Salvini, bomba di Dagospia: "Leadership in discussione". Chi potrebbe sostituirlo
REGIONALI DI VITALE IMPORTANZA. All'opposizione Matteo Salvini sarà messo alla prova. "Adesso - riferisce Marco Antonellis per Dagospia - il problema del Capitano leghista è di dimostrare numeri alla mano che ha ancora seguito popolare anche ora che ha perso l'incarico di governo e i sondaggi lo danno in calo. Tanto più che prestissimo comincerà la trafila delle regionali (Umbria, Emilia Romagna, Toscana e Calabria): e qui potrebbero essere dolori". A darne la riprova sono gli stessi leghisti in Transatlantico: "Fino ad un mese fa avremmo fatto filotto senza problemi, conquistando quattro regioni su quattro senza troppe difficoltà invece adesso il nostro obiettivo è di conquistarne almeno due. Se invece ne conquisteremo di meno in futuro si porrà anche il tema della leadership salviniana soprattutto se il governo dovesse durare a lungo, almeno fino all'elezione del prossimo Capo dello Stato".
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Immigrati, quel timore tra i militari della Marina. Gira una voce: "Come vuole ridurci il governo"
Il nuovo governo giallo-rosso con la sua linea più morbida sui migranti preoccupa non poco la Marina militare. Alla Difesa si vocifera che adesso il rischio che l'esecutivo Conte possa rimettere in campo le navi militari si fa sempre più concreto, rivela il Giornale in un retroscena, come negli anni 2013 e 2014 con l'operazione Mare Nostrum, e nel 2015, con il governo Renzi quando in Italia sbarcarono centinaia di migliaia di migranti. Il Pd starebbe già mettendo a punto un piano di impiego delle navi della Marina che di fatto tornerebbero a fare i taxi del mare, esattamente come le Ong.
Regionali in Umbria, Di Maio: «Passo indietro dei partiti, sì a giunta civica»
Il leader del M5S: «Programma comune e sostegno di tutti senza pretendere assessorati. Ma non si tratta di alleanze o coalizioni». «Un patto civico per l’Umbria»: è la proposta che il capo politico del M5S Luigi Di Maio lancia in vista delle Regionali in una lettera alla Nazione. «Tutte le forze politiche», ha scritto il leader dei Cinque Stelle, «facciano un passo indietro e lascino spazio a una giunta civica, che noi sosterremo solo con la presenza in consiglio regionale, senza pretese di assessorati. Ognuno correrà con il proprio simbolo in sostegno di un presidente civico, fuori dalle appartenenze partitiche, e con un programma comune». Un’apertura quindi dei pentastellati a fare fronte comune contro la Lega in vista del voto umbro del 27 ottobre.
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Pronti i nuovi gruppi renziani: 18 deputati e 6 senatori. Il piano scissione agita il Pd
L’addio con 18 deputati e 6 senatori. Orlando: pensiamo a governare non a dividerci. la svolta potrebbe arrivare addirittura prima della Leopolda del 19 ottobre. Riempite tutte le caselle del nuovo governo, Matteo Renzi avvia la scissione dal Pd. Il logo è pronto, ma top secret: la svolta potrebbe arrivare addirittura prima della Leopolda del 19 ottobre, creando due nuovi gruppi in Parlamento. Oggi sono 18 i deputati e 6 senatori pronti a seguire l’ex premier in questa nuova avventura, che potrebbe condurre a breve a fondare anche un nuovo partito. L’accelerazione è arrivata dopo che Renzi non è riuscito a incassare quanto chiedeva: 5 tra viceministri e sottosegretari (solo 2 alla fine: Anna Ascani e Ivan Scalfarotto), dopo aver ottenuto i dicasteri di Famiglia e Agricoltura.
Pagamenti online, da oggi addio al token e autenticazione rafforzata per le operazioni di home banking
Addio alle chiavette token che generano i codici di accesso al conto online. Bonifici con lo smartphone. Nuovi sistemi rafforzati di autenticazione in due passaggi. E open banking, ovvero la condivisione dei dati degli utenti con società che offrono servizi finanziari. Sabato 14 settembre è scoccata l’ora X per i pagamenti online, con l’entrata in vigore dell’ultima parte della direttiva europea dedicata ai servizi di pagamento digitali, la cosiddetta PSD2. “I consumatori europei saranno più protetti contro le frodi online e avranno miglior accesso a forme più innovative di pagamenti online e via smartphone”, promette la Commissione Ue.
"Scudo" di soldati e filo spinato. Così si bloccano gli immigrati in Croazia
Oltre 10mila migranti fermati in Croazia. E la Slovenia applica la tolleranza zero nei confronti di chi vuol venire in Europa. Il soldato sloveno in mimetica, fucile mitragliatore a tracolla, caricatori di riserva ed elmetto appeso al giubbotto tattico avanza nella boscaglia. Baffi e pizzetto biondi chiude la pattuglia con un altro militare davanti e un poliziotto in mezzo. Al loro fianco si srotola nella vegetazione il filo spinato per fermare i migranti sul confine fra Slovenia e Croazia di Podgorje. Il punto di passaggio più ambito dal flusso di clandestini che arriva dalla Bosnia, a soli 13 chilometri dall'Italia.
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La Ocean Viking a Lampedusa. L'Italia accoglierà 24 migranti
I giallorossi riaprono i porti alle Ong: la maggior parte dei migranti divisi tra Italia, Francia e Germania. Sassoli: "Il meccanismo sia strutturale". L'ira di Salvini: "È la resa". Dopo quattordici mesi di porti chiusi, una ong entra a Lampedusa con il benestare del governo. I giallorossi hanno assegnato il place of safety alla Ocean Viking, la nave di Sos Mediterranea e Medici senza frontiere. Una decisione che fa insorge l'ex titolare del Viminale, Matteo Salvini, che denuncia la "resa" del nuovo esecutivo e paventa il ritorno dell'Italia usata come "campo profughi" d'Europa. Degli 82 immigrati clandestini, che si trovavano a bordo, 58 verranno distribuiti in diversi Stati dell'Unione europea, mentre di 24 dovrà farsi carico il nostro Paese, anche se Giuseppe Conte & Co. attendono ancora una possibile adesione dell'Irlanda al piano di redistribuzione.
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Sondaggio Ipsos, M5s cresce di sette punti in 40 giorni grazie “all’effetto Conte”. La Lega ne perde quattro. Salgono anche Pd e Fdi
Secondo l'ultima rilevazione dell'istituto guidato da Nando Pagnoncelli, rispetto al 18 luglio scorso, i 5 stelle passano dal 17,4 al 24,2 per cento. Democratici al 22,3%. Carroccio al 31,8. Forza Italia scende al 6. I 5 stelle in crescita di quasi sette punti in 40 giorni; il Carroccio in calo di quattro, ma sempre sopra il 30 per cento e davanti ai grillini. Di poco, ma sale anche il Partito democratico. E’ questa la fotografia realizzata da Ipsos per il Corriere della sera. Confrontando i dati rilevati il 18 luglio e il 28 agosto, quindi dopo la crisi di governo e alla vigilia del nuovo incarico a Giuseppe Conte, chi beneficia maggiormente della situazione è il M5s. Salgono anche Pd e le forze a sinistra. A destra cresce Fratelli d’Italia. Il Movimento 5 stelle, proprio mentre sono in corso le trattative per il cambio di maggioranza, passa dal 17,4 al 24,2% dei consensi. Secondo Nando Pagnoncelli, possiamo parlare di “effetto Conte“: il presidente del Consiglio “viene ora visto diffusamete come un esponente del M5s” e la fiducia nei suoi confronti (oltre al 50 per cento secondo l’ultima rilevazione Youtrend) beneficia il M5s.
USA Illinois. Altri 500 preti accusati di pedofilia. Si aggiungono ai 185 di qualche mese fa
E in Vaticano organizzano convegni, invece di spedirli in galera, spretarli e risarcire le vittime. Lo ha detto il Procuratore Lisa Madigan Usa. Altri 500 preti accusati di pedofilia I nuovi casi in Illinois dove già ne erano stati accertati 185. Il Papa intanto rimuove Alexander Salazar, vescovo ausiliare della diocesi di Los Angeles, accusato di aver abusato di un minore negli anni Novanta, quando era ancora un sacerdote. In Vaticano si lavora senza sosta al maxi vertice di febbraio sulla lotta alla pedofilia. 20 dicembre 2018 Nuove accuse di pedofilia alla Chiesa cattolica negli Usa: altri 500 preti avrebbero abusato sessualmente di minori nelle sei diocesi dell'Illinois, oltre agli 185 casi già noti. Lo ha detto mercoledì Lisa Madigan, procuratore dello stato del Midwest degli Stati Uniti.
La lunga lista di inchiesta che coinvolge il PD: Zingaretti espellerà mai qualcuno?
La Governatrice Pd Catiuscia Marini, indagata nell’inchiesta legata alla sanità umbra, ha confermato le sue dimissioni da presidente della Regione Umbria. Dopo l’indegno teatrino del Consiglio comunale di sabato in cui la Marini ha votato contro le dimissioni che lei stessa aveva presentato per auto-assolversi, oggi è arrivata la nota che sancirebbe la fine del suo fallimentare mandato. Zingaretti, proprio ieri, ha dichiarato che non è stato lui a chiedere le dimissioni della Marini ma, evidentemente, dopo le nostre pressioni quello scandalo inaudito non poteva essere ancora coperto dal silenzio vergognoso di tutto il Partito Democratico. In realtà, il Consiglio regionale umbro dovrà ancora votare e ratificare le dimissioni. Nel pieno di questa farsa assurda, Zingaretti ha dichiarato testualmente dalla Annunziata: “Il Pd che voglio è un partito dove se qualcuno si vende le domande dei concorsi siamo noi a cacciarlo prima che se ne accorgano i pm.” Il giorno prima aveva detto che la politica dovrebbe fare piazza pulita prima dell’intervento delle Procure. Benvenuto Zingaretti! Ora quando farai seguire alle parole i fatti? O sono soltanto uscite a caso in campagna elettorale? In Umbria, dopo lo scandalo PD nella sanità, non è stato espulso l’ex segretario regionale dei Dem, Gianpiero Bocci. Zingaretti cosa aspetti?
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In questo modo Mosca finanziava il Pci
Ventitré milioni e 300 mila dollari in sette anni. Dal '70 al '77 questa è la cifra versata dai sovietici ai comunisti italiani, secondo quanto si ricava dal "rapporto Impedian numero 122" del dossier Mitrokhin. Ventitrè milioni di dollari, con un andamento irregolare negli anni, corrisposti nel giardino della villa dell'ambasciatore dell'Urss a Roma nelle mani, in una prima fase, di Anelito Barontini, funzionario del partito e uomo al quale Armando Cossutta, che sovraintendeva al flusso finanziario delegava le delicate funzioni. E' Cossutta che tiene i conti, Cossutta che chiede di aumentare i finanziamenti (nel 1970, poi nel 1974), sempre Cossutta che viene convocato all'ambasciata da Rizhov, l'ambasciatore, funzionario del comitato centrale del Pcus, e da Genrikh Pavlovich Smirnov, primo segretario dell'ambasciata, funzionario del dipartimento internazionale del Pcus al momento in cui i dollari giungono in Italia. Chi riceve i soldi (Barontini) firma le ricevute e va.
LA POLITICA CONVIENE? Berlusconi: in 20 anni, 784 milioni di rimborsi e finanziamenti elettorali
Praticamente 110 mila euro al giorno. Ecco quanto l'ex Cavaliere ha incassato dalla sua discesa in campo. Attraverso Forza Italia e il Popolo della Libertà. Utilizzando le diverse leggi che hanno reintrodotto i contributi pubblici alla politica. Aboliti dagli italiani con il referendum del 1993. Una montagna di soldi. Quasi 800 milioni di euro in vent’anni. E’ la cifra che l’ex premier Silvio Berlusconi, oggi decaduto e ineleggibile in Parlamento dopo una condanna definitiva per frode fiscale, è riuscito ad incassare dallo Stato con finanziamenti e rimborsi elettorali. Dalla sua discesa in campo nel 1994, attraverso Forza Italia (Fi) e il Popolo della libertà (Pdl), nato nel 2007. Per la precisione, come risulta dai bilanci delle forze politiche che ilfattoquotidiano.it ha consultato, 784 milioni 182 mila 330 euro, l’equivalente di 1.518 miliardi 388 milioni 720 mila 109 lire. Una paghetta, per lui, di circa 110 mila euro al giorno. Nonostante nel 1993, appena un anno prima del debutto azzurro, sulla scia degli scandali di Tangentopoli, gli italiani avessero decretato con un referendumplebiscitario l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti.
"MA CHI È, NAPOLEONE?"
Il premier incaricato non vuole vice, le caselle chiave sotto vigilanza del Quirinale. Ai partiti resta poco. Stasera a Palazzo Chigi, di fronte a Conte, scontro tra Orlando-Franceschini e Patuanuelli-D'Uva. I Dem chiedono chiarimenti sull'ultimatum di Di Maio. Conte irritato: punta a una sintesi sul programma domenica. “Ma chi è Napoleone?”. Quando escono dalla Sala dei Busti di Montecitorio, dopo il loro turno di consultazioni con Giuseppe Conte, i dem Nicola Zingaretti, Graziano Delrio e Dario Stefano (in sostituzione del capogruppo al Senato Andrea Marcucci assente per un impegno personale) sono esterrefatti. E a qualcuno scatta il paragone con Bonaparte. Oggi i partiti hanno avuto la prova provata che nel nuovo Governo giallorosso potranno toccare palla solo per poche caselle. Non che si sia parlato di posti nell’incontro con il premier incaricato, si è parlato di programma. Ma il nuovo piglio dell’avvocato non lascia spazio a equivoci: “Sono di centrosinistra, è quello il mio dna”, è il massimo che concede al Pd.
Greta Thunberg, la foto che la inchioda: l'ecologista beccata sulla barca a vela con la bottiglia di plastica
"Da noi in Italia si dice 'parla, parla'". Il popolo social si è scatenato contro Greta Thunberg per una foto che la stessa baby-ecologista ha postato sul suo profilo Twitter. Nello scatto, sullo sfondo, si vede infatti una bottiglia dell'acqua di plastica: "Ehi, Greta. La tua acqua è imbottigliata nella plastica". Insomma, la sua traversata dell'oceano a bordo dello yacht Malizia II di Pierre Casiraghi, è stata "verde" ma fino a un certo punto. Come nota l'Huffingtonpost l'attivista svedese aveva fatto delle borracce in alluminio il simbolo della lotta ecologista, peccato che poi lei stessa abbia utilizzato una classica bottiglia in pet.
Di Maio: “I punti del nostro programma sono imprescindibili”. Vertice Pd-M5S-Conte
Salvini e Meloni disertano le consultazioni con Conte. Il capo del Movimento: senza i nostri punti nel programma meglio tornare al voto. Borsa in negativo, spread a 177 punti. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sta incontrando a Palazzo Chigi le delegazioni di Pd e M5S. Per i dem ci sono il vicesegretario Andrea Orlando e Dario Franceschini, per il M5S i capigruppo Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli. L’occasione per un chiarimento dopo le parole di Di Maio: “Oggi il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte potrebbe dar vita a un Conte bis. Uso il condizionale perché in qualità di capo politico del M5S sono stato e siamo stati molto chiari: o siamo d'accordo a realizzare i punti del nostro programma o non si va avanti.
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I 20 punti che Luigi Di Maio ha consegnato al Presidente del Consiglio Incaricato Giuseppe Conte
Di seguito i 20 punti che Luigi Di Maio ha consegnato al Presidente del Consiglio Incaricato Giuseppe Conte, in continuità con i 10 punti presentati inizialmente al Capo dello Stato dopo il lavoro svolto con i gruppi parlamentari di Camera e Senato del MoVimento 5 Stelle.
Il testo dell’intervento di Luigi Di Maio dopo le consultazioni con il Presidente Conte
Buon pomeriggio a tutti, abbiamo rivolto gli auguri di buon lavoro al Presidente Giuseppe Conte, un Presidente che come MoVimento 5 Stelle abbiamo sempre considerato super partes e che abbiamo fortemente voluto per l’eccellente lavoro svolto negli ultimi 14 mesi. Incontriamo ogni giorno tanti cittadini che ci chiedono di risolvere i propri problemi. In tanti aspettano risposte sul lavoro, sulle tasse, sugli ospedali, sulla scuola, sulla disabilità, sulle infrastrutture. Tanti chiedono risposte dal MoVimento 5 Stelle, lo fanno da sempre, sin da quando non eravamo ancora in parlamento. Un anno e mezzo fa abbiamo vinto le elezioni politiche, ma abbiamo ottenuto solo il 33% dei voti.
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Governo: Luigi Di Maio:: “Ecco i nostri punti imprescindibili. Conte un premier super partes. No a modifiche dei decreti sicurezza nella ratio e nei principi. Siano nel programma oppure meglio andare al voto”. (con Video)
Governo, Di Maio: “Ecco i nostri punti imprescindibili. Siano nel programma oppure meglio andare al voto”. Il discorso integrale. “Se entreranno i nostri punti nel programma di governo si potrà partire altrimenti meglio il voto”. Lo ha detto il capo politico del M5s Luigi Di Maio al termine del colloquio con il Presidente incaricato Giuseppe Conte elencando alcuni temi definiti “imprescindibili” per la formazione del nuovo esecutivo. “Abbiamo espresso il nostro sconcerto – ha aggiunto – per il surreale dibattito sugli incarichi. Era prevedibile il totoministri sui media, con nomi di fantasia, ma non troviamo sano che questo dibattito contagi anche le forze politiche”
Di Maio: “Avanti con i nostri punti o si torna al voto”. E cita taglio eletti, conflitto d’interessi, concessioni. Orlando: “Se ha cambiato idea lo dica con chiarezza”
Giuseppe Conte conclude le consultazioni con i leader. Il capo politico 5 Stelle elenca i punti che considera determinanti per la partenza del governo, evocando il ritorno alle urne. Grillo due giorni fa aveva scritto che “non ci sono i tempi per chiarirci su ogni aspetto”. “Se entreranno i nostri punti nel programma di governo si potrà partire altrimenti meglio il voto”. Lo ha detto il capo politico del M5s Luigi Di Maio al termine del colloquio con il Presidente incaricato Giuseppe Conte elencando alcuni temi definiti “imprescindibili” per la formazione del nuovo esecutivo. “Abbiamo espresso il nostro sconcerto – ha aggiunto – per il surreale dibattito sugli incarichi. Era prevedibile il totoministri sui media, con nomi di fantasia, ma non troviamo sano che questo dibattito contagi anche le forze politiche”.
Alessandria d’Egitto sta sprofondando: è la prima vittima del riscaldamento globale
L’allarme lanciato dal ministero delle Risorse idriche e dell’Irrigazione egiziano. Negli ultimi vent’anni il livello del mare cresciuto di 2,1 millimetri all’anno. La città fondata da Alessandro Magno, 2300 anni di storia, sopravvissuta alle invasioni arabe, turche, alla spedizione di Napoleone e al terribile bombardamento della flotta britannica nel 1882, rischia di essere la prima vittima del riscaldamento globale. L’allarme è stato lanciato dal ministero delle Risorse idriche e dell’Irrigazione egiziano, che ha calcolato come negli ultimi vent’anni il livello del mare sia cresciuto in media di “2,1 millimetri all’anno”. Ma è l’accelerazione a essere impressionante. Il livello è cresciuto di 1,8 millimetri all’anno fino al 1993, poi di 2,1 millimetri fino al 2012, e poi è arrivato a 3,2 millimetri all’anno e ha cominciato a mettere in pericolo le fondamenta delle case.
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Crisi: Salvini e Meloni disertano le consultazioni con Conte. La Lega non lascia la presidenza delle commissioni
Il premier riceve la delegazione di FdI e Lega, ma senza i due big. Il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte ha ripreso a Palazzo Chigi le consultazioni con i partiti in vista della formazione del nuovo governo. Alle 9,30 ha ricevuto la delegazione di FdI, con il capogruppo al Senato Luca Ciriani e il vicepresidente del gruppo alla Camera, Tommaso Foti, ma senza Giorgia Meloni. "Fdi sarà all'opposizione, senza sconto alcuno", ha chiarito Ciriani. A seguire Conte ha incontrato gli esponenti della Lega (senza Salvini), poi toccherà a Fi, Pd e M5s. "Speravamo di poter avere una discussione per capire se si troveranno i voti e noi come Lega speriamo che i voti in aula non si trovino per tornare al voto", dice la sottosegretaria uscente della Lega al Mibac Lucia Borgonzoni.
Le giravolte dei progressisti che adesso santificano Conte
I media progressisti che prima criticavano il premier adesso lo osannano. Il vento è cambiato repentinamente. Il premier Giuseppe Conte, grazie al governo giallorosso, non solo ha mantenuto la sua poltrona, ma improvvisamente è migliorata anche la sua immagine personale. Il governo giallorosso sembra aver giovato al premier Giuseppe Conte che, non solo ha mantenuto la sua poltrona, ma anche in termini di immagine personale. Da "burattino di Salvini e Di Maio", come lo definì l'eurodeputato liberale Guy Verhofstadt, Conte, soprattutto dopo il suo j'accuse a Matteo Salvini a Palazzo Madama, pare aver assunto il ruolo di grande statista.
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“Trappola commissioni”, 11 restano alla Lega. Il Pd: “Chi sono quelli attaccati alle poltrone?” Il Carroccio: “Dovevate pensarci prima”
I leghisti guidano 11 organismi tra Camera e Senato che per regolamento non potranno essere rinnovati almeno fino a primavera. E i democratici attaccano: "Perché non vi dimettete?". Il capogruppo salviniano Romeo: "Si dovrebbero dimettere loro da parlamentari e vergognarsi per il ribaltone". I leghisti non mollano. Anzi, in qualche caso si preparano a fare quasi da “scudi umani” nei confronti dei provvedimenti della maggioranza nascente, formata dagli ex amici dei Cinquestelle insieme ai nemici di sempre del Pd. Il Carroccio difende infatti le sue undici presidenze di commissione che – come ha anticipato ieri dal Fatto Quotidiano – che potrebbero diventare un ostacolo non da poco nei percorsi parlamentari delle leggi della maggioranza nascente. “Dovevano pensarci prima di fare il ribaltone” ha tagliato corto ieri Claudio Borghi, che presiede la commissione Bilancio della Camera.
Governo, diretta: Conte premier incaricato. Primo giorno di consultazioni, domani i big. M5S fa quadrato intorno a Di Maio. E Salvini diserta i colloqui
Governo, il presidente Mattarella ha affidato a Giuseppe Conte l'incarico di formare un nuovo governo. Conte, come è prassi si è «riservato di accettare» dopo i colloqui con le forze politiche che permetteranno di elaborare un programma. Le consultazioni, cominciate oggi, proseguiranno domani con i partiti che hanno più seggi in Parlamento. Salvini ha annunciato che non farà parte della delegazione della Lega che incontrerà Conte. Parte quindi il tentativo per il Conte-bis. Mattarella ha chiesto al dimissionario Conte di riprendere le redini del governo in base all'intesa politica certificata nelle consultazioni da Cinque Stelle e Dem. I nodi ora riguardano, più che il programma, i ruoli e il consenso interno, a cominciare dall'incarico di Di Maio e dal voto sulla piattaforma Rousseau.
Satellite Ama per scovare i furbetti
Dal 1° settembre l'azienda mapperà il territorio. È guerra senza frontiere quella dell’Ama contro i «furbetti» dei rifiuti, ovvero contro chi incivilmente getta in strada qualsiasi tipo di oggetto, dagli ingombranti a materiali edili, creando delle vere e proprie discariche a cielo aperto, soprattutto nelle periferie e lungo le consolari. È questo il senso del progetto pilota e sperimentale che nasce dalla collaborazione tra Ama; e-GEOS, una joint venture tra Telespazio, Gruppo Leonardo e Agenzia Spaziale Italiana; e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), per l’acquisizione e l’analisi di immagini da satelliti ottici e dai satelliti radar della costellazione COSMO-SkyM...
Matteo Salvini: “Conto, entro i prossimi mesi, di chiudere accordi di espulsione e di riammissione con almeno 10 paesi con cui ancora non ci sono”.
A un anno dalla formazione del governo Conte abbiamo chiesto al Ministero dell’Interno di fornirci dei dati sull’eventuale stipula di nuovi accordi. A oggi 4 giugno 2019 non risultano firmati nuovi accordi. Dall’inizio del governo Conte sono entrati in vigore due accordi con Macedonia del Nord e Bosnia Erzegovina che erano però stati firmati rispettivamente dal governo Renzi e dal governo Gentiloni.
Matteo Salvini: “Se vado al governo via le sanzioni alla Russia”.
Le sanzioni riguardanti gli scambi con la Russia in settori economici specifici sono state rinnovate, il 5 luglio 2018, all’unanimità dal Consiglio europeo, contraddicendo quanto promesso da Salvini e ribadito nel Contratto di Governo. La promessa è quindi non mantenuta.
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Matteo Salvini: “Ho incontrato al Ministero i pastori sardi, obiettivo: risolvere il problema entro 48 ore.”
A metà febbraio 2019 la categoria dei pastori sardi ha protestato, in maniera anche veemente, a seguito del crollo del prezzo del latte di pecora dagli 85 centesimi al litro del 2017 ai 60 centesimi al litro attuali; la protesta durava già da alcuni mesi, ma ha ottenuto risalto nell’ultimo periodo a causa delle manifestazioni prima in Sardegna e poi direttamente davanti a Montecitorio dei pastori sardi. Le associazioni di categoria erano molto preoccupate perché questo prezzo non sarebbe bastato nemmeno a coprire i costi di produzione e pertanto avrebbe messo a rischio l’esistenza stessa della maggior parte delle piccole imprese del settore. Il premier Conte ha incontrato una delegazione di agricoltori durante una visita istituzionale a Cagliari, fissando un tavolo di incontro per il 21 febbraio. Il ministro Salvini invece ha ricevuto lunedì 12 febbraio, direttamente al ministero, un’altra delegazione promettendo una soluzione entro 48 ore; le soluzioni sul tavolo sono di fissare un tetto minimo di 75 centesimi al litro per legge, di stanziare circa 25 milioni di euro a sostegno dei produttori o di calmierare la produzione mediante un taglio che farebbe innalzare la domanda e pertanto il prezzo.
Tutte le promesse NON mantenute da Salvini.
Alcune erano semplici boutade, altre vere e proprie promesse elettorali. Sta di fatto che la Lega in fatto di “annuncite” ha già ampiamente superato Renzi. Ecco un elenco....
Tutte le promesse non mantenute da Matteo Salvini
In principio furono la Padania e la secessione con il resto d'Italia. Quindi la minaccia reiterata, l'ultima volta nel 2007, di una rivolta fiscale se Roma non avesse abbassato le tasse agli imprenditori del Nord. Dopo 12 anni, è possibile affermare che le tasse sono aumentate costantemente, tanto che la pressione fiscale sfiora ormai il 50%. La Lega ha una lunga tradizione propagandistica di promesse mai mantenute. Un dimenticatoio nel quale sono via via scivolati tutti gli slogan urlati con rabbia da Umberto Bossi prima e da Matteo Salvinipoi. In questo ripostiglio ora rischiano di essere abbandonate, per non vedere più la luce, anche la flat tax, i minibot, il taglio delle accise e molto altro. Proviamo quindi ad avventurarci in questa selva, impolverata, di promesse che hanno piantato le proprie radici nella fiducia degli elettori senza essere mai fiorite in legge.
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Sul Nazareno sventola bandiera bianca. Calenda se ne va, Renzi non si presenta alla Direzione che dice ok a M5S.
E Zingaretti prende l'applauso su una linea che non era la sua. Sullo sfondo, un partito terribilmente preoccupato. Carlo Calenda se ne va. Matteo Renzi non si presenta nel giorno cruciale del via libera all’accordo con i 5 stelle. E nel frattempo la Direzione nazionale del Pd approva una linea, che nei fatti, ribalta quanto sostenuto fino a poche settimane fa dal suo segretario, Nicola Zingaretti. Alla fine di una giornata lunghissima e al cardiopalma, il Partito democratico arriva sfibrato, dilaniato, alla meta che precede la nascita di un Governo Conte bis. Neppure Zingaretti, che ha raccolto una standing ovation che non si sentiva da tempo e un voto quasi unanime (solo Matteo Richetti in dissenso), può dirsi soddisfatto.
Aumento IVA: 19 dei 23 miliardi li ereditiamo dalla prima manovra di Renzi per il 2015
La prima legge di Bilancio giallo-rossa, se mai si farà, sarà una manovra in deficit. E se era scontato pensarlo con il governo pentaleghista, spingersi su fino alla soglia del 3% troverà d' accordo anche i nuovi possibili alleati. Di sicuro i Cinque Stelle che con Di Maio festeggiarono - era il 27 settembre del 2018 - dal balcone di Palazzo Chigi il deficit al 2,4% e la sconfitta della povertà. Salvo poi fare marcia indietro a metà dicembre e riscrivere la manovra in pochi giorni secondo le indicazioni di Bruxelles, con un deficit al 2,04% (e lo zero era solo "estetico"). All' epoca il Pd gridò alla «sceneggiata» e coniò sui social l' hashtag #pagailpopolo. Il capogruppo pd al Senato, il renziano Andrea Marcucci, disse che si trattava di «una manovra folle, da irresponsabili, uno spot contro l' Europa». Marcucci ieri sedeva al tavolo con i grillini per stendere il programma. E certo la strada che si delinea per la prossima manovra è ancora quella: il deficit. Non ce ne sono molte altre, visto che l' unico punto condiviso da tutti è impedire all' Iva e alle accise sui carburanti di aumentare dall' 1 gennaio. Servono 23,1 miliardi solo per questo, di cui 19 ereditati dalla prima manovra di Renzi per il 2015 e 4 dal governo Conte. E altri 2,7 miliardi per le politiche invariate da rifinanziare come le missioni militari.
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Non sono stati mesi semplici per WhatsApp quelli che hanno aperto il 2021. Il popolare servizio di messaggistica istantanea è stato infatti travolto da un... -
Lo Stato indipendente chiamato Facebook
Ormai è più di un social network: dalla app di appuntamenti, fino all'e-commerce. E arrivò anche la propria moneta. Era nata coma piattaforma per i... -
Covid: la disinformazione corre sui social
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Il Fatto e le fake news sul 5G
Oggi il Fatto spiega ai suoi lettori l’isteria da antenne 5G e in particolare le fake news sui rischi per la salute. Il quotidiano spiega... -
Digitalizzazione, Italia ultima in Ue per competenze. “Solo il 13 per cento ha accesso alla banda...
Il nuovo rapporto della Commissione: il 42% della popolazione ha solo una competenza di base, i laureati in discipline Ict sono l'1%. E arranca lo... -
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I problemi di Immuni con i terminali Huawei potrebbero essere prossimi ad una soluzione. La novità giunge direttamente dalla Cina, infatti, e da... -
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Zoom: attenzione a ciò che scaricate, in rete circolano versioni infettate da malware
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Google e la storia del tracciamento COVID-19 su Android
Anche Diego Fusaro si iscrive ai complottisti di Google, Android e del tracciamento COVID-19. Dopo la storia del complotto di Android che ti...