Autostrade, l’ira dei parenti delle vittime: “Sconvolti per la buonuscita di Castellucci”
Un fedelissimo nominato direttore generale un momento prima di lasciare per limiti di età. Dopo l’addio di Giovanni Castellucci, sarà Giancarlo Guenzi, direttore finanziario uscente e in azienda dal 1994, a dirigere Atlantia, la holding che include Autostrade per l’Italia, in attesa di individuare il nuovo amministratore delegato. Ad affiancarlo sarà un comitato di cinque consiglieri di amministrazione, alcuni di lungo corso - in ogni caso tutti già in carica - le cui deleghe devono ancora essere definite.
Bechis, scoop nel giorno della scissione. "Mi ha chiamato Franceschini per sbaglio". Super affare immobiliare
Il ras del Pd. Un tragico errore. Dario Franceschini alle 15.46 di lunedì telefona per sbaglio a Franco Bechis. "Sono Franceschini, ciao...". Il direttore del Tempo, sorpreso, ricambia il saluto: "Buongiorno Dario...". A quel punto, il ministro dei Beni culturali e influentissimo capo-corrente del Pd si svela: "Senti, io mercoledì sono a Ferrara, quindi se puoi anche tu, vieni e ti posso fare vedere quell'immobile che ti avevo detto. Anche se sono ancora in attesa della autorizzazione a trasformarlo da B&B ad alloggio per gli studenti...". È lo stesso Bechis a raccontare la surreale conversazione sul quotidiano romano, rivelando come dopo aver avvisato Franceschini dello scambio di persona ("Caro Dario, credo abbia sbagliato numero...") e l'immediata caduta della linea dall'altro capo del telefono, sia bastata una ricerca sulla banca dati del catasto per capire di cosa stava parlando il ras democratico.
Decide la scissione, "un bene per tutti", perché "per molti ero un intruso" e perché "manca una visione per il futuro". Assicura sostegno al Governo, perché "il Conte bis è un miracolo". Risponde con toni di sfida a un sms di Franceschini
“La guerra voglio farla a Salvini, non a Zingaretti. Lascio la comodità e mi riprendo la libertà”. Matteo Renzi lascia il Pd, costituisce gruppi parlamentari autonomi e assicura sostegno al Governo Conte. In una lunga intervista concessa ad Annalisa Cuzzocrea su Repubblica l’ex premier annuncia la scissione dal Partito Democratico che, assicura, “sarà un bene per tutti”, e adduce una motivazione su tutte: “Mi fa uscire la mancanza di una visione sul futuro””. “I gruppi autonomi nasceranno già questa settimana. E saranno un bene per tutti: Zingaretti non avrà più l’alibi di dire che non controlla i gruppi pd perché saranno “derenzizzati”. E per il governo probabilmente si allargherà la base del consenso parlamentare, l’ho detto anche a Conte”.
Ungheria: “Fare sbarcare i migranti è pericoloso”. Di Maio: “Facile fare i sovranisti con le frontiere degli altri”
Il ministro degli Esteri ungherese alla tv dopo che i migranti della Ocean Viking sono sbarcati e in parte redistribuiti in Europa: "Non accetteremo mai quote di accoglienza. Lo rifiutiamo e difenderemo i nostri confini". La replica di Di Maio in una nota: "L’Italia non può e non si farà più carico da sola di un problema che riguarda tutta l’Ue". Tensioni tra Ungheria e Italia sulla gestione dei migranti. Il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto ha dichiarato alla televisione Mtv1 che ritiene “deplorevole e pericolosa” la decisione presa dal governo Conte 2 lo scorso weekend di far attraccare in Italia la nave della ong Ocean Viking. A lui ha replicato poco dopo il nuovo titolare della Farnesina Luigi Di Maio: “E’ facile fare i sovranisti con le frontiere degli altri”, ha dichiarato in una nota.
PD: Renzi va via: “Un bene per tutti, anche per Conte. Subito gruppi parlamentari. Io visto come un intruso”. Dai finanzieri ai politici: le donazioni all’ex premier
L'ex premier spiega il suo strappo in un'intervista a Repubblica: "Credo che le liturgie di un Pd organizzato scientificamente in correnti e impegnato in una faticosa e autoreferenziale ricerca dell'unità come bene supremo non funzionino più". Zingaretti: "Ci dispiace. Un errore. Pensiamo al futuro degli italiani". Matteo Renzi va via dal Pd e fonderà un suo partito. Prima partiranno i gruppi parlamentari, formati da una trentina tra deputati e senatori, già “questa settimana”. “E saranno un bene per tutti”. Non solo per il segretario dem Nicola Zingaretti, ma anche per il premier Giuseppe Conte perché “probabilmente si allargherà la base del consenso parlamentare” del nuovo esecutivo che giudica “un miracolo”. L’ex premier spiega le ragioni dello strappo con il partito che voleva ripulire, rottamando la Ditta, in un’intervista a Repubblica.
Immigrazione, il piano della Grecia per il pugno di ferro
Centinaia di migliaia di richiedenti asilo sono pronti a prendere d’assalto la Grecia. L’incubo di Atene, ossia quello di una crisi umanitaria causata dall’immigrazione, potrebbe presto trasformarsi in realtà. Molto dipenderà dalle mosse di Recep Tayyip Erdogan, che ha recentemente minacciato di inondare l’Europa di rifugiati siriani qualora l’Unione europea non garantisse alla Turchia maggiore sostegno finanziario per affrontare la questione. Il Sultano chiede inoltre la creazione di una safety zone nella Siria settentrionale in cui trasferire almeno un milione dei circa 3,65 milioni di profughi attualmente tenuti sotto custodia dalle autorità turche.
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Bergoglio va all'attacco: "C'è qualche politico che merita solo insulti"
Papa Francesco, nell'omelia pronunciata a Santa Marta, ha lanciato un monito su come i cattolici debbano rapportarsi ai governanti del mondo. Papa Francesco, nell'omelia mattutina pronunciata durante la classica celebrazione a Santa Marta, ha parlato dell'atteggiamento che i cattolici devono avere nei confronti di coloro che si occupano di reggere le sorti del mondo. Dopo il monito sulla pericolosità del populismo, insomma, Jorge Mario Bergoglio ha posto ancora l'accento sulla politica. Spicca, tra le varie considerazioni presentate dal Santo Padre, quella secondo cui, nonostante qualche politico, vescovo o sacerdote sia in qualche modo responsabile degli insulti che gli vengono inoltrati, un cattolico debba comunque pregare affinché quell'esponente venga benedetto dall'Alto. La misericordia non conosce eccezioni.
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"La scissione di Renzi? Un'operazione di potere per ricattare i giallorossi"
Il sociologo Luca Ricolfi: "L'ex premier non ha più carisma e ha dimostrato di cambiare idee secondo le convenienze". Professor Luca Ricolfi, esiste uno spazio politico per un partito di «sinistra moderata» con Renzi leader? «Non so più che cosa vuol dire sinistra moderata. Vuol dire non trinariciuta? Vuol dire che non mette nuove tasse e nuove imposte patrimoniali? Vuol dire che vuol modernizzare il mercato del lavoro? Vuol dire che è una riedizione della Margherita, con una forte componete cattolica, tutta accoglienza e diritti umani? Se è soprattutto riformista, meglio il partito di Calenda, se è soprattutto pro-accoglienza, meglio il partito della Bonino.
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Renzi: lascio il Pd ma non il governo, ecco chi lo segue e chi dice no. Zingaretti: un errore ma ora avanti. Franceschini: «Le divisioni fecero vincere Mussolini»
«Lascio il Pd». Il dado è tratto: Matteo Renzi se ne va e il Partito democratico subisce una nuova scissione. L'ex premier ormai ha deciso e nei prossimi giorni (forse già in settimana) darà vita ai suoi gruppi parlamentari. Ma, assicura il senatore di Rignano, «confermo pieno sostegno al governo». Renzi lo ha annunciato in serata al premier Giuseppe Conte in una telefonata. Sono dunque caduti nel vuoto gli ultimi appelli all'unità arrivati solo domenica da Nicola Zingaretti («la scissione sarebbe drammatica») e da Dario Franceschini («Matteo resta, questa è casa tua»). Renzi, dopo settimane di pressing da parte dei fedelissimi, rompe gli indugi.
Polemiche per la minorenne fatta salire sul palco di Pontida: “Quella bambina NON è di Bibbiano”
Accuse a Salvini: “Non c’entra con l’inchiesta”. Lui: mai detto. Ma i suoi social lo inchiodano. Bibbiano o non Bibbiano? L’ennesimo caso mediatico su Matteo Salvini, con il contorno delle consuete violentissime polemiche, esplode sulla storia di Greta, la ragazzina che il segretario leghista ha mostrato alla folla domenica a Pontida come simbolo dei minori sottratti ai loro genitori. La scena si è svolta alla fine del suo comizio. Chiamati dell’ex ministro dell’Interno, sono saliti sul palco bambini e genitori, srotolando un lunghissimo striscione bianco con la scritta (anzi l’hashtag, già pronto per i seguiti social) #bambinistrappati. «Greta è questa bellissima bambina con i capelli rossi che un anno fa è stata restituita alla mamma», ha annunciato Salvini fra gli applausi del pratone, dove peraltro il coro di «Bib-bia-no, Bib-bia-no!» era stato uno dei più intonati.
Terremoto. Renzi sul Conte bis: “Lascio i democratici, farò un progetto nuovo”
L’ex presidente del Consiglio assicura: “Resta pieno sostegno al governo”. Il partito di Zingaretti ha provato invano fino alla fine a evitare lo strappo. «Lascio il Pd per un progetto tutto nuovo», parola di Matteo Renzi. «Pieno sostegno al governo», dice l’ex premier, dopo aver garantito a Conte che non intende far crollare l’esecutivo. Anche perché ha bisogno di tempo per organizzare e far conoscere la sua nuova creatura. Per far girare il verbo di un movimento, che già conta su finanziamenti generosi (da donatori come Daniele Ferrero, numero uno di Venchi o il finanziare Davide Serra): a fine agosto saliti a quota mezzo milione di euro.
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Renzi accelera e vede Conte. Nome in ballo “Italia del Sì”
Appelli all’unità e attacchi contro la scissione, ma il progetto accelera. La formazione punta ad attrarre parlamentari di Forza Italia e +Europa. E nel giorno degli appelli all’unità, dei fulmini e saette contro la scissione «ridicola» e «incomprensibile», copyright Dario Franceschini, Matteo Renzi è già oltre: si prepara a incontrare il premier Conte (mentre da Luigi Di Maio manderà il fido Marattin) per tranquillizzarlo sulle sue buone intenzioni di sostegno al governo. Sì perché il progetto di scissione ormai è partito. Non si torna indietro, anzi si accelera. Questa settimana sono già in programma riunioni per parlare della ...
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Carosello, vizi e virtù dello spot nazionale
Videosorveglianza: nell’era di App e wifi, la casa si protegge così
Occhi elettronici e sistemi d’allarme sul mercato per pochi euro, controllabili sempre perché connessi al nostro smartphone. E se non riprendete zone di spazio pubblico, non è necessario chiedere autorizzazioni. Fino a qualche anno fa, un impianto di videosorveglianza domestico era faccenda onerosa. Bisognava appoggiarsi a un installatore professionale, tirare cavi per casa, vedere spuntare dalle pareti degli occhi elettronici vistosi e poco gradevoli, organizzarsi per gestire i salvataggi e l’archivio dei video. In più i costi erano elevatissimi: queste soluzioni erano appannaggio solo di aziende, studi professionali e maxi-ville dei vip. Negli ultimi anni invece, con le app e il wifi bastano il fai-da-te e poche centinaia di euro per tenere sotto controllo un’abitazione, con oggetti poco o per nulla invasivi e spesso anche dotati di un bel design.
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Bagarinaggio OnLine. Ecco i trucchi in Rete.
Biglietti online, ecco i trucchi in Rete. Basta un software da mille euro. La Siae ha chiesto al tribunale civile di Roma l'oscuramento dei siti di "secondary ticketing" e l'Antitrust ha aperto un’indagine. Ecco come funziona il bagarinaggio online. È stata rinviata al 24 novembre l'udienza del tribunale civile di Roma al quale si è rivolta la Siae, con un ricorso d'urgenza, per chiedere l'oscuramento dei siti di "secondary ticketing" e il sequestro dei tagliandi in circolazione a causa dei rischi di speculazione sulla rivendita dei biglietti. Dopo il caso del concerto dei Coldplay - con i tagliandi delle date del 3 e 4 luglio a Milano andati `in fumo´ in pochissimo tempo - la Società degli autori ed editori ha deciso di rivolgersi alla magistratura "per tutelare sia i diritti dei propri associati che i consumatori (soprattutto i più giovani), che si ritrovano a pagare anche fino a 10 volte in più i ticket di ingresso sul mercato parallelo". Qualche giorno fa inoltre la Procura di Milano ha aperto per la prima volta in Italia un fascicolo per verificare la sussistenza di reati penali nella filiera che porta nelle mani dei fan i biglietti, diventati ormai preziosi come gioielli.
Quando diventano populismi, i particolarismi sono un pericolo
«I particolarismi che diventano populismi e vogliono comandare e uniformare tutto» sono «un pericolo di questo tempo della nostra civiltà». Da questo ha messo in guardia Papa Francesco incontrando in Vaticano sabato mattina, 14 settembre, i vescovi cattolici orientali presenti in Europa. Dopo aver ricordato che «l’unità cristiana non è uniformità» — perché l’uniformità è la distruzione dell’unità; e la verità cristiana non è monocorde, ma “sinfonica”» — il Pontefice ha evidenziato come «oggi troppe disuguaglianze e divisioni minacciano la pace». Perciò, ha esortato, occorre «essere artigiani di dialogo, promotori di riconciliazione, pazienti costruttori di una civiltà dell’incontro, che preservi i nostri tempi dall’inciviltà dello scontro». Anche perché, ha fatto notare Francesco, «tanti si fanno risucchiare dalla spirale della violenza, dal circolo vizioso delle rivendicazioni e delle continue accuse reciproche». E invece, al contrario «il Signore ci vuole seminatori miti del Vangelo dell’amore». Come? Sanando le ferite del passato, superando pregiudizi e divisioni, e dando speranza a tutti «camminando fianco a fianco con i fratelli e le sorelle non cattolici».
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Windows 10, ancora problemi con gli aggiornamenti
Il sistema operativo di Microsoft non trova pace: ancora problemi con gli aggiornamenti in seguito all'installazione per gli utenti di Windows 10. Se c’è un fronte sul quale Microsoft ha necessità intervenire in modo prioritario per migliorare Windows 10 è di certo quello legato agli aggiornamenti. Dal rilascio dell’October Update 2018 in poi i problemi si sono moltiplicati. Il gruppo di Redmond ne è a conoscenza e, gli va riconosciuto, si è mosso di conseguenza per porvi almeno in parte rimedio, introducendo una nuova modalità di download e installazione così come relegando la versione 19H2 al ruolo di Service Pack. Windows 10, continuano i problemi degli update. A quanto pare non è però ancora sufficiente. Sono comparse in Rete le segnalazioni relative a malfunzionamenti legati all’update KB4512941 da poco rilasciato. Qualcuno ha lamentato un eccessivo (e ingiustificato) utilizzo di risorse da parte dell’assistente virtuale Cortana, altri l’impossibilità di utilizzare il campo di ricerca posizionato all’interno della barra delle applicazioni.
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I risultati del primo turno delle elezioni in Tunisia
Gli exit poll danno in testa l'indipendente Said e il "Berlusconi del Maghreb" Karoui, che andrebbero al ballottaggio. Crollano i partiti tradizionali. In attesa dei risultati ufficiali delle elezioni presidenziali in Tunisia, i primi exit poll della società Sigma Conseil danno in testa il giurista indipendente Kais Said con il 19,5% dei voti seguito dal magnate Nabil Karoui con il 15,5%, che andrebbero al ballottaggio. Al terzo posto il candidato del partito islamico Ennhadha, Abdelfattah Mourou con l’11,0%, seguito dal ministro della Difesa dimissionario, Abdelkarim Zbidi con il 9,4%, il premier uscente Youssef Chahed con il 7,5% e il giornalista e scrittore Safi Said con il 7,4%.
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L’incendio di Notre-Dame ha sparso tonnellate di piombo su Parigi
E il New York Times sostiene che le autorità francesi abbiano sottostimato i rischi che poteva comportare per i bambini di Parigi. Il New York Times ha pubblicato una lunga inchiesta sui pericoli per la salute causati dal piombo diffuso durante l’incendio della cattedrale di Notre-Dame, avvenuto a Parigi lunedì 15 aprile. L’articolo sostiene che le autorità francesi non abbiano rivelato la reale pericolosità delle zone contaminate, e che abbiano bonificato le aree più colpite soltanto molte settimane dopo l’incendio. L’accusa è che la ricostruzione della cattedrale – che il presidente Emmanuel Macron ha promesso di completare in cinque anni – sia stata di fatto posta davanti alla salute di migliaia di persone. Il tetto e la guglia della cattedrale contenevano circa 460 tonnellate di piombo, parte delle quali è evaporata nell’incendio che ha disintegrato la guglia e distrutto circa due terzi del tetto. Le microparticelle di piombo si sono diffuse con il fumo depositandosi su edifici, piazze, parchi, scuole e altri luoghi pubblici, e facendosi strada anche attraverso i condotti di condizionamento dell’aria e i sistemi di ventilazione. I test fatti sul luogo subito dopo l’incendio avevano mostrato livelli di contaminazione da piombo fino a 1.300 volte superiori rispetto al limite di sicurezza stabilito dalle linee guida francesi.
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Improvvisamente Salvini denuncia gli sbarchi fantasma di cui non parlava quando era ministro
Lo aveva detto lo stesso Matteo Salvini: «Stare all’opposizione è più semplice». E nel giro di meno di due settimane, ecco che le questioni sempre taciute nel suo lungo periodo a capo del Viminale diventano una questione che può essere strumentalizzata per fare la solita e continua propaganda politica. Si parla degli sbarchi fantasma che da sempre – anche durante la sua guida al Ministero dell’Interno – hanno contraddistinto le coste italiane. Solo che, fino a un paio di settimane fa, il leader della Lega non ne ha mai voluto parlare, portando avanti la sua campagna fatta di propaganda sui ‘porti chiusi’. Ora, invece, gli episodi vengono denunciati e palesati, anche attraverso i suoi canali social. Lo ha fatto – dopo averlo già detto durante la festa della Lega a Pontida 2019 – ai microfoni di Mattino 5, la trasmissione in onda sulle reti Mediaset. Durante il suo intervento, infatti, Matteo Salvini ha fatto riferimento alle 250 persone arrivate nella notte sulle coste italiana attraverso i cosiddetti sbarchi fantasma: quei barchini al di fuori dei radar che riescono ad attraversare il Mediterraneo nell’anonimato assoluto.
La Calabria della Lega a Pontida da Salvini
La Lega a Pontida non è una novità e non lo è nemmeno la Calabria che risponde presente alla sua storica riunione. La presenza della regione certificata anche dal rappresentante leghista calabrese alla Camera dei Deputati, Domenico Furgiuele che su Fb pubblica le foto della partenza e della partecipazione. "Quinta Pontida - scrive Furgiuele - da quando ho fondato il Movimento in Calabria, con orgoglio ci siamo ritrovati con la nostra comunità militante, fatta di donne e uomini liberi, gente proveniente da tutta Italia, volontari dell’Idea, con la quale condividere radici e destino nella consapevolezza che ancora una volta abbiamo fatto la cosa giusta rispetto a quella che conveniva! Avanti così Capitano Matteo Salvini. Forza #Lega viva la #Calabria".
Maria Elena Boschi "intercettata" con Renzi: "Fammi capire una cosa". Pd da ridere, il disastro in una frase
Il colloquio riservato tra Maria Elena Boschi e Matteo Renzi dopo le nomine dei sottosegretari? Lo ha "intercettato" (anzi, immaginato con discreta dose di verosimiglianza) Osho, che in prima pagina sul Tempo propone la sua ormai imperdibile foto-vignetta in romanesco. "Aò ma famme capì - domanda a un Renzi di spalle la Boschi, con piglio decisamente combattivo - l'unica che 'n ha rimediato niente so io?". Lo scambio è suggestivo, anche se l'ex ministra ufficialmente si era più volte tirata fuori dal giro di poltrone. Ma il tema è sul tavolo: i renziani hanno ufficialmente contestato al segretario Nicola Zingaretti di non aver inserito alcun esponente toscano nella lista dei nominati, tra ministri, vice e sottosegretari. "Una vendetta contro Renzi", hanno tuonato molti esponenti vicini all'ex premier, che quand'era a capo del partito aveva riempito il Nazareno e Palazzo Chigi di suoi conterranei. Questione di potere, più che di geografia.
Sigarette elettroniche, in arrivo divieti come per il tabacco
Per la sigaretta elettronica in Italia non si arriverà alle misure drastiche ipotizzate in America, ma comunque sono allo studio contromisure per regolare un fenomeno che interessa 900mila consumatori. Negli Stati Uniti Trump vuole introdurre nuovi limiti soprattutto per controllare gli aromi differenti dal tabacco, anche perché spesso viaggiano nei mari incontrollati del commercio on line. Ha spiegato il presidente americano: «Togliamo dal mercato le contraffazioni e teniamo lontani dalle sigarette elettroniche i bambini». Negli Stati Uniti si parla di 450 malati e 6 decessi come effetto del “vaping”. Ma all’orizzonte, oltre alle preoccupazioni degli esperti, in Italia si ipotizzano già misure che ricordano quelle attuate per le sigarette.
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Rimini, mantiene la moglie con i soldi dell’amante
Per dieci anni ha mantenuto moglie e figli con i soldi dell’amante. Il furbo in questione è un 50enne riminese, ora indagato per estorsione. Perchè quando l’amante ha scoperto che aveva famiglia, gli ha tagliato i cordoni della borsa e lui ha minacciato di ammazzarla. Le ha portato via oltre 200mila euro, ma non ha ancora finito di fare i conti. I due si conoscono appunto una decina di anni fa. Lei, 40 anni, proviene da una famiglia molto benestante e non è sposata, lui è un uomo affascinante e le dice di essere single. Per la donna scocca la scintilla, mentre lui probabilmente vede un modo per sistemarsi. Le racconta di lavorare per una multinazionale straniera e che la maggior parte del suo tempo lo trascorre all’estero. Non passa molto che diventano una coppia, e la donna lo considera il suo fidanzato a tutti gli effetti. E’ talmente innamorata che non fa caso alle continue richieste di denaro. Solo dei prestiti, assicura lui. Il suo viaggiare continuamente gli costa moltissimo, e se vuole che passino insieme i fine settimana, deve in qualche modo contribuire. E la donna contribuisce eccome, sganciando migliaia di euro ogni volta. E’ talmente felice di stare con lui che non si rende conto di quanti soldi stanno volando via.
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Pupi Avati. Il Maestro che abbraccia i nostri fallimenti
Una decina di anni fa scrissi un libretto sul giornalismo – destinato a una men che mediocre diffusione – e lo inviai a una serie di cosiddetti opinion maker nella speranza, o meglio nell’illusione, che mi aiutassero a promuoverlo. Uno solo mi rispose. Era un personaggio famoso, un mio mito che credevo inavvicinabile. Quando vidi la sua firma mi emozionai. Era Pupi Avati. Stava, quella firma, in fondo a una lunga lettera, scritta a mano come si scrivevano una volta le lettere, pesando ogni parola, avendo cura di farsi decifrare, attingendo al cuore e non all’elenco degli emoticons. Era la lettera di un signore che commentava il libro ricevuto capitolo per capitolo, quasi pagina per pagina, testimoniando così di averlo letto davvero, benché gli fosse arrivato da mani sconosciute. Diversi anni dopo, Pupi Avati mi raccontò un episodio che mi fece capire il perché di tanta attenzione e di tanta sensibilità. Mi raccontò cioè di quando, insieme a un gruppo di improbabili giovanotti bolognesi, si era messo in testa di fare del cinema, e aveva preso a inviare a produttori, registi e sceneggiatori tutta una serie di lettere, proposte, soggetti, copioni. Nessuno rispondeva mai. Finché un giorno una lettera di riscontro arrivò. Sulla busta era chiaro il nome del mittente: Ennio Flaiano.
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A Pontida Salvini ottiene il perdono dei leghisti: “Torneremo a vincere”
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Arrestati 12 capi ultrà della Juve Il ricatto al club: «O ci date i biglietti o cantiamo cori razzisti»
La società li aveva denunciati. Indagati i referenti dei Drughi, Tradizione-Antichi valori, Viking, Nucleo 1985 e Quelli... di via Filadelfia: tra le accuse anche quelle di associazione a delinquere e autoriciclaggio. La denuncia era stata fatta dalla società un anno fa. La Polizia di Torino, coordinata dal Gruppo criminalità organizzata della Procura, sta effettuando, sin dalle prime luci dell’alba di oggi, una vasta operazione nei confronti delle frange ultrà della Juventus. Ad essere stati arrestati sono dodici tra i capi e i principali referenti dei gruppi «Drughi», «Tradizione-Antichi valori», «Viking», «Nucleo 1985» e «Quelli... di via Filadelfia». Pesantissime le accuse nei loro confronti: associazione a delinquere, estorsione aggravata, autoriciclaggio e violenza privata. In queste ore sono in corso anche 39 perquisizioni in tutta Italia — Alessandria, Asti, Como, Savona, Milano, Genova, Pescara, La Spezia, L’Aquila, Firenze, Mantova, Monza, Bergamo e Biella — nei riguardi di altri 37 referenti di gruppi ultrà (oltre a quelli citati sopra, c’è anche il «N.A.B. – Nucleo Armato Bianconero»), anch’essi indagati.
Ecco quanto costerà la benzina dopo il raid in Arabia Saudita
Un vero e proprio colpo da ko: questo rischia di essere l’attacco sferrato dai droni dei ribelli yemeniti Houthi a due importanti siti di produzione petrolifera dell’Arabia Saudita, la cui ripercussione rischia di essere uno sconvolgimento dei prezzi del mercato mondiale del greggio. Dieci veicoli senza piloti hanno compiuto l’operazione. Sono stati colpiti due siti nell’Est: uno a Buqyaq, gestito da Saudi Aramco, capace di lavorare sette milioni di barili al giorno e un’altra raffineria a Khurais, gangli vitali dell’industria petrolifera del regno wahabita. Il Wall Street Journal scrive che l’azione rischia di dimezzare temporaneamente la produzione saudita di greggio, decisiva per gli equilibri dei mercati mondiali. Questo, secondo quanto dichiarato dall’economista e presidente di Nomisma Energia Davide Tabarelli all’Agi rischia di causare un’impennata dei prezzi del petrolio per una settimana o dieci giorni: il rischio è di ritrovarci lunedì “con un prezzo del petrolio sopra i 100 dollari e la benzina che passerebbe da 1,55 euro a 1,80 euro al litro”.
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Maglie sulla proposta di Renzi: "Carfagna e Lorenzin prontissime, con i loro milioni di voti degli italiani"
"Roba forte in arrivo. State pronti!" ha fatto sapere Renzi a Mara Carfagna negli ultimi giorni. "State pronti.", è il messaggio arrivato anche a Beatrice Lorenzin ( @repubblica) E loro sono già prontissime, con i loro milioni di voti degli italiani". Maria Giovanna Maglie ironizza così sulla proposta che l'ex premier avrebbe - secondo un indiscrezione di Repubblica - rivolto ai suoi. Una scissione con il Pd proprio durante la Leopolda, è questo l'obiettivo di Renzi. A seguirlo ci sarebbero già 31 parlamentari, mentre Forza Italia starebbe ancora valutando l'offerta di quello che, per alcuni, "sarebbe l'erede di Berlusconi" intenzionato a dar vita a un movimento centrista.
Papa Francesco non perde il vizio e scende in campo: dove si è spinto contro il populismo
"E questo è un pericolo di questo tempo della nostra civiltà: i particolarismi che diventano populismi e vogliono comandare e uniformare tutto". Non perde il vizio il Pontefice. Sono parole di Papa Francesco, ricevendo in Udienza i vescovi orientali cattolici in Europa, convenuti a Roma in occasione del consueto incontro annuale organizzato dal Consiglio delle Conferenze episcopali di Europa (Ccee). "La comunione cattolica - prosegue il Pontefice - fa parte della vostra identità particolare ma non le toglie nulla, anzi contribuisce a realizzarla pienamente, ad esempio proteggendola dalla tentazione di chiudersi in sé stessa e di cadere in particolarismi nazionali o etnici escludenti".
Denis Verdini, il retroscena: il mediatore tra Salvini e Berlusconi. "Silvio, non ripetere l'errore di Renzi"
C'è lo zampino di Denis Verdini, e chi se no?, dietro il riavvicinamento tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. L'ex dirigente del Pdl, nonostante l'addio al Cav, è rimasto uno dei suoi consiglieri più fidati, anche se "non ufficiali". E con il Capitano ha un rapporto privilegiato, visto che ne è "quasi suocero". Secondo il Messaggero, il papà di Francesca, compagna del leader della Lega, da settimane sarebbe stato in pressing su Berlusconi, lanciandogli messaggi chiari: "Silvio, non fare con Salvini lo stesso errore che hai fatto con l'altro Matteo, Renzi, quando lo hai isolato nel 2016 schierandoti contro di lui nel referendum. Salvini non va isolato, va affiancato". L'unica garanzia di vittoria, per entrambi, è infatti la rinascita di un fronte comune, un centrodestra magari diverso nelle formule e nei nomi, ma sempre unito.
Matteo Renzi, 31 parlamentari pronti a seguirlo dopo la Leopolda: scissione con il Pd vicinissima
"Se rompiamo, rompiamo alla Leopolda". La possibilità che Matteo Renzi dica addio al Pd è sempre più reale. Gli indizi che fanno immaginare una resa dei conti quasi immediata ci sono tutti. "Qualsiasi cosa accada - ha spiegato Ettore Rosato a un emissario di peso della segreteria di Zingaretti - c'è una certezza: noi garantiremo la tenuta del governo". La Leopolda - spiega Repubblica - è il punto di approdo, ma c'è chi giura che un'eventuale rottura sarà anticipata da un documento che qualche parlamentare, molto in segreto, sta provando a impostare in queste ore. Ci sarebbe la disponibilità ad aderire al progetto da parte di 26 deputati e 5 senatori. A Palazzo Madama i renziani spiegano che lì basta poco per orientare la maggioranza. Che il renzianissimo Andrea Marcucci resterebbe comunque alla guida del gruppo del Pd, almeno finché lo vorrà Zingaretti.
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