La BBC e le bufale di Salvini: davvero tante!
Matteo Salvini si è fatto eleggere. Ad incoronarlo la BBC, insieme a Trump, Bolsonaro e Swamy, come più grande diffusore di bufale sul Coronavirus. È rimbalzato anche nel nostro Paese, infatti, poche ore fa, un video che lega la BBC e le bufale di Matteo Salvini. Pare che l’emittente radiotelevisiva abbia in realtà reso pubblico il video il 16 aprile scorso. In quella data però la notizia non è giunta in Italia, colpendo invece lo Stivale soltanto ora. Il servizio racconta di come l’emergenza Coronavirus abbia portato alcuni leader politici a diffondere notizie false rispetto alla pandemia. La querelle più diffusa, come tutti sappiamo, è quella che lega Cina e Stati Uniti. I due Paesi sono ormai impegnati in un interminabile battibecco sul chi avrebbe creato e diffuso, volontariamente, il Coronavirus, tra militari e laboratori.
Cosa c’è davvero dietro la strategia di Jole Santelli: la governatrice allo scontro col Governo per nascondere le divisioni del centrodestra calabrese
La presidente regionale si rifugia in tutte le televisioni e si immola alla causa sul tema bar e ristoranti come una Giovanna D’Arco del tavolino. Ma lo fa per scampare alle perenni liti interne al "suo" centrodestra e, soprattutto, ai suoi Fratelli (coltelli) d’Italia. La Jole nazionale da leader forzista era nota per aver sostenuto che Ruby era la nipote di Mubarak e per le passeggiate con Dudù a Palazzo Grazioli. Ora, invece, da presidente di Regione Calabria la governatrice ha deciso di strafare, entrando in rotta di collisione col governo sull’ormai noto “affaire-tavolini“, ossia la possibilità (negata da Roma, ma concessa a Catanzaro) per i bar e i ristoranti di aprire con tavoli all’aperto. Mentre la questione si è spostata sul piano giudiziario (sabato si discuterà il ricorso al TAR Calabria sul punto), Jole gira le trasmissioni e sogna Brad Pitt (come da lei spifferato a Un giorno da pecora). Ma, vista la sbronza da consenso elettorale (eletta con il 56 per cento lo scorso gennaio) e gli outfit di strass che sfoggia dalla D’Urso, c’è da chiedersi, è tutto Jole ciò che luccica? In realtà lo scontro col Governo Conte e l’eccessiva mediaticità della questione, a cui si è unita la difesa d’ufficio di un Gasparri pronto a sfoderare le doti da fine linguista contro il Ministro degli affari regionali (Boccia bocciato!), non rappresenta il mero culto della personalità della Presidente, ma è sicuramente un escamotage utile e furbo per nascondere sotto il tappeto gli animi di un centrodestra calabrese tutt’altro che coeso.
Salvini, Trump e Bolsonaro: per la Bbc è questo il podio di chi diffonde fake news sul coronavirus (con video)
Così l'emittente Bbc nella trasmissione 'Reality Check', specializzata nel verificare le notizie che girano in rete. Matteo Salvini, Jair Bolsonaro e Donald Trump: sono questi, secondo la Bbc, i politici che hanno diffuso più fake news durante l’epidemia di coronavrus. Nel servizio realizzato dal giornalista Chris Morris per la trasmssione ‘Reality Check’, specializzata nel verificare le notizie che girano in rete, il leader della Lega sale insieme al presidente Usa e a quello del Brasile sul non invidiabile podio di ‘diffusori di fake news’. “Sappiamo che il coronavirus ha creato una sponda per un’industria di fake news– dice Morris nel servizio-, alcune di queste provengono da figure come i leader politici. Ce ne sono alcuni che potrebbero farvi sollevare le sopracciglia”. Per Morris, Matteo Salvini “ha detto ai suoi followers che i cinesi hanno creato il coronavirus in laboratorio. Si tratta di un annuncio falso condiviso in chiaro sui social media.
Marzano, Guzzanti & C. La guerra dei senza vergogna contro il taglio dei vitalizi. Cumulano altri redditi e pensioni. La Camera respinge le prime istanze
Non solo vedove, invalidi e anzianissimi in grave difficoltà economica. A invocare la sospensione cautelare della delibera taglia-vitalizi a Montecitorio sono stati anche avvocati milionari, poltronisti di grido, docenti universitari ed ex ministri. Tutti pronti a rivendicare, malgrado redditi da star negli anni precedenti, fino all’ultimo spiccio della pensioncina di Stato. Motivazione lacrimevole: il vitalizio sarebbe la loro principale o “consistente fonte di sostentamento”. I nomi? La Notizia ne ha individuati alcuni grazie alla sentenza depositata il 22 aprile dal Consiglio di Giurisdizione della Camera presieduto da Alberto Losacco, Pd, che insieme a Stefania Ascari, M5S, e Silvia Covolo, Lega, ha dato una prima risposta sui 1.398 ricorsi contro la riforma di bandiera dei 5 Stelle. Ben 152 ricorrenti avevano presentato anche istanza cautelare per sospendere l’applicazione del taglio in attesa del giudizio di merito. Ed è proprio tra questi che spicca Giancarlo Innocenzi Botti, già dirigente Mediaset, sottosegretario alle comunicazioni nel Berlusconi II, componente dell’Agcom (ricordate il Trani-gate?) e presidente di Invitalia dal 2010 al 2015 (ultimo compenso noto: 175 mila euro). Oggi ha 75 anni ed è ancora in pista come presidente di Serenissima Sgr, società di gestione del risparmio controllata dalla Centrale Finanziaria di Giancarlo Elia Valori e Tarak Ben Ammar. Eppure, a dar retta alle carte, quel piccolo vitalizio maturato in due anni da parlamentare, 3.108 euro lordi ora ridotti a 1.900 (-40%), rappresenterebbe per lui “una consistente fonte di reddito”.
Papa Francesco, che scivolone! La telefonata a un ragazzo autistico finisce così, tra lo choc generale. E fa subito il giro della rete
Anche Papa Francesco cade in una gaffe. La notizia viene diffusa da Il Messaggero e corre veloce sul web, dove è reperibile il video dello scivolone di Sua Santità. I protagonisti del siparietto sono una mamma e un figlio, felici di potersi intrattenere durante una telefonata in diretta con la Santa Sede. Dall’altra parte della cornetta, il Papa. Il dialogo procedeva tra emozione e ringraziamenti, fino allo scivolone del Papa che lascia senza parole. “Ciao Andrea, come stai?”. Papa Francesco saluta così Andrea, un ragazzo affetto da autismo, che con il sostegno della madre, era riuscito a fare recapitare una lettera a Sua Santità. Il tenore della telefonata è colloquiale e l’emozione di mamma e figlio non si contiene. Tanta la riconoscenza verso Sua Santità, che ha ben pensato di fare una sorpresa alla famiglia Caravaggio, del bergamasco. Papa Francesco ringrazia Andrea per aver fatto recapitare la lettera: “Andrea, sono contento della lettera che mi hai scritto, tu vai avanti, sempre”.
Coronavirus: per la Bbc Matteo Salvini è tra i politici al mondo che hanno diffuso fake news. In “classifica” anche Trump e Bolsonaro
L'emittente britannica dedica un servizio - che risale al 16 aprile ma che in questi giorni rimbalza sui social - ai politici che nelle settimane della pandemia hanno divulgato notizie false. E c'è anche il leader della Lega. Donald Trump, Jair Bolsonaro e Matteo Salvini. I tre nomi rientrano nella classifica stilata dalla Bbc sui politici che più di tutti gli altri, nel corso della pandemia, hanno diffuso fake news. Loro – spiega il giornalista Chris Morris in un video pubblicato il 16 aprile ma che in queste ore viene ricondiviso da migliaia di utenti sui social – , sono alcuni di quelli che “fanno alzare il sopracciglio”. Il leader della Lega ha infatti suggerito che il virus sia stato creato in laboratorio a Wuhan e la Bbc mostra il tweet dedicato al servizio del 2015 di Tg Leonardo, che ha invaso bacheche social e chat di whatsapp. Ma tutte le ricerche scientifiche hanno dimostrato che non è stato creato dall’uomo.
Salvini come Trump e Bolsonaro: per la Bbc sono i politici che hanno diffuso le peggiori bufale sul Coronavirus
Matteo Salvini come il presidente statunitense Donald Trump e il collega brasiliano Jair Bolsonaro. Il leader della Lega secondo la Bbc inglese è infatti tra i politici che hanno diffuso fake news sul Coronavirus durante la pandemia globale di Covid-19. Un approfondimento pubblicato lo scorso 16 aprile ma passato sottotraccia in Italia, realizzato dal giornalista della trasmissione ‘Reality Check’ Chris Morris, specializzato nel debunking. Nell’avvertire i lettori Morris, introducendo il servizio, evidenzia che “il coronavirus ha creato una sponda per un’industria di fake news”, con alcune che “potrebbero farvi sollevare le sopracciglia”. Morris inizia col tycoon americano Donald Trump, “l’uomo più potente al mondo”. Il servizio della Bbc prima evidenzia come Trump abbia “scherzato” sulla definizione di pandemia per il Coronavirus, arrivando poi a spiegare l’aumentare delle domande di mascherine con furti negli ospedali di New York, anche se non ci sono prove a sostegno di questa tesi.
Secondo Bbc, Salvini è tra i politici del mondo che diffondono più fake news sul coronavirus
Ed è in buona compagnia, con Trump e Bolsonaro. Il leader della Lega si è guadagnato una menzione particolare in primis per la notizia del virus “nato in un laboratorio cinese”, per giorni al centro del dibattito in Italia. La Bbc ha stilato una lista dei politici che diffondono più fake news sull’argomento coronavirus: a rappresentare l’Italia – si fa per dire – c’è il leader della Lega, Matteo Salvini. Insieme a lui, nell’infausta graduatoria, figurano il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump e quello brasiliano, Jair Bolsonaro. Le valutazioni dell’emittente televisiva britannica sono emerse durante la trasmissione Reality Check, condotta dal giornalista Chris Morris e specializzata nella verifica di notizie che circolano in rete.
Salvini a Cartabianca: tutto elenchi e distintivo
Matteo Salvini ieri è andato a dare spettacolo a Cartabianca, con una strategia di comunicazione diversa da quella che utilizza sulla sua pagina facebook, dove tende a cavalcare qualsiasi sciocchezza complottista per cavalcare l’algoritmo con il risultato di rendersi ridicolo. Non che non gli riesca anche in tv, eh? Ad esempio l’intervento di ieri sera è cominciato con una strigliata al governo sulla scuola. Salvini a Cartabianca tutto elenchi e distintivo. Ovvero, ha detto Salvini, “Gli italiani chiedono chiarezza, velocità, risposte certe. Si naviga a vista sulla scuola. Noi abbiamo chiesto risposte certe per mamme e papà” che però “non siano la scuola un po’ sì e un po’ no”. Perché il Capitano si butta sulla scuola? Perché è un problema sentito da parte degli italiani che non sanno come gestire i figli se ritornano al lavoro nella fase 2 dell’emergenza Coronavirus. Ma il segretario della Lega non ha una soluzione alternativa a quella di Azzolina sulle classi alterne da proporre, anche perché una soluzione non c’è. E infatti non appena Bianca Berlinguer gli chiede lui cosa farebbe, subito svicola:
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Conte: “Voto in estate? Se ok Parlamento, non mi oppongo. Governo con Zaia? Con la Lega ho già dato”
Il premier sulle regionali passa la palla al Parlamento: "Se dovesse valutare la possibilità di votare in luglio o agosto, io non mi opporrei". “Palla al Parlamento”. Le elezioni regionali potranno tenersi in estate, nella finestra di luglio-agosto come chiedono alcuni presidenti di regione? “Come Consiglio dei ministri lo avevamo escluso perché ci pareva prematuro”, ha detto il premier Giuseppe Conte a Il Fatto Quotidiano, “ma se il Parlamento dovesse valutare, alla luce dei dati attuali, la possibilità, io non mi opporrei”. Il presidente del consiglio precisa che in ogni caso per il referendum istituzionale “visto che si tratta di votazioni su tutto il territorio nazionale, la finestra elettorale più adatta rimane quella autunnale“. “UN GOVERNO CON ZAIA AL POSTO DI SALVINI? CON LA LEGA HO GIÀ DATO".
Conte: “Per spostarsi tra Regioni bisognerà aspettare. Bello che tutti gli italiani passino le ferie in Italia”
Il premier annuncia che il decreto maggio “ammonterà a 55 miliardi” e dice: “Lavoriamo a un piano straordinario per l’edilizia scolastica per essere pronti per settembre”. In un’intervista al Fatto Quotidiano il presidente del consiglio Giuseppe Conte parla della soglia di trasmissione con cui sarà possibile lo spostamento tra regioni. “Non c’è una soglia specifica decisiva. Gli indici che segnalano l’allarme e farebbero scattare una chiusura non sono collegati solo a R0, ma a una ventina di parametri: densità abitativa, test fatti, nuovi contagiati, posti disponibili negli ospedali ecc. Per spostarsi tra regioni bisognerà aspettare”, risponde il premier. E aggiunge: “Idem per la riapertura del commercio al dettaglio, prevista per il 18 maggio: non si possono fare previsioni. Non mi aspetto un particolare aumento dei contagi, perché ormai si è diffusa fra i cittadini un’educazione generale alla convivenza col virus.
Grottesco definire il Reddito di emergenza un contributo che arriva a babbo morto
Sapete come si dice, no? L’ottimo è nemico del buono. Dalle parti del Governo se ne rammentino, perché mentre aspettiamo il migliore dei decreti economici, famiglie e imprese non ce la fanno più. E definire il Reddito di emergenza un contributo che arriva a babbo morto diventa grottesco. A frenare sono Italia Viva e il Pd, con la scusa di voler evitare le sbavature del Reddito di cittadinanza concretizzato da quegli incompetenti dei Cinque Stelle. Così il risultato è lo stesso di sempre quando entrano in campo quelli bravi: non si muove foglia. Nel frattempo dobbiamo prendere atto che la solidarietà in Europa è merce rara, e d’altra parte non è che ne avanzi pure in casa nostra.
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Renzi e il Pd fanno melina. Stallo sul Reddito di emergenza. La misura è attesa da 2,5 milioni di italiani in difficoltà. Italia Viva frena con la scusa di sfilarla all’Inps
Solo dopo aver consultato le parti sociali – ieri c’è stato l’incontro con i sindacati oggi quello con le imprese – il governo deciderà come modulare gli aiuti alle aziende da inserire nel decreto maggio. Considerate le divergenze tra le forze di maggioranza il premier avrebbe congelato la discussione e rinviato il momento per fare una sintesi. Iv continua a osteggiare l’ipotesi di un ingresso dello Stato nel capitale delle imprese, che invece trova favorevoli dem e 5Stelle. E punta su contributi a fondo perduto e su sgravi fiscali. A nulla sono servite le rassicurazioni del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri che ha escluso qualsiasi forma di controllo pubblico.
Come Salvini si iscrive ai complottari del plasma contro il Coronavirus
Ieri abbiamo parlato della cura del sangue per COVID-19 e della possibilità di usare il plasma iperimmune per il Coronavirus SARS-COV-2. In breve, si tratta di una cura efficace e sperimentata con successo già in Cina ma è limitata nell’uso per ovvi motivi (il plasma deriva da soggetti infetti che hanno sviluppato immunità) e non conferisce protezione duratura. Per questo i soggetti trattati, pur se ovviamente ne beneficiano, non sono al riparo da successive infezioni, come invece sarebbero se avessero sviluppato una propria immunità con il vaccino. Come Salvini si iscrive ai complottari del plasma contro il Coronavirus. Ciò nonostante, era già partito il complotto del plasma. Prendendo spunto dalle dichiarazioni di Giuseppe De Donno, che in uno status su Facebook successivamente cancellato si era lanciato in una polemica con Roberto Burioni (“Il signor scienziato, quello che nonostante avesse detto che il coronavirus non sarebbe mai arrivato in Italia, si è accorto in ritardo del plasma iperimmune. Forse il prof non sa cosa è il test di neutralizzazione. Forse non conosce le metodiche di controllo del plasma. Visto che noi abbiamo il supporto di AVIS glielo perdono. Io piccolo pneumologo di periferia. Io che non sono mai stato invitato da Fazio o da Vespa”) , un sacco di gente ci teneva a sottolineare che la cura col plasma “funziona, costa poco e non rende stramiliardario nessuno”. E indovinate chi oggi non vedeva l’ora di iscriversi ai complottisti? Ovviamente il capo dellagggente Matteo Salvini, che sulla sua pagina facebook riprende l’intervista del Corriere a De Donno:
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NewsGuard: "Ecco le dieci pagine Facebook che diffondono in Italia disinformazione sul coronavirus"
Oltre cinque milioni di utenti e post complottisti e su cure miracolose fasulle alternati a contenuti legati alla moda, alla cucina e alla cura dei più piccoli. La società americana che analizza l’attendibilità dei siti di informazione, punta lo sguardo anche sui social media. Nel cuore delle donne, Il Nettare dell'amore, La vita, Il pensiero folle di due sognatori. Soprattutto Il mondo di Nelly, Luxury Fashion e Semplicemente Charlie. Sono queste alcune delle pagine Facebook dalle quali vengono diffuse notizie fasulle sul coronavirus. Cure miracolose per eliminarlo, complotti su scala planetaria dietro la sua fantomatica creazione, teorie cospirazioniste sulla diffusione del Covid attraverso le reti per le telecomunicazioni 5G. Parliamo di pagine dedicate in apparenza alla moda, alla cucina, ai bambini con oltre cinque milioni di seguaci che seminano disinformazione fra una ricetta, una poesia, un capo di abbigliamento. "Un modo per occultarsi ai sistemi di controllo del social network", racconta Virginia Padovese, parte del gruppo italiano di NewsGuard Technologies.
Francia, il governo nega i sussidi pubblici ad Amazon. “Sedi chiuse? Sì, ma per violazioni norme anti-Covid”
La multinazionale Usa aveva chiesto la cassa integrazione per 10mila lavoratori di sei diversi siti, il ministero del Lavoro ha detto no. Le attività sono ferme da quando, a metà aprile, i giudici hanno stabilito che c'erano mancanze nella prevenzione dei contagi. Restare aperti avrebbe comportato il rischio di una sanzione fino a un miliardo a settimana. Amazon France chiede la cassa integrazione per 10mila lavoratori di sei diversi siti. Ma Parigi risponde picche. Per il ministero del lavoro, la chiusura degli impianti non è dovuta all’impatto del coronavirus che, anzi, ha incrementato le vendite online. Ma è piuttosto legata a doppio filo con la scarsa sicurezza sui luoghi di lavoro. Un brutto colpo per la multinazionale statunitense che anche in Italia è finita nell’occhio del ciclone proprio per via di quelle che Oltralpe i sindacati hanno definito “condizioni di lavoro inaccettabili” e a rischio contagio.
Ora è sicuro: il Coronavirus circolava in Francia già a dicembre. Il caso del 43enne Amirouche.
L’epidemia di Coronavirus si è diffusa in Europa ben prima di febbraio 2020. A suffragare questa teoria è il caso di Amirouche Hammar, 43enne di Parigi che il 27 dicembre scorso si è presentato al pronto soccorso della capitale francese con febbre alta, mal di testa e attacchi d’asma. Hammar ha raccontato all’emittente Bfmtv: “Alle cinque del mattino ho deciso di prendere l’auto e sono andato dritto all’ospedale. Avevo dolori al torace, mi mancava il respiro”. Per l’uomo, malato di diabete, i medici non erano riusciti a individuare la causa del malore: “Mi hanno detto comunque che quel che avevo era una cosa seria”. Gli era stata diagnosticata un’infezione polmonare, che Hammar è comunque riuscito a superare senza apparentemente contagiare la moglie e i due figli. Oggi i medici hanno scoperto che Hammar è il primo caso di Coronavirus conosciuto in Francia, ben prima che l’epidemia diventasse conclamata in Cina e poi nel resto del mondo.
Il grande business dei test sierologici (e le verità che non vi raccontano)
Tutti la ricorderanno perché ha segnato l’inizio della Fase 2, ma la data del 4 maggio nella storia dell’emergenza Coronavirus è importante anche perché è il giorno in cui i test sierologici sono arrivati in un campione di laboratori scelto da Istat e Inail che deve verificare (gratuitamente, cioè paga lo Stato) se 150mila italiani sono venuti in contatto con il virus e hanno sviluppato l’immunità. Non solo: intanto le Regioni hanno comprato un totale di quattro milioni di test con lo stesso obiettivo. Per chi produce e vende gli esami si annunciano buoni affari, visto che un kit può costare, a seconda delle tipologie, tra 4 e 7 euro alle Regioni e tra 25 e 50 ai privati cittadini. C’è un un problema, però: i test sierologici non sono per niente in grado di dare le cosiddette patenti di immunità. Ovvero di poter dire con certezza che chi li ha fatti è immune a SARS-CoV-2.
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Poveri e pieni di acciacchi. Così il vitalizio torna più ricco per gli ex deputati anziani. Dopo la sentenza del Consiglio di giurisdizione della Camera a molti sarà aumentata la pensione
Vinicio Bernardini, vecchio esponente del Partito comunista italiano, due volte sindaco di Pisa e due volte deputato, a 93 anni s’è visto ridurre il vitalizio dell’84 per cento: da 4.725 euro è passato a 709 euro e 28 centesimi. Lordi. Da allora non può più “far fronte alle proprie esigenze di vita”. Due euro in più sono invece rimasti al suo coetaneo e compagno di partito Domenico De Simone: già protagonista delle lotte dei braccianti nel Foggiano, già deputato e senatore, invalido civile, è morto sei mesi dopo il taglio del suo “principale sostentamento”. Quanto a Renzo Pigni, classe 1925, vecchio socialista e fondatore del Psiup, tre volte deputato e poi sindaco di Como fino all’infarto che lo ha mandato in pensione, gli hanno tagliato 6.705 euro su 8.455. Era invalido, necessitava “di assistenza domiciliare continuativa” e il vitalizio “costituiva la sua principale, se non esclusiva, fonte di sostentamento”.
La bufala sul numero dei morti in Italia nel 2020. Sostiene che in base ai dati dell'ISTAT stanno morendo meno persone che nel 2019, MA NON E' VERO.
Da circa un mese circola in varie forme sui social media e su WhatsApp una bufala secondo cui i dati ufficiali dell’ISTAT mostrerebbero che i decessi avvenuti in Italia nei primi tre mesi del 2020 sono inferiori a quelli dello stesso periodo dell’anno precedente. La pandemia di coronavirus, di conseguenza, sarebbe molto meno pericolosa di quanto viene raccontata. È una notizia completamente falsa. L’ISTAT infatti non ha ancora prodotto i dati definitivi sul numero di decessi nei primi tre mesi del 2020, mentre i dati parziali, che misurano l’incremento di decessi in alcuni comuni selezionati, mostrano che il numero di morti rispetto ad un anno fa è aumentato di quasi il 50 per cento. Una delle versioni più diffuse di questa notizia falsa viene presentata tramite un’immagine condivisa sui social network. L’ immagine è accompagnata da un testo, composto soprattutto da messaggi motivazionali sulla necessità non farsi spaventare e di “vivere appieno la propria vita”. L’immagine è corredata anche da una serie di numeri che indicano, secondo gli autori del messaggio, il numero di decessi nei primi tre mesi del 2019 e quelli avvenuti nello stesso periodo del 2020.
A marzo in Italia il 49,4% di decessi in più Record a Bergamo: +568%, a Roma - 9,4%
Nel mese di marzo 2020 si registra in Italia il 49,4% di decessi in più rispetto al marzo 2019. È quanto rivela il Rapporto Istat sull’impatto dell’epidemia sulla mortalità, redatto insieme all’Istituto Superiore di Sanità, su un campione di 6.866 comuni (87% dei 7.904 complessivi). Considerando il mese di marzo, si legge nel report, si osserva a livello medio nazionale una crescita dei decessi del 49,4%, considerando tutte le cause di morte. Se si assume come riferimento il periodo che va dal primo decesso Covid-19 riportato dal Sistema di Sorveglianza Integrata (20 febbraio) fino al 31 marzo, i decessi passano da 65.592 (media periodo 2015-2019) a 90.946 nel 2020. L’eccesso dei decessi è di 25.354 unità, di questi il 54% è costituito dai morti diagnosticati Covid-19 (13.710). Ce ne sono però altri 11.600 “sospetti” o perché non è stato eseguito il tampone, o per disfunzione organica correlata all’infezione o per mortalità indiretta ma causata dalla crisi del sistema ospedaliero e dal timore di recarsi in ospedale.
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Tutti Tuttologi - Siamo tutti tuttologi e tutti pretendono di parlare di qualsiasi cosa
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Papa Benedetto XVI torna a parlare e dà voce all’altra Chiesa
È tornato a parlare Benedetto XVI, il Papa che, forse non per viltà, ma fece il gran rifiuto. Non era passato molto tempo dall’ultima volta che si era fatto sentire. Nel Gennaio 2020 aveva firmato un volume, insieme al Cardinale Robert Sarah, in cui veniva bocciata l’ipotesi, messa in campo da Papa Francesco, dell’apertura al sacerdozio per le persone sposate. Certo, visto il polverone generato da due papi che si contraddicevano, l’editore del libro ne aveva modificato gli autori, eliminando il nome di Ratzinger, ma Sarah aveva ribadito che il papa tedesco sapeva quanto era scritto nel volume e concordava. Le ultime dichiarazioni, pubblicate dal sito americano LifeSiteNews, famoso per gli attacchi a Papa Francesco, sono contenute in un libro scritto dal biografo di Ratzinger, Peter Seewald. Il testo è in uscita in Germania con il titolo “Benedetto XVI-Una vita”.
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Il direttore de La Notizia Gaetano Pedullà a Coffee Break (La7): “Bonafede ha fatto più di tutti nella lotta alla mafia. Cosa nostra sta ridendo di quello che è andato in onda da Giletti”
Il direttore de La Notizia, Gaetano Pedullà, è intervenuto, questa mattina, a Coffee Break (La7) sullo scontro nato tra il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e l’ex pm di Palermo, Nino Di Matteo. “Da Non è l’Arena – afferma Pedullà nel suo intervento – un attacco al ministro Bonafede, quello che ha fatto più di tutti nella lotta alla mafia. Oggi la mafia sta ridendo di quello che è andato in onda da Giletti”.
Uscire dal 4 maggio: ecco il kit necessario. Dalle mascherine al gel, cosa servirà
Ci si pensa spesso al “ritorno alla normalità” se così possiamo chiamarla. Di certo è che tutto sarà differente, i nostri stili di vita cambieranno per un bel po’ (forse per sempre) e sarà complesso tornare ai vecchi abbracci, ai baci e a tantissime cose che davamo per scontato. Insomma, il 4 maggio finisce questo “carcere” e inizia una nuova vita, ma cosa ci aspetta? La ‘nuova normalità’, infatti, con il Covid-19 ancora in circolazione, prevede uno stato di semi-libertà con kit di sicurezza personale al seguito, per limitare al massimo il rischio di nuovi contagi. Ma come orientarsi nella scelta e nell’uso dei dispositivi, obbligatori quando si uscirà di casa? Partiamo dalle mascherine. Per non spendere una fortuna, sarebbe ideale utilizzare le chirurgiche monouso. Reperibili al prezzo di 2 euro (contro i 20 centesimi del passato), bloccano l’uscita di goccioline potenzialmente pericolose, ma non hanno potere filtrante in entrata. L’alternativa sono le FFP1, con una buona capacità di protezione anche per chi le indossa, oppure le più sicure P2 e P3, usate dal personale sanitario, ma difficili da trovare.
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Ignazio Corrao: In arrivo miliardi di euro, comitato d’affari pronto all’abbuffata, M5S unico che potrà contrastarlo
Come ho detto prima, durante la diretta, credo ci sia un grosso e trasversale comitato d’affari che voglia a tutti i costi mettere le mani sui tanti miliardi del post emergenza e richiede che i grillini rompipalle finiscano fuori dal Governo e non mettano i bastoni tra le ruote a chi si sta preparando alla grande abbuffata. C’è una linea, neanche tanto sottile, che collega i tentativi di destabilizzazione del Paese da parte del duo tragicomico salvini-meloni e le continue uscite scomposte del diversamente coerente Matteo Renzi. Una linea che conduce dritta dritta verso all’anello di congiunzione di tutto l’universo neoliberista italiano (che va dal PD alla Lega) e che risponde al nome di Silvio Berlusconi, con l’esercito di speculatori e devastatori che si porta dietro. Fateci caso, tutto questo larghissimo fronte è sempre schierato compatto dallo stesso lato quando c’è da tutelare le concessioni dei Benetton, le reti di Mediaset o altri interessi dei potenti di turno. La classica storia italiana per cui si litiga in tv e spenti i riflettori ci si spartisce la torta.
Gli Anticorpi generati dal Vaccino Italiano Annientano il Virus nei Topi
Una grande notizia. L’Istituto Spallanzani di Roma, che già aveva isolato – tra i primi al mondo a farlo – il Coronavirus, ha appena dimostrato che gli anticorpi generati dal vaccino italiano annientano il virus nei topi, innescando la tanto attesa risposta immunitaria. Lo ha annunciato Luigi Aurisicchio, amministratore delegato della Takis, l’azienda di Pomezia che sta lavorando al vaccino in collaborazione proprio con lo Spallanzani. Ci sono ricerche in Europa più avanti come sperimentazione. Ma si tratta della prima volta al mondo che viene dimostrata in laboratorio la neutralizzazione del Coronavirus da parte di un vaccino. Non solo. Aurisicchio ha dato anche un’altra notizia. Che i tanto attesi trial sull’uomo, in programma per fine estate, saranno eseguiti a Napoli e affidati al professor Paolo Ascierto e al suo gruppo di lavoro, che ormai tutto il mondo ci invidia.
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Vespignani a TPI: “I virologi italiani non hanno capito nulla, per sconfiggere il virus servono le 3T”
Intervista all'epidemiologo italiano che opera negli Usa: “Per la Fase 2 bisogna ‘testare’, ‘tracciare’, e ‘trattare’. Da qui non si scappa. Noi epidemiologi siamo come quelli che fanno le previsioni del tempo, ma non abbiamo la foto di un un vortice da mostrare al mondo. Per fortuna, al contrario dei metereologi, dopo aver individuato l’uragano, possiamo attenuarne l’impatto”. Alessandro Vespignani, 55 anni. Figlio di Renzo Vespignani, uno dei più famosi pittori italiani del dopoguerra. Romano, fisico di formazione, una carriera internazionale a cavallo fra Europa e America, costruita – negli ultimi venti anni – tutta sulla caccia ai virus. Vespignani è atipico, nella sua formazione, e molto determinato nella sua analisi: “Da oggi 4,5 milioni di persone in più saranno sulle strade, bisogna evitare una seconda ondata: raggiungere questo obiettivo è possibile”.
L’umile bilocale in cui vive il povero Salvini (e la realtà)
Se proprio non riuscite ad addormentarvi e volete farvi leggere una favola, sentite quella del tizio che fa da anni un mestiere pagatissimo (anche se professionalmente non proprio specchiato) e però ci tiene a far sapere ai suoi fans che vive in un umile bilocale, mica come quelli di sinistra che hanno i villoni. Il povero in questione è un certo Matteo Salvini, che certamente non è “un riccone, un milionario come quelli di sinistra che più si dicono compagni più hanno soldi sul conto corrente. Ho un bilocale, sono misero ma c’è tutto il necessario come tanti italiani. Se preferisci i milionari buon per loro, io mi accontento di quello che il buon Dio e la fortuna mi danno”. Ora, come ha ricordato NonLeggerlo su Twitter, è buona cosa ricordare che Salvini ha fatto per 19 anni il consigliere comunale a Milano, ma si sa in quei casi lo stipendio non è un granché e fatica ad arrivare nei casi più importanti a duemila euro al mese. Nel frattempo il buon Matteo ha fatto anche per appena 11 anni l’europarlamentare. E quanto guadagna un europarlamentare?
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Gualtieri: “750 miliardi per prestiti, misure più ampie adottate in Ue. E presto contributi a fondo perduto”
Il ministro dell'Economia annuncia che nel futuro dl ci saranno ulteriori misure a sostengo del lavoro, dei redditi, delle imprese, del comparto produttivo sotto forma di contributi a fondo perduto. “Le garanzie pubbliche superano i 400 miliardi di euro, mentre quelle del primo decreto investono circa 340 miliardi di euro. Le misure adottate dal governo sono tra le più ampie adottate in tutta Europa“. Lo dice il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, in audizione alla Camera nelle Commissioni riunite Finanze e Attività produttive, nell’ambito dell’esame del dl Liquidità alle imprese. “MISURE ADOTTATE PER IL 40% PIL”. “Le misure adottate ammontano a circa il 40% del Pil nazionale. E’ una dimensione superiore, e in alcuni casi ampiamente superiore, a quella degli interventi adottati in altri Paesi”, dice ancora Gualtieri. “IN PROSSIMO DL CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO”.
Renzi si riscopre traditore
L’avviso di sfratto è arrivato. C’era da aspettarselo. Incassate le nomine, col suo partitino del 3% Matteo Renzi si prepara a un altro tradimento, sperando così in un nuovo giro di potere per non sparire. Senza il minimo attaccamento per la maglia che indossa con la maggioranza al Governo, ieri al Senato ha fatto un discorso che poteva essere pronunciato identico dai banchi delle opposizioni, tradendo così il segreto di Pulcinella su dove vuole andare a parare. Conte si è messo contro un gigante più grande di lui, e chiedendo all’Europa di fare solo il suo dovere, sostenendo in modo solidale il nostro debito con gli Eurobond, ha scatenato la reazione dei poteri finanziari, con i loro ascari italiani ormai usciti allo scoperto: Elkann con i suoi giornali, boiardi di Stato, Confindustria, sino alla Conferenza dei vescovi.
Scuola: Ministra Azzolina: “Classi alterne solo per i grandi. Chi critica fece tagli alla scuola”
La ministra dell’Istruzione: “Pensiamo a soluzioni diversificate per fasce d’età, presto le linee guida. Non cresceranno le ore per i prof”. La scuola chiusa, i genitori che dovranno riprendere a lavorare e l’incertezza sulla durata di questa situazione: almeno un italiano su due, da oggi, avrà bisogno di risposte e di un quadro ben delineato. Ministra Azzolina, che scuola devono aspettarsi i ragazzi a settembre? Intanto è necessario capire la gravità della situazione: un’emergenza senza precedenti ...
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