Roma si prepara alla Fase 2. Nella Capitale il 4 maggio riapriranno ville storiche, parchi e giardini pubblici. Raggi: “Continuiamo a comportarci con la responsabilità con cui abbiamo agito fino a oggi”
“Ci stiamo preparando ad aprire in sicurezza ville storiche, parchi e giardini pubblici di Roma, che da lunedì torneranno ad essere accessibili anche se con le dovute cautele e limitazioni. La prima, la più importante per evitare nuovi contagi, è il divieto di assembramento. Ma sarà comunque possibile passeggiare e fare attività fisica individuale nel rispetto delle distanze dalle altre persone. Ecco allora, un semplice vademecum per sapere sempre come comportarsi all’interno delle aree verdi della Capitale”. E’ quanto annuncia, con un video su Facebook, la sindaca di Roma, Virginia Raggi.
Milano: Salgono in 30 su un autobus di notte: nessuno scende nonostante i richiami
Bollini rossi e cartelli sui sedili per mantenere la distanze sono pronti. A Milano da lunedì 27 aprile è partita la sperimentazione della nuova “segnaletica anticovid” per il trasporto pubblico. Ma a due giorni dalla partenza della Fase 2, un episodio ha messo in dubbio l’effettiva validità di tutte le misure prese per mantenere il distanziamento sociale anche sui mezzi pubblici. Una trentina di persone è salita la notte scorsa a bordo di un autobus sostitutivo della linea metropolitana rossa della città rendendo di fatto impossibile le misure di sicurezza. Intorno alle 5, tutti e 30 i passeggeri sono saliti insieme sul mezzo, la maggior parte indossava la mascherina. Quando sono stati avvertiti da un messaggio vocale che il mezzo era pieno, e che quindi dovevano scendere, non lo hanno fatto.
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Fase 2 a Roma e Lazio. Zingaretti: "Obbligo di mascherine anche all'aperto se si parla con una persona".
"Cautela, sicurezza e responsabilità", le parole chiave. Mascherine, obblighi più estesi, sempre da rispettare le distanze, ancora smartworking, più aree esterne per i pubblici esercizi. Controlli sui bus, al lavoro anche i volontari della Protezione civile regionale. E ancora Zingaretti: "Anticostituzionali le misure della Fase 2 ? Diatriba deprimente. Anticostituzionale è lasciare la gente sola". Mascherine obbligatorie in tutti i negozi e i luoghi al chiuso, come gli uffici. Lo stesso vale per gli incontri all'aperto: distanza di un metro e obbligo di indossare la mascherine se si parla con una persona. Ogni occasione, poi, sarà quella buona per lavarsi le mani. Su bus e metro, invece, arriveranno i volontari della Protezione civile del Lazio. La Fase 2 parte da qui. Dal "senso di responsabilità dei cittadini del Lazio", citato a più riprese dal governatore Nicola Zingaretti. "Abbiamo davanti settimane delicate - ha spiegato il presidente Nicola Zingaretti, illustrando in conferenza stampa le regola per la i ripresa - bisogna guardare avanti con cautela, nel rispetto delle norme e in piena sicurezza". A elencare i punti della strategia delle 5P (prudenza, protezione, prevenzione, piccoli passi e progettualità) è il vicepresidente Daniele Leodori.
Campania, De Luca: "Mascherina obbligatoria o sanzioni, chi non la indossa è una bestia"
"Noi saremo rigorosissimi con un'altra ordinanza". E dice sì ai test sierologici dei laboratori privati. "Voglio insistere su una cosa: dobbiamo essere rigorosi sull'obbligo di indossare mascherine fuori casa e se è possibile rispettare il distanziamento sociale". Lo chiede ai cittadini campani su Fb, il governatore della Campania Vincenzo De Luca. "E' indispensabile - ha ribadito - e noi saremo rigorosissimi con un' altra ordinanza: c'è obbligo di indossare mascherina altrimenti ci sono le sanzioni". "Chi non la indossa - continua - è una bestia, perchè non ha rispetto per gli anziani, per i bambini e per un lavoro immane che abbiamo fatto come Regione per mettere in condizione tutti di avere la mascherina".
Di Battista: “Disinnescare Renzi una volta per tutte. Uomini più potenti brigano per governo tecnico: puntano ai miliardi della ricostruzione”.
L'ex deputato e leader molto ascoltato nel Movimento ha scritto un post su Facebook per attaccare il senatore. Secondo lui non ha reale intenzione di far cadere il governo, ma sono altri "boiardi di Stato" che starebbero tramando per avere un cambio al comando. Contro Matteo Renzi che “merita l’oblio”, ma soprattuto contro chi trama per “un governo d’unità nazionale” e punta ai miliardi che saranno spesi nella ricostruzione. L’ex deputato e leader molto ascoltato nel M5s Alessandro Di Battista, dopo lo scontro in Parlamento sulle comunicazioni del premier Giuseppe Conte, ha scritto un post su Facebook che attacca quello che ormai è il nemico palese dell’esecutivo, ovvero il leader di Italia viva. E’ partito dalla strumentalizzazione dei morti per coronavirus, che il senatore è arrivato a usare per far loro dire che sarebbero i primi a “volere le riaperture”, e ha chiesto che sia “disinnescato una volta per tutte“. Anche perché, secondo il grillino, il pericolo non è lui: il senatore è “frustrato ma non così stupido da far cadere un governo che prova a ricattare per ottenere nomine e prime pagine sui giornali”.
La Lega sospende l’occupazione del Parlamento proprio ora che c’è il ponte del primo maggio
Tra le motivazioni per il blocco dell’occupazione, finito ieri sera, il Carroccio cita le scuse di Conte per i pagamenti non arrivati. Ma quelle sono arrivate stamattina. Capacità divinatoria? La Lega ha sospeso la scorsa notte l’occupazione delle Aule di Camera e Senato. La scelta arriva, spiegano dal Carroccio all’ANSA, dopo aver preso atto di timidi segnali del governo sulla fase 2, dalla tema della scarcerazione dei boss mafiosi all’apertura sugli asili nido, fino alle scuse di Conte per i ritardi dei pagamenti. C’è un problema: le scuse di Conte sono arrivate alle 10 di stamattina attraverso un post su Facebook. Perché la Lega ha sospeso ieri se le scuse sono arrivate oggi? La Lega sospende l’occupazione del Parlamento proprio ora che c’è il ponte del primo maggio. Matteo Salvini aggiunge che lasciare le Aule l’1 maggio è anche un atto di rispetto per i lavoratori parlamentari.
Salvini suona la ritirata, l’okkupazione del Parlamento è già finita. Scaricato da Berlusconi e dalla Meloni, il Capitano smobilita collezionando l’ennesimo flop
L’occupazione è già finita. Dopo l’ultima vetrina nei Tg della notte, il Capitano ha ordinato il rompete le righe. E del presidio dei parlamentari leghisti alla Camera e al Senato contro la presunta deriva democratica del Governo Conte, non c’è più traccia. La decisione, spiegano dal Carroccio, arriva dopo aver preso atto di “timidi segnali” dell’esecutivo sulla Fase 2, dal tema della scarcerazione dei boss mafiosi all’apertura sugli asili nido, fino alle scuse di Conte per i ritardi dei pagamenti in favore di lavoratori e imprese che stanno accusando le conseguenze della crisi dovuta al coronavirus. Salvini ha spiegato che, interrompere l’occupazione nel giorno del primo maggio è anche un atto di rispetto per i lavoratori parlamentari. Ma la Lega ha dovuto prendere atto che l’iniziativa, sul piano politico, si è rivelata un autogol. Scaricato da Berlusconi, che ormai gioca una partita completamente sganciata dal Centrodestra, e pure dalla Meloni, che per l’ennesima volta ha preso le distanze dalle iniziative del suo alleato, a Salvini non è rimasto che prendere atto del flop e del crescente isolamento in cui ha cacciato il Carroccio.
La faccia di Jole Santelli quando le spiegano la differenza sui rischi dell’asporto e del consumo al tavolo
Jole Santelli in Calabria ha emanato un’ordinanza che prevede la riapertura di locali ed esercizi commerciali in regione già a partire dalla giornata del 30 aprile. Per questo motivo, ha ricevuto una diffida da parte del ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia, che l’ha invitata a ritirare l’ordinanza in conformità con le norme previste dal governo attraverso il dpcm del 26 aprile, che invece prevede la riapertura degli esercizi commerciali il prossimo 18 maggio e di bar e ristoranti a partire dal 1° giugno. «Mi è arrivata la lettera e ho anche parlato con il ministro Boccia – ha detto Jole Santelli -. Io non ritiro l’ordinanza perché la ritengo corretta e perché scommetto che in una settimana il governo prenderà la stessa decisione che ho preso io. Il governo ha già aperto i ristoranti autorizzando l’asporto. Io ho solo aggiunto la possibilità di utilizzare dei tavoli all’esterno. Se qualcuno mi fa comprendere la differenza di pericolo tra l’asporto e un tavolo all’esterno, io gli sarò grata».
L’occupazione appena cominciata è già finita
Era il mio orgoglio, la tua allegria. Potrebbe concludere qualche elettore del Carroccio applicando la melodia di Canzone per te di Sergio Endrigo all’occupazione Lega, iniziata il 29 aprile nel pomeriggio, proseguita – con qualche piccola defezione – nella notte tra il 29 e il 30 e smantellata il 1° maggio perché, a quanto pare, ci sarebbero stati timidi segnali da parte del governo per le spiegazioni richieste dai deputati e dai senatori guidati da Matteo Salvini su come sarà gestita la fase 2 di questo coronavirus. L’occupazione appena cominciata, insomma, è-già-fi-ni-taaa, come avrebbe cantato l’indimenticabile chansonnier. A quanto pare, la Lega avrebbe ravvisato da parte dell’esecutivo alcune rassicurazioni sul tema della scarcerazione dei boss mafiosi nel corso di questa emergenza sanitaria, sull’apertura sugli asili nido, e sulle scuse di Giuseppe Conte per i ritardi dei pagamenti. Rassicurazioni piuttosto scontate se si considera che l’informativa del presidente del Consiglio era stata calendarizzata da tempo per la giornata di ieri presso la Camera e il Senato. Pertanto, ci si chiede a cosa possa essere servita questa occupazione delle aule se non a creare qualche grattacapo regolamentare ai lavoratori di Camera e Senato, con tutte le ovvie conseguenze sulle misure di distanziamento previste dai dpcm del presidente del Consiglio.
Coronavirus, le ultime notizie dall’Italia: Mascherine obbligatorie in Campania. Zaia: «Il Veneto può aprire tutto»
Roma, l’ora di punta spalmata dalle 8.30 alle 11.30. Bus e metro fino alle 23.30, esercizi commerciali aperti fino alle 21.30 ma take away e delivery consentiti anche oltre, ora di punta spalmata dalle 8.30 alle 11.30 e l’80% dei dipendenti capitolini in smart working. E poi stazioni, bar e locali sorvegliati speciali con droni a sorvolare i parchi che iniziano a riaprire i cancelli, prime fra tutte Villa Borghese e Villa Pamphilj. Si sveglierà così Roma il 4 maggio, giorno della ripresa per un cauto allentamento del lockdown dopo 55 giorni di serrata. Varata ieri sera l’ordinanza sul trasporto pubblico (che impone l’obbligo di mascherina, la capienza al 50% su ogni mezzo, l’installazione di dispenser con gel igienizzante nelle stazioni, e la possibilità di saltare le fermate se il mezzo è già pieno) oggi la Regione ha emanato le norme per i locali che riapriranno.
Maxi contratto per Fincantieri: realizzerà le fregate di nuova generazione per la Marina Militare Usa
Una commessa da 795,1 milioni di dollari solo per la prima delle dieci navi in programma. In tutto, il contratto vale 5,58 miliardi di dollari. Il programma Usa prevede poi una ulteriore gara per l'aggiudicazione delle altre 10 fregate che compleranno la flotta. Un importante successo industriale di Fincantieri negli Stati Uniti, con un risvolto politico. La US Navy ha aggiudicato ieri al cantiere “Marinette Marine Corporation” il contratto di 795,1 milioni di dollari per la progettazione e la costruzione della prima fregata lanciamissili del programma FFG(X). Il primo dettaglio rilevante è che il “Marinette” è un cantiere posseduto da Fincantieri Marine Group (FMG), la filiale americana di Fincantieri. Il gruppo italiano ha acquistato i cantieri americani nel 2009, in piena crisi economica, investendo negli Usa e preservando 3000 posti di lavoro in 3 fabbriche Illinois e Wisconsin.
Il Papa oggi (1° maggio) licenzia 5 lavoratori senza aspettare la fine del loro processo
Città del Vaticano - E' una strana festa dei lavoratori quella che si celebra in Vaticano oggi. Per certi versi persino contraddittoria. Se da una parte Papa Francesco celebra - durante la messa a Santa Marta - il Primo Maggio ricordando San Giuseppe e rivolgendo un pensiero a tutti coloro che lavorano («Preghiamo per tutti i lavoratori, perché a nessuna persona manchi il lavoro e tutti siano giustamente pagati, possano godere della dignità del lavoro e della bellezza del riposo») proprio oggi ha autorizzato i licenziamenti dei cinque dipendenti mentre è ancora in corso l'indagine del tribunale per la vicenda dell'acquisto del famoso palazzo di Londra, un affare controverso e ingarbugliato ma dove ogni operazione è sempre stata avallata dai superiori e, in ultima istanza, dal Papa. Nei provvedimenti della Segreteria di Stato fatti arrivare alle persone indagate e per le quali sono ancora in corso gli interrogatori, non è stata fornita nessuna motivazione giudirica e questo, probabilmente, per rendere impossibile l'impugnazione dell'atto amministrativo.
NON PASSA - Pazienti guariti da Covid di nuovo positivi: 9 casi tra Lodi e Cremona
Anche in Lombardia in questi giorni si stanno registrando casi di pazienti guariti dal Coronavirus e dimessi dagli ospedali dopo essersi ‘negativizzati’ e che a distanza di qualche settimana sono ritornati ad essere positivi. Pazienti ai quali o si è ripresentata la polmonite da Covid e quindi sono stati di nuovo ricoverati oppure si sono riammalati in forma lieve, da richiedere solo l’assistenza a casa con il sistema di telesorveglianza. Da quanto si è saputo da fonti sanitarie, i casi di persone che sono ritornate di nuovo positive - al momento se ne conoscono 9 - si sono registrati nelle Asst di Lodi e Cremona, le due province tra le prime a dover far fronte all’emergenza Coronavirus e tra le più colpite.
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SIAMO DAVVERO PRONTI? - Molti dubbi sull'opportunità della riapertura il 4 maggio da uno studio pubblicato sul sito della Fondazione Hume. Lontani dalla fine dei contagi, anche se meglio di altri Paesi, e con un tasso lento di caduta dei contagi stessi
Uno studio pubblicato stamattina dalla Fondazione Hume (l’integrale del bollettino su www.fondazionehume.it) pone implicitamente dubbi sull’opportunità della riapertura, per quanto parziale, di lunedì 4 maggio. L’analisi, basata esclusivamente sui dati dei morti giornalieri della Johns Hopkins University, molto più affidabili di quelli sui contagi, evidenzia che l’Italia è ancora piuttosto lontana da una situazione rassicurante. Posta quota cento come quella del picco, e quota zero quella della meta finale della fine dei contagi, dei ventisei paesi testati, l’Italia è messa molto meglio di Stati Uniti, Regno Unito e Germania, ma peggio di Spagna e Francia. Nel dettaglio, nella scala da zero a cento, l’Italia è a quota 40.5, quindi decisamente lontana da soglie di sicurezza. Una seconda tabella che calcola il tasso di caduta dei contagi, e cioè la velocità con cui in ogni paese i contagi si riducono, ci vede fra quelli più deboli.
Eurobond, perché la Lega ha votato come Olanda e Germania
Arrotolate i tricolori fino a che ci saranno politici italiani che in Europa voteranno in sintonia con l'Olanda. La gente stamani si domanda: perché i leghisti hanno votato contro i Coronabond? L'eurodeputato della Lega Rinaldi ha parlato di una trappola, ma non ha spiegato come mai i colleghi di Fratelli d'Italia abbiano votato a favore. Salvini invece ha detto che non vogliono i soldi a debito dell'Europa ma vogliono i buoni del tesoro "tricolore". Il che equivale a dire che la soluzione per aiutare gli italiani è usare i soldi degli italiani. Per non dire poi di Garavaglia e Borghi, quando il primo invocava gli eurobond e il secondo vedeva nei soldi della BCE la soluzione del problema. La verità è che la Lega ha votato insieme all'Olanda e alla Germania per una sola ragione: ostacolare la trattativa della delegazione italiana e danneggiare il già difficile percorso di condivisione del debito che sta portando avanti Giuseppe Conte. In un concetto solo: sacrificare gli interessi di un paese intero per la convenienza di un partito solo.
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La barzelletta di Renzi solone della Costituzione. Matteo spara sul presidente del Consiglio. E dimentica cosa fece alla Carta
Matteo Renzi si adonta e si ingrugna perché secondo la sua interpretazione degli eventi il premier Giuseppe Conte avrebbe piegato la Costituzione ai suoi voleri ed interessi, esautorando di fatto il Parlamento. Renzi è stato ed è un fenomeno che raramente appare sulla scena politica ed indubbiamente ha delle peculiarità tutte sue che lo fanno considerare un unicum. Ha conquistato il potere senza neppure essere stato mai parlamentare, incantando tutti con la parlantina sciolta da toscanaccio, seppur giovane rispetto al suo modello Amintore Fanfani. Il leader di IV conosce bene la legge, se non altro perché è laureato proprio in giurisprudenza, e sa benissimo che esiste un articolo, il sedicesimo proprio della Costituzione, che novella così: “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza”.
Lotta dura contro i paradisi fiscali. Parte l’offensiva M5S in Europa. Olanda, Irlanda & C. ci rubano miliardi di tasse. Per i grillini è ora che il Consiglio Ue ci dia un taglio
Il vaso di Pandora si è aperto. Fra le conseguenze della pandemia che sta devastando l’Europa vi è anche quella di aver fatto emergere con ancor più chiarezza le contraddizioni di un’Unione che, al di là di una mera espressione geografica e di concetti astratti, di omogeneo e “unito” ha mostrato di avere ben poco. Le estenuanti trattative sulle misure economiche da mettere in campo per far fronte all’emergenza sanitaria ed economica che l’Italia ha dovuto in queste ultime settimane affrontare – soprattutto per arginare l’ostracismo dei Paesi rigoristi del Nord – ne è la plastica dimostrazione e come ha sottolineato in una nota la capodelegazione al Parlamento europeo, del Movimento 5 Stelle Tiziana Beghin (nella foto), “la risposta all’emergenza Coronavirus dovrebbe prevedere anche il superamento delle pratiche fiscali dannose fra Paesi membri”. NEL MIRINO Il riferimento e chiaramente al dumping commerciale e alla presenza dei cosiddetti paradisi fiscali che, oltre a provocare all’Italia una perdita stimata dai cinque agli otto miliardi di dollari all’anno, falsa completamente l’andamento degli investimenti esteri: basti pensare che nei Paesi Bassi questi rappresentano il 535% del Pil mentre nel microscopico Lussemburgo arrivano addirittura al 5.760%. Paesi che poi hanno il coraggio di fare la morale all’Italia sul debito pubblico e sulla politica economica, premendo per il massimo rigore e rigettando l’idea di finanziare il Piano Recovery Fund anche con l’emissione di bond a fondo perduto, così come richiesto espressamente nei vari vertici Ue che si sono succeduti sia dal premier italiano Conte che da quelli francese e spagnolo Macron e Sanchez.
La sfida al ridicolo di un Renzi senza vergogna. Pur di attaccare il premier Matteo scomoda pure le vittime di Bergamo
Dal basso della sua statura politica – che la si misuri col metro del consenso in caduta libera, inchiodato com’è nei sondaggi al di sotto del 3%, o con quello dello scellerato mantra del “riapriamo tutto, riapriamo subito”, contro ogni indicazione della scienza, come fosse un Salvini qualsiasi – la sfida al ridicolo di Matteo Renzi ha raggiunto ieri, in Aula al Senato, durante l’informativa al Parlamento del premier Giuseppe Conte, vette irraggiungibili per chiunque, d’ora in poi, volesse cimentarsi nell’ardito tentativo di eguagliarne l’indiscusso primato senza provare vergogna. Un intervento, peraltro, trasmesso in pompa magna dalle tv fiancheggiatrici – più che del micropartito sempre più virtuale (nel Paese, ma malauguratamente non in Parlamento) dell’ex premier – di quel progetto restauratore dell’Ancien Régime dei poteri forti che, dai vescovi (scomunicati dal Papa sulle chiese aperte) a Confindustria (il portafogli prima della salute), ha trovato ultimo sponsor nel grande capitalismo italiano, ma con il domicilio fiscale all’estero. Plasticamente rappresentato, oggi, dal gruppo editoriale Gedi di John Elkann, a capo della più imponente corazzata dell’informazione italiana – da Repubblica a La Stampa, per citare solo i gioielli di famiglia – già schierati in trincea a cannoneggiare contro il Governo Conte.
Coronavirus, la minaccia di Renzi a Conte: “Ultimo appello da Iv. Se sceglie la strada del populismo noi non ci siamo”.
"Se Conte sceglierà la strada del populismo i renziani non ci saranno. ". L'ex segretario del Pd ha deciso di mettere formalmente sotto ricatto il governo in una fase cruciale: quella della ripartenza: "Dia un occhio in più ai dati dell’Istat o noi non saremo al suo fianco". Poi rilancia la sua linea sulle riaperture. Secondo l'ex premier "non possiamo delegare tutto alla comunità scientifica. In passato troppe volte la politica ha abdicato". La replica del presidente del Consiglio: "Fare politica? E’ quello che stiamo facendo, quindi non c'è nessun ultimatum". A un ultimatum diretto in aula, col presidente del consiglio ai banchi del governo, Matteo Renzi non era mai arrivato. Neanche prima dell’esplosione dell’epidemia di coronavirus. Ma dopo settimane di minacce inviate in direzione Palazzo Chigi dalle colonne dei giornali, l’ex segretario del Pd ha messo formalmente sotto ricatto il governo. E ha deciso di farlo in una fase cruciale: quella della ripartenza. È proprio per parlare delle riaperture che Giuseppe Conte illustra la sua informativa al Senato, dopo averlo fatto alla Camera. Già in mattinata fonti di Italia viva, il piccolo partito fondato da Renzi, fanno sapere alle agenzie che in aula il loro capo lancerà un ultimatum al premier. Cosa che puntualmente avviene. Renzi parla meno di dieci minuti ma la notizia, come accade sui giornali, è all’inizio quando definisce il suo intervento “un ultimo appello da parte della mia forza politica. Se sceglierà la strada del populismo non avrà al suo fianco Italia viva”.
Malainformazione. Marco Travaglio: I vegani carnivori
Dunque, ricapitolando. 1. Bobo Giachetti, renziano di stretta obbedienza radicale e noto mangiapreti, declama il Vangelo di San Matteo davanti a una chiesa vuota, opportunamente mascherinato, cavalcando la protesta dei vescovi più reazionari, ansiosi di celebrare messe e infettare un po’ di fedeli, scavalcando a destra Ruini e diventando più papista del Papa. Che infatti sconfessa tutti: Ruini, cardinali, vescovi e ateo-bigotti come Giachetti e le pagàno-beghine come la Bellanova. Prossima tappa: iscriversi al Ku Klux Klan e inneggiare ai neri e agli ebrei, o diventare nero o ebreo e inneggiare al Ku Klux Klan.
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Salvini occupa il parlamento e irrita Giorgia Meloni. Scontro tra Lega e Fratelli d’Italia
Il centrodestra è spaccato dopo l’iniziativa della Lega di Matteo Salvini di “occupare” il Parlamento in segno di protesta contro il piano per la “fase 2” presentato dal governo. A far partire la polemica è Fratelli d’Italia: il partito di Giorgia Meloni esprime “stupore” per la strategia leghista, precisando che questa non è stata “concordata” con gli alleati. “FdI da tempo lavora alla ripresa dei lavori in maniera ordinata per ripristinare le funzioni del Parlamento”, fanno filtrare dal partito, “e si è ritrovata spesso da sola in questa battaglia”. Ieri la coalizione aveva trovato l’unità nel documento condiviso da tutti i governatori di Lega, FdI e FI, che aveva per oggetto proprio le proposte sulla “ripartenza”. L’unico richiamo per gli alleati da parte della Lega è in una nota in cui i due capigruppo alla Camera e al Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, invitano a gli alleati del centrodestra a “sostenere l’iniziativa di restare in Aula in nome della libertà, democrazia e sicurezza del popolo italiano”. Ma anche Forza Italia precisa, con Antonio Tajani, di non essere stata informata della mossa del partito di via Bellerio.
Ma Salvini che vuole fare causa alla Cina per il Coronavirus è lo stesso che voleva impedire le cause alla sanità lombarda?
“Se davvero l’Europa è un’unione di popoli, dovrebbe mettersi assieme per chiedere soldi a Pechino. Sappiamo tutti da dove è partito il virus”: con la serietà che contraddistingue le sue intelligentissime proposte, Matteo Salvini in un’intervista rilasciata oggi a La Stampa sostiene che si debba fare causa alla Cina perché da lì è partita l’epidemia di Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19. La sua autorevolissima ideona viene spiegata dal nientepopodimenoché ex ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio ad Agorà. Ma Salvini che vuole fare causa alla Cina per il Coronavirus è lo stesso che voleva impedire le cause alla sanità lombarda? “E’ da lì che è partito il contagio – dice Centinaio – non possiamo pensare che questi infettano (sic) il mondo e poi dicono che stanno salvando il mondo con le mascherine oppure qualche medico che viene nei nostri ospedali e dà consigli zero”. E come facciamo questa causa alla Cina, chiede Serena Bortone: “Tecnicamente non lo so e non è di mia competenza”, risponde Centinaio. A precisare meglio la questione è stato Paolo Grimoldi, deputato del Carroccio e segretario della Lega Lombarda Salvini Premier: “La Regione Lombardia chiederà, e in tempi brevissimi, il conto dei danni alla Repubblica Popolare Cinese: siamo pronti a mandare all’ambasciatore cinese un acconto di richiesta danni da 20 miliardi”.
L’ordinanza della Calabria che riapre bar e ristoranti prima del 4 maggio
Iole Santelli scavalca il governo ed evoca una tana libera tutti nella sua regione. Ma i sindaci si ribellano. E il governo va verso una diffida. Da domani in Calabria sarà “consentita la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all’aperto”. E’ quanto previsto da un’ordinanza per la fase 2 firmata dalla governatrice della Calabria, Jole Santelli. Secondo l’ordinanza, queste stesse attività “possono essere riattivate presso gli esercizi che rispettano le misure minime ‘anti-contagio’ e ferma restando la normativa di settore”. Coronavirus: la Calabria riapre bar e ristoranti contro il governo. Una scelta in contrasto con le direttive del governo, così come un’altra novità: “A partire da domani 30 aprile sono consentiti gli spostamenti all’interno del proprio Comune o verso altro Comune per lo svolgimento di sport individuali”.
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Bagarre alla Camera, opposizioni contestano Conte: “Metta la mascherina”
La Lega insorge perchè il premier Conte comincia a parlare senza mascherina. Fico li riprende: "C'è distanza sicurezza, può farlo". “Mascherina, mascherina”. Inizia tra le proteste delle opposizioni l’informativa di Giuseppe Conte alla Camera che, dai banchi del governo, prova a prendere la parola senza mascherina. Ma, prima ancora di iniziare il suo discorso, il premier viene bersagliato dalle opposizioni che gridano “mascherina, mascherina”. Interviene allora il presidente della Camera Roberto Fico che difende il diritto di Conte a parlare senza alcuna protezione quando c’è la distanza necessaria. “Lo abbiamo detto in conferenza dei capigruppo ieri, coi questori. Se c’e’ qualche problema si torna in conferenza dei capigruppo e rifacciamo daccapo la discussione”, dice Fico. Ma sul tema si apre una vivace polemica sull’ordine dei lavori.
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Conte: “Presto avremo precisi criteri di rischio, possibili riaperture a zona. Ma no a iniziative singoli enti”
Il premier riferisce alle Camere sull’emergenza Coronavirus: “Le misure sono impopolari ma sono un piano nell’interesse di tutti, non un programma elettorale per prendere consensi”. “Lo voglio dire chiaro: a rischio di apparire impopolare il governo non può assicurare il ritorno immediato alla normalità della vita precedente. Ci piacerebbe, ma dobbiamo avere consapevolezza che il virus continua a circolare nella nostra comunità. Abbiamo 105mila casi di contagiati accertati, senza contare i molti di più casi non accertati”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in aula alla Camera. E aggiunge: “Questo è un piano che persegue l’interesse generale, anche con misure impopolari. Non è un programma elettorale destinato a raccogliere il consenso”.
I dem lombardi sfiduciano Gallera. Pizzul: “Gestione dell’emergenza disastrosa. Serve un cambio di passo, un’inversione di rotta”
“Tecnicamente non è una mozione di sfiducia a Gallera. Sostanzialmente sì”. Il capogruppo del Partito Democratico al Consiglio regionale della Lombardia, Fabio Pizzul, nel corso di una conferenza stampa tenuta in videoconferenza, ha annunciato di aver depositato ieri una mozione dal titolo “Revisione dell’assetto dell’assessorato Welfare e della sua Direzione Generale a seguito della gestione dell’epidemia di Covid-19” che sarà discussa dal Consiglio regionale lombardo lunedì prossimo. Se formalmente si tratta di “impegnare il presidente Fontana a rivedere radicalmente e a cambiare la gestione dell’assessorato al Welfare”, da un punto di vista pratico, a chi gli chiede se si tratti di una mozione di sfiducia con cui si chiedono le dimissioni dell’assessore Giulio Gallera, Pizzul spiega che “la richiesta è di un cambio di passo, un’inversione di rotta” vista la “gestione disastrosa” dell’emergenza. “Chiediamo al presidente Fontana una discontinuità. Noi ci aspettiamo che dall’approvazione di questa mozione arrivino gesti da parte del presidente Fontana che devono passare anche dalle dimissioni di Gallera, che però non bastano.
Coronavirus, chi spinge per il governissimo (mentre Conte è all’apice della popolarità)
Mentre il Paese si prepara ad affrontare la fase 2 e nonostante gli avvertimenti sul futuro dell'Iss, c'è chi lavora per indebolire l'esecutivo e ipotizza nuovi scenari di governo. In prima fila l'ex premier Matteo Renzi, che scalpita da settimane per mettersi alla testa di chi vuole "aprire tutto e farlo in fretta". Poi naturalmente il centrodestra con Confindustria che preme. E il Pd resta in attesa e cerca di non schiacciarsi troppo sulla leadership del capo del governo. Non c’è solo la curva dei contagi che Giuseppe Conte deve tenere d’occhio alla vigilia della fase 2. Mentre l’Italia prova gradualmente a ripartire, tra polemiche e perplessità, qualcosa si muove nei palazzi e il presidente del Consiglio ne è il diretto bersaglio. E’ presto per parlare di manovre per farlo cadere: smentiscono tutti (perfino Matteo Salvini) e far saltare il tavolo nel pieno dell’emergenza sanitaria, con la fiducia nel premier salda al 60 per cento nei sondaggi, sarebbe di guadagno per pochi.
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Fase 2: Prato, le aziende cinesi non riapriranno. “Il 4 maggio è troppo presto, siamo preoccupati. Confindustria preme? Noi seguiamo esperti”
Gli imprenditori italiani del settore tessile in città hanno già riaperto da lunedì, ma la maggior parte della comunità cinese preferisce aspettare. Il consigliere Marco Wong a ilfattoquotidiano.it: "Confindustria? Le associazioni fanno il loro mestiere e lo capisco , ma noi vogliamo attenerci alle indicazioni degli esperti". Non hanno riaperto le fabbriche lunedì e non lo faranno nemmeno dal 4 maggio. La maggior parte della comunità cinese di Prato, circa 25mila persone e 4.800 aziende di pronto moda , ha deciso di rinviare la “fase due” quando la curva dei contagi sarà sotto controllo, senza seguire gli imprenditori italiani del settore tessile che in città hanno già riaperto da lunedì per la manutenzione delle macchine .“È troppo presto per riaprire – dice a ilfattoquotidiano.it Marco Wong, consigliere italo-cinese eletto con la lista del sindaco Matteo Biffoni – la situazione sanitaria non è ancora sotto controllo”.
La Pivetti indagata per frode in commercio. La società di cui è amministratrice ha importato dalla Cina e venduto mascherine non a norma
L’ex presidente della Camera, Irene Pivetti (Lega), secondo quanto riferisce l’edizione online di Repubblica, è indagata per frode in commercio dalla Procura di Siracusa nell’ambito di un’inchiesta riguardante l’importazione dalla Cina, da parte della Only Logistic, la società di cui l’ex esponente della Lega è amministratrice unica, di mascherine con falsa certificazione FFP2, quindi non a norma, illecitamente commercializzate in Italia nonostante il divieto dell’Inail. “E’ una indecenza, stanno cannoneggiando un’impresa seria come la mia, che sta facendo enormi sacrifici per fornire mascherine molto controllate” ha commentato all’Adnkronos l’ex presidente della Camera.
E Giorgia Meloni fa sapere che è giusto scendere in piazza contro il governo in quarantena, anzi no
Lei è Giorgia, è una madre, è cristiana, ma soprattutto ha delle idee. Però se non vi piacciono ne ha delle altre. Per questo oggi la leader di Fratelli d’Italia rilascia un’intervista a Luca Telese sulla Verità per spiegare che se era giusto scendere in piazza contro un regime (quello di Mussolini), non si capisce perché non si possa scendere in piazza “contro un governo che limita le libertà a colpi di decreto: Protesterete? (Pausa). Migliaia di italiani ci stanno chiedendo di scendere in piazza. Farlo significherebbe violare le disposizioni. In queste ore faremo qualcosa per rappresentare in modo simbolico questo dissenso. Siamo a poche ore dal 25 aprile. Se era giusto scendere in piazza contro un regime, non si capisce perché non si possa scendere in piazza contro un governo che limita le libertà a colpi di decreto.
Dopo mesi di fake news, l’autogol della Meloni in aula, che si sbugiarda da sola proponendo un OdG che chiede di non attivare il MES
La provocazione dell’odg della Meloni è stata naturalmente respinta. La Meloni in queste settimane ha costantemente remato contro gli interessi del Paese e noi non accettiamo lezioni da finti patrioti, che simulano di fare gli interessi del Paese e poi siedono a braccetto con i sovranisti che, in Parlamento, hanno bocciato per due volte i bond europei chiudendo di fatto la porta alla solidarietà dell’Unione nei confronti dell'Italia. Il MoVimento 5 Stelle si opporrà in tutte le sedi all’attivazione del MES che, lo ricordiamo, allo stato attuale prevede condizionalità che non accettiamo. Così come è stato detto in numerose occasioni che l'Italia non intende ricorrere a uno strumento non adatto ad affrontare questa crisi. E noi non votiamo un ordine del giorno presentato dai traditori che hanno approvato il MES, quando il MoVimento 5 Stelle non era neanche in Parlamento. La verità è che dall’opposizione assistiamo solo a menzogne e a pagliacciate ogni giorno. Senza considerare poi la totale confusione e divisione che hanno nel centro destra: Berlusconi vuole il Mes, la Meloni vuole gli eurobond, Salvini dice di volerli ma poi vota contro gli eurobond al Parlamento europeo.
Parità di Salario per Uomini e Donne, la Lega e FdI bocciano la proposta del Parlamento UE
Sin dal suo insediamento, la Commissione europea aveva annunciato che avrebbe presentato una serie di proposte per contrastare la disuguaglianza di genere entro marzo 2020, tra cui una misura relativa alla parità di salario per uomini e donne. Come sottolineano gli eurodeputati, infatti, Il rischio di povertà e la minore autonomia finanziaria rende più difficile sottrarsi a una relazione violenta. Tra i provvedimenti previsti per risolvere il divario salariale di genere, c’erano audit obbligatori per assicurare uguale retribuzione, pena l’attuazione di sanzioni. Un vasto schieramento di contrari ha bocciato la proposta. Tra questi, anche Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia.
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