La Bestia di Salvini in crisi? Il leader leghista ora cerca sostegno dalla Chiesa: quegli strani incontri in Via di Sant’Elena a Roma
Con i sondaggi in caduta libera, il leader della Lega Matteo Salvini è in cerca di una nuova strategia di comunicazione. E quelle ripetute visite all'agenzia di comunicazione View Point Strategy di Francesca Chaouqui e a cui collabora anche Tommaso Farina (entrambi vicini alle stanze Vaticane) in via di Sant'Elena certificano un tentativo di avvicinamento alla Santa Sede. Ecco perché. Via di Sant’Elena, Roma, esterno giorno. Il leader della Lega Matteo Salvini il 27 aprile viene avvisato nelle vicinanze di Largo Argentina e non davanti a un portone qualunque. Al numero 29 infatti c’è la sede della View Point Strategy, l’agenzia di comunicazione di Francesca Chaouqui e a cui collabora anche Tommaso Farina come consulente. Entrambi di estrazione cattolica, il primo è figlio dell’ex vice direttore di Libero Renato Farina, la seconda è ancora una persona molto influente in Vaticano, nonostante nel 2015 sia finita nel vortice dello scandalo Vatileaks2, con l’accusa di essere uno dei “corvi” artefici della fuga di notizie (poi lei collaborò per il processo e la pena le fu sospesa). Insieme hanno creato un’agenzia nel cuore della Capitale che fa PR a livello internazionale, con contatti ad ogni livello politico. Non è la prima volta che il leader leghista viene visto a questo indirizzo. Secondo la nostra fonte, che ha scattato la foto, negli ultimi mesi Salvini si sarebbe recato diverse volte dalla Chaouqui per discutere di comunicazione. L’agenzia View Point Strategy, contattata da noi di TPI, non conferma né smentisce.
Coronavirus: positivo deputato della Lega, allarme alla Camera. Chiesto voto online
Un deputato della Lega è risultato positivo al Coronavirus: non si conosce l’identità ma la conferma arriva da Alberto Gusmeroli, sindaco di Arona, che ora è costretto alla quarantena. Alla Camera scatta l’allarme Coronavirus: un deputato della Lega, presente in Aula nella seduta di venerdì 24 aprile, è risultato positivo al tampone per il Covid-19. Sono molti i colleghi di partito (e non solo) a essere preoccupati, tanto che ora si starebbe pensando a delle soluzioni per garantire la sicurezza in Aula. Secondo quanto riporta Ansa, quest’oggi all’apertura dei lavori, i deputati Alessandro Fusacchia (+Europa) e Emanuele Fiano (PD) hanno chiesto alla presidenza di adottare il voto telematico o l’utilizzo anche di altre aule di Montecitorio per garantire il distanziamento. Il vicepresidente Fabio Rampelli, che guida i lavori ha detto che “una risposta alle domande poste” arriverà dalla riunione della Conferenza dei capigruppo in programma oggi.
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Un deputato della Lega positivo al Coronavirus
Alberto Gusmeroli, sindaco di Arona e deputato della Lega, ha scritto ieri su Facebook che si è dovuto mettere in quarantena perché qualche giorno fa era seduto nelle vicinanze di un collega parlamentare positivo al Coronavirus SARS-COV-2 e a COVID-19. C’è un deputato della Lega positivo al Coronavirus. Gusmeroli quindi è in quarantena (quindi non è detto che sia malato) perché un suo collega, leghista, è malato. E l’incontro, scrive lo stesso parlamentare, è avvenuto “martedì scorso”. Nella lista dei parlamentari già colpiti dal virus figurano i casi di Cirielli, Ascani, Lotti, Pedrazzini, Sileri e Gribaudo, tutti successivamente guariti. Venerdì, invece, c’era stato il caso di Giuseppe Basini, (sempre della Lega) che aveva la febbre ed era senza mascherina a Montecitorio.
L’attacco di Libero e del Giornale a Salvini
Dev’essere un momentaccio per Matteo Salvini. Perché mentre i sondaggi registrano perdite sempre più ampie per la Lega e lui, chiaramente innervosito, si riduce a sfottere l’alleata Giorgia Meloni per le manifestazioni a Palazzo Chigi, proprio i giornali che dovrebbero essergli più vicini cominciano a colpirlo alle spalle. E su questo movimento a destra si staglia sempre più pesante l’ombra di Giorgetti. L’attacco di Libero e del Giornale a Salvini. Ieri Vittorio Feltri in prima pagina su Libero lo ha attaccato a viso aperto, descrivendolo come “timoroso,incerto, ha smarrito le energie che lo avevano condotto ai vertici, mettendo a soqquadro i palazzi del potere, che egli ha consegnato gratis ad ex amici e nuovi nemici”. Nelle parole del direttore editoriale di Libero però può evidenziarsi anche una certa stizza per non essere stato difeso dal Capitano all’epoca della frase sui meridionali inferiori:
Coronavirus: la mossa della Lega: “Lombardia chiederà 20 miliardi di danni alla Cina”
La Regione Lombardia chiedera’, e in tempi brevissimi, il conto dei danni del coronavirus alla Repubblica Popolare Cinese: “Siamo pronti a mandare all’ambasciatore cinese un acconto di richiesta danni da 20 miliardi“. Lo fa sapere il deputato e leader della Lega in Lombardia Paolo Grimoldi, che anticipa anche che “nella prossima seduta del Consiglio Regionale lombardo la Lega presentera’ una richiesta in tal senso, per dare mandato alla Regione per chiedere i danni”. Grimoldi ricorda che questo orientamento si fa strada negli Stati Uniti, dove “alcuni singoli Stati hanno gia’ denunciato e chiesto danni alla Cina per le conseguenze della pandemia” e “anche Australia e Gran Bretagna si dirigono decise in questa direzione.
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La piazza di Salvini è un flop. Scaricato dalla Meloni cresce il dissenso nella Lega. In caduta libera sui Social. Mentre nel Carroccio si rafforza l’asse Zaia-Giorgetti
“Non bisogna organizzare i propri piani in base a ciò che il nemico potrebbe fare, ma alla propria preparazione”, scriveva nel V secolo avanti Cristo il generale Sun Tzu nel suo celebre trattato di strategia militare. Perché la guerra è un’arte ma lo è anche la politica. E va da sé che la preparazione però la si debba avere, insieme ad una giusta dose di coerenza, lucidità e capacità di connettersi con le base sociale con la quale ci si confronta. Tutte caratteristiche che Matteo Salvini da mesi sembra aver smarrito per strada. Soprattutto l’autorevolezza del leader che è in grado di trascinare e fare in modo che i propri obiettivi diventino condivisi: ebbene il Capitano ha fallito anche il suo ultimo tentativo di sparigliare le carte, di lanciare l’idea vincente, di contrastare efficacemente il competitor politico. La piazza invocata sui social domenica sera dopo la conferenza stampa di Conte, con cui veniva annunciata la Fase2 si è tramutata nell’ennesimo flop comunicativo. Houston, abbiamo un problema.
L’incubo contagi è dietro l’angolo. Arcuri: “Il Governo è preparato a fronteggiare picchi superiore alla Fase 1”. Anche Zaia mette le mani avanti: “Pronti a chiudere”
Il Commissario Arcuri annuncia che l'Italia è pronta a qualunque scenario. Dal 4 maggio ci saranno 12 milioni di mascherine al giorno che diventeranno 24 entro agosto. “Siamo attrezzati a reggere picchi anche superiori a quelli della prima fase dell’emergenza; l’apocalisse non la regge nessuno, ma siamo tutti convinti che non ci sarà”. E’ quanto ha detto il commissario per l’emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri, in video audizione alle Commissioni Finanze e Attività produttive della Camera, a proposito dell’evoluzione della malattia. “Abbiamo ora circa 1.980 posti occupati in terapia intensiva – ha aggiunto Arcuri – su una disponibilità di 9 mila, abbiamo distribuito 4.200 ventilatori e potremmo raddoppiare il numero in pochi giorni, ma non solo per ora non servono, ma non sappiamo dove saranno gli eventuali maggiori focolai”. E anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, parla chiaro: “Lo dico subito e in maniera trasparente: stiamo lavorando per fissare in maniera plastica un numero di ricoverati e delle terapie intensive, perché se lo raggiungiamo si torna a chiudere”.
Non lasceremo nessuno indietro. Presto altri aiuti alle famiglie. Parla il capogruppo dei 5 Stelle alla Camera, Crippa: “Comprendo la Cei, ma il rischio di contagio ancora c’è”
“Ci troviamo in una situazione senza precedenti che ha colpito l’intero pianeta”. Ecco perché “il Governo ha fatto comunque bene, è stato e continua ad essere prudente perché abbiamo, purtroppo, ancora un alto numero di decessi ogni giorno e indici di contagio non totalmente rassicuranti in alcune regioni del Nord”. Positivo, dunque, il giudizio di Davide Crippa, capogruppo del Movimento cinque stelle alla Camera, dopo la road map tracciata dal Governo Conte per uscire dal lockdown ed entrare nella tanto agognata Fase 2. Ed è proprio per questo, però, che secondo Crippa le polemiche che arrivano dall’opposizione non aiutano, dato che c’è chi, come Salvini, dice “sempre esattamente il contrario di quanto dichiara il Governo”. Un gioco delle parti che ha stancato dato che, a detta di Crippa, “la gente ha capito che non è più credibile”.
Nella Fase 2 perché bisogna indossare gli occhiali
Gli occhi sono porta d'ingresso ma anche via di contagio da Coronavirus, quindi vanno protetti ed isolai. Il Coronavirus e gli occhi. Un sintomo (congiuntivite) ma anche una via d'ingresso e di contagio. Il Covid-19è stato isolato nelle lacrime: la scoperta arriva dai ricercatori dell'istituto Spallanzani di Roma. I ricercatori, prelevando un campione di secrezioni di lacrime, di una paziente con congiuntivite hanno riscontrato la presenza del virus. Il virus SARS-CoV-2, responsabile della pandemia Covid-19, è quindi attivo anche nelle secrezioni oculari dei pazienti positivi al virus. La notizia ha fatto il giro del mondo ed in poche ore la comunità scientifica, oggi, viene interpellata su questa nuova evidenza: gli occhi rappresentano una finestra di ingresso ed uscita del virus, quindi una potenziale fonte di contagio.
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Coronavirus, Brusaferro (Iss): “Meglio un passo alla volta. Siamo il Paese pilota perché in Occidente, nessuno ha affrontato questi problemi prima di noi”
“Quando parlavamo delle chiusure, dicevamo che ci volevano almeno 15-20 giorni per valutarne gli effetti. La stessa cosa vale quando si riapre, del resto le modalità con le quali si diffonde il virus sono sempre le stesse. Se si decidono troppe riaperture insieme e tornano ad esserci molti casi non si capisce dove si è sbagliato e bisogna richiudere tutto. Meglio procedere un pezzo alla volta, senza scordarci che siamo il Paese pilota perché in Occidente nessuno ha affrontato questi problemi prima di noi”. E’ quanto ha detto a Repubblica il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, a proposito della Fase 2. “La scuola – ha aggiunto il numero uno dell’Iss – secondo i nostri modelli adesso rappresenta un rischio significativo rispetto alla circolazione del virus. In una fase delicata come quella che stiamo intraprendendo va fatto un passo alla volta.
Fase 2, Zaia sdogana passeggiate e seconde case e attacca: “Da governo misure non realistiche”
Il governatore del Veneto firma una nuova ordinanza e allenta il lockdown. Al governo dice: "È in tempo per correggere approccio sbagliato: Bisogna proteggere i cittadini ma aprire tutto". Dalle 18 di oggi i cittadini veneti potranno passeggiare in tutto il territorio del Comune di residenza, e raggiungere seconde case o imbarcazioni in tutto il territorio regionale per effettuare manutenzioni. Il governatore Luca Zaia ha infatti approvato una nuova ordinanza, che entrerà in vigore oggi alle 18 per quanto riguarda le disposizioni relative ai cittadini e domani alle 6 di mattina per le disposizioni che riguardano le imprese, così che Prefetture, enti locali e Forze dell’ordine abbiano il tempo di coordinarsi. L’ordinanza “vuol dire che si esce di casa senza limitazioni, si può passeggiare, fare jogging, andare in bici in tutto il territorio comunale, ovviamente indossando mascherina e guanti e rispettando distanza di un metro“, afferma Zaia. “Alla salute fisica si aggiunge il problema della salute psichica“, sottolinea Zaia, “non cerchiamo prove muscolari ma vogliamo dare un’aiuto ai cittadini”.
I morti nelle Rsa lombarde e la frenesia autoassolutoria dell'assessore Gallera
Il titolare della sanità risponde a una spettatrice che forse le residenze sanitarie non sono state in grado di gestire gli anziani pazienti malati di coronavirus: così trasforma lo scaricabarile in un atto d'accusa alla sanità lombarda. La frenesia autoassolutoria dell'assessore lombardo Giulio Gallera è arrivata al paradosso. Perché mentre difende la scelta della Regione di trasferire pazienti dagli ospedali travolti dall'epidemia alle residenze per anziani, dall'altra sostiene che le stesse Rsa non fossero in grado di gestire i malati di coronavirus. E allora perché li ha mandati proprio lì? Quello di cui Gallera non si rende conto è che la risposta fornita a una spettatrice del canale 7 Gold trasforma lo scaricabarile in un atto d'accusa alla sanità lombarda. Nel tentativo di dividere le responsabilità politiche dal modo in cui i dirigenti hanno affrontato la pandemia, l'assessore mette a nudo tutti i limiti del sistema costruito da Roberto Formigoni e poi perfezionato nel 2015 da Roberto Maroni.
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Coronavirus, il rebus del nuovo decreto: chi sono i congiunti che è possibile vedere? Il giallo delle seconde case: dal testo sparisce il divieto
Dalla lettura del testo del provvedimento che entrerà in vigore emergono diversi dubbi interpretativi. Anche sui luoghi dove è obbligatorio l'uso della mascherina. Basta la lettura dell'articolo 1 del nuovo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri che entrerà in vigore il 4 maggio e che regolerà la vita degli italiani per le successive due settimane per sollevare alcuni interrogativi di non semplice risposta. E su tutti: chi sono i "congiunti" che dalla prossima settimana sarà possibile andare a visitare, indossando la mascherina e mantenendo la distanza di almeno un metro? E poi ancora: chiaro il divieto di spostarsi da una regione all'altra, è possibile o no spostarsi nelle seconde case se queste si trovano all'interno della stessa regione? E le mascherine? Cosa si intende esattamente per "luoghi confinati aperti al pubblico" in cui è obbligatorio indossarle?
Il piccolo Comune molisano che stampa i propri ducati
Un ritorno al passato per superare la crisi del presente. Sotto questa luce il sindaco di Castellino del Biferno, piccolo Comune in provincia di Campobasso (in Molise), ha dato il via alla stampa di una moneta autoctona che ricalca in pieno i ducati che veniva utilizzati nel Regno delle Due Sicilie. Questa è la ricetta proposta e attuata da Enrico Fratangelo, che amministra la cittadina che conta poco più di 550 persone. Secondo il primo cittadino, i soldi arrivati dallo Stato da adibire a buoni spesa sono stati del tutto insufficienti. I ducati che circoleranno all’interno del Comune di Castellino del Biferno, saranno stampati e plastificati. Per il momento sono state realizzate solo banconote, ma presto il tutto sarà corredato anche da monete. Il valore è molto semplice: un ducato equivale a un euro. Su di esse sono stampate varie effige: si va dai paesaggi molisani, passando per il volto dei Santi (da Padre Pio alla Madonna), fino ad arrivare a quelle con il viso del primo cittadino in carica. «La gente può fare la spesa poi l’amministrazione ne controlla la veridicità – ha detto Enrico Fratangelo nella sua intervista rilasciata a Mattino Cinque (su Canale 5) -. Abbiamo stampato moneta secondo le possibilità economiche del Comune, il fondo dei buoni spesa stanziato dal governo non era sufficiente».
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Parla il vescovo di Ascoli: "Libertà di culto è un diritto inviolabile. La chiesa non è luogo di contagi"
CITTÀ DEL VATICANO - “È stata una doccia fredda dopo tante promesse. Sembrava si fosse arrivato a un accordo, ma le parole di Giuseppe Conte sono state dei macigni che hanno bloccato un dialogo che era sincero. Tuttavia, alla fine, non si può essere fregati nella vita”. Monsignor Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno, dice la sua sulla decisione del Dpcm che, funerali a parte, vieta la celebrazione di messe con i fedeli. Forse però adesso ci sarà un nuovo dialogo fra vescovi e governo. Cosa pensa? “Sì, ma credo che dobbiamo guardare alla cosa con oggettività. La chiesa non è luogo dei contagi. Non bisogna far passare questa idea”. Eppure in merito si è espresso un comitato scientifico. “Ma chi ve l’ha detto? Chi l’ha detto al comitato scientifico che la chiesa è il luogo dei contagi? L’esperienza nostra ci dice che non lo è, almeno la mia esperienza di vescovo dice questo”. I rischi esistono però. “Siamo persone serie, ci teniamo alle persone. E in ogni caso è un diritto della gente andare in chiesa. Per cui è un arbitrio, è una dittatura quella di impedire il culto, è uno dei diritti fondamentali, non si possono fare sconti. Io fin dall’inizio ho detto e sostenuto che la chiesa non è luogo dei contagi e questo continuo a pensare”.
Coronavirus, Brusaferro (Iss): “Il contagio si sta fermando, ma senza misure R0 può risalire in 2 settimane”
"C’e’ una circolazione del virus che continua e di cui tener conto. Ci vuole cautela nelle misure di riapertura". “La situazione epidemiologica e’ nettamente migliorata, ma c’e’ una circolazione del virus che continua e di cui tener conto. Ci vuole cautela nelle misure di riapertura. Il contagio si sta fermando, ma la battaglia con il Coronavirus non e’ ancora vinta“. Lo ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, durante la conferenza stampa odierna sull’analisi dell’andamento epidemiologico e sull’aggiornamento tecnico-scientifico del Covid-19. “Facciamo un passo alla volta: senza cautela l’R0 puo’ risalire in due settimane, anche meno”, ha teso a precisare Brusaferro, nel corso della conferenza stampa odierna. “Il fatto di avere dei dati positivi non vuol dire abbassare la guardia- ha proseguito- ci deve essere grande cautela. In poco tempo bisogna verificare che non riparta la curva. Si puo’ rapidamente intervenire se c’e’ una diffusione focalizzata, piu’ difficile con una diffusione ampia”.
C’è un futuro a Cinque Stelle
Rudimenti di base della politica: se vuoi fare il rivoluzionario devi fare la rivoluzione, se no ti sfondano. Se invece vuoi fare il democristiano, devi saperlo fare, se no finisci come sopra. Perciò fare l’uno e l’altro non è possibile, a meno di ingannare gli elettori e presto o tardi pagarne le conseguenze. Certo, se si sta all’opposizione tutto è più facile, e metà Centrodestra può tranquillamente dirci che non vuole l’Euro e l’Europa, mentre l’altra metà è pronta ad accettare il Mes. Per chi volesse approfondire, si mettano a confronto le dichiarazioni in materia rilasciate da Salvini e Giorgetti, o della Meloni e Berlusconi. Le cose si fanno invece più difficili se si governa, e se certi dubbi vengono dentro la forza politica che esprime il premier. Qui le ambiguità sono fatali. E non c’è errore più grave di non affrontarle o, peggio, sottovalutarle. Chiudere gli occhi, infatti, non fa che allungare l’agonia. Per questo nei 5 Stelle non è più tempo dell’attesa. L’espulsione di altri due parlamentari sta indebolendo la maggioranza che sostiene Conte; le incursioni di Di Battista, sottoscritte da numerosi deputati e senatori, spargono l’idea di un Movimento che pensa alle poltrone; il rinvio senza data degli Stati generali offre il fianco ai servi sciocchi di un sistema che ha spolpato questo Paese e ancora non gli basta, perché c’è da raschiare il fondo. Con i suoi valori di onestà, di sincera solidarietà verso chi ha bisogno, di amore per l’ambiente, di passione civile dei suoi militanti, il Movimento è una forza talmente francescana da aver preso l’abitudine di porgere a ogni schiaffo l’altra guancia. Ma la politica è un’altra cosa.
La bugia degli aiuti mai arrivati
Stesi da due mesi di economia paralizzata per il Coronavirus, ora che si avvicina la fine del lockdown la domanda di tutti è con che soldi camperemo. Il Governo Conte ha fatto un miracolo costringendo a discutere di Recovery Fund un’Europa riottosa a mettere mano al portafoglio. Purtroppo però l’eurosistema è talmente burocratico e lento da rendere lontana l’effettiva disponibilità di quei 1.500 miliardi di aiuti auspicati non solo dall’Italia. Dunque dovremo cavarcela facendo quasi tutto da soli. Come sempre. Se lasciamo perdere i fogliacci della propaganda di destra, secondo cui qualunque cosa faccia Palazzo Chigi è sbagliata, non possiamo che prendere atto di una serie di sforzi senza precedenti. I comparti sanitario e del welfare stanno reggendo, nonostante i pasticci delle Regioni, tra delibere sbagliate e mascherine comprate da speculatori e truffatori. Molto meglio hanno fatto i Comuni, con i sindaci quasi ovunque pronti nel dare un primo sostegno con i buoni spesa alle famiglie indigenti.
Su questo punto, Roma è la punta di diamante con migliaia di ticket già consegnati, anche ricorrendo a un’App, ma così come la Raggi stanno facendo un gran lavoro Sala, Appendino, Orlando, de Magistris e tanti altri, indipendentemente dal colore politico. Lo Stato da parte sua ha accreditato a oltre due milioni di lavoratori autonomi i 600 euro previsti a marzo, e tra breve farà lo stesso per aprile, portando la somma a 800 euro. Altri milioni di lavoratori sono stati messi in cassa integrazione, anche in deroga ai settori in cui non è prevista.
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dall'articolo di Gaetano Pedullà per LaNotiziaGiornale.it
Conte firma il nuovo decreto. I negozi riapriranno dal 18 maggio. Il primo giugno anche bar e ristoranti. Dal prossimo lunedì sarà consentito incontrare i familiari
Inizia la fase di convivenza con il virus nella consapevolezza che la curva potrà risalire in alcune aree del Paese. Il premier: "Dobbiamo dircelo chiaramente, questo rischio c'è". Il premier Giuseppe Conte ha firmato, ieri sera, il decreto della presidenza del Consiglio contenente le nuove misure relative all’emergenza Coronavirus e all’avvio della cosiddetta Fase 2. Il nuovo provvedimento consente, già da oggi, il riavvio delle attività legale alle manifatture e all’edilizia, compresi i cantieri pubblici. Dal 4 maggio saranno consentiti gli incontri tra parenti, con l’uso delle mascherine.
L’esperto: “Dati non giustificano Fase 2. In Piemonte si rischia di richiudere tutto in due settimane”
Il virologo: “Al momento i dati non consigliano una fase 2, tra 10 giorni chissà”. “Il rischio di dover richiudere tutto dopo due settimane, purtroppo, esiste eccome. Almeno qui in Piemonte”. Il virologo Giovanni Di Perri, direttore del reparto malattie infettive dell’Ospedale Amedeo di Savoia di Torino, da pochi giorni membro della “task force” della Regione Piemonte per la programmazione della “Fase 2” (dopo essere stato escluso dalla “Fase 1”) ...
“Lezioni a distanza? Alla lunga emergono le disparità”. Reddito, connessione, didattica: parlano i docenti. Solo i maturandi in aula: “Doloroso, ma necessario”
Mancanza di supporti, rete internet che non funziona allo stesso modo ovunque e poca preparazione a un nuovo modo di fare scuola: dopo quasi otto settimane di lezioni online dirigenti, esperti e docenti spiegano le difficoltà incontrate. Il pedagogista Daniele Novara: "Il problema è il metodo, siamo arrivati impreparati". L'assessore fiorentina Funaro: "Situazione a macchia di leopardo: non avviene ovunque". La didattica a distanza non è democratica, non è uguale per tutti. Dopo quasi due mesi di lezioni online dirigenti, pedagogisti, maestri, professori e amministratori tirano le somme ed emergono i primi problemi. La buona riuscita della “dad” (come ormai viene chiamate) dipende da dove vivi, dalla famiglia che hai, dal contesto sociale in cui abiti, dalla scuola che frequenti. Non tutti hanno piattaforme sicure, non tutti hanno iniziato le lezioni via web, non tutti hanno avuto in tempo un dispositivo per connettersi e soprattutto è mancata una sorta di “pedagogia 2.0“.
Come Salvini fa propaganda, non spiegando che il Mes debba passare per il nostro Parlamento!
Oltre 7500 condivisioni di quel post che dice nulla facendo intendere di dire tutto. Matteo Salvini, dopo la conferenza stampa di giovedì sera in cui Giuseppe Conte ha parlato delle decisioni prese dal Consiglio Europeo sulle misure economiche adottabili per la gestione dell’emergenza sanitaria, si è scagliato – ancora una volta – contro il presidente del Consiglio. Il leader della Lega parla del Mes approvato da Conte, omettendo dettagli che, di fatto, smontano i suoi stessi proclami sovranisti. Proviamo a fare un po’ di chiarezza. «Approvato il MES, una drammatica ipoteca sul futuro dell’Italia e dei nostri figli – scrive Matteo Salvini su Facebook -. Di tutto il resto, come il Recovery Fund, si parlerà solo più avanti, ma già si delinea una dipendenza perenne da Berlino e Bruxelles. Sconfitta, fallimento, disfatta, oltretutto avendo impedito al Parlamento di votare, violando la legge. Le promesse del governo di non usare il MES?
Il Covid-19 e le contraddizioni della sanità lombarda: pubblico e privato non sono uguali
“In Lombardia la crisi non è stata affrontata paritariamente dal privato e dal pubblico. Nonostante lo sforzo di comunicare tale partecipazione da parte dei privati e della stessa Regione Lombardia, sono venute in evidenza le contraddizioni del modello di servizio sanitario regionale misto pubblico-privato della Regione”. Così, intervistata dall’agenzia Dire, Maria Elisa Sartor, professoressa a contratto di Organizzazione sanitaria dell’Università degli Studi di Milano, giudica la reazione del sistema sanitario lombardo davanti all’emergenza coronavirus. “Le due componenti del Ssr misto pubblico privato della Lombardia - spiega la prof.ssa Sartor- sono state impegnate in modo diverso e con numeri diversi. I tempi di risposta non sono stati gli stessi, lo sforzo non è stato equamente distribuito, e il carico dei costi che gravano sulla collettività è risultato inevitabilmente pesante, ma ignoto nella sua entità”. Durante la prima settimana di contagio, infatti, “la prima linea del sistema sanitario lombardo ha sostanzialmente potuto contare solo sulle strutture di ricovero pubbliche. Negli stessi giorni- ricorda Sartor- nessuna notizia ci veniva fornita dai media sull’altra metà degli ospedali del sistema, quella privata.
L’Inail pubblica le linee guida con le misure di contenimento e prevenzione nei luoghi di lavoro. Mascherine anche in ufficio
È online il documento (eccolo qui) tecnico elaborato dall’Inail e approvato dal Comitato tecnico-scientifico contenente le misure di contenimento del contagio da Coronavirus nei luoghi di lavoro nella fase di riapertura delle attività produttive, prevista dal prossimo 4 maggio. Per l’Inail è infatti “essenziale garantire la sicurezza dei lavoratori in questo momento di emergenza”. In quest’ottica, e per affrontare in sicurezza la graduale ripresa delle attività produttive durante la Fase 2, sottolineano nella prefazione al documento il presidente e il direttore generale dell’Inail, Franco Bettoni e Giuseppe Lucibello, “l’Istituto, nell’ambito delle diverse funzioni, assicurativa, riabilitativa, di prevenzione e di ricerca, ha messo in atto iniziative con l’obiettivo di garantire una tutela globale della salute e della sicurezza dei lavoratori, anche in questo momento di emergenza”. Esposizione, prossimità e aggregazione, sono le variabili utilizzate dall’Inail per classificare il rischio nei luoghi di lavoro.
Adesso al Mose manca un altro miliardo
Il commissario “I conti sono per ora una bozza e comunque sono in linea con la previsione Cipe del 2012”. In Laguna è scoppiata la guerra tra gli amministratori straordinari del Consorzio Venezia Nuova Giuseppe Fiengo e Francesco Ossola, il commissario Elisabetta Spitz nominata per sbloccare i cantieri del Mose e il Provveditore alle opere pubbliche del Triveneto, Cinzia Zincone. Se le stanno suonando a colpi di lettere, memorie, accuse e repliche, su costi delle consulenze, bilanci consuntivi, soldi che non ci sono e possibilità di concludere entro dicembre 2021 la colossale opera. L'ultimo capitolo è un documento che Fiengo e Ossola definiscono una “bozza di lavoro”, ovvero “Scenari di produzione esercizio 2020 e a finire”, il calcolo più attuale su disponibilità e risorse da impiegare. Il commissario Spitz lo ha subito definito un documento ufficiale proveniente dai due amministratori nominati dopo gli scandali, con il beneplacito dell'Anac.
I medici di famiglia contro Fontana: “No al suo bavaglio”
Denuncia contro la risoluzione del Consiglio regionale che mira a tappare la bocca ai dottori sul territorio. Il documento è lungo 17 pagine, ma sono sufficienti poche righe a mettere in scena un altro scontro, in Lombardia, tra i medici di famiglia e la Regione. “Vogliono solo controllarci, come fanno con i medici ospedalieri che non possono rilasciare dichiarazioni se non sono verificate prima dai superiori”, dice Paola Pedrini, segretaria regionale della Fimmg, federazione dei medici di medicina generale. Pedrini si riferisce alla risoluzione con la quale il Consiglio regionale lombardo ha dato le proprie indicazioni sulla fase due.
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Così la Lombardia costrinse i centri per anziani a riaprire
La “strage dei nonni” Ieri il governatore sul Corriere si è detto in pace con la sua coscienza: ecco il documento che allenta le strette dopo Codogno, firmato Pirellone. “Io sono in pace con la mia coscienza”, ha ribadito ieri il governatore Attilio Fontana al Corriere della Sera.“Per dirla chiara sulle Rsa – ha proseguito Fontana – la Regione non ha competenza, se non di controllo”. La Regione lo va ripetendo da settimane. La convinzione è che, sulla “strage dei nonni”, sia in atto una campagna mediatica –e politica– mirata a “cavalcare l’onda emotiva di questi giorni per confondere il ruolo di controllo e di sorveglianza della Regione con i ruoli e le responsabilità organizzative e gestionali delle strutture stesse”. L’ultimo tassello alla “linea di difesa” del Pirellone nel ridimensionare il peso della famosa delibera dell’8 marzo lo ha aggiunto, sempre dalle pagine del Corriere, l’assessore al Lavoro Melania Rizzoli.
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Perché non ci sono vaccini contro i coronavirus
Non siamo riusciti a farne uno contro SARS e MERS negli ultimi 15 anni, ma l'attuale sforzo contro la COVID-19 è senza precedenti e i ricercatori sono ottimisti. Un vaccino contro la COVID-19 potrebbe essere la risorsa più importante per fermare la pandemia da coronavirus, ma tempi ed esiti delle numerose ricerche in corso per svilupparlo sono tutt’altro che scontati. I più ottimisti ritengono che un primo vaccino da impiegare sulla popolazione potrebbe essere pronto entro un anno, ma altri esperti invitano a maggiori cautele, ricordando che sviluppare e produrre vaccini richiede enormi risorse ed è estremamente complicato. A oggi, inoltre, non esiste alcun vaccino già impiegato sulla popolazione per prevenire infezioni da altri coronavirus, nonostante questi tipi di virus siano conosciuti da quasi 60 anni.
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La vera malattia: essere tutti pipistrelli
La pandemia ci rende potenziali “serbatoi del virus”, organismi biologici che possono propagare l’infezione anche senza saperlo. Ed è questa la conseguenza più difficile da accettare. Per quanto tempo percepiremo ogni persona come una minaccia? Che nostalgia, che bellezza quando le relazioni pericolose erano pericolose perché governate da sentimenti potenti, invidia e tradimento, passione e seduzione, adulterio e cedimenti dell’anima. Nel romanzo francese, così come nel magnifico film di Stephen Frears, le Relazioni Pericolose erano tali perché mettevano in gioco destini e identità, fino alla vita stessa, come nel caso di Madame de Tourvel e dello stesso Visconte di Valmont, che muore dopo aver anteposto al vero amore la difesa della propria reputazione di cinico seduttore. Ma non c’è bisogno di tornare al Settecento, basta risalire all’indietro di due mesi, per ritrovare tutti quei pericoli che ora rimpiangiamo, perché non sono il coronavirus.
Coronavirus, Iss: “Covid e animali da compagnia: ecco come comportarsi”
“Gli animali da compagnia possono essere potenzialmente esposti al virus SARS-CoV-2 in ambito domestico e contrarre l’infezione attraverso il contatto con persone infette. Ciononostante, allo stato attuale, non esistono evidenze che gli animali da compagnia svolgano un ruolo epidemiologico nella diffusione all’uomo di SARS-CoV-2. Anzi, il rapporto con gli animali e’ importante per il nostro benessere in questo periodo di forzato isolamento”. Lo scrive in una nota l’Istituto Superiore della Sanita’ in base all’ultimo rapporto tecnico “animali da compagnia e SARS-CoV-2: cosa sapere, come comportarsi”. Tuttavia, si legge nella nota, “per proteggerli e’ necessario adottare precauzioni per un accudimento sicuro, soprattutto se si e’ contagiati.
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I Cinque Stelle chiedono a Conte una task force antimafia. Alto il rischio di infiltrazioni dei clan sui prestiti del decreto liquidità
Travolti a causa della pandemia da una crisi sanitaria ed economica senza precedenti, a sorridere sono solo le mafie. Magistrati e osservatori attenti lanciano l’allarme da giorni. Serve contrastare le mire dei clan e serve farlo in fretta. Con quest’obiettivo i deputati e i senatori pentastellati della commissione parlamentare d’inchiesta sulle mafie puntano all’istituzione di una task force antimafia. L’hanno chiesta con una nota formale inviata al premier Giuseppe Conte e, per conoscenza, ai ministri della giustizia Alfonso Bonafede e dell’interno Luciana Lamorgese. I deputati Vittoria Baldino, Piera Aiello, Davide Aiello, Stefania Ascari, Andrea Caso, Paolo Lattanzio, Luca Migliorino, Dalila Nesci, Angela Salafia, e i senatori Nicola Morra (nella foto), Mario Michele Giarrusso, Antonella Campagna, Margherita Corrado, Giovanni Endrizzi, Elio Lannutti e Marco Pellegrini temono che la criminalità organizzata possa mettere le mani soprattutto sui prestiti che verranno concessi alle imprese grazie al Decreto liquidità.
Prima i negozi, poi bar e ristoranti. Ecco il piano per la ripartenza. Dal 4 maggio spostamenti solo nelle proprie regioni. Ma Conte avverte: la Fase 2 non è il liberi tutti
Il 4 maggio, data della fine ufficiale del lockdown, non sarà un “liberi tutti”. Il premier Giuseppe Conte non si è mai stancato di ripetere che si agirà all’insegna della “massima cautela” e dunque progressive aperture, secondo un programma omogeneo su base nazionale ma che tenga conto delle peculiarità territoriali. In serata dopo una giornata fitta di incontri sulla fase 2 fonti di Palazzo Chigi chiariscono che ci sarà “un allentamento delle misure restrittive, ma non uno stravolgimento”. LE TAPPE. In mattinata il team di Vittorio Colao ha presentato al governo il report con le sue indicazioni che sono state condivise prima con le parti sociali e poi con Regioni ed enti locali.
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