Crisi di governo: revoca delle concessioni ad Autostrade, giustizia, norme su Whirlpool e rider. Tutti i provvedimenti bloccati da Salvini
Con la sfiducia a Conte, il leader leghista non ha solo staccato la spina all'esecutivo ma anche a molte misure cruciali e attese. La lista è lunghissima e va dalle vertenze che riguardano centinaia di posti di lavoro alle garanzie per i 55mila precari della scuola, dal salario minimo al taglio dei parlamentari, dalla commissione banche ai disegni di legge per snellire la burocrazia. M5s: "Salta pure la legge a favore della polizia locale". La riforma della Giustizia per accelerare i tempi dei processi sarà tutta da rifare. La Commissione d’inchiesta sui crac bancari non è nemmeno mai nata. Il Dl impresa con le norme a tutela dei rider e quelle per garantire l’occupazione negli stabilimenti dell’ex Ilva, dell’ex Alcoa e per risolvere la vertenza Whirlpool rischia di finire su un binario morto. Scatenando la crisi di governo, Matteo Salvini non ha staccato la spina solamente all’esecutivo gialloverde: la lista dei provvedimenti bloccati dalla mossa della Lega è lunghissima. Norme in alcuni casi cruciali e attese da anni che ora saltano per aria oppure restano in bilico.
"Pur di cacciarmi è pronto a regalare l'Italia a Salvini". Renzi spara su Zingaretti: perché "sposa" i grillini
Matteo Renzi nella lunga intervista al Corriere della sera, una paginata a firma di Maria Teresa Meli, parla ovviamente del Pd e di Nicola Zingaretti che vuole il voto dopo la crisi annunciata da Matteo Salvini. Dichiara il senatore ed ex premier: "Nell'ultima settimana sono stato attaccato più volte dai membri della segreteria. Leggo che il gruppo dirigente vorrebbe votare subito perché almeno si cambiano i parlamentari renziani: sono pronti a dare cinque anni di governo a Salvini pur di prendersi i gruppi parlamentari d' opposizione. Nobile motivazione, per carità, ma riduttiva". Matteo Renzi è sicuro: "Stanno ancora una volta attaccando il Matteo sbagliato. Zingaretti dice: Renzi ci dia una mano. Accolgo volentieri l' appello, ma per me la mano va data al Paese più che alla Ditta". Insomma, la mano a Nicola non gliela dà. Forse nemmeno un dito.
Ora Di Maio vuole dettare i tempi: "Ecco i tre punti fondamentali"
Il capo politico M5s rilancia il taglio dei parlamentari: "Votiamolo prima della sfiducia a Conte". Poi assicura l'appoggio al premier "fino alla fine". Luigi Di Maio adesso vuole dettare i tempi per gestire la crisi di governo. Dopo l'apertura di Beppe Grillo al Pd e l'inattesa svolta di Matteo Renzi, rimettono il Movimento 5 Stelle al centro dei giochi politici. In netta difficoltà coi sondaggi, il vicepremier grillino vuole allontanare il più possibile le urne e lavora a un governo alternativo a quello gialloverde per tirare a campare almeno fino al 2020. In un lungo post su Facebook ha quindi messo nero su bianco le tre condizioni per sedersi al tavolo con i dem e trattare la formazione di un nuovo esecutivo.
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"Il governo tedesco mi ordinò di portare i migranti in Sicilia". La capitana smonta il buonismo delle Ong
La presenza dei giornalisti della tv di Stato sulla Sea Watch 3 e i sospetti dell'ex capo dei servizi tedeschi. Ora arriva la conferma della capitana: dietro l'operazione dell'ong un disegno per destabilizzare il nostro governno. Quando, per primo, il sito di contro informazione Journalistenwatch.com aveva svelato i legami tra l'ong Sea Watch (leggi l'approfondimento) e il governo tedesco, non era stato preso sul serio perché considerato troppo vicino all'estrema destra. Eppure aveva scoperto che a bordo della nave, che ha scaricato in Italia una cinquantina di immigrati clandestini, c'erano anche due giornalisti della tv di Stato Ard che hanno filmato un reportage quasi agiografico sulla comandante Carola Rackete per la rubrica Panorama.
Grillo contro le urne, ipotesi di allenza con il Pd
L’intervento a sorpresa di Beppe Grillo fa discutere dentro e fuori il Movimento e preoccupa Matteo Salvini, allarmato per l’ipotesi della costituzione di una eventuale maggioranza alternativa in Parlamento.In un post sul suo blog, il fondatore del M5s invita a fare dei “cambiamenti” senza confondere “coerenza con rigidità”. “Facciamoli subito, altro che elezioni, salviamo il paese dal restyling in grigioverde dell’establishment, che lo sta avvolgendo!”, il suo ragionamento, piuttosto chiaro. Se il M5s dovesse cambiare linea (Luigi Di Maio ha finora detto sì al voto “subito”, dopo aver approvato il taglio dei parlamentari), il principale ‘indiziato’ per una unione non potrebbe essere che il Pd.
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Salvini pronto a lasciare il Viminale: “L'importante è che le elezioni ci siano”
“Ora un governo che duri 10 anni. Spero che Pd e 5S non la tirino in lungo”. Renzi: “Ha paura di me”. E Di Maio: “Fare subito il taglio dei parlamentari”. Giorgetti: “Dare la palla al presidente della Repubblica”. La crisi di governo non si prende una pausa nemmeno nel weekend di metà agosto. E così mentre si rincorrono dichiarazioni, accuse e promesse il Paese attende di capire quali sarà il destino del governo. «Non esistono le condizioni politiche per un altro governo, almeno con il Pd: è la linea che la direzione nazionale ha approvato 15 giorni fa all'unanimità» precisa la vicesegretaria del Pd Paola De Micheli, a Rainews24. «La manovra che ci aspetta, da 23 miliardi, ritengo debba essere fatta dopo un chiaro mandato popolare», ha aggiunto. «Se ci sono le elezioni, come auspichiamo, siamo pronti».
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Conte, l'idea di candidarsi: «E in Senato dirò tutta la verità»
Per il momento ha deciso di staccare qualche giorno per stare con il figlio. Poi Giuseppe Conte, il premier diventato l'idolo di gran parte del M5S, deciderà come muoversi. L'ipotesi che si fa spazio in queste ore che quando ci sarà la discussione della mozione leghista in Senato, il premier possa giocare d'anticipo. Evitando così una conta e un voto. Un modo per sopravvivere a se stesso in ottica futura.
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Lancio di escrementi e pietre contro il lido che doveva ospitare Salvini
Lo stabilimento Twin Beach di Fossacesia, in provincia di Chieti, è stato preso d'assalto nella notte da alcuni vandali, che hanno gettato escrementi e pietre contro la struttura. Il motivo? Questa mattina lo stabilimento avrebbe dovuto ospitare un evento con il vicepremier Matteo Salvini, poi annullato dallo stesso leader della Lega per sopraggiunti impegni istituzionali. Il gravissimo episodio è stato denunciato dal titolare, Donato Di Campli, che ha pubblicato le immagini dell'accaduto sul suo profilo Facebook, additando come "vigliacchi" i responsabili del deprecabile gesto.
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GIUGNO 2019 Sardegna, la prima legge del governatore leghista Solinas ripristina i VITALIZI
Nella Sardegna guidata da Christian Solinas si chiamano “indennità differite“. Nel resto d’Italia il loro nome è “vitalizi“. Sono il risultato della prima (e unica) legge portata a casa dal senatore nato sardista e poi convertitosi al credo leghista divenuto presidente della Regione. “Disposizioni in materia di status di consigliere regionale”, si chiama la proposta di legge presentata dalla maggioranza. Prevede che il deputato regionale possa mettere da parte soldi per integrare la pensione versando un contributo mensile di 580,80 euro, in modo da avere un gruzzoletto da incassare a 60 o a 65 anni, riporta il Corriere della Sera. Fin qui nulla di strano. Per il futuro tesoretto personale il testo prevede però anche una “contribuzione a carico del bilancio del consiglio regionale” pari a “2,75 volte la contribuzione mensile a carico del consigliere”. Quindi le casse pubbliche contribuiscono a questa pensione con quasi 1.600 euro, tre volte il contributo del singolo consigliere.
Perché è molto meglio un governo Cinque Stelle-Pd del voto anticipato
«Se si arriverà a una crisi di governo la soluzione corretta è ridare la parola agli italiani, perché il livello della crisi è talmente drammatico che nessun governo parlamentare la potrebbe affrontare. Bisogna combattere per voltare pagina». Sembra quasi che Nicola Zingaretti se lo debba levare di dosso, il sospetto di essere quello chiamato a riaprire le trattative col Movimento Cinque Stelle, in caso di crisi di governo. Come se debba convincere qualcuno che non è così, che il Pd non fa i ribaltoni di Palazzo, e soprattutto che che tra Lega e Movimento non ci sono differenze, ma solo una siderale equidistanza dal valori e dalle proposte politiche del Partito Democratico. Con loro, mai.
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"Il tricolore lo uso per pulirmi il culo" frase di Bossi che rispecchia la Lega
Umberto Bossi, leader della Lega Nord, era stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione per vilipendio alla bandiera italiana per due frasi dichiarate pubblicamente nel 1997: «Il tricolore lo uso per pulirmi il culo» e «il tricolore lo metta al cesso, signora». Frasi che oggi vengono attribuite a Matteo Salvini, di cui si riconoscono gli slogan «Padania Is Not Italy» tipica della politica del suo partito.
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Riavvicinamento Di Battista-Di Maio: i due pronti a scendere in piazza insieme
Dal Movimento 5S fanno sapere che «Dibba» ha dato «piena disponibilità» e che l’asse con Renzi è una fake news di Salvini. I dissapori sono stati gettati alle spalle. Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio sono pronti a scendere di nuovo in piazza fianco a fianco, nella campagna elettorale che con ogni probabilità si aprirà a breve. Dibba ha dato «piena disponibilità», fanno sapere dal Movimento 5 stelle, e questa volta gli è stata promessa una libertà di movimento totale. I toni e le posizioni che lo scorso inverno, al ritorno dal viaggio in Sud America, avevano imbarazzato Di Maio e i suoi compagni di partito al governo, questa volta vengono accolti senza più remore. Si vuole rispolverare il movimentismo perso tra le grisaglie dei ministeri e Dibba è l’arma perfetta.
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POMPEI E LE ASINERIE DI ZAIA (LEGA) SUI QUATTRO SASSI
Provo a immaginare le ragioni per le quali Zaia, presidente del Veneto, se ne sia uscito con l' espressione "Quei quattro sassi di Pompei". L' alluvione del Veneto in un primo tempo era stata effettivamente sottovalutata da tutti: governo e media; Zaia voleva dare un messaggio forte e semplice per i suoi elettori stimando che il livello della sua ' constituency' non sia molto elevato. Eccetera. Ciò detto, la frase rimane stupida oltre che vergognosa. Mettiamo pure da parte un' eredità archeologica unica al mondo, i capolavori che Pompei contiene; l' eco della tragedia che dopo tutto Pompei rappresenta. Il luogo è una miniera d' oro; tenuto in modo più dignitoso lo sarebbe ancora di più. Definirlo "Quattro sassi"è una vera asineria. Per fortuna mi ha scritto Andrea Maronese (da Treviso) parole di granCaro Augias, alcuni giornali hanno preso l' iniziativa di creare un fondo di solidarietà per le popolazioni venete alluvionate. Ero ben disposto ad inviare il mio contributo quando ho ascoltato la dichiarazione del presidente della regione Veneto, nella quale affermava che gli aiuti del Governo per il Veneto, dovevano prevalere su quelli da inviare a Pompei.
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Con i suoi 58 milioni di dollari all'anno, fa la paternale a noi? Perchè non dona un pò dei suoi milioni ai "veri poveri" dell'Africa? invece sta a bordo della Open Arms vicino a profughi con collane d'oro e cellulari costosi!
Con i suoi 58 milioni di dollari all'anno risulta essere tra i 10 attori più pagati al mondo. Richard Gere approda al cinema negli anni settanta ottenendo una parte minore nel film "In cerca di Mr. Goodbar". Sebbene fosse bell'uomo, forse a quell'epoca non avrebbe mai immaginato che di lì a qualche anno sarebbe diventato un sex symbol e soprattutto avrebbe guadagnato milioni di dollari. Con il suo fatturato nel 2015 di 58 milioni di dollari, come riporta "People with money", Gere risulta essere tra i 10 attori più pagati al mondo. Una bella soddisfazione per il 66enne originario di Philadelphia consacrato al cinema con "American Gigolo", "Ufficiale e gentiluomo" e "Pretty Woman".
Luigi Bisignani e la minaccia dei poteri forti, il vero pericolo che corre Matteo Salvini
Caro direttore, Matteo Salvini ha capito perfettamente che un raffazzonato Conte bis, un governo balneare o un rimpasto sarebbe un ritorno al peggio della Prima Repubblica. L'unica soluzione sono le elezioni, anche perché il Pd di Zingaretti non ha alcuna intenzione di fare pasticci con quel che resta dei grillini. E Mattarella ne è stato informato. Comunque, dopo questa pagliacciata sul Tav, hai ragione tu quando scrivi che in economia il Capitano ha forse troppe idee, visto che si deve confrontare all'interno con quattro visioni diverse portate avanti dai vari Borghi, Siri, Garavaglia e Giorgetti.
Ecco la classifica degli Stati con più populisti (e l’Italia non è ai primi posti)
Carrellata di ricerche demografiche condotte come parti del progetto “Globalism” della rispettabile sondaggista YouGov. Hanno molto da dire sull’Italia rispetto al resto del mondo. La Nota diplomatica di James Hansen. In Italia il termine “populista” non è molto ben definito e perlopiù sembrerebbe avere acquisito il senso di “politico o elettore di un partito non di diritto divino”. Altrove, dove si tenta di studiare il fenomeno con rigore accademico, i sondaggisti internazionali hanno creato una definizione più precisa: Il populista è una persona che si dichiara d’accordo con le due frasi: “Il mio paese è diviso tra le persone comuni e le élite corrotte che le sfruttano” e “La volontà popolare dovrebbe essere il più alto principio politico di questo paese”.
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Salvini getta la maschera e parla come Berlusconi: “Riformare giustizia, no a una repubblica giudiziaria”
I giudici come avversari e la giustizia da riformare. Non è Berlusconi: è Salvini, che promette che la riforma del settore sarà un impegno del prossimo governo, il suo s’intende. “non viviamo in una repubblica giudiziaria”, dice. Su questo punto il governo Conte si era arenato una decina di giorni fa: uno dei punti di maggior contrasto in maggioranza. I giudici come nemico e la giustizia da riformare a ogni costo. Matteo Salvini, a meno di 24 ore dall’apertura via comizio della crisi di governo seguita alla presentazione della mozione di sfiducia al premier Giuseppe Conte, sembra ripercorrere strade già attraversate da Silvio Berlusconi.
Quel lapsus (?) di Salvini: "Il governo va avanti altri quattro mesi"
Il 19 aprile il ministro dell'Interno, a margine dell'incontro a Milano con il figlio del presidente del Brasile Jair Bolsonaro, incappa in una gaffe "da Cassandra". Il 19 aprile scorso Matteo Salvini disse che il governo sarebbe andato avanti per altri quattro mesi. Un lapsus, che oggi fa sorridere. La crisi di governo è ufficiale: la Lega ha presentato in Senato la mozione di sfiducia al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. E le elezioni anticipate in autunno sono all'orizzonte: resta da scegliere solo la data.
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Mozione di sfiducia a Conte. Capigruppo convocati lunedì. Borsa in rosso, su lo spread. Salvini ci ripensa: non è detto che correremo da soli
Il giorno dopo le tensioni politiche e l’inizio della crisi di governo, la Lega presenta in Senato una mozione di sfiducia al premier Giuseppe Conte. «Troppi no fanno male all’Italia che invece ha bisogno di tornare a crescere e quindi di andare a votare in fretta. Chi perde tempo danneggia il Paese e pensa solo alla poltrona», afferma il partito guidato da Matteo Salvini. Che aggiunge: «Sento che ci sono toni simili tra Pd e M5S. Sarebbe incredibile un governo Renzi-Di Maio. Sarebbe un governo inaccettabile per la democrazia». Timori che hanno spinto il leader leghista a rivedere una decisione annunciata nella serata di ieri, ovvero quella di correre da soli. Oggi a Termoli, parlando delle nuove elezioni, Salvini è parso più cauto: «Non si è deciso nulla se correremo da soli. Abbiamo un'idea di Italia per i prossimi cinque anni che sottoporremo a chi la condivide con noi».
1998: quando Matteo Salvini si proclamava comunista e voleva l’erba libera
In vista della discussione alla Camera della proposta di legge per la legalizzazione della cannabis fioccano le prese di posizione di tutti i leader politici. Tra quelli che si stanno battendo con maggior rigore sul fronte proibizionista c’è senza dubbio Matteo Salvini. Il leader della Lega ha definito «allucinante» il dibattito sulla legalizzazione, aggiungendo che la Lega Nord dirà sempre di No ad ogni ipotesi che vada in questo senso. Ma da giovane Matteo Salvini la pensava all’esatto opposto e affermava: «Noi ci rapportiamo alle tematiche classiche della sinistra, dalla forte presenza statale alla liberalizzazione delle droghe leggere». Correva l’anno 1998 e così parlava il futuro leader leghista al giornale “Il Sole delle Alpi”.
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Crisi di governo, Conte a Salvini: “Il mio non è stato esecutivo dei ‘no’, noi non eravamo in spiaggia”
“Confido che il passaggio parlamentare contribuirà a fare piena chiarezza sulle scelte compiute e sulle responsabilità che ne derivano“. Lo dichiara il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a Palazzo Chigi. “In Parlamento a tutti gli italiani dovremo dire la verità e non potremo nasconderci dietro dichiarazioni retoriche e slogan mediatici”.
Il leader No Tav Perrino: ‘Il Tav a Salvini serve solo a trovare soldi per Lega’
“Salvini ha il problema di trovare i soldi per mandare avanti il partito, cosa pensate che gliene freghi della Tav”. Lo ha detto all’AdnKronos Alberto Perino, storico leader No Tav della Valsusa. “Le grandi opere – ha affermato l’attivista – servono da sempre per finanziare i partiti e anche la mafia e la criminalità organizzata”. Quanto alla lettera inviata dal premier Giuseppe Conte a Telt, Perino ha detto: “Abbiamo recuperato sei mesi, perché lui dice che per sei mesi si sospendono i lavori. Noi vediamo il bicchiere sempre mezzo pieno. Certo non mi entusiasmo per niente”. “I 5Stelle” ha continuato Perino “non potevano fare altro, hanno fatto tanti errori, prima durante e dopo, ma hanno però fatto quello che potevano. D’altro canto non stanno da soli al governo. Certo dovevano sostituire Virano e tutto il cda italiano di Telt. Ora noi stiamo tranquilli, continuiamo a fare le cose che facciamo sempre, la nostra battaglia e il 23 marzo saremo a Roma, per la manifestazione in difesa del clima”, ha concluso il leader No Tav.
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Quando il Carroccio era No Tav
C’era un volta la Lega nord contro l’Alta velocità in Val Susa. Accadeva alla fine degli anni Novanta ed è durata, tra continue giravolte, fino alla fine del 2005. Erano i tempi del Carroccio di Roberto Cota, all’epoca segretario regionale piemontese, e Mario Borghezio, già europarlamentare, che partecipavano alle manifestazioni dei valsusini No Tav, parlando con gli abitanti della zona, con la speranza di cogliere quel voto dei territori che è sempre stato caro al leader Umberto Bossi.
Perchè Salvini fa cadere questo governo?
Sapete perché il SALVINI sta facendo cadere il governo ? Il 9 settembre era prevista l'ultima votazione per tagliare 345 parlamentari ed i costi della Casta. A settembre si sarebbe votato per la riforma della Giustizia per togliere la prescrizione dopo il primo grado e garantire tempi rapidi e pene certe. A settembre sarebbe stata vicina l'eliminazione del Bollo Auto e si sarebbero aperti i lavori per il Salario minimo e la revoca delle concessioni ad Autostrade. A settembre sarebbero partiti definitivamente i Navigator e la fase 2 del Reddito di cittadinanza ed iniziavano i lavori per il taglio del cuneo fiscale. Io non mi arrendo e finché crederò in quello che ho fatto in questi anni affianco al Movimento 5 Stelle l'unica forza politica che ha sempre lavorato per il popolo italiano io combatterò sempre. Onore a Luigi Di Maio e a tutti i nostri parlamentari che in un anno hanno portato a casa provvedimenti storici per i nostri cittadini. A voi le conclusioni.
Chi troppo vuole, nulla stringe!
Salvini spieghi agli italiani il motivo per cui ha mandato all'aria il Governo più amato dagli italiani, che stava impostando misure sacrosante, tra cui, per citarne solo alcune: - riforma della Giustizia, per dimezzare i tempi dei processi e avere la certezza della pena. - taglio di 345 Parlamentari (ultimo voto definitivo il 9 settembre). - forte riduzione della pressione fiscale per lavoratori dipendenti ed imprese. - salario minimo a 9 euro lordi all'ora. Perché tutto ciò? Chi troppo vuole, nulla stringe! Caro Matteo, mi sa che non hai tenuto la foto dell'altro Matteo (Renzi) sul comodino...
Così le mafie si stanno mangiando Roma
Italiani e stranieri hanno trasformato la capitale in una grande piazza di spaccio, è in questo contesto che si è consumato il delitto di Fabrizio Piscitelli. È Ponte Milvio il «core business» della droga per il clan degli albanesi, come emerge dalle carte dell’inchiesta su Mafia Capitale: il gruppo faceva soldi con lo spaccio di droga. Ed è proprio a Roma nord che nasce il legame tra questi e Fabrizio Piscitelli, l’ex capo ultras della Lazio freddato con un colpo di pistola alla testa due sere fa nel parco degli Acquedotti, in zona Tuscolana, quadrante sud della Capitale.
La rassegnazione del Colle: nessun intralcio alle elezioni
Incontro Mattarella-Conte. Entrambi d'accordo sulla parlamentarizzazione della crisi. Allarme sui conti. Finito, morto. Cotto. Dunque anche Sergio Mattarella si è «rassegnato»: l'alleanza gialloverde si è rotta, il governo è ai saluti e le elezioni anticipate sembrano inevitabili. Ma la crisi, che nei fatti è già aperta, resta ancora fuori dal palazzo del Quirinale; sospesa in uno strano limbo di incertezza, non formalizzata, congelata in attesa dell'esito dell'ultimo braccio di ferro, per certi versi aperta a qualunque sorpresa. Matteo Salvini chiede infatti che il premier si dimetta subito e che le Camere vengono sciolte la prossima settimana, Giuseppe Conte invece vuole resistere a oltranza e lo mette agli atti.
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Salvini cala il sipario: “La maggioranza non c’è più, andiamo al voto”
Il vicepremier punta al voto anticipato: "Andiamo subito in Parlamento per prendere atto che non c’è più una maggioranza". Matteo Salvini accelera e cala il sipario sull'esperienza di governo con il Movimento 5 Stelle: "Inutile andare avanti a colpi di NO e di litigi, come nelle ultime settimane, gli Italiani hanno bisogno di certezze e di un governo che faccia, non di "Signor No"". I rimpasti di governo non c'entrano nulla. Il punto è che governare così è impossibile. Le differenze sono troppe e riguardano l'economia, la politica interna e pure quella estera.
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SALVINI VALUTA RITIRO MINISTRI
Crisi sì, crisi no, crisi forse. Tra le ipotesi in ballo, Matteo Salvini, nelle ultime ore, starebbe valutando di ritirare dal governo i ministri leghisti. A quanto apprende l'Adnkronos questa opzione sarebbe subordinata al passo indietro del premier Giuseppe Conte. Se lui non lascia, ritiriamo i nostri ministri dal governo, sarebbe il ragionamento sul tavolo, con uno scenario atteso tra oggi e domani. Ieri sera, dal palco di Sabaudia, era stato lo stesso Salvini a dire sibillino che "i ministri della Lega sono a disposizione".
Segnatevi questa data: 20 agosto
Mentre i retroscenisti dei giornaloni si affannano per cercare di capire le reali intenzioni del Colle, dal Quirinale in queste ore fanno trapelare di aver fissato una nuova data limite per chiedere la crisi di governo: quella del prossimo 20 agosto. È questa, infatti, a quanto si apprende, la nuova deadline da non superare se si vuole votare entro metà ottobre. Insomma, Matteo Salvini è avvertito. Il Capitano leghista sarà poi contento di sapere che la crisi potrebbe avvenire anche senza un formale passaggio parlamentare, diversamente da quanto sostenuto dal Premier Giuseppe Conte nelle scorse settimane: al Quirinale si rendono conto della complessità della situazione e non vogliono renderla ancora più difficile. Certo, ciò non toglie che prima di indire eventuali elezioni il Capo dello Stato non proceda alla verifica di nuove possibili maggioranze parlamentari.
Ong: parla l'ex 007 tedesco: "C'è chi vuole sovvertire l'Ue"
Hans-Georg Maaßen, guida dei servizi tedeschi e rimosso dalla Merkel nel 2018, parla del nodo dell'immigrazione. “Le Ong fanno parte del modello di business dei trafficanti di esseri umani”. Parola di Hans-Georg Maaßen, dal 2012 al 2018 alla guida dei “servizi” tedeschi, cioè l’Ufficio federale per la Protezione della Costituzione. Nato a Mönchengladbach, 56 anni, Maaßen, fu chiamato al vertice dei servizi per sostituire il socialdemocratico Heinz Fromm. È stato rimosso nel settembre 2018 dopo un incontro a tre a Berlino tra la cancelliera Angela Merkel, il ministro dell’Interno Horst Seehofer e la Andrea Nahles, a causa di uno scontro verbale con la stessa Cancelliera Merkel inerente le proteste anti immigrati a Chemnitz e per presunte simpatie per l’AfD.
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"Non allontanatevi per le ferie". Giallo sull'sms di Salvini ai suoi. Per la Lega la crisi di governo è a un passo
La crisi di governo è a un passo. Basta ascoltare le parole pronunciate in Aula dal capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, per capire che il voto di oggi sulla Tav ha seriamente minato i rapporti tra i due azionisti di governo. Tanto che, secondo quanto fa trapelare il Corriere della Sera, Matteo Salvini avrebbe inviato a tutti ui suoi parlamentari un messaggio su WhatsApp in cui consigliava loro "vacanze romane". "Non allontanatevi per le ferie", avrebbe scritto il leader del Carroccio. Il condizionale, però, è d'obbligo perché secondo l'agenzia LaPresse non sarebbe mai stato inviato.
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