra i 50 anni (e sono state prese in esame tre fasce bene definite) è affetto da almeno un’altra patologia.
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Coronavirus, il fronte dei supermercati a Milano: «Paura? Siamo terrorizzati. Vedo colleghi piangere tutti i giorni» – Le testimonianze dei commessi
Come fare per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori nella grande distribuzione in una fase in cui i contagi continuano ad aumentare e mancano alcune precauzioni fondamentali? Anche i cittadini devono fare la loro parte. Neanche il nuovo Dpcm chiuderà i supermercati che, quindi, insieme ad altre attività essenziali come le farmacie, rimarranno aperti. Non potrebbe essere altrimenti: in assenza di un sistema di consegna a domicilio gratuito e diffuso su tutto il territorio, andare al supermercato resta l’unico modo per procurarsi del cibo. Oggi più che mai, però, nel focolaio dell’epidemia di coronavirus in Lombardia e a Milano, è a rischio la salute dei commessi e dei lavoratori, che ogni giorno mandano avanti la grande distribuzione e che, come i medici, le infermiere e le forze dell’ordine, sono esposti quotidianamente al rischio del contagio.
In Iran 1685 morti. Khamenei rifiuta gli aiuti Usa: "Potrebbero aver creato il virus"
Sono 1.685 le persone morte in Iran per il coronavirus, mentre il numero dei contagi è arrivato a 21.638. Lo ha reso noto il ministro della Salute, Kianoush Jahanpour, precisando che nelle ultime 24 ore vi sono stati 1028 nuovi contagi e 129 decessi. Intanto il leader supremo iraniano, l’ayatollah Ali Khamenei, ha rifiutato l’aiuto offerto dagli americani, riferendosi nuovamente alla teoria complottista che il virus sarebbe stato creato dagli Stati uniti per danneggiare Cina e Iran.
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Coronavirus, la lista delle attività che restano aperte, dai tabaccai alle poste ai trasporti
Attivi market, farmacie, raccolta rifiuti, farmacie. Ridotte le attività legate alla Pa. Il provvedimento con le nuove misure restrittive annunciate dal premier Giuseppe Conte vedrà la luce solo fra qualche ora ma già circola, in ambienti governativi, una lista provvisoria delle attività che verranno sospese e di quelle che, invece, sono risparmiate dal Dpcm che sarà in vigore fino al 3 aprile. Nell’ambito delle aziende restano attive tutte le filiere ritenute essenziali, e quindi legate al settore alimentare, a quello farmaceutico e biomedicale e a quello dei trasporti. Netta, invece, la riduzione delle attività legate alla Pa: restano di fatto aperte gli esercizi legati a sanità, difesa e istruzione. Continuano a operare, inoltre, edicole e tabaccai, oltre ai servizi d’informazione.
Nasce Covid19Italia.help: un sito non profit per combattere fake news e disinformazione
L'iniziativa di un gruppo di attivisti digitali per diffondiamo notizie verificate, informazioni utili, iniziative solidali, raccolte fondi. La battaglia contro il coronavirus si combatte anche con la buona informazione. Che i cittadini possano utilizzare fonti affidabili e credibili sull'emergenza può salvare vite. Nasce con questo spirito l'esperimento Covid19Italia.help, un progetto non profit coordinato da attivisti e attiviste digitali per mettere insieme in modo coordinato informazioni utili sull'epidemia e sull’emergenza da coronavirus. "Aggreghiamo, verifichiamo e diffondiamo notizie, informazioni utili, iniziative solidali, raccolte fondi e molto altro", spiegano i promotori del progetto, lanciato dieci giorni fa e che vede la partecipazione di 80 volontari che dall'inizio dell'impresa hanno processato 700 segnalazioni.
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Stop totale agli spostamenti con mezzi pubblici o privati in un comune diverso da quello in cui ci si trova
Lo stabilisce un'ordinanza dei ministri della Salute e dell'Interno. Le uniche deroghe sono per compravate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute. Nuova stretta contro il coronavirus. Per evitare l'esodo dei lavoratori delle aziende che chiuderanno in virtù del nuovo decreto - annunciato ieri sera ma non ancora pubblicato - i ministri della Salute; Roberto Speranza, e dell'Interno, Luciana Lamorgese, hanno adottato un'ordinanza che vieta di spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in un comune diverso da quello in cui si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza per motivi di salute. La misura è immediatamente in vigore ed stata adottata dopo diversi allarmi lanciati dai governatori del Sud.
Usa: ‘Pronti 3mila dollari a famiglia’. Johnson: ‘Rischiamo di diventare come l’Italia’. Spagna, 394 morti in 24 ore e 28mila contagi
Gli Stati Uniti sono diventati il terzo Paese con più contagi al mondo. Parigi sta perfezionando una nuova legge d'emergenza che prevede pene più severe per chi viola le disposizioni governative, con pene fino a sei mesi di reclusione. Il sistema sanitario inglese ha già inviato un avviso preventivo a 1,5 milioni di persone più vulnerabili invitandole a una quarantena precauzionale. Circa 8mila nuovi casi in 24 ore hanno portato gli Stati Uniti al terzo posto mondiale tra i Paesi più colpiti dalla pandemia di coronavirus con oltre 25mila contagi, dietro solo a Cina e Italia. Una crescita esponenziale che si porta dietro 307 vittime. Intanto, sono risultati negativi ai tamponi il vicepresidente Mike Pence e la moglie Karen, dopo un caso registrato nello staff del braccio destro di Donald Trump. E proprio il presidente Usa ha annunciato che “a Ford, General Motors e Tesla è stato dato il via libera per produrre respiratori e altri prodotti metallici”.
Conte, nuova stretta: “Stop attività non necessarie”. Basilicata e Calabria si isolano: non si entra né esce. Ordinanza Viminale: stop a spostamenti tra Comuni. Arcuri: “Tra una settimana mascherine a tutti gli italiani”
Dopo l'annuncio nella notte dell'ulteriore stretta per le attività produttive non necessarie, la prima a emanare nuovi interventi è stata la presidente della Calabria Jole Santelli. Intanto il sindaco del capoluogo lombardo Sala ha detto di condividere le decisioni di queste ore che vanno verso una maggiore riduzione delle interazioni per arginare il contagio. Il commissario Arcuri: "Da lunedì o al massimo martedì dispositivi di protezione per tutti gli operatori sanitari". Da oggi ai cittadini di tutta Italia è vietato spostarsi dal Comune in cui si trovano, salvo che per “comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute”. E’ il contenuto di una nuova ordinanza dei ministeri della Salute e dell’Interno, che arriva il giorno dopo l’annuncio della serrata totale delle attività produttive non essenziali. La domenica si è aperta con la decisione della Calabria di bloccare gli ingressi in entrata e in uscita per far fronte all’emergenza coronavirus. L’ordinanza della governatrice Jole Santelli sarà in vigore fino al 3 aprile e segue di poche ore il messaggio notturno del premier Giuseppe Conte alla nazione. Nel pomeriggio la Basilicata ha seguito l’esempio.
CoronaVirus: Norme in tutta ITALIA: cosa è chiuso cosa è aperto: cosa si può fare e cosa no
Cosa deve essere evitato – Ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, nonché all’interno degli stessi. Salvo – si legge nel decreto – che per gli spostamenti motivati da “comprovate esigenze lavorative” o “situazioni di necessità ovvero motivi di salute”. In sostanza, chi verrà fermato durante uno spostamento tra un Comune e l’altro su un mezzo di trasporto pubblico (che continuerà a funzionare) o privato dovrà dimostrare attraverso un certificato medico o una lettera del datore di lavoro che lo spostamento è necessario. Ai datori di lavoro, pubblici e privati, viene raccomandato di “promuovere” la fruizione da parte dei lavoratori dipendenti di congedo ordinario e di ferie. A chi nel momento è entrato in vigore il decreto era fuori dalle zone interessate dalle disposizioni è “consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione e residenza”. Il decreto non prevede limitazioni al trasporto delle merci.
Coronavirus, l'Italia diventa "zona protetta": spostamenti vietati se non per comprovate necessità. Conte: "Non c'è più tempo"
Il premier: "Servono provvedimenti più duri". Scuole chiuse fino al 3 aprile, stop alla serie A, locali chiusi alle 18. La Protezione Civile diffonde i dati aggiornati sull'epidemia: 7985 contagiati, oltre 1500 in più in un giorno. 724 guariti, 463 decessi. "Tutta Italia sarà zona protetta". Tutti gli spostamenti sono vietati se non per comprovate necessità, in tutto il paese come fino a oggi era avvenuto in Lombardia e nelle 14 province focolaio dell'epidemia di Coronavirus. Lo ha annunciato il premier Conte in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, confermando quanto preannunciato il ministro per i Rapporti con le Regioni, Francesco Boccia, parlando di "progressiva omogenizzazione delle regole su tutto il territorio nazionale". Il premier si presenta in sala stampa da solo, per quello che è senza dubbio l'annuncio più drammatico della sua esperienza di governo: "Abbiamo adottato una nuova decisione che si basa su un presupposto: tempo non ce n'è", scandisce. "I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante dei contagi, delle persone ricoverate in terapia intensiva e subintensiva e ahimè anche delle persone decedute. La nostre abitudini quindi vanno cambiate. Vanno cambiate ora. Ho deciso di adottare subito misure ancora più stringenti, più forti". Il provvedimento è quello atteso e ormai ritenuto inevitabile: "Sto per firmare un provvedimento che possiamo sintetizzare come 'io resto a casa'. Non ci sarà più una zona rossa nella penisola. Ci sarà l'italia zona protetta", aggiunge. Come già oggi in Lombardia e nelle 14 province del nord, gli spostamenti delle persone sono vietati se non per comprovati motivi di salute, di necessità o di lavoro. "Sono pienamente consapevole della gravità e della responsabilità", spiega Conte. "Non possiamo permetterci di abbassare la guardia. E' il momento della responsabilità e tutti l'abbiamo. Voi cittadini tutti con me. La decisione giusta oggi è di restare a casa. Il futuro nostro è nelle nostre mani", aggiunge.
Galli: “Stop alla movida, chiudere tutto. O i giovani contageranno i nonni”
MASSIMO GALLI dirige il reparto di malattie infettive che ha affrontato la prima ondata di malati colpiti dal coronavirus in Italia, quello del Sacco di Milano. Professore, perché bisogna restare in casa? «Soprattutto agli anziani dico che è meglio avere meno contatti con altre persone. Chi ha una certa età, se prende la malattia rischia. Va bene essere fatalisti ma perché andarsene prima del previsto per uno stupido virus?». Ha visto che le persone, anche nelle zone arancioni come Milano, continuano a uscire in massa? «Sì, ho letto anche le dichiarazioni di qualche ragazzotto che protesta perché le autorità vogliono tenerlo a casa. Gli adolescenti si considerano immortali, ci siamo passati tutti. Ma così rischiano di avere la responsabilità di portare a nonni e genitori un cliente assai più dannoso che per loro. A costo di essere detestato, dico che i locali e i punti di aggregazione vanno chiusi pure nelle regioni non ancora intensamente coinvolte dal problema».
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Proteste al carcere di Rebibbia: i familiari dei detenuti bloccano l'ingresso
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"Nessun docente a scuola fino al 3 aprile". Verso la proroga della chiusura delle classi
Circolare del ministero dell'Istruzione a presidi e Uffici scolastici di tutta Italia. "Bidelli al minimo". Si rafforza l'ipotesi del ritorno dopo Pasqua. Ogni insegnante deciderà come valutare gli studenti. La direzione generale del ministero dell'Istruzione ha scritto, attraverso i due capi dipartimento centrali, a tutti i dirigenti scolastici d'Italia e agli Uffici scolastici regionali: a scuola non si terranno più collegi docenti fino al prossimo 3 aprile. Non è solo un intervento sul recente scontro presidi-docenti sulle riunioni da tenere negli istituti per avviare le lezioni a distanza. È qualcosa di più, fanno notare i dirigenti contattati da Repubblica: è il segnale che sarà probabilmente prorogata la chiusura delle scuole in tutto il Paese, oggi prevista fino a domenica 15 marzo. Nel documento si legge: "Nelle istituzioni scolastiche sono sospese tutte le riunioni degli organi collegali in presenza fino al 3 aprile 2020. Si raccomanda di valutare attentamente l'opportunità di mantenere impegni collegiali precedentemente calendarizzati, riducendo allo stretto necessario gli incontri organizzati in via telematica, al fine di lasciare ai docenti il maggior tempo possibile per lo sviluppo della didattica a distanza".
Scuole chiuse: mercoledì l’ok alla proroga nel resto d’Italia Sì ai voti a distanza.
Nei documenti del Miur già ci sono riferimenti al 3 aprile per tutta Italia. Ma si valuta se andare oltre. Appello ai prof: didattica a distanza non è dare compiti. Come si valutano gli alunni? Non è ancora ufficiale ma ormai compare anche su documenti e circolari del ministero dell’Istruzione: le scuole di tutta Italia saranno chiuse, come è stato deciso sabato notte per quelle della zona arancione, almeno fino al 3 aprile. Infatti nella nota diffusa dal ministero per spiegare le modalità con le quali presidi, insegnanti e personale amministrativo e ausiliario gestiscono questa fase si legge riferita al sistema nazionale di istruzione, cioè a tutte le scuole: «Nelle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione sono sospese tutte le riunioni degli organi collegiali in presenza fino al 3 aprile 2020». Dunque gli insegnanti sono invitati fino a quella data a sviluppare didattica a distanza e a presentarsi a scuola solo per attività legate all’attivazione delle classi digitali. La decisione che è già nei documenti del ministero verrà ufficializzata soltanto nei prossimi giorni, forse mercoledì. Mentre già si sta valutando se non sarà necessario prorogare oltre il 3 aprile.
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Coronavirus: il medico di Bergamo: «Dobbiamo scegliere chi curare e chi no, come in ogni guerra. State a casa.»
Il medico: «Scegliamo chi curare e chi no come in guerra». Christian Salaroli, anestesista rianimatore a Bergamo: «Si decide in base all’età e alle condizioni di salute. Alcuni di noi, primari o ragazzini, ne escono stritolati... State a casa. Vedo troppa gente per strada». «All’interno del Pronto soccorso è stato aperto uno stanzone con venti posti letto, che viene utilizzato solo per eventi di massa. Lo chiamiamo Pemaf, ovvero Piano di emergenza per il maxi-afflusso. È qui che viene fatto il triage, ovvero la scelta». Non è un colloquio facile, quello con Christian Salaroli, 48 anni, una moglie, due figli, dirigente medico, anestesista rianimatore dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, uno dei più sollecitati di queste settimane, distante appena sette chilometri dal cluster di Alzano Lombardo, uno dei più misteriosi e persistenti di questa epidemia. Non lo è per l’argomento che tratta, non lo è per l’emotività che ci scorre dentro, che abbiamo il dovere di asciugare, anche se pure dice molto di quello che sta avvenendo dove si combatte per davvero. «Si decide per età, e per condizioni di salute. Come in tutte le situazioni di guerra. Non lo dico io, ma i manuali sui quali abbiamo studiato».
Coronavirus: cosa chiude e cosa si può fare con il decreto nelle zone ‘arancioni’ e nel resto d’Italia: dai locali alle scuole ai funerali
Gli spostamenti in entrata e in uscita sono da “evitare”, bar e locali chiudono alle 18, le scuole lo resteranno fino al 3 aprile in Lombardia e nelle 14 altre province interessate dall’articolo 1 del decreto, mentre altrove solo la prossima settimana. Le altre limitazioni e raccomandazioni riguardanti il resto d’Italia, invece, sono valide fino alla data di validità del decreto. Cosa prevedono le misure stabilite nella notte tra sabato e domenica dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte per tentare di contenere il diffondersi dell’epidemia di coronavirus? LOMBARDIA E ALTRE 14 PROVINCE. L’articolo 1 è dedicato alla Lombardia e alle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia.
Iss: “Roma vulnerabile, il virus si diffonde”.
Istituto Superiore Sanità: “Roma vulnerabile, rischia come Milano”. ...... L’allerta è alta anche nel Lazio dal momento che il Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, Gianni Rezza, ha fatto notare come “a Roma il virus sta già incominciando a circolare, anche se le catene di trasmissione sono per ora piccole. Ne dobbiamo prendere atto perché altrimenti si fa il patatrac come a Lodi. Bisogna agire prontamente”, ha raccomandato. Anche l’ordine dei medici di Roma ha invitato a prestare la “massima attenzione”.
Nelle carceri in rivolta la tensione sale alle stelle. Modena, 6 morti. E a Foggia evadono in 20.
Devastazioni a San Vittore, Rebibbia, i parenti bloccano la Tiburtina, strade chiuse nei pressi dell'Ucciardone. I cappellani: "polveriera di rabbia e di violenza". L'emergenza coronavirus continua a infiammare le carceri. Le rivolte si moltiplicano con ritmo esponenziale: disordini in 27 istituti di pena in tutta Italia. A Modena, Pavia, Napoli, Salerno, Vercelli, Frosinone, Cremona, si sono aggiunte Foggia (dove sono riusciti a fuggire 20 detenuti), Milano, Palermo e Reggio Emilia, mentre la situazione resta tesa comunque in tutte le carceri. A Modena la situazione più esplosiva: si contano 6 detenuti morti (probabilmente per overdose di metadone e altri farmaci) e altri quattro feriti gravi in prognosi riservata e 18 intossicati. Particolarmente alta la tensione anche nel carcere milanese di San Vittore, dove i detenuti sono saliti sul tetto. E a Verona ed Alessandria due detenuti sono morti per overdose da psicofarmaci, sottratti dalle infermerie durante le proteste, mentre a Prato sono stati appiccati incendi in alcune celle. La protesta si estende col passare delle ore. Nel carcere romano di Rebibbia Nuovo Complesso alcuni detenuti hanno dato fuoco a dei materassi e i loro parenti hanno occupato via Tiburtina per quasi mezz'ora: strada nel caos, traffico bloccato e disordini.
Medici senza protezioni: salta la fornitura di 4 milioni di mascherine
Le aveva annunciate il presidente della Lombardia. Ma la Regione sceglie la ditta sbagliata: ordine annullato. L'incredibile conflitto con lo Stato. Quattro milioni di mascherine contro il coronavirus annunciate dal presidente della Lombardia, Attilio Fontana, non esistono. Così ancora oggi, a due settimane dall'esplosione dell'epidemia, nella regione che ne è l'epicentro ci sono medici di famiglia e della guardia medica costretti a visitare i pazienti senza le dovute protezioni contro il contagio. Gli uffici del governo locale, dopo aver garantito la distribuzione giovedì 27 febbraio, hanno annullato l'ordine lunedì 6 marzo.
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Come funziona il sapone: perché è più che sufficiente per rimuovere il virus dalle nostre mani
E perché è più che sufficiente per rimuovere il virus dalle nostre mani: un piccolo ripasso di chimica, insomma. Una delle indicazioni che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e le istituzioni italiane stanno diffondendo per contrastare la diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2) è lavarsi le mani spesso, a lungo e per bene, con acqua e sapone. Si può usare anche un disinfettante a base alcolica, nel caso non si abbia a disposizione l’acqua corrente, ma il sapone resta la scelta migliore perché fa benissimo il suo lavoro.
Le nuove misure per contenere il coronavirus valide in tutta Italia, in ordine
Includono la sospensione di manifestazioni ed eventi sportivi, ad eccezione di quelli a porte chiuse. Per limitare la diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2), il governo ha approvato nella notte tra sabato e domenica nuove misure restrittive per isolare il più possibile i territori della Lombardia e di altre 14 province. Nel decreto, inoltre, vengono introdotte nuove misure valide in tutto il territorio nazionale per «il contrasto e il contenimento del diffondersi del virus». Sono misure che rimarranno in vigore almeno fino al 3 aprile, con un’eccezione: al di fuori della Lombardia e delle 14 province indicate, le scuole resteranno chiuse solo fino al 15 marzo. In particolare il governo ha raccomandato a tutti, anche alle persone che vivono fuori dalle aree più interessate dal coronavirus, di limitare gli spostamenti ai «casi strettamente necessari», rivolgendosi in particolare alle persone anziane o affette da patologie croniche, che possono uscire di casa solo se in caso di «stretta necessità». Vale per tutti la regola di evitare i luoghi affollati e mantenere una distanza di almeno un metro dalle altre persone.
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“Adottate un cane o piantate un albero”, è questo il regalo di compleanno chiesto per il Re del Bhutan
Che regalo di compleanno si potrebbe fare a Jigme Khesar Namgyel Wangchuck, Re del Bhutan, che ha un patrimonio di miliardi di euro? Il Primo MInistro, Lotay Tshering, ha pensato di chiedere al popolo qualcosa che facesse bene al Paese: adottare un cane randagio, piantare un albero o ripulire dai rifiuti il quartiere in cui si vive. L’annuncio l’ha fatto nei giorni scorsi su Facebook in occasione del quarantesimo compleanno del Re: «Un impegno personale come questo sarebbe il miglior regalo per Sua Maestà». Il Bhutan dallo scorso luglio ha preso dei provvedimenti specifici – dalla sterilizzazione all’incentivazione delle adozioni – per cercare di risolvere il crescente problema del randagismo: il desiderio espresso dal Primo Ministro è un'estensione di questi sforzi e le persone hanno preso sul serio la sua richiesta. E così quello che è stato classificato il Paese più felice di tutta l’Asia potrebbe diventare presto anche il migliore al mondo per i quattrozampe.
Coronavirus, il virologo Pregliasco: “Tasso di mortalità oltre il 4% è sovrastimato perché i casi identificati sono meno di quelli reali”
Il direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano: "Mortalità italiana inferiore a quella cinese. Priorità le terapie intensive, importante attenersi alle misure restrittive, anche nelle aree dove finora il numero di contagi è rimasto contenuto”. Tra gli ultimi dati comunicati dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, c’è quel 4,25% di deceduti (al 6 marzo) rispetto ai contagi da Coronavirus nel nostro Paese. Ed è un dato che desta preoccupazione. Proprio per questo è necessario chiarire cosa rappresenti davvero quella percentuale e se si possa davvero parlare di “tasso di mortalità” del Covid19. Ilfattoquotidiano.it lo ha chiesto al virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano e docente di Igiene all’Università Statale, secondo il quale “un tasso che supera il 4 per cento è sicuramente un dato sovrastimato, perché di qualsiasi epidemia si tratti, è tipico che i casi identificati siano inferiori a quelli reali”.
La scuola verso il blocco almeno per altri 30 giorni. Per i disabili parte l'assistenza a casa.
Il governo pensa di posticipare la ripresa delle lezioni. Per i disabili parte l'assistenza a casa. Il governo sta pensando di prolungare lo stop delle attività didattiche. Probabilmente già all'inizio della prossima settimana dovrebbe arrivare l'annuncio. I consulenti del ministro della Salute, Roberto Speranza, insistono al riguardo. Il blocco delle lezioni deve essere più lungo per risultare efficace come misura di prevenzione della diffusione del contagio. Ieri il Ministero dell'Istruzione ha pubblicato sul suo sito le linee guida di come gestire questo periodo di emergenza. Restano chiuse le scuole nelle zone rosse, mentre nel resto del Paese è prevista soltanto la sospensione delle attività didattiche fino al prossimo 15 marzo. Con ciò si intende che i bambini e i ragazzi resteranno a casa e che le scuole rimarranno aperte affinché si possa continuare a svolgere il lavoro amministrativo e di pulizia dei plessi (con relativa disinfestazione) da parte del personale ausiliario. I viaggi d'istruzione, così come le visite guidate e le uscite didattiche, e le gare matematiche restano sospese fino al 3 aprile.
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